Un'esperienza di ascolto differente
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
giucam61 ha scritto:
Ma il tanto discusso problema della loudness war non ti dice niente?
Si sacrifica la qualità del suono per permettere al disco di suonare con hardware di bassa qualità.
Molti artisti, anche i mostri sacri che mi hanno introdotto a questo hobby negli anni 70, hanno un occhio di riguardo al business,o pensi che anziani artisti (mi vengono in mente gli AC/DC,ma non solo) continuino a fare concerti e dischi sempre uguali per emozionarci? Io non credo.
..e tornando in tema perché lo stesso disco,sullo stesso impianto,ma in ambienti diversi suona in maniera molto differente? Risposta molto semplice, è l'interazione diffusori/ambiente che cambia e l'artista quando incide non ci pensa per nulla... ...e l'interazione diffusori/ambiente si può, anzi si deve, correggere con pannelli vari o DRC,il secondo metodo è più semplice e alla portata di tutti,e anche meno invasivo e più economico,il che non guasta.
Un artista che compone un album vuole che questo venga riprodotto come lui l'ha immaginato, poi registrato e infine messo in vendita.
Che dietro ci sia un business okay.. ma qui, in un forum di appassionati di hifi, non possiamo mettere in dubbio se l'artista l'ha fatto per la zia o per il cugino oppure per i soldi.. l'unica cosa che possiamo fare è partire da un disco e cercare di riprodurlo al meglio dal momento in cui questo diventa un "input" per la nostra catena di riproduzione. Ma comunque questo discorso è onestamente poco interessante.
Altro cosa invece per la riproduzione che come dici è "diversa" a parità di diffusori in ambienti diversi.
Ma allora anche i diffusori hanno una loro impronta che li contraddistingue così come anche le elettroniche.. e ovviamente, come giustamente scrivi, anche gli ambienti suonano tutti in modo diverso.
Ed è proprio per questo che esiste l'alta fedeltà come termine che indica la riproduzione ad una qualità superiore. Ed è questo il motivo, credo, per cui scartiamo le casse bluetooth e compriamo diffusori di un certo pregio (e che costano) e li integriamo con elettroniche progettate per avere prestazioni "migliori" (e che costano)... per cercare di partire da un "input" e fare in modo che questo venga riprodotto nel modo più fedele possibile, ovvero con una qualità superiore, utilizzando tutte componenti di pregio che non intervengono sul segnale.
Il punto quindi è che se vogliamo un impianto di "alta fedeltà" ma l'ambiente di ascolto non lo consente, perché ci sono dei riverberi, dei rimbombi o altri problemi, bisogna intervenire migliorando l'ambiente d'ascolto così come abbiamo fatto per migliorare i diffusori, le elettroniche, i cavi, le spine, etc.. e non equalizzando il segnale in ingresso (non parlo nel caso specifico di DRC)... altrimenti la cosa diventa una contraddizione: l'alta fedeltà che non ricerca la riproduzione superiore ma la riproduzione che piace a "te" (o a me .. fa lo stesso) semplicemente non è alta fedeltà.
Firace- Membro classe argento
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Impianto : ♫ ♫
Re: Un'esperienza di ascolto differente
Firace ha scritto:giucam61 ha scritto:
Ma il tanto discusso problema della loudness war non ti dice niente?
Si sacrifica la qualità del suono per permettere al disco di suonare con hardware di bassa qualità.
Molti artisti, anche i mostri sacri che mi hanno introdotto a questo hobby negli anni 70, hanno un occhio di riguardo al business,o pensi che anziani artisti (mi vengono in mente gli AC/DC,ma non solo) continuino a fare concerti e dischi sempre uguali per emozionarci? Io non credo.
..e tornando in tema perché lo stesso disco,sullo stesso impianto,ma in ambienti diversi suona in maniera molto differente? Risposta molto semplice, è l'interazione diffusori/ambiente che cambia e l'artista quando incide non ci pensa per nulla... ...e l'interazione diffusori/ambiente si può, anzi si deve, correggere con pannelli vari o DRC,il secondo metodo è più semplice e alla portata di tutti,e anche meno invasivo e più economico,il che non guasta.
Un artista che compone un album vuole che questo venga riprodotto come lui l'ha immaginato, poi registrato e infine messo in vendita.
