Un'esperienza di ascolto differente
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Questo mi fa veramente male sentirlo, siamo arrivati al punto che lasciamo scegliere ad una macchina come dobbiamo ascoltare.Marco Ravich ha scritto:Proprio nessuno, ecco perché servono le misure strumentali oggettive.robi68 ha scritto:Ma io sono d'accordo con te sul fatto che ci sono impianti da svariate migliaia di euro che possono non piacere, ma chi siamo noi per giudicare quale sia la VERA Alta fedeltà?
robi68- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
robi68 ha scritto:Nessuno vieta di fare piccole correzioni, ma stravolgere il carattere di un impianto vuol dire averlo scelto a ca@zo.giucam61 ha scritto:Marco Ravich ha scritto:
Questo è per l'appunto il gusto personale NON dell'alta fedeltà.
trovo ridicolo che non si possa toccare nulla, ottimi componenti in una stanza a cazzum verranno sfruttati al 20%..
..come trovo assurda la criminalizzazione dei controlli di tono, che se ben fatti e usati con criterio (non a più/meno 10db) possono essere una mano santa con certi dischi.
Poi io uso Dirac, come ho detto più volte, non c'è paragone tra con e senza... ..ma tariamo pure tutto ad orecchio, magari anziano, non c'è problema, i gusti son gusti, solo non critichiamo soluzioni più tecnologicamente avanzate e corrette.
Esatto.
Se si è costretti ad intervenire in questo modo è probabilmente perchè non si è fatta una buona selezione, un buon posizionamento e tutte le pippe che già conosciamo.
Ma qui c'è un misunderstanding ancora più grave: vedere una soluzione come tecnologicamente più avanzata non implica che la si debba usare in modo così invasivo.
Se scelgo le klipsch rf7 e poi le sego in alto per farle diventare dei sub probabilmente sto seguendo la strada sbagliata, imo.
La tecnologia bisogna saperla applicare prima di saperla usare.
Firace- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
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ivan39- Membro classe bronzo
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Marco Ravich ha scritto:Questo è per l'appunto il gusto personale NON dell'alta fedeltà.Firace ha scritto:Mi scelgo un pre, un finale e dei diffusori che hanno determinate caratteristiche tra cui anche una risposta in frequenza .. non lo so.. fossimo degli addetti ai lavori... forse...
E allora equalizzare il segnale cos'è?
Se scegliere un diffusore è gusto personale utilizzare i controlli di tono o modificare in questo modo la risposta in frequenza ..cos'è?
Un conto è avere un problema, si spera circostanziato, in un certo punto della stanza - per via dei vincoli che le case impongono - ed avvalersi di uno strumento di correzione.. altra cosa è intervenire in modo così hard.. questo non si chiama nemmeno gusto personale è piuttosto una paranoia, una delle tante paranoie audiofile che sarebbe bene non incentivare, imo.
Firace- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
robi68 ha scritto:Nessuno vieta di fare piccole correzioni, ma stravolgere il carattere di un impianto vuol dire averlo scelto a ca@zo.giucam61 ha scritto:Marco Ravich ha scritto:
Questo è per l'appunto il gusto personale NON dell'alta fedeltà.
trovo ridicolo che non si possa toccare nulla, ottimi componenti in una stanza a cazzum verranno sfruttati al 20%..
..come trovo assurda la criminalizzazione dei controlli di tono, che se ben fatti e usati con criterio (non a più/meno 10db) possono essere una mano santa con certi dischi.
Poi io uso Dirac, come ho detto più volte, non c'è paragone tra con e senza... ..ma tariamo pure tutto ad orecchio, magari anziano, non c'è problema, i gusti son gusti, solo non critichiamo soluzioni più tecnologicamente avanzate e corrette.
spesso è l'ambiente a c@zzo non l'impianto, lo stesso identico impianto può suonare molto diversamente in ambienti differenti,quale è quello più corretto?
quello che ci piace di più (niente di male) o quello con misure più lineari senza picchi e buchi con 10db?
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Io ho due subwoofer e due woofer da 46cm, nel mio ambiente non ho utilizzato nessuna correzione, li ho solo costruiti e amplificati con un certo criterio.
robi68- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
alle fiere si ascoltano impianti da decine di migliaia di euro, sulla stessa stanza i pareri variano da inascoltabile al migliore suono della manifestazione, a parte i gusti personali, se un impianto di quel livello suona male, secondo voi, è colpa di oggetti al di fuori di ogni sospetto e di un ambiente approssimativo?
..anche qui si legge spesso di appassionati che vogliono cambiare, ad esempio, i diffusori perchè non suonano bene, poi postano le foto della stanza quasi interamente vuota, diffusori su un tavolo a 50cm l'uno dall'altro oppure su un armadio, in quelle condizioni qualsiasi componente non suonerà mai al massimo delle sue possibilità.
I diffusori pro, soprattutto quelli di buon livello, hanno un tot di regolazioni in base al posizionamento, noi invece buttiamo lì un impianto e se non ci piace via al gioco della girandola di componenti..
..anche qui si legge spesso di appassionati che vogliono cambiare, ad esempio, i diffusori perchè non suonano bene, poi postano le foto della stanza quasi interamente vuota, diffusori su un tavolo a 50cm l'uno dall'altro oppure su un armadio, in quelle condizioni qualsiasi componente non suonerà mai al massimo delle sue possibilità.
I diffusori pro, soprattutto quelli di buon livello, hanno un tot di regolazioni in base al posizionamento, noi invece buttiamo lì un impianto e se non ci piace via al gioco della girandola di componenti..
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
robi68 ha scritto:Io ho due subwoofer e due woofer da 46cm, nel mio ambiente non ho utilizzato nessuna correzione, li ho solo costruiti e amplificati con un certo criterio.
ti consiglio di fare delle misure della stanza se ne sei capace (io no), anzi non farle se ti piace così come è.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Se c'è un problema evidente come un buco o un picco di 10db abbastanza "largo" da essere udibile è bene che venga corretto.
Ma qui parliamo di modificare pesantemente la risposta in frequenza, cosa che con un DRC è implementata con un integrale del prodotto di due funzioni che rappresentano il segnale in due intervalli di tempo diversi.
Facciamo un esempio.. sulla pelle del povero artista che produce un album e che desidera dopo 10 secondi di silenzio assoluto ci sia una "botta" di basso da paura. Io penso che un conto è avere dei rimbombi, una distorsione o altre problematiche legate all'ambiente.. un altra cosa è non sentire la "botta" perchè si è deciso di appiattire tutto. Cos'è più hifi?
Ma qui parliamo di modificare pesantemente la risposta in frequenza, cosa che con un DRC è implementata con un integrale del prodotto di due funzioni che rappresentano il segnale in due intervalli di tempo diversi.
Facciamo un esempio.. sulla pelle del povero artista che produce un album e che desidera dopo 10 secondi di silenzio assoluto ci sia una "botta" di basso da paura. Io penso che un conto è avere dei rimbombi, una distorsione o altre problematiche legate all'ambiente.. un altra cosa è non sentire la "botta" perchè si è deciso di appiattire tutto. Cos'è più hifi?
Firace- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Io purtroppo non possiedo della strumentazione adatta (delle cazzate economiche che vendono su eBay non ne voglio nemmeno sentir parlare), ho fatto venire un tecnico a eseguire qualche misurazione che ha degli strumenti adatti...... mi ha fatto sostituire solo un paio di resistenze. Ma vuoi sapere una cosa? L'ho rimesso com'era perché mi piaceva di più, l'impianto lo devo ascoltare iogiucam61 ha scritto:robi68 ha scritto:Io ho due subwoofer e due woofer da 46cm, nel mio ambiente non ho utilizzato nessuna correzione, li ho solo costruiti e amplificati con un certo criterio.
ti consiglio di fare delle misure della stanza se ne sei capace (io no), anzi non farle se ti piace così come è.
robi68- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Ma che c'entra "appiattire" tutto?Firace ha scritto:Se c'è un problema evidente come un buco o un picco di 10db abbastanza "largo" da essere udibile è bene che venga corretto.
Ma qui parliamo di modificare pesantemente la risposta in frequenza, cosa che con un DRC è implementata con un integrale del prodotto di due funzioni che rappresentano il segnale in due intervalli di tempo diversi.
Facciamo un esempio.. sulla pelle del povero artista che produce un album e che desidera dopo 10 secondi di silenzio assoluto ci sia una "botta" di basso da paura. Io penso che un conto è avere dei rimbombi, una distorsione o altre problematiche legate all'ambiente.. un altra cosa è non sentire la "botta" perchè si è deciso di appiattire tutto. Cos'è più hifi?
Drc dovrebbe modellare la risposta prendendo frequenze emesse alla stessa "intensità" per cui se in una registrazione vi è un picco ad una data frequenza questo verrà riprodotto con lo stesso divario in db.....non è un compressore di dinamica
beppe61- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
beppe61 ha scritto:Ma che c'entra "appiattire" tutto?Firace ha scritto:Se c'è un problema evidente come un buco o un picco di 10db abbastanza "largo" da essere udibile è bene che venga corretto.
Ma qui parliamo di modificare pesantemente la risposta in frequenza, cosa che con un DRC è implementata con un integrale del prodotto di due funzioni che rappresentano il segnale in due intervalli di tempo diversi.
Facciamo un esempio.. sulla pelle del povero artista che produce un album e che desidera dopo 10 secondi di silenzio assoluto ci sia una "botta" di basso da paura. Io penso che un conto è avere dei rimbombi, una distorsione o altre problematiche legate all'ambiente.. un altra cosa è non sentire la "botta" perchè si è deciso di appiattire tutto. Cos'è più hifi?
Drc dovrebbe modellare la risposta prendendo frequenze emesse alla stessa "intensità" per cui se in una registrazione vi è un picco ad una data frequenza questo verrà riprodotto con lo stesso divario in db.....non è un compressore di dinamica
esattamente, mi sembra che non si sia capito cosa fa un drc, qualsiasi esso sia.
..che poi non piaccia una riproduzione corretta ma modificata secondo le proprie esigenze ci sta sicuramente ma è un altro discorso.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Scusami è, ma se uno acquista diffusori enormi e poi li piazza attaccati agli angoli in una stanza di 10mq, è giusto secondo te usare il DRC per fare in modo che la riproduzione nel proprio punto di ascolto sia coerente?giucam61 ha scritto:beppe61 ha scritto:Ma che c'entra "appiattire" tutto?Firace ha scritto:Se c'è un problema evidente come un buco o un picco di 10db abbastanza "largo" da essere udibile è bene che venga corretto.
Ma qui parliamo di modificare pesantemente la risposta in frequenza, cosa che con un DRC è implementata con un integrale del prodotto di due funzioni che rappresentano il segnale in due intervalli di tempo diversi.
Facciamo un esempio.. sulla pelle del povero artista che produce un album e che desidera dopo 10 secondi di silenzio assoluto ci sia una "botta" di basso da paura. Io penso che un conto è avere dei rimbombi, una distorsione o altre problematiche legate all'ambiente.. un altra cosa è non sentire la "botta" perchè si è deciso di appiattire tutto. Cos'è più hifi?
Drc dovrebbe modellare la risposta prendendo frequenze emesse alla stessa "intensità" per cui se in una registrazione vi è un picco ad una data frequenza questo verrà riprodotto con lo stesso divario in db.....non è un compressore di dinamica
esattamente, mi sembra che non si sia capito cosa fa un drc, qualsiasi esso sia.
..che poi non piaccia una riproduzione corretta ma modificata secondo le proprie esigenze ci sta sicuramente ma è un altro discorso.
robi68- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Correggere la risposta del diffusore NEL TUO ambiente.Firace ha scritto:Se scegliere un diffusore è gusto personale utilizzare i controlli di tono o modificare in questo modo la risposta in frequenza ..cos'è?
