Ascoltato il Fenice100 (finale)

In questi giorni ho il piacere di testare una delle ultime creature di MaurArte, il finale di potenza basato sul chip della Tripath 2022 altrimenti conosciuto come Fenice100.

La sua realizzazione e le modifiche apportate da Maurizio le potete leggere e vedere sul seguente link: Finale con fenice 100 moddato e montato

Un test comparativo con altri amplificatori basati su chip in classe T e non, potete leggerlo su quest’altro link: Comparativa amplificatori fenice100/GC/Trends ecc.

Il mio giudizio genereale non può che essere positivo, questo finale di potenza lavora proprio bene, soprattutto nella mia catena riproduce un suono equilibrato e completo andando a colmare alcune lacune che purtroppo il TA accoppiato con diffusori da 90db inevitabilmente evidenzia.

I punti di forza di questo finale a mio avviso sono principalmente due: una dinamica realistica e coinvolgente e un palcoscenico credibile e stabile in ogni suo parametro(altezza e profondità).
A livello timbrico non ci si discosta dal suono già conosciuto con il Tripath 2024, anche se resto del parere che quest’ultimo nella sua versione modificata possiede una maggiore limpidezza sul medio/ alto.

Come anticipavo un fattore di forza è la dinamica che ha la capacità di portarti all’interno del messaggio musicale modulando tutta la riproduzione. Il merito di questa grande realisticità è frutto non solo del finale in questione ma anche dal giusto accoppiamento con il pre a valvole.

In linea generale quello che mi ha colpito di più ascoltando la musica rock è la presenza della batteria, sembra veramente di averla in casa! Non tanto per i bassi quanto per la quella “rudezza” timbrica che questo strumento possiede.
Alzano il volume, il suono non si è mai scomposto ma quello che più mi ha sorpreso è l’ascolto a volumi moderati molto più intenso rispetto al TA.
Anche la distorsione è risultata ridotta, ho potuti alzare di molto il volume del pre e prima si sentire suoni distorti si superano ampiamente pressioni sonore “civili”.

La prova di ascolto effettuata da MaurArte è sufficientemente chiara e già così mette in evidenza i diversi punti di forza del Fenice100, elementi rