Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
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Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettroniche
così come anticipato, proviamo ad iniziare.
non so cosa ne uscirà fuori, spero che vincenzo e gennaro (e chiunque abbia voglia) mi diano una mano.
dal mio punto di vista, la realizzazione di un case, che sia di un diffusore o di una elettronica deve partire da un punto fondamentale:
la definizione di un progetto, il più dettagliato possibile.
questo permetterà di limitare (non eliminare, per carità!) il numero degli errori in fase di realzzazione, così da ottimizzare gli sforzi, contenere i costi e ridurre il tempo di esecuzione.
una volta definito il progetto (appena possibile vedremo come), sarà possibile passare allo step successivo:
la scelta del elgno da usare.
qui, la cosa può sembrare banale, ma oltra a definire l'estetica del cabinet, questa scelta potrà influenzare anche il tipo di realizzazione e gli incastri da usare.
la maggior parte di noi usa il MDF (o se vuole farsi del male il HDF), pochi usano il legno massello, immagino per una questione di costi.
però, il MDF è dannatamente facile da lavorare (e dannatamente facile da ammaccare). la cosa rognosa è sicuramente la rifinitura. in questo caso basterebbero incastri a 90° un po' di colla, e se si vuole qualche vite.
il case rimarrà della stessa forma al passare delle stagioni.
con il massello, invece (a seconda del legno, ovvio), bisognerà tenere conto dei movimenti delle fibre di legno a causa delle variazioni di umdità. in questo caso bisognerà quindi prevedere - in particolare per gli incastri - un minimo di gioco fra i pezzi e fori asolati per le viti. altrimenti il tutto si imbarcherà e probabilmente, il suono sarà diverso in inverno e in estate! poi ne parleremo.
una volta scelto il tipo di legno, potremo passare all'acquisto dei pezzi, già tagliati e piallati o da lavorare.
poi passeremo alla realizzazione del mobile progettato, ed infine alla rifinitura.
in ultimo, due parole sulla manutenzione e avremo finito.
Prima di iniziare la realizzazione sarà bene fare la conta degli utensili e verificarne lo stato. In generale, dal mio punto di vista, conviene spendere un po' di tempo all'inizio perverificare lo stato degli utensili ed eventualmente recuperarne di nuovi. mediamente gli utensili vecchi si possono sistemare con un po' di tempo e di cura.
immaginate di avere una spatola con cui volete stuccare un diffusore, completamente incrostata di vecchio stucco (quello che succede sempre a me!). o a vere una sega che non ha un buon filo.
personalmente io utilizzo attrezzi ereditati in gran parte da mio nonno e mio padre. roba come minimo degli anni settanta. tutto ancora efficiente. certo, la manutenzone è necessaria.
basta avere la giusta strumentazione!
che dite continuiamo così?
la scaletta può andare? parliamone! poi magari chiederemo di eliminare i post di commenti e lasceremo solo i post utili!
d.
non so cosa ne uscirà fuori, spero che vincenzo e gennaro (e chiunque abbia voglia) mi diano una mano.
dal mio punto di vista, la realizzazione di un case, che sia di un diffusore o di una elettronica deve partire da un punto fondamentale:
la definizione di un progetto, il più dettagliato possibile.
questo permetterà di limitare (non eliminare, per carità!) il numero degli errori in fase di realzzazione, così da ottimizzare gli sforzi, contenere i costi e ridurre il tempo di esecuzione.
una volta definito il progetto (appena possibile vedremo come), sarà possibile passare allo step successivo:
la scelta del elgno da usare.
qui, la cosa può sembrare banale, ma oltra a definire l'estetica del cabinet, questa scelta potrà influenzare anche il tipo di realizzazione e gli incastri da usare.
la maggior parte di noi usa il MDF (o se vuole farsi del male il HDF), pochi usano il legno massello, immagino per una questione di costi.
però, il MDF è dannatamente facile da lavorare (e dannatamente facile da ammaccare). la cosa rognosa è sicuramente la rifinitura. in questo caso basterebbero incastri a 90° un po' di colla, e se si vuole qualche vite.
il case rimarrà della stessa forma al passare delle stagioni.
con il massello, invece (a seconda del legno, ovvio), bisognerà tenere conto dei movimenti delle fibre di legno a causa delle variazioni di umdità. in questo caso bisognerà quindi prevedere - in particolare per gli incastri - un minimo di gioco fra i pezzi e fori asolati per le viti. altrimenti il tutto si imbarcherà e probabilmente, il suono sarà diverso in inverno e in estate! poi ne parleremo.
una volta scelto il tipo di legno, potremo passare all'acquisto dei pezzi, già tagliati e piallati o da lavorare.
poi passeremo alla realizzazione del mobile progettato, ed infine alla rifinitura.
in ultimo, due parole sulla manutenzione e avremo finito.