Quindi negli studi PRO sono tutti "imparanoiati" ?Firace ha scritto:Un conto è avere un problema, si spera circostanziato, in un certo punto della stanza - per via dei vincoli che le case impongono - ed avvalersi di uno strumento di correzione.. altra cosa è intervenire in modo così hard.. questo non si chiama nemmeno gusto personale è piuttosto una paranoia, una delle tante paranoie audiofile che sarebbe bene non incentivare, imo.
Questa affermazione evidenzia il fatto che stai parlando di un argomento (il DRC) che evidentemente non conosci.Firace ha scritto:Io penso che un conto è avere dei rimbombi, una distorsione o altre problematiche legate all'ambiente.. un altra cosa è non sentire la "botta" perchè si è deciso di appiattire tutto.
Ultima modifica di Marco Ravich il Ven 29 Ott 2021 - 13:09 - modificato 1 volta.
Re: Un'esperienza di ascolto differente
Se l'obiettivo è la correttezza di risposta, senza dubbio quello con misure più lineari.giucam61 ha scritto:spesso è l'ambiente a c@zzo non l'impianto, lo stesso identico impianto può suonare molto diversamente in ambienti differenti,quale è quello più corretto?
quello che ci piace di più (niente di male) o quello con misure più lineari senza picchi e buchi con 10db?
Le misure strumentali possono aiutare anche al posizionamento, non solo dei diffusori ma pure degli assorbitori/riflettori.robi68 ha scritto:Scusami è, ma se uno acquista diffusori enormi e poi li piazza attaccati agli angoli in una stanza di 10mq, è giusto secondo te usare il DRC per fare in modo che la riproduzione nel proprio punto di ascolto sia coerente?
Re: Un'esperienza di ascolto differente
A mio parere, uno scrupoloso lavoro filologico ha senso, ad esempio, per i testi maggiori della nostra letteratura. Diminuire il proprio piacere d'ascolto per essere "altamente fedele" al lavoro di un fonico mi lascia perplesso come scelta. Se l'obiettivo è questo, tuttavia, il metodo proposto appare convincente.
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Marco Ravich ha scritto:Correggere la risposta del diffusore NEL TUO ambiente.Firace ha scritto:Se scegliere un diffusore è gusto personale utilizzare i controlli di tono o modificare in questo modo la risposta in frequenza ..cos'è?Quindi negli studi PRO sono tutti "imparanoiati" ?Firace ha scritto:Un conto è avere un problema, si spera circostanziato, in un certo punto della stanza - per via dei vincoli che le case impongono - ed avvalersi di uno strumento di correzione.. altra cosa è intervenire in modo così hard.. questo non si chiama nemmeno gusto personale è piuttosto una paranoia, una delle tante paranoie audiofile che sarebbe bene non incentivare, imo.Questa affermazione evidenzia il fatto che stai parlando di un argomento (il DRC) che evidentemente non conosci.Firace ha scritto:Io penso che un conto è avere dei rimbombi, una distorsione o altre problematiche legate all'ambiente.. un altra cosa è non sentire la "botta" perchè si è deciso di appiattire tutto.
Prima di tutto - per chiarire - ho provato il Dirac quando probabilmente ti soffiavano ancora il naso.. da un punto di vista informatico, ovviamente.
Secondo, sarebbe il caso di leggere prima di rispondere.. ho già scritto che il DRC può andare bene quando è necessario correggere un evidente problema (udibile, voglio sperare) in un ambiente domestico.. come una valle o un picco abbastanza significativo da giustificarne l'utilizzo.
Ultimo punto: se appiattisci la risposta in frequenza cosa ti aspetti di ottenere? una risposta perfettamente piatta non è utilizzata nemmeno negli studi PRO (come li chiami tu) ..per quale motivo si dovrebbe utilizzare in casa?
In ultimo voglio ricordare che una volta configurato il "sistemone" DRC ed ottimizzati i 9, 7 o non ricordo quanti punti .. nel resto dell'ambiente il risultato è decisamente peggiorativo. A me non sembra proprio uno strumento adatto ad un ascolto domestico -- ripeto -- se non ci sono evidenti problemi.