Che dietro ci sia un business okay.. ma qui, in un forum di appassionati di hifi, non possiamo mettere in dubbio se l'artista l'ha fatto per la zia o per il cugino oppure per i soldi.. l'unica cosa che possiamo fare è partire da un disco e cercare di riprodurlo al meglio dal momento in cui questo diventa un "input" per la nostra catena di riproduzione. Ma comunque questo discorso è onestamente poco interessante.
Altro cosa invece per la riproduzione che come dici è "diversa" a parità di diffusori in ambienti diversi.
Ma allora anche i diffusori hanno una loro impronta che li contraddistingue così come anche le elettroniche.. e ovviamente, come giustamente scrivi, anche gli ambienti suonano tutti in modo diverso.
Ed è proprio per questo che esiste l'alta fedeltà come termine che indica la riproduzione ad una qualità superiore. Ed è questo il motivo, credo, per cui scartiamo le casse bluetooth e compriamo diffusori di un certo pregio (e che costano) e li integriamo con elettroniche progettate per avere prestazioni "migliori" (e che costano)... per cercare di partire da un "input" e fare in modo che questo venga riprodotto nel modo più fedele possibile, ovvero con una qualità superiore, utilizzando tutte componenti di pregio che non intervengono sul segnale.
Il punto quindi è che se vogliamo un impianto di "alta fedeltà" ma l'ambiente di ascolto non lo consente, perché ci sono dei riverberi, dei rimbombi o altri problemi, bisogna intervenire migliorando l'ambiente d'ascolto così come abbiamo fatto per migliorare i diffusori, le elettroniche, i cavi, le spine, etc.. e non equalizzando il segnale in ingresso (non parlo nel caso specifico di DRC)... altrimenti la cosa diventa una contraddizione: l'alta fedeltà che non ricerca la riproduzione superiore ma la riproduzione che piace a "te" (o a me .. fa lo stesso) semplicemente non è alta fedeltà.
Quanto stai dicendo è in contraddizione poichè ogni elettronica e diffusore ha una sua propria impronta e noi scegliamo quello che più ci piace proprio perchè è quella diversità che ci piace.
Non esiste l'alta fedeltà alla fine , siamo sempre alla ricerca di quello che ci piace e lo ascoltiamo come più ci aggrada e questo è my fi. Altrimenti tutti i diffusori e le elettroniche suonerebbero allo stesso modo e vivremmo tutti più felici e meno frustrati.
spocry- Membro di riguardo
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Località : Torino
Provincia : TO
Impianto :- Spoiler:
- Impianto di riferimento
Sorgente CD Player Sony CDP XB-930 fixed pickup + PC portatile
DAC Musical Fidelity V-DAC supermodificato con batteria
Pre Audioresearch LS-7 Valvolare
Finale AudioResearch V35 Valvolare
Cavi di segnale Monster Cable Interlink
Cavi di potenza autocostruiti
Diffusori Sonus Faber Cremona Auditor + Stands originali
impianto secondario
sorgente: PC + Foobar + pennetta hiface + vdac I modificato alimentato a batteria
ampli: sonus faber power amator
diffusori: sonus faber Minima FM2
impianto Home Theatre
Sorgente audio/video Htpc
Display LCD 40" Samsung
Proiettore Espon TW20h
Processore digitale dolby Sony
Finale Multicanale Rotel RB-985 100 w x 5 certficato THX
diffusori frontali Sonus Faber Minima Amator
diffusore centrale Sonus Faber Piccolo Solo
diffusori posteriori Sonus Faber Wall Home
Sub Velodyne
Cavi tutti autocostruiti su progetto TNT
Re: Un'esperienza di ascolto differente
spocry ha scritto:Firace ha scritto:giucam61 ha scritto:
Ma il tanto discusso problema della loudness war non ti dice niente?
Si sacrifica la qualità del suono per permettere al disco di suonare con hardware di bassa qualità.
Molti artisti, anche i mostri sacri che mi hanno introdotto a questo hobby negli anni 70, hanno un occhio di riguardo al business,o pensi che anziani artisti (mi vengono in mente gli AC/DC,ma non solo) continuino a fare concerti e dischi sempre uguali per emozionarci? Io non credo.
..e tornando in tema perché lo stesso disco,sullo stesso impianto,ma in ambienti diversi suona in maniera molto differente? Risposta molto semplice, è l'interazione diffusori/ambiente che cambia e l'artista quando incide non ci pensa per nulla... ...e l'interazione diffusori/ambiente si può, anzi si deve, correggere con pannelli vari o DRC,il secondo metodo è più semplice e alla portata di tutti,e anche meno invasivo e più economico,il che non guasta.
Un artista che compone un album vuole che questo venga riprodotto come lui l'ha immaginato, poi registrato e infine messo in vendita.
Che dietro ci sia un business okay.. ma qui, in un forum di appassionati di hifi, non possiamo mettere in dubbio se l'artista l'ha fatto per la zia o per il cugino oppure per i soldi.. l'unica cosa che possiamo fare è partire da un disco e cercare di riprodurlo al meglio dal momento in cui questo diventa un "input" per la nostra catena di riproduzione. Ma comunque questo discorso è onestamente poco interessante.
Altro cosa invece per la riproduzione che come dici è "diversa" a parità di diffusori in ambienti diversi.
Ma allora anche i diffusori hanno una loro impronta che li contraddistingue così come anche le elettroniche.. e ovviamente, come giustamente scrivi, anche gli ambienti suonano tutti in modo diverso.
Ed è proprio per questo che esiste l'alta fedeltà come termine che indica la riproduzione ad una qualità superiore. Ed è questo il motivo, credo, per cui scartiamo le casse bluetooth e compriamo diffusori di un certo pregio (e che costano) e li integriamo con elettroniche progettate per avere prestazioni "migliori" (e che costano)... per cercare di partire da un "input" e fare in modo che questo venga riprodotto nel modo più fedele possibile, ovvero con una qualità superiore, utilizzando tutte componenti di pregio che non intervengono sul segnale.
Il punto quindi è che se vogliamo un impianto di "alta fedeltà" ma l'ambiente di ascolto non lo consente, perché ci sono dei riverberi, dei rimbombi o altri problemi, bisogna intervenire migliorando l'ambiente d'ascolto così come abbiamo fatto per migliorare i diffusori, le elettroniche, i cavi, le spine, etc.. e non equalizzando il segnale in ingresso (non parlo nel caso specifico di DRC)... altrimenti la cosa diventa una contraddizione: l'alta fedeltà che non ricerca la riproduzione superiore ma la riproduzione che piace a "te" (o a me .. fa lo stesso) semplicemente non è alta fedeltà.
Quanto stai dicendo è in contraddizione poichè ogni elettronica e diffusore ha una sua propria impronta e noi scegliamo quello che più ci piace proprio perchè è quella diversità che ci piace.
Non esiste l'alta fedeltà alla fine , siamo sempre alla ricerca di quello che ci piace e lo ascoltiamo come più ci aggrada e questo è my fi. Altrimenti tutti i diffusori e le elettroniche suonerebbero allo stesso modo e vivremmo tutti più felici e meno frustrati.
Ciao spocry, è proprio questo il punto nodale della questione...il punto che distingue un Audiofilo da un ascoltatore di musica con un buon impianto che suona come dice lui (piacere d'ascolto)
Un Audiofilo esperto ha orecchio allenato, molto ben allenato, e proprio per questo ha la sua libreria di brani conosciuti perchè li ha come riferimento, sa come devono suonare, come devono essere posizionati gli strumenti, sono brani musicali che conosce in maniera approfondita...è il suo metro di misura, il punto fermo su cui valutare/giudicare la qualità di un prodotto...altrimenti le recensioni degli esperti che senso avrebbero?
L'esperto Audiofilo è un po' come gli amici veri...si contano sulla punta delle dita, in quanto deve avere lunga esperienza di ascolto anche di eventi LIVE, un bagaglio che in pochi possono avere
Poi esistiamo noi comuni mortali, che cerchiamo di allenare un po' l'orecchio e discriminare un buon impianto da un altro, ma i vincoli architetturali/coniugali/economici ci bloccano ed alla fine troviamo un giusto compromesso tra qualità e piacere d'ascolto
Ci sono tanti che recensiscono e danno giudizi sui prodotti, scrivono articoli, scrivono sui forum...ma spesso usano solo meglio la penna dell'orecchio
L'Alta Fedeltà esiste eccome, bisogna solo saperla raggiungere
root- Membro classe argento
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Provincia : Roma
Impianto : Sorgente
DAC
Finale
Diffusori
Re: Un'esperienza di ascolto differente
Nel mio piccolo, concordo.root ha scritto:...