Prima di iniziare la realizzazione sarà bene fare la conta degli utensili e verificarne lo stato. In generale, dal mio punto di vista, conviene spendere un po' di tempo all'inizio perverificare lo stato degli utensili ed eventualmente recuperarne di nuovi. mediamente gli utensili vecchi si possono sistemare con un po' di tempo e di cura.
immaginate di avere una spatola con cui volete stuccare un diffusore, completamente incrostata di vecchio stucco (quello che succede sempre a me!). o a vere una sega che non ha un buon filo.
personalmente io utilizzo attrezzi ereditati in gran parte da mio nonno e mio padre. roba come minimo degli anni settanta. tutto ancora efficiente. certo, la manutenzone è necessaria.
basta avere la giusta strumentazione!
che dite continuiamo così?
la scaletta può andare? parliamone! poi magari chiederemo di eliminare i post di commenti e lasceremo solo i post utili!
d.
diechirico- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Penso che vada benissimo!
Aggiungerei solamente una piccola sottosezione con elenco e consigli per l'acquisto e l'uso di un'attrezzatura minima per la lavorazione del legno..
Aggiungerei solamente una piccola sottosezione con elenco e consigli per l'acquisto e l'uso di un'attrezzatura minima per la lavorazione del legno..
Vincenzo- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
certo! se vuoi fa pure, ti seguo!Vincenzo ha scritto:Penso che vada benissimo!
Aggiungerei solamente una piccola sottosezione con elenco e consigli per l'acquisto e l'uso di un'attrezzatura minima per la lavorazione del legno..
io metterei un'attrezzatura minima e una consigliabile.
della serie: cacciaviti, trapano e sega manuale.
poi: trapano a colonna, fresatrice, seghetto alternativo/sega circolare/sega a nastro.
alla fine potrei suggerire la costruzione di alcune dime utili per l'incollaggio.
ora ne sto facendo una nuova versione, ancora devo progettarle, però!
diechirico- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
diechirico ha scritto:così come anticipato, proviamo ad iniziare.
non so cosa ne uscirà fuori, spero che vincenzo e gennaro (e chiunque abbia voglia) mi diano una mano.
dal mio punto di vista, la realizzazione di un case, che sia di un diffusore o di una elettronica deve partire da un punto fondamentale:
la definizione di un progetto, il più dettagliato possibile.
questo permetterà di limitare (non eliminare, per carità!) il numero degli errori in fase di realzzazione, così da ottimizzare gli sforzi, contenere i costi e ridurre il tempo di esecuzione.
una volta definito il progetto (appena possibile vedremo come), sarà possibile passare allo step successivo:
la scelta del elgno da usare.
qui, la cosa può sembrare banale, ma oltra a definire l'estetica del cabinet, questa scelta potrà influenzare anche il tipo di realizzazione e gli incastri da usare.
la maggior parte di noi usa il MDF (o se vuole farsi del male il HDF), pochi usano il legno massello, immagino per una questione di costi.
però, il MDF è dannatamente facile da lavorare (e dannatamente facile da ammaccare). la cosa rognosa è sicuramente la rifinitura. in questo caso basterebbero incastri a 90° un po' di colla, e se si vuole qualche vite.
il case rimarrà della stessa forma al passare delle stagioni.
con il massello, invece (a seconda del legno, ovvio), bisognerà tenere conto dei movimenti delle fibre di legno a causa delle variazioni di umdità. in questo caso bisognerà quindi prevedere - in particolare per gli incastri - un minimo di gioco fra i pezzi e fori asolati per le viti. altrimenti il tutto si imbarcherà e probabilmente, il suono sarà diverso in inverno e in estate! poi ne parleremo.
una volta scelto il tipo di legno, potremo passare all'acquisto dei pezzi, già tagliati e piallati o da lavorare.
poi passeremo alla realizzazione del mobile progettato, ed infine alla rifinitura.
in ultimo, due parole sulla manutenzione e avremo finito.
Prima di iniziare la realizzazione sarà bene fare la conta degli utensili e verificarne lo stato. In generale, dal mio punto di vista, conviene spendere un po' di tempo all'inizio perverificare lo stato degli utensili ed eventualmente recuperarne di nuovi. mediamente gli utensili vecchi si possono sistemare con un po' di tempo e di cura.
immaginate di avere una spatola con cui volete stuccare un diffusore, completamente incrostata di vecchio stucco (quello che succede sempre a me!). o a vere una sega che non ha un buon filo.
personalmente io utilizzo attrezzi ereditati in gran parte da mio nonno e mio padre. roba come minimo degli anni settanta. tutto ancora efficiente. certo, la manutenzone è necessaria.
basta avere la giusta strumentazione!
che dite continuiamo così?
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d.
Il tema mi interessa perchè devo scegliere per il mio Truepath un case,metallo o legno,questa è la domanda.In questo link http://www.tnt-audio.com/clinica/box_clever.html si dice che il legno è migliore .
florin- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
ciao florin,
stiamo discutendo qui
http://t-class.niceboard.org/consigli-e-critiche-f11/proposta-per-diy-come-autocostruire-t4333.htm
a proposito dell'organizzazione di questi topic.
diego
stiamo discutendo qui
http://t-class.niceboard.org/consigli-e-critiche-f11/proposta-per-diy-come-autocostruire-t4333.htm
a proposito dell'organizzazione di questi topic.
diego
diechirico- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
sergio, che dici di marcare questa discussione come importante così rimane sempre in alto?
seguirà quella dei case in metallo.
d.
seguirà quella dei case in metallo.
d.
diechirico- Membro classe argento
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Scelta del legno per i diffusori
Una volta scelto il progetto, il primo, cruciale passo per la realizzazione di un diffusore è la scelta del materiale con cui realizzarlo. La decisione dipenderà da due fattori purtroppo non sempre in armonia tra loro: la resa acustica e l'estetica.