Firace- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
beppe61 ha scritto:Ma che c'entra "appiattire" tutto?Firace ha scritto:Se c'è un problema evidente come un buco o un picco di 10db abbastanza "largo" da essere udibile è bene che venga corretto.
Ma qui parliamo di modificare pesantemente la risposta in frequenza, cosa che con un DRC è implementata con un integrale del prodotto di due funzioni che rappresentano il segnale in due intervalli di tempo diversi.
Facciamo un esempio.. sulla pelle del povero artista che produce un album e che desidera dopo 10 secondi di silenzio assoluto ci sia una "botta" di basso da paura. Io penso che un conto è avere dei rimbombi, una distorsione o altre problematiche legate all'ambiente.. un altra cosa è non sentire la "botta" perchè si è deciso di appiattire tutto. Cos'è più hifi?
Drc dovrebbe modellare la risposta prendendo frequenze emesse alla stessa "intensità" per cui se in una registrazione vi è un picco ad una data frequenza questo verrà riprodotto con lo stesso divario in db.....non è un compressore di dinamica
Appiattire nel senso di rendere piatta la risposta in frequenza che invece dovrebbe essere leggermente enfatizzata sulle basse frequenze.
Se riproduci due suoni, uno ad 80hz e l'altro a 4000hz, alla stessa intensità <per me> si chiama appiattire.. se vuoi usare un altro modo va bene.. ma quello che conta è che hai preso un sistema che normalmente avrebbe riprodotto gli 80hz con qualche db in più ed hai fatto in modo che invece le due frequenze avessero la stessa intensità.
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
beppe61 ha scritto:??????
troppo difficile? no dai
Ne abbiamo già parlato su questo forum diverse volte... se ascolti un basso ed un clarinetto e ti allontani lentamente perderai prima il basso e poi il clarinetto.
Lentamente... piano piano...
Firace- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Mi sa che è difficile per te
Ci provo a spiegare:
Quelle differenze di intensità che tu citi devono essere presenti nella registrazione, il sistema che la riproduce deve teoricamente essere il più lineare possibile per permettere la giusta riproduzione di queste escursioni dinamiche, quello che il drc dovrebbe fare.
Se infatti partiamo da un sistema con una risposta piena di picchi o avvallamenti questa condizione viene a decadere.
Ora, ci si sofferma sopratutto sui diffusori e sul loro posizionamento per ottenere questa linearità e questo è a priori imprescindibile, ma il drc (che io non uso e che non è che mi interessi più di tanto) sembra la soluzione "definitiva" a questo problema, che piaccia o meno.
Non esiste infatti nessun diffusore con una risposta linearissima, neanche tra i più costosi.
Ci provo a spiegare:
Quelle differenze di intensità che tu citi devono essere presenti nella registrazione, il sistema che la riproduce deve teoricamente essere il più lineare possibile per permettere la giusta riproduzione di queste escursioni dinamiche, quello che il drc dovrebbe fare.
Se infatti partiamo da un sistema con una risposta piena di picchi o avvallamenti questa condizione viene a decadere.
Ora, ci si sofferma sopratutto sui diffusori e sul loro posizionamento per ottenere questa linearità e questo è a priori imprescindibile, ma il drc (che io non uso e che non è che mi interessi più di tanto) sembra la soluzione "definitiva" a questo problema, che piaccia o meno.
Non esiste infatti nessun diffusore con una risposta linearissima, neanche tra i più costosi.
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Scusami ma non capisco......stai dicendo che un impianto audio senza la correzione con DRC non riesca a riprodurre le escursioni dinamiche correttamente? Magari capisco male io.beppe61 ha scritto: il sistema che la riproduce deve teoricamente essere il più lineare possibile per permettere la giusta riproduzione di queste escursioni dinamiche, quello che il drc dovrebbe fare.