L'esperto Audiofilo è un po' come gli amici veri...si contano sulla punta delle dita, in quanto deve avere lunga esperienza di ascolto anche di eventi LIVE, un bagaglio che in pochi possono avere
...
Negli ultimi anni (pre covid ) ho ascoltato molta più musica dal vivo rispetto al passato.
Ed è stato probabilmente ciò che ha portato alla modifica di diversi parametri valutativi soggettivi da me utilizzati, rispetto a quelli "metabolizzati" nei precedenti quarant'anni di esperienza amatoriale nel mondo hi-fi.
P.s.: lieto di rileggere spocry su questi lidi
pallapippo- Membro classe oro
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Provincia : Pistoia (Montecatini Terme)
Impianto :- Spoiler:
- Sorgenti:
cdp: Advance Acoustic MCD 203, modificato (con GE Jan 5751)
giradischi: Pioneer PL-112D; testina: Audio-Techica AT95 EB;
liquida:Asus Eee PC 1001PX; software: wtfplay; cavo usb: Audioquest Cinnamon;dac: SMSL M7;
pre: Yaqin MS-12B modificato da MaurArte (valvole Mullard CV4003 KB/D e Tungsol 12AX7)
finale: Connexelectronic TA3020 V2a con alimentatore A1000SMPS, il tutto modificato ed assemblato da Vincenzo;
casse: Sonus Faber "Concerto" Grand Piano.
cavi segnale: XLR ---> RCA by Vincenzo; Mogami "Stentor";
cavi potenza: Transparent HP 14-4 (biwiring)
cavi alimentazione: by Vincenzo; by bobby052cavihifi; A.V.A.
distr. di rete: by bobby052cavihifi.
Re: Un'esperienza di ascolto differente
spocry ha scritto:
Quanto stai dicendo è in contraddizione poichè ogni elettronica e diffusore ha una sua propria impronta e noi scegliamo quello che più ci piace proprio perchè è quella diversità che ci piace.
Non esiste l'alta fedeltà alla fine , siamo sempre alla ricerca di quello che ci piace e lo ascoltiamo come più ci aggrada e questo è my fi. Altrimenti tutti i diffusori e le elettroniche suonerebbero allo stesso modo e vivremmo tutti più felici e meno frustrati.
Onestamente non mi sembra una contraddizione.
Se parti da: esiste solo il myfi .. sicuramente non troveremo mai un punto d'incontro.
Per me l'alta fedeltà esiste eccome.. come ricerca della miglior riproduzione possibile.
Ci sono diffusori che suonano meglio di altri allo stesso modo di come esistono teatri che hanno un acustica migliore di altri.
Se hai la passione per il myfi va bene, significa che sei alla ricerca del suono che ti aggrada di più.
Ma questo non significa che altri, come me, non possano essere alla ricerca dell'alta fedeltà
Firace- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
pallapippo ha scritto:Nel mio piccolo, concordo.root ha scritto:...
L'esperto Audiofilo è un po' come gli amici veri...si contano sulla punta delle dita, in quanto deve avere lunga esperienza di ascolto anche di eventi LIVE, un bagaglio che in pochi possono avere
...
Negli ultimi anni (pre covid ) ho ascoltato molta più musica dal vivo rispetto al passato.
Ed è stato probabilmente ciò che ha portato alla modifica di diversi parametri valutativi soggettivi da me utilizzati, rispetto a quelli "metabolizzati" nei precedenti quarant'anni di esperienza amatoriale nel mondo hi-fi.
P.s.: lieto di rileggere spocry su questi lidi
Ma certo, ma altrimenti cosa differenzia un fonico professionista da un altro? Un medico specialista da un altro? La preparazione, sicuramente...ma anche molta, molta, molta esperienza sul campo che rende le mani del chirurgo, le orecchie dell'Audiofilo uno strumento perfetto, che nessuno ha...
root- Membro classe argento
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Impianto : Sorgente
DAC
Finale
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
L'idea di "alta fedeltà" nasce quando gli apparecchi distorcevano pesantemente il messaggio musicale. Voi in realtà parlate di "high-end", che è molto diverso. L'alta fedeltà ha a che fare naturalmente con la riproduzione, ma anche con lo spirito della musica registrata su un supporto. L'high-end si limita a considerare ciò che c'è su un supporto, che sia registrato male o bene. Ed è una prospettiva lecita, ma piuttosto limitata se l'interesse principale è la musica e non la "trasparenza" di un impianto, di un ambiente et similia. Oltretutto, come sapete e come è stato detto, nei prodotti di largo consumo il fonico ha spesso come direttiva quella di far sì che la registrazione suoni in modo coinvolgente nelle cuffie di uno smartphone etc. e non quella di ottenere la migliore incisione possibile, godibile attraverso impianti di alto livello. Aggiungo infine che, ascoltando molto "rock alternativo" (new wave, post punk, industrial) se dovessi attenermi al criterio di ascoltare gli album così come sono stati registrati, per essere fedele a un ideale, dovrei buttarne via almeno la metà. Il che, francamente, è assurdo.
TWR- Interessato
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Provincia : Arezzo
Impianto : Diffusori: Jbl Jubal. Amplificatore: Sansui au 9500. Lettore cd: Naim cd 5si.
Re: Un'esperienza di ascolto differente
Guarda....io ascolto molto rock...in tutte le salse e grazie a ottimizzazioni varie in ambiente(l'ultima fatta proprio ieri) e ad una integrazione con correzione digitale(io uso la versione DRC free) l'ascolto è veramente su un altro pianeta.Non si torna indietro!Non ci credevo ma è cosìTWR ha scritto:L'idea di "alta fedeltà" nasce quando gli apparecchi distorcevano pesantemente il messaggio musicale. Voi in realtà parlate di "high-end", che è molto diverso. L'alta fedeltà ha a che fare naturalmente con la riproduzione, ma anche con lo spirito della musica registrata su un supporto. L'high-end si limita a considerare ciò che c'è su un supporto, che sia registrato male o bene. Ed è una prospettiva lecita, ma piuttosto limitata se l'interesse principale è la musica e non la "trasparenza" di un impianto, di un ambiente et similia. Oltretutto, come sapete e come è stato detto, nei prodotti di largo consumo il fonico ha spesso come direttiva quella di far sì che la registrazione suoni in modo coinvolgente nelle cuffie di uno smartphone etc. e non di ottenere la migliore incisione possibile, godibile attraverso impianti di alto livello. Aggiungo infine che, ascoltando molto "rock alternativo" (new wave, post punk, industrial) se dovessi attenermi al criterio di ascoltare gli album così come sono stati registrati, per essere fedele a un ideale, dovrei buttarne via almeno la metà. Il che, francamente, è assurdo.
ivan39- Membro classe bronzo
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Impianto : Pc Audio ,Jriver player,dac S.M.S.L. do100,finale Hypex NCore 252mp,diffusori Cerwin Vega XLS15 con cabinet custom
Re: Un'esperienza di ascolto differente
Non credo sia infatti un caso che quando gli audiofili parlano di rock, menzionino quasi sempre la fottuta chitarra di Mark Knopfler o il rombo dell'elicottero di "The Wall". Mai i Pere Ubu, i Velvet Underground o Nick Cave, tanto per dirne tre.
TWR- Interessato
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Impianto : Diffusori: Jbl Jubal. Amplificatore: Sansui au 9500. Lettore cd: Naim cd 5si.
Re: Un'esperienza di ascolto differente
Certo è che avendo un sistema più linearizzato ,l'incisione più farlocca ne risente maggiormente...per la loudness war,qualche rimedio c'èTWR ha scritto:Non credo sia infatti un caso che quando gli audiofili parlano di rock, menzionino quasi sempre la fottuta chitarra di Mark Knopfler o il rombo dell'elicottero di "The Wall". Mai i Pere Ubu, i Velvet Underground o Nick Cave, tanto per dirne tre.
ivan39- Membro classe bronzo
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Provincia : tranquillo......a volte
Impianto : Pc Audio ,Jriver player,dac S.M.S.L. do100,finale Hypex NCore 252mp,diffusori Cerwin Vega XLS15 con cabinet custom
Re: Un'esperienza di ascolto differente
È esattamente quello che intendevo.ivan39 ha scritto:Certo è che avendo un sistema più linearizzato ,l'incisione più farlocca ne risente maggiormente...per la loudness war,qualche rimedio c'èTWR ha scritto:Non credo sia infatti un caso che quando gli audiofili parlano di rock, menzionino quasi sempre la fottuta chitarra di Mark Knopfler o il rombo dell'elicottero di "The Wall". Mai i Pere Ubu, i Velvet Underground o Nick Cave, tanto per dirne tre.