Entrambi dipendono innanzi tutto dai nostri gusti ma spesso è difficile coniugarli.
Innanzi tutto materiali acusticamente migliori in assoluto non esistono. Si possono utilizzare essenze molto diffuse o esotiche di massello, materiali compositi come il truciolare o l'MDF, materiali sintetici come l'acrilico, minerali come il marmo o le pietre dure, e poi vetro, legno multistrato, fibra di carbonio, ecc. e naturalmente sandwich di più materiali (come il classico multistrati+truciolare di alcuni monitor inglesi degli anni '70). Ogni materia prima ha le sue peculiarità. Sta a noi cercare la più adatta al nostro progetto. Nell'esperienza dei grandi progettisti si può ritrovare il bandolo della matassa che ci occorre per la nostra scelta.
Diffusori in Acrilico
Diffusori in marmo
Il multistrato di betulla o faggio ha un suono molto "vivo", caratterizzato da una resa particolare sul mediobasso, molto cara ai costruttori di diffusori a tromba, soprattutto per le BLH (trombe a carico posteriore) e un'eccellente resa in gamma media.
Il multistrati è un laminato ottenuto assemblando sotto pressa almeno cinque fogli sottili di legno sfasati a 90° tra loro in modo tale da minimizzare i movimenti del legno rendendolo quindi molto stabile nel tempo. Si combina perfettamente con il "suono" del Medium Density Fibreboard (MDF), più sordo ma di rigidità torsionale inferiore a parità di spessore. Combinati in sandwich sono un eccellente materiale per i diffusori in bass reflex o in sospensione pneumatica/baffle infinito. Mediamente difficile è la lavorazione, soprattutto dei multistati più duri, come ad es. il faggio (tendenza a sollevare scaglie sui tagli, difficoltà di taglio per le macchine utensili meno efficienti).
L'MDF è un materiale molto facile da lavorare, soprattutto se occorre effettuare delle fresature o dei tagli particolari. Purtroppo è anche abbastanza problematico da rifinire a causa della forte porosità dei bordi. E' in assoluto il materiale più utilizzato per i diffusori commerciali. Si presta molto bene a ogni tipo di lavorazione ma la sua mancanza di carattere (rovescio della medaglia della sua polivalenza) da molti non è apprezzata. E' un materiale ecologico (ottenuto con gli scarti di lavorazione delle conifere) che ha grande stabilità nel tempo ma anche una certa fragilità dei bordi. Molto spesso viene trattato l'interno dei cabinet con dei materiali bitumosi per abbassarne la risonanza. E' il materiale preferibile per la realizzazione di cabinet destinati alle elettroniche.
Il legno massello è in assoluto il materiale che meglio appaga la vista e il tatto, ma è anche il più ostico dal punto di vista della stabilità nel tempo. Il massello è "vivo" e continua a fare "movimenti" anche dopo una lunghissima stagionatura. Le caratteristiche acustiche dipendono dall'essenza utilizzata: legni duri e compatti come il noce, il faggio, il rovere, riescono a combinare la bassa risonanza alla vivacità del suono. I legni morbidi e poco compatti come le conifere sono poco adatti al nostro scopo ma sono utilizzabili per le finiture. Alcuni autocostruttori trovano i legni di pino, abete ed altre conifere particolarmente adatti alle tipologie di carico TWQT, Voigt pipe e similari in abbinamento ai fullrange. Tra i legni più interessanti IMHO è da annoverare il faggio evaporato: abbastanza stabile nel tempo e non troppo caro.
Alla prossima con gli altri materiali e le finiture.
Entrambi dipendono innanzi tutto dai nostri gusti ma spesso è difficile coniugarli.
Innanzi tutto materiali acusticamente migliori in assoluto non esistono. Si possono utilizzare essenze molto diffuse o esotiche di massello, materiali compositi come il truciolare o l'MDF, materiali sintetici come l'acrilico, minerali come il marmo o le pietre dure, e poi vetro, legno multistrato, fibra di carbonio, ecc. e naturalmente sandwich di più materiali (come il classico multistrati+truciolare di alcuni monitor inglesi degli anni '70). Ogni materia prima ha le sue peculiarità. Sta a noi cercare la più adatta al nostro progetto. Nell'esperienza dei grandi progettisti si può ritrovare il bandolo della matassa che ci occorre per la nostra scelta.
Diffusori in Acrilico
Diffusori in marmo
Il multistrato di betulla o faggio ha un suono molto "vivo", caratterizzato da una resa particolare sul mediobasso, molto cara ai costruttori di diffusori a tromba, soprattutto per le BLH (trombe a carico posteriore) e un'eccellente resa in gamma media.