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
E meno male, altrimenti ascolteremmo tutti la musica in modo uguale e non avremmo niente di cui discutere.beppe61 ha scritto:
Non esiste infatti nessun diffusore con una risposta linearissima, neanche tra i più costosi.
robi68- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Questo è già un altro discorso.Marco Ravich ha scritto:Le misure strumentali possono aiutare anche al posizionamento, non solo dei diffusori ma pure degli assorbitori/riflettori.robi68 ha scritto:Scusami è, ma se uno acquista diffusori enormi e poi li piazza attaccati agli angoli in una stanza di 10mq, è giusto secondo te usare il DRC per fare in modo che la riproduzione nel proprio punto di ascolto sia coerente?
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
...come per l'appunto ho sopra descritto nell'esperienza d'ascolto dell'ecosistema audio di @ivan39: il ReelRip (digitalizzazione in DSD128 di nastri da 1" /15 ips) di The Wall suonava troppo enfatizzato sulle basse frequenze, cosa che - ad esempio - non percepisco sulle Altec che ho a fianco del monitor...beppe61 ha scritto:Quelle differenze di intensità che tu citi devono essere presenti nella registrazione, il sistema che la riproduce deve teoricamente essere il più lineare possibile per permettere la giusta riproduzione di queste escursioni dinamiche, quello che il drc dovrebbe fare.
...anche perché i medesimi diffusori rispondono diversamente non solo in base a come/dove sono posizionati ma pure (sopratutto ?) all'ambiente che li circonda: ecco perché negli studi PRO il DRC si usa eccome in regia.beppe61 ha scritto:Se infatti partiamo da un sistema con una risposta piena di picchi o avvallamenti questa condizione viene a decadere.
Ora, ci si sofferma sopratutto sui diffusori e sul loro posizionamento per ottenere questa linearità e questo è a priori imprescindibile, ma il drc (che io non uso e che non è che mi interessi più di tanto) sembra la soluzione "definitiva" a questo problema, che piaccia o meno.
Non esiste infatti nessun diffusore con una risposta linearissima, neanche tra i più costosi.
Comunque ho visto coi miei occhi linearizzare un impianto PA su una piazza (per l'esattezza era il concerto di Battiato a Jesi, fine anni '90 se non ricordo male).
Sicuramente, visto che non ho mai provato Dirac: non mi "ispira".Firace ha scritto:Prima di tutto - per chiarire - ho provato il Dirac quando probabilmente ti soffiavano ancora il naso.. da un punto di vista informatico, ovviamente.
Ho testato invece personalmente - dopo aver acquistato, non moltissimi anni fa, un mic di misura calibrato - SonarWorks SoundID Reference ed IK Multimedia ARC System, mai REW (non ho tempo di studiarmelo): interessanti entrambi, ma mi è parso più performante il primo.
A scanso di equivoci: @ivan39 ha una sala d'ascolto dedicata ed opportunamente trattata (ad esempio ha modificato opportunamente le finestre per evitare che i vetri vibrino... lo definiresti un approccio "domestico" ?)Firace ha scritto:A me non sembra proprio uno strumento adatto ad un ascolto domestico -- ripeto -- se non ci sono evidenti problemi.
A mio avviso, più che il DRC (che semmai viene dopo), sono essenziali invece le misure strumentali per comprendere come eventualmente intervenire in ambiente.Firace ha scritto:il DRC può andare bene quando è necessario correggere un evidente problema (udibile, voglio sperare) in un ambiente domestico.. come una valle o un picco abbastanza significativo da giustificarne l'utilizzo.
Premesso che tutti i sistemi di riproduzione (pure quello dell'audiofilo che citavo) hanno un'area - o più normalmente un punto - d'ascolto ottimale, non credo proprio che la linearizzazione peggiori l'ascolto al di fuori di essa (al più rimane similare).Firace ha scritto:In ultimo voglio ricordare che una volta configurato il "sistemone" DRC ed ottimizzati i 9, 7 o non ricordo quanti punti .. nel resto dell'ambiente il risultato è decisamente peggiorativo.
Comunque è anche per questo che io ascolto quasi esclusivamente in nearfield.
In qualsiasi caso, specie per chi - come @ivan39 - ha una multiamplificazione attiva, direi che il DRC sia imprescindibile.
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