TWR- Interessato
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
TWR ha scritto:L'idea di "alta fedeltà" nasce quando gli apparecchi distorcevano pesantemente il messaggio musicale. Voi in realtà parlate di "high-end", che è molto diverso. L'alta fedeltà ha a che fare naturalmente con la riproduzione, ma anche con lo spirito della musica registrata su un supporto. L'high-end si limita a considerare ciò che c'è su un supporto, che sia registrato male o bene. Ed è una prospettiva lecita, ma piuttosto limitata se l'interesse principale è la musica e non la "trasparenza" di un impianto, di un ambiente et similia. Oltretutto, come sapete e come è stato detto, nei prodotti di largo consumo il fonico ha spesso come direttiva quella di far sì che la registrazione suoni in modo coinvolgente nelle cuffie di uno smartphone etc. e non quella di ottenere la migliore incisione possibile, godibile attraverso impianti di alto livello. Aggiungo infine che, ascoltando molto "rock alternativo" (new wave, post punk, industrial) se dovessi attenermi al criterio di ascoltare gli album così come sono stati registrati, per essere fedele a un ideale, dovrei buttarne via almeno la metà. Il che, francamente, è assurdo.
OK TWR, chiamiamola HiEnd, non Alta Fedeltà, tanto il senso non cambia, credo un po' tutti abbiamo capito di cosa si parla
Naturalmente quando parli di un fonico professionista che si occupa di missaggio di un disco che deve suonare bene su uno smartphone parliamo di musica commerciale, che magari non ho specificato ma per me era fuori dalla discussione, fa parte di un mondo/galassia diversa da questa...non per denigrare o disprezzare, ma la musica commerciale è fatta solo per far soldi, carpe diem, che non lascia traccia nella cultura dell'ascoltatore
Io qui sto parlando e prendendo in considerazione musica suonata da artisti e turnisti che suonano strumenti, che scrivono canzoni non solo per pompare nelle cuffiette, ma gente con spessore e intenzioni diverse
Poi per l'amor del cielo, ci sta tutto, come in libreria puoi comprare l'ultimo libro di Umberto Eco oppure l'ultimo di Francesco Totti
root- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
root ha scritto:TWR ha scritto:L'idea di "alta fedeltà" nasce quando gli apparecchi distorcevano pesantemente il messaggio musicale. Voi in realtà parlate di "high-end", che è molto diverso. L'alta fedeltà ha a che fare naturalmente con la riproduzione, ma anche con lo spirito della musica registrata su un supporto. L'high-end si limita a considerare ciò che c'è su un supporto, che sia registrato male o bene. Ed è una prospettiva lecita, ma piuttosto limitata se l'interesse principale è la musica e non la "trasparenza" di un impianto, di un ambiente et similia. Oltretutto, come sapete e come è stato detto, nei prodotti di largo consumo il fonico ha spesso come direttiva quella di far sì che la registrazione suoni in modo coinvolgente nelle cuffie di uno smartphone etc. e non quella di ottenere la migliore incisione possibile, godibile attraverso impianti di alto livello. Aggiungo infine che, ascoltando molto "rock alternativo" (new wave, post punk, industrial) se dovessi attenermi al criterio di ascoltare gli album così come sono stati registrati, per essere fedele a un ideale, dovrei buttarne via almeno la metà. Il che, francamente, è assurdo.
OK TWR, chiamiamola HiEnd, non Alta Fedeltà, tanto il senso non cambia, credo un po' tutti abbiamo capito di cosa si parla
Naturalmente quando parli di un fonico professionista che si occupa di missaggio di un disco che deve suonare bene su uno smartphone parliamo di musica commerciale, che magari non ho specificato ma per me era fuori dalla discussione, fa parte di un mondo/galassia diversa da questa...non per denigrare o disprezzare, ma la musica commerciale è fatta solo per far soldi, carpe diem, che non lascia traccia nella cultura dell'ascoltatore
Io qui sto parlando e prendendo in considerazione musica suonata da artisti e turnisti che suonano strumenti, che scrivono canzoni non solo per pompare nelle cuffiette, ma gente con spessore e intenzioni diverse
Poi per l'amor del cielo, ci sta tutto, come in libreria puoi comprare l'ultimo libro di Umberto Eco oppure l'ultimo di Francesco Totti
Eliminiamo pure dalla discussione la musica commerciale. Non potrei essere più felice. Ma ho parlato anche e soprattutto di altro. Di dischi registrati in scantinati da gente strafatta, che pure sono pietre miliari. Quanto a Eco, meglio lasciar perdere...