Il multistrati è un laminato ottenuto assemblando sotto pressa almeno cinque fogli sottili di legno sfasati a 90° tra loro in modo tale da minimizzare i movimenti del legno rendendolo quindi molto stabile nel tempo. Si combina perfettamente con il "suono" del Medium Density Fibreboard (MDF), più sordo ma di rigidità torsionale inferiore a parità di spessore. Combinati in sandwich sono un eccellente materiale per i diffusori in bass reflex o in sospensione pneumatica/baffle infinito. Mediamente difficile è la lavorazione, soprattutto dei multistati più duri, come ad es. il faggio (tendenza a sollevare scaglie sui tagli, difficoltà di taglio per le macchine utensili meno efficienti).
L'MDF è un materiale molto facile da lavorare, soprattutto se occorre effettuare delle fresature o dei tagli particolari. Purtroppo è anche abbastanza problematico da rifinire a causa della forte porosità dei bordi. E' in assoluto il materiale più utilizzato per i diffusori commerciali. Si presta molto bene a ogni tipo di lavorazione ma la sua mancanza di carattere (rovescio della medaglia della sua polivalenza) da molti non è apprezzata. E' un materiale ecologico (ottenuto con gli scarti di lavorazione delle conifere) che ha grande stabilità nel tempo ma anche una certa fragilità dei bordi. Molto spesso viene trattato l'interno dei cabinet con dei materiali bitumosi per abbassarne la risonanza. E' il materiale preferibile per la realizzazione di cabinet destinati alle elettroniche.
Il legno massello è in assoluto il materiale che meglio appaga la vista e il tatto, ma è anche il più ostico dal punto di vista della stabilità nel tempo. Il massello è "vivo" e continua a fare "movimenti" anche dopo una lunghissima stagionatura. Le caratteristiche acustiche dipendono dall'essenza utilizzata: legni duri e compatti come il noce, il faggio, il rovere, riescono a combinare la bassa risonanza alla vivacità del suono. I legni morbidi e poco compatti come le conifere sono poco adatti al nostro scopo ma sono utilizzabili per le finiture. Alcuni autocostruttori trovano i legni di pino, abete ed altre conifere particolarmente adatti alle tipologie di carico TWQT, Voigt pipe e similari in abbinamento ai fullrange. Tra i legni più interessanti IMHO è da annoverare il faggio evaporato: abbastanza stabile nel tempo e non troppo caro.
Alla prossima con gli altri materiali e le finiture.
Ultima modifica di Vincenzo il Gio 1 Ott 2009 - 18:25 - modificato 3 volte.
Vincenzo- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Sta diventando un'ottima guida. Spostato in area T-Projects in attesa della più consona area "Tutorial".
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pre: S.M.S.L. Sanskrit 10th
ampli: Behringer A800 (220 W @ 8 Ohm, 400 W @ 4 Ohm, 800 W in mono)
diffusori: Cerwin Vega XLS-215 (126x43x53.5 cm, 53 Kg cad., 95 db/W/m, 6 Ohm, 2 woofer da 38 cm, midrange da 17 cm, tweeter a cupola a tromba, 500 W, 38 Hz - 20 KHz)
sorgente: Sony BDP-S370 (lettore DVD/Blue-Ray e stazione multimediale streaming via rete cablata)
cavi segnale: Monster Cable MKII
cavi potenza: Qed Micro
- Spoiler:
Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Il truciolare è un materiale ottenuto con gli scarti delle lavorazioni. I pannelli si ottengono impastando i trucioli e le scaglie di legno con delle colle e pressati. Fino agli anni '80 era il materiale più utilizzato per la costruzione dei diffusori commerciali, adesso completamente rimpiazzato dal Medium Density, meno risonante e più facile da lavorare e rifinire.
Il multistrato marino è ottenuto incollando il compensato con colla fenolica per garantirne l'idrorepellenza. Sono pannelli particolarmente adatti a situazioni estreme, quali utilizzi in esterni e carichi gravosi in quanto è più resistente del multistrato normale. E' adatto a realizzare cabinet per le elettroniche, fondi per i plinth, ecc. Molto stabile nel tempo.
SPESSORE DEI PANNELLI
Gli spessori utilizzati per i diffusori dipendono tanto dal materiale che dal progetto. Spesso nei microdiffusori (satelliti, diffusori per pc) si rende necessario l'utilizzo di pannelli da 10mm, ma di norma non è mai consigliabile scendere sotto i 15mm per evitare che il mobile risuoni, a prescindere dal legno utilizzato. Nei diffusori di maggiori dimensioni, è buona norma utilizzare dei listelli di rinforzo (bracing) per collegare i pannelli anteriori ai posteriori e i due laterali fra loro, onde evitare "spanciamenti" dovuti alla pressione dell'aria esercitata dai woofer provocanti delle fastidiose risonanze che pregiudicherebbero fortemente la qualità del suono.
Il "bracing"
Alla prossima con la spinatura e l'uso delle colle.
Il multistrato marino è ottenuto incollando il compensato con colla fenolica per garantirne l'idrorepellenza. Sono pannelli particolarmente adatti a situazioni estreme, quali utilizzi in esterni e carichi gravosi in quanto è più resistente del multistrato normale. E' adatto a realizzare cabinet per le elettroniche, fondi per i plinth, ecc. Molto stabile nel tempo.
SPESSORE DEI PANNELLI
Gli spessori utilizzati per i diffusori dipendono tanto dal materiale che dal progetto. Spesso nei microdiffusori (satelliti, diffusori per pc) si rende necessario l'utilizzo di pannelli da 10mm, ma di norma non è mai consigliabile scendere sotto i 15mm per evitare che il mobile risuoni, a prescindere dal legno utilizzato. Nei diffusori di maggiori dimensioni, è buona norma utilizzare dei listelli di rinforzo (bracing) per collegare i pannelli anteriori ai posteriori e i due laterali fra loro, onde evitare "spanciamenti" dovuti alla pressione dell'aria esercitata dai woofer provocanti delle fastidiose risonanze che pregiudicherebbero fortemente la qualità del suono.
Il "bracing"
Alla prossima con la spinatura e l'uso delle colle.
Ultima modifica di Vincenzo il Gio 1 Ott 2009 - 17:36 - modificato 4 volte.
Vincenzo- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Vincenzo, non finisco mai di stupirmi
DACCLOR65- Gran Cerimoniere
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Non vedo l'ora di vedere la spinatura!Vincenzo ha scritto:
Alla prossima con la spinatura e l'uso delle colle.
mgiombi- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Complimenti per la guida, stai facendo un ottimo lavoro ed è molto utile per tutti noi autocostruttori.
Se posso permettermi una richiesta: mi piacerebbe tanto sapere cosa utilizzi e come procedi per lo scasso del foro degli altoparlanti.
Grazie!
Se posso permettermi una richiesta: mi piacerebbe tanto sapere cosa utilizzi e come procedi per lo scasso del foro degli altoparlanti.
Grazie!
sasachess- Membro classe bronzo
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diechirico- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
sasachess ha scritto:Complimenti per la guida, stai facendo un ottimo lavoro ed è molto utile per tutti noi autocostruttori.
Se posso permettermi una richiesta: mi piacerebbe tanto sapere cosa utilizzi e come procedi per lo scasso del foro degli altoparlanti.
Grazie!
Ci sono diversi procedimenti per il foro: se non è necessaria incassare la flangia, basta un seghetto alternativo o la sega a tazza per i piccoli diametri. Se invece è necessario procedere con svasature, l'ideale resta la fresatrice manuale:
Ma ne parleremo al capitolo "lavorazioni"...
Guarda che se non contribuisci con gli articoli, vengo lì e TE MENO!!diechirico ha scritto:bravissimo!
Ultima modifica di Vincenzo il Gio 1 Ott 2009 - 18:39 - modificato 1 volta.
Vincenzo- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
diechirico ha scritto:sergio, che dici di marcare questa discussione come importante così rimane sempre in alto?
seguirà quella dei case in metallo.
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Tanto presto la sposto in area Tutorials.
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
fantastico questo post!
anche io sono qui per dare/ricevere consigli, visto che il legno è una delle mie passioni
supporto totale
anche io sono qui per dare/ricevere consigli, visto che il legno è una delle mie passioni
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supergiovanissimo- Interessato
- Data d'iscrizione : 05.11.08
Numero di messaggi : 96
Località : Porto s. Elpidio
Provincia : variabile
Occupazione/Hobby : topo d'appartamento/PITTURA fotografia falegnameria hifi e autocostruzione
Impianto : Amplificatore X + Casse Y
Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
TAGLIO DEI PANNELLI
Il taglio dei pannelli va effettuato con una sega circolare. Chi ha una piccola combinata o una sega circolare da tavolo, è avvantaggiato dalla presenza delle guide che permettono un taglio perfetto.
Sega circolare
In alternativa, per piccoli pannelli, è possibile utilizzare il piano superiore che hanno alcune troncatrici, oppure la classica sega circolare portatile, avendo cura di utilizzare per ogni taglio delle guide fissate sul pannello con dei serragiunti.
Troncatrice e circolare portatile
Se non disponete di questi attrezzi, nulla di grave: nei negozi di bricolage sempre più spesso viene effettuato il servizio di taglio. Il prezzo non è molto alto e i tagli normalmente sono precisi. Ricordo che si tratta di operazioni piuttosto pericolose: sono da evitare quindi gli abiti troppo ampi ed è necessario indossare gli occhiali di sicurezza.
COLLA
La colla più utilizzata nella costruzione dei cabinet è naturalmente la vinilica. Per rendere più efficace la presa, è sembre utile lasciare un po' di eccesso negli angoli interni non visibili, in modo da assicurare la perfetta tenuta d'aria, avendo cura di stenderlo uniformemente. Sempre meglio non risparmiare sulla quantità, soprattutto se i pannelli vengono assemblati con l'esclusivo uso di colla. Dal lato esterno, è invece necessario rimuovere l'eccesso mediante una spugna umida ben strizzata. Imperativo l'uso di numerosi e robusti serragiunti per fare aderire perfettamente tutti i pannelli. Io lascio seccare la colla almeno 24 ore prima di toglierli.
In alcuni casi, come nella costruzione di mobili molto complessi che prevedono numerosi pezzi (es. diffusori a labirinto), può essere d'aiuto l'utilizzo della colla vinilica rapida.