TWR- Interessato
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
[/quote]Eliminiamo pure dalla discussione la musica commerciale. Non potrei essere più felice. Ma ho parlato anche e soprattutto di altro. Di dischi registrati in scantinati da gente strafatta, che pure sono pietre miliari. Quanto a Eco, meglio lasciar perdere... [/quote]
Eh certo...vabbè...i dischi di cui parli certo non vanno sentiti per i piani sonori, ma per l'emozione che trasmettono...de che stàmo a parlà...
Eh certo...vabbè...i dischi di cui parli certo non vanno sentiti per i piani sonori, ma per l'emozione che trasmettono...de che stàmo a parlà...
root- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
de che stàmo a parlà...[/quote]
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beppe61- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Di musica, credevo. O è musica solo quella incisa bene e da Alan Lomax in giù buttiamo tutto nel cesso?
TWR- Interessato
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
TWR ha scritto:Di musica, credevo. O è musica solo quella incisa bene e da Alan Lomax in giù buttiamo tutto nel cesso?
Sisi ma c'è musica e musica, come c'è vino e vino, etcetc..non so chi sia Alan Lomax, e me ne scuso, ma a prescindere se il fonico è strafatto o se è premio Nobel la cosa che va messa davanti a tutto è la qualità del contenuto, e quella prescinde dai gusti...i dischi di qualità rimangono nel tempo, sia incisi bene che incisi male (perchè magari molto vecchi)
Posso garantirti che ho dischi di BB King, James Brown, etcetc che certo non gridi al miracolo...ma io li sento e me li godo, e non tocco nulla, ma proprio nulla, me ne guardo bene
root- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Non confondiamo/mischiamo i discorsi...il sistema di riproduzione in casa deve essere il più trasparente possibile, non deve aggiungere nulla di suo alla informazione originale, la resa finale deve essere lineare più possibile, per non toccare nulla...l'impianto timbricamente è come non dovesse esistere
Poi la musica uscirà con la modalità e la qualità legata a come è stata incisa..è questo il fine ultimo, il traguardo da raggiungere
Non stiamo parlando di musica, ma del modo giusto per riprodurla se parliamo di HiFi o HiEnd, poi al giorno d'oggi ci sono anche altoparlanti stagni che si immergono nelle piscine, per cui...
Poi la musica uscirà con la modalità e la qualità legata a come è stata incisa..è questo il fine ultimo, il traguardo da raggiungere
Non stiamo parlando di musica, ma del modo giusto per riprodurla se parliamo di HiFi o HiEnd, poi al giorno d'oggi ci sono anche altoparlanti stagni che si immergono nelle piscine, per cui...
root- Membro classe argento
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Finale
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Bandiera bianca: quando mi vien detto che è preferibile ascoltare male un album registrato male, anziché goderne con qualche aggiustamento, non sono più in grado di replicare.
TWR- Interessato
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
TWR ha scritto:Bandiera bianca: quando mi vien detto che è preferibile ascoltare male un album registrato male, anziché goderne con qualche aggiustamento, non sono più in grado di replicare.
Si continua a fare confusione,con il DRC misuri e correggi i problemi ambientali,lo fai una volta e non tocchi più nulla,poi puoi ascoltare dalla nona di Beethoven a Fedez, secondo i gusti personali.
..con qualche disco,raro,uso i controlli di tono per godermelo meglio e penso che all'artista non possa fregargli di meno.
Parlando di hiend (alta fedeltà dai listini assurdi) pensate che un sistema Mc Intosh/Sonus Faber e Naim/Focal, entrambi top (citati perché spesso esposti assieme avendo lo stesso distributore), abbiano un suono identico? A me non sembra,a questo punto quale è quello più fedele?
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
TWR ha scritto:Bandiera bianca: quando mi vien detto che è preferibile ascoltare male un album registrato male, anziché goderne con qualche aggiustamento, non sono più in grado di replicare.