SPINATURA E INCASTRI
Per irrobustire l'assemblaggio, il metodo più efficace è la spinatura. Le spine di legno sono dei piccoli cilindri da 6, 8 o 10mm di diametro realizzati in faggio e che presentano delle scanalature lungo l'intera circonferenza. Vengono inseriti per metà della loro lunghezza in un foro realizzato su uno dei pannelli, e per l’altra metà nel foro del pannello che verrà a coincidere col primo.
Per realizzare i fori con precisione è preferibile utilizzare un trapano a colonna o la perforatrice della combinata.
Esistono in commercio dei morsetti-guida per agevolare l'operazione e, soprattutto, per ottenere una perfetta corrispondenza dei fori.
I più esperti, invece, possono utilizzare un semplice graffietto da falegnameria.
Le spine hanno alle due estremità una sbavatura per facilitarne l'inserimento. Basta poi incollarli su uno dei due pannelli con la solita vinilica dando qualche piccolo colpo di martello per farli penetrare nel legno; passare poi un po' colla anche sulla metà sporgente e sull'intero lato da incollare e fare combaciare con forza i due pannelli, dando qualche colpo di assestamento battendo col martello su un pezzetto di legno appoggiato sulla superficie, oppure con un mazzuolo in gomma.
E' buona norma utilizzare una spina ogni 20/30 cm. Tale operazione si può effettuare anche sul taglio dei listelli di rinforzo.
Questi ultimi, se è previsto il loro incrocio all'interno del mobile, è bene incastrarli tra loro per irrigidire ulteriormente la struttura. Basta un semplice seghetto e un po' di colla.
Alla prossima con l'assemblaggio e la finitura dei diffusori...
Buonanotte,
v
Il taglio dei pannelli va effettuato con una sega circolare. Chi ha una piccola combinata o una sega circolare da tavolo, è avvantaggiato dalla presenza delle guide che permettono un taglio perfetto.
Sega circolare
In alternativa, per piccoli pannelli, è possibile utilizzare il piano superiore che hanno alcune troncatrici, oppure la classica sega circolare portatile, avendo cura di utilizzare per ogni taglio delle guide fissate sul pannello con dei serragiunti.
Troncatrice e circolare portatile
Se non disponete di questi attrezzi, nulla di grave: nei negozi di bricolage sempre più spesso viene effettuato il servizio di taglio. Il prezzo non è molto alto e i tagli normalmente sono precisi. Ricordo che si tratta di operazioni piuttosto pericolose: sono da evitare quindi gli abiti troppo ampi ed è necessario indossare gli occhiali di sicurezza.
COLLA
La colla più utilizzata nella costruzione dei cabinet è naturalmente la vinilica. Per rendere più efficace la presa, è sembre utile lasciare un po' di eccesso negli angoli interni non visibili, in modo da assicurare la perfetta tenuta d'aria, avendo cura di stenderlo uniformemente. Sempre meglio non risparmiare sulla quantità, soprattutto se i pannelli vengono assemblati con l'esclusivo uso di colla. Dal lato esterno, è invece necessario rimuovere l'eccesso mediante una spugna umida ben strizzata. Imperativo l'uso di numerosi e robusti serragiunti per fare aderire perfettamente tutti i pannelli. Io lascio seccare la colla almeno 24 ore prima di toglierli.
In alcuni casi, come nella costruzione di mobili molto complessi che prevedono numerosi pezzi (es. diffusori a labirinto), può essere d'aiuto l'utilizzo della colla vinilica rapida.
SPINATURA E INCASTRI
Per irrobustire l'assemblaggio, il metodo più efficace è la spinatura. Le spine di legno sono dei piccoli cilindri da 6, 8 o 10mm di diametro realizzati in faggio e che presentano delle scanalature lungo l'intera circonferenza. Vengono inseriti per metà della loro lunghezza in un foro realizzato su uno dei pannelli, e per l’altra metà nel foro del pannello che verrà a coincidere col primo.
Per realizzare i fori con precisione è preferibile utilizzare un trapano a colonna o la perforatrice della combinata.
Esistono in commercio dei morsetti-guida per agevolare l'operazione e, soprattutto, per ottenere una perfetta corrispondenza dei fori.
I più esperti, invece, possono utilizzare un semplice graffietto da falegnameria.
Le spine hanno alle due estremità una sbavatura per facilitarne l'inserimento. Basta poi incollarli su uno dei due pannelli con la solita vinilica dando qualche piccolo colpo di martello per farli penetrare nel legno; passare poi un po' colla anche sulla metà sporgente e sull'intero lato da incollare e fare combaciare con forza i due pannelli, dando qualche colpo di assestamento battendo col martello su un pezzetto di legno appoggiato sulla superficie, oppure con un mazzuolo in gomma.
E' buona norma utilizzare una spina ogni 20/30 cm. Tale operazione si può effettuare anche sul taglio dei listelli di rinforzo.
Questi ultimi, se è previsto il loro incrocio all'interno del mobile, è bene incastrarli tra loro per irrigidire ulteriormente la struttura. Basta un semplice seghetto e un po' di colla.
Alla prossima con l'assemblaggio e la finitura dei diffusori...