Si TWR, capisco la reazione, ma non è "sentire male un disco inciso male" è invece "sentire un disco il più fedelmente possibile per come è stato registrato" nel bene o nel male
root- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
giucam61 ha scritto:TWR ha scritto:Bandiera bianca: quando mi vien detto che è preferibile ascoltare male un album registrato male, anziché goderne con qualche aggiustamento, non sono più in grado di replicare.
Si continua a fare confusione,con il DRC misuri e correggi i problemi ambientali,lo fai una volta e non tocchi più nulla,poi puoi ascoltare dalla nona di Beethoven a Fedez, secondo i gusti personali.
..con qualche disco,raro,uso i controlli di tono per godermelo meglio e penso che all'artista non possa fregargli di meno.
Parlando di hiend (alta fedeltà dai listini assurdi) pensate che un sistema Mc Intosh/Sonus Faber e Naim/Focal, entrambi top (citati perché spesso esposti assieme avendo lo stesso distributore), abbiano un suono identico? A me non sembra,a questo punto quale è quello più fedele?
Ciao giucam, non è discorso del sistema più "fedele" ma discorso di quale è più "trasparente" al genere musicale che si ascolta, per i limiti fisici intrinseci del sistema di riproduzione
root- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
Secondo me questa discussione ha preso una piega sbagliata, si fa confusione, si stanno mescolando 2 concetti:
1) la purezza della catena audio: la maggioranza ambisce ad avere una totale trasparenza della catena audio per ascoltare la musica così come l'artista (e noon solo lui) l'ha creata
2) per alcuni è utile "colorare" o modificare la musica originaria (non è detto che l'artista scelga sempre "l'ottimo" e poi ognuno ha le sue preferenze) perchè questo rende la musica più piacevole da ascoltare (Loudness per ascolti a basso volume, equalizzazione, filtri ed elaborazione digitale)
chi usa il DRC ambisce al punto 1) non al punto 2). il DRC dovrebbe correggere le non linearità ambientali e dei diffusori, non "colorare la musica"
Un discussione più sensata sarebbe se il drc adempie effettivamente al punto 1)
non mescoliamo i 2 concetti
1) la purezza della catena audio: la maggioranza ambisce ad avere una totale trasparenza della catena audio per ascoltare la musica così come l'artista (e noon solo lui) l'ha creata
2) per alcuni è utile "colorare" o modificare la musica originaria (non è detto che l'artista scelga sempre "l'ottimo" e poi ognuno ha le sue preferenze) perchè questo rende la musica più piacevole da ascoltare (Loudness per ascolti a basso volume, equalizzazione, filtri ed elaborazione digitale)
chi usa il DRC ambisce al punto 1) non al punto 2). il DRC dovrebbe correggere le non linearità ambientali e dei diffusori, non "colorare la musica"
Un discussione più sensata sarebbe se il drc adempie effettivamente al punto 1)
non mescoliamo i 2 concetti
federico666- UTENTE DISISCRITTO
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
federico666 ha scritto:
chi usa il DRC ambisce al punto 1) non al punto 2). il DRC dovrebbe correggere le non linearità ambientali e dei diffusori, non "colorare la musica"
i
Questo solo se assumiamo che il DRC lo fa senza introdurre nessun altro tipo di problema, ovvero come se fosse un diffusore-ambiente perfettamente lineare
Firace- Membro classe argento
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Re: Un'esperienza di ascolto differente
federico666 ha scritto:Secondo me questa discussione ha preso una piega sbagliata, si fa confusione, si stanno mescolando 2 concetti:
1) la purezza della catena audio: la maggioranza ambisce ad avere una totale trasparenza della catena audio per ascoltare la musica così come l'artista (e noon solo lui) l'ha creata
2) per alcuni è utile "colorare" o modificare la musica originaria (non è detto che l'artista scelga sempre "l'ottimo" e poi ognuno ha le sue preferenze) perchè questo rende la musica più piacevole da ascoltare (Loudness per ascolti a basso volume, equalizzazione, filtri ed elaborazione digitale)
chi usa il DRC ambisce al punto 1) non al punto 2). il DRC dovrebbe correggere le non linearità ambientali e dei diffusori, non "colorare la musica"
Un discussione più sensata sarebbe se il drc adempie effettivamente al punto 1)
non mescoliamo i 2 concetti
Si in effetti questo argomento sarebbe il caso di affrontarlo in discussione specifica, qui si crea confusione...sono d'accordo con quello che dici
root- Membro classe argento
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