Buonanotte,
v
Ultima modifica di Vincenzo il Sab 3 Ott 2009 - 8:29 - modificato 1 volta.
Vincenzo- Membro classe argento
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Spettacolare questa guida Vincenzo
Ho il tuo permesso per linkarla ?
Io non amo la spinatura tradizionale la preferisco passante, poi metto a copertura dell'MDF da 4 mm che mi copre anche le giunzioni di incollaggio, praticamente ti ritrovi pronto il diffusore per la finitura con l'impiallacciatura
questo ovviamente se la forma del diffusore non è curva li si và di sparapunti e poi si tolgono
Roberto
Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Ragazzi, se avete idee per integrare i post, scrivetele!!
Wasky, il tuo metodo mi sembra interessante, perché non sviluppi l'idea in un articolo, così poi si inserirà nella wiki?
Wasky, il tuo metodo mi sembra interessante, perché non sviluppi l'idea in un articolo, così poi si inserirà nella wiki?
Vincenzo- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 04.04.09
Numero di messaggi : 3644
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Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
Ma certo ci mancherebbe altro Vincenzo lo faccio molto volentieri
Se vuoi posso mandarti le foto e una breve descrizione, nelle foto che ti manderei ho usato delle viti, una volta incollato i legni provvedo a toglierle e ci infilo, dopo aver messo della vinilica nel foro lasciato, dei pezzi di stuzzicadenti per Spiedini
Poi ovviamente tutto il mobile viene foderato con MDF da 4 mm dove si possono anche ricavare i scassi per Vaschetta contatti e gli AP ottenendo una superficie liscia e pronte per la impiallacciatura
Roberto
Se vuoi posso mandarti le foto e una breve descrizione, nelle foto che ti manderei ho usato delle viti, una volta incollato i legni provvedo a toglierle e ci infilo, dopo aver messo della vinilica nel foro lasciato, dei pezzi di stuzzicadenti per Spiedini
Poi ovviamente tutto il mobile viene foderato con MDF da 4 mm dove si possono anche ricavare i scassi per Vaschetta contatti e gli AP ottenendo una superficie liscia e pronte per la impiallacciatura
Roberto
Ultima modifica di wasky il Dom 4 Ott 2009 - 10:41 - modificato 1 volta.
Re: Autocostruzione di case in legno per diffusori ed elettronic
wasky ha scritto:
Ingegnoso!
Vincenzo- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 04.04.09
Numero di messaggi : 3644
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Impianto :
Utensili: quali è perchè
Iniziio a fare un passo indietro.
Si può spostare come secondo post?
Cerchiamo di capire quali utensili possano esser utili, oltre a quelli che ha detto già Vincenzo.
discutiamo un minimo anche di ciò che può sembrar banale.
Cacciaviti
Personlamente utilizzo dei cacciaviti un po' particolari, che permettano una buona presa sulla vite anche in condizioni difficili di presa.
Hanno la punta seghettata e si attaccano alla vite come una cozza!
Eccoli
Inoltre, nella mia valigetta attrezzi non mancano mai cacciaviti a brugola. Rispetto alle chiavi ad L normali hanno un sacco di vantaggi (in primis la testa arrotondata) e sono comodissime da utilizzare.
Ce ne sono di tutte le misure. Ovviamente si trovano anche a passo inglese, ma li possiamo trascurare.
Qui vedete la chiavi da 2, 2.5, 3, 4, 5, 6 mm.
Spesso può esser utile anche uno specchietto da dentista, quando si lavora in ambienti stretti. Potete vederlo poco sopra.
Strumenti di Misura
Anche per lavorare il legno, secondo me, lo strumento migliore è il calibro.
La cosa migliore è usarne uno metallico, non di plastica.
In questo modo si possono usare le ganasce per segnare direttamente i pezzi di legno.
Inoltre, il calibro è indispensabile per il taglio dei tubi.
Lo strumento più utile per il legno è però la squadra a 90°, senza la quale si impazzisce a segnare tutti i pezzi.
Ce ne sono fisse e di regolabili. Con una decina di euro se ne prende una buona.
Infine un truschino può aiutare in fase di spinatura o di piallatura:
Levigatura e piallatura: Carta Vetrata, Abrasivi, Vastringhe
Per carteggiare per bene, la cosa migliore è utilizzare dei blocchetti di legno duro (ma anche multistrato può andare) da ricopire con la carta. Si possono preparare diversi blocchetti, ognuno con grana diversa. In questo modo si levigano superfici essendo sicuri di rimanere in piano.
Altrimenti, si possono utilizzare questi nuovi fogli della 3M, che promettono bene e che sono disponibili in diverse grane.
Per rimuovere molto materiale, soprattutto in caso di massello è bene usare una pialla
o una vastringa, per superfici più piccini
Sega circolare
Per la sega circolare, già mostrata da Vincenzo, mi permetto di consigliare una cosa:
fate un po' di tagli di prova, e vedrete - soprattutto se l'utensile è cinese e/o economico - che i tagli non sono a 90°.
Perdete un po' di tempo e di legno per calibrare bene la lama.
In questo modo perderte meno tempo dopo e non vi ritroverete ad imprecare contro la sega!
Trapano a colonna
Ogni tanto mi viene chiesto se è possibile utilizzare il trapano a colonna per eseguire fresature, utilizzando le frese di una fresatrice manuale.
In teoria si, utilizzando una morsa a croce da bloccare sulla base del trapano, tipo questa:
Attenzione però, perchè cerchiamo di fare un tarocco!
Un trapano NON è una fresatrice, ed è estremamente pericoloso fare questa cosa.
Una morsa del genere costa intorno ai 100eu.
La cosa fondamentale però è che mediamente le frese devono girare a velocità molto più alte rispetto a quelle che possono garantire i trapani.
La differenza è netta.
Anche con il MDF si fa una fatica boia...
Manutenzione degli utensili
Nel caso di utensili da taglio, la cosa fondamentale è averli sempre in piena efficienza.
Stiamo parlando di scalpelli, rasiere e spatole.
La cosa migliore è affilarli prima di utilizzarli, in qualche minuto si riportano in vita!
Si possono usare apposite pietre che si trovano facilmente nei brico (ce n'è un modello della Lux che costa 5euri).
Una roba del genere, da usare con un po' di lubrificante (acqua o olio):
Si può spostare come secondo post?
Cerchiamo di capire quali utensili possano esser utili, oltre a quelli che ha detto già Vincenzo.
discutiamo un minimo anche di ciò che può sembrar banale.
Cacciaviti
Personlamente utilizzo dei cacciaviti un po' particolari, che permettano una buona presa sulla vite anche in condizioni difficili di presa.
Hanno la punta seghettata e si attaccano alla vite come una cozza!
Eccoli
Inoltre, nella mia valigetta attrezzi non mancano mai cacciaviti a brugola. Rispetto alle chiavi ad L normali hanno un sacco di vantaggi (in primis la testa arrotondata) e sono comodissime da utilizzare.
Ce ne sono di tutte le misure. Ovviamente si trovano anche a passo inglese, ma li possiamo trascurare.
Qui vedete la chiavi da 2, 2.5, 3, 4, 5, 6 mm.
Spesso può esser utile anche uno specchietto da dentista, quando si lavora in ambienti stretti. Potete vederlo poco sopra.
Strumenti di Misura
Anche per lavorare il legno, secondo me, lo strumento migliore è il calibro.
La cosa migliore è usarne uno metallico, non di plastica.
In questo modo si possono usare le ganasce per segnare direttamente i pezzi di legno.
Inoltre, il calibro è indispensabile per il taglio dei tubi.
Lo strumento più utile per il legno è però la squadra a 90°, senza la quale si impazzisce a segnare tutti i pezzi.
Ce ne sono fisse e di regolabili. Con una decina di euro se ne prende una buona.
Infine un truschino può aiutare in fase di spinatura o di piallatura:
Levigatura e piallatura: Carta Vetrata, Abrasivi, Vastringhe
Per carteggiare per bene, la cosa migliore è utilizzare dei blocchetti di legno duro (ma anche multistrato può andare) da ricopire con la carta. Si possono preparare diversi blocchetti, ognuno con grana diversa. In questo modo si levigano superfici essendo sicuri di rimanere in piano.
Altrimenti, si possono utilizzare questi nuovi fogli della 3M, che promettono bene e che sono disponibili in diverse grane.
Per rimuovere molto materiale, soprattutto in caso di massello è bene usare una pialla
o una vastringa, per superfici più piccini
Sega circolare
Per la sega circolare, già mostrata da Vincenzo, mi permetto di consigliare una cosa:
fate un po' di tagli di prova, e vedrete - soprattutto se l'utensile è cinese e/o economico - che i tagli non sono a 90°.
Perdete un po' di tempo e di legno per calibrare bene la lama.
In questo modo perderte meno tempo dopo e non vi ritroverete ad imprecare contro la sega!
Trapano a colonna
Ogni tanto mi viene chiesto se è possibile utilizzare il trapano a colonna per eseguire fresature, utilizzando le frese di una fresatrice manuale.
In teoria si, utilizzando una morsa a croce da bloccare sulla base del trapano, tipo questa:
Attenzione però, perchè cerchiamo di fare un tarocco!
Un trapano NON è una fresatrice, ed è estremamente pericoloso fare questa cosa.
Una morsa del genere costa intorno ai 100eu.
La cosa fondamentale però è che mediamente le frese devono girare a velocità molto più alte rispetto a quelle che possono garantire i trapani.
La differenza è netta.
Anche con il MDF si fa una fatica boia...
Manutenzione degli utensili
Nel caso di utensili da taglio, la cosa fondamentale è averli sempre in piena efficienza.
Stiamo parlando di scalpelli, rasiere e spatole.
La cosa migliore è affilarli prima di utilizzarli, in qualche minuto si riportano in vita!
Si possono usare apposite pietre che si trovano facilmente nei brico (ce n'è un modello della Lux che costa 5euri).
Una roba del genere, da usare con un po' di lubrificante (acqua o olio):
Ultima modifica di diechirico il Gio 8 Ott 2009 - 18:03 - modificato 2 volte.
diechirico- Membro classe argento
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Provincia : dipende dai giorni
Occupazione/Hobby : Spettroscopista (diciamo così...)
Impianto : Grundig R25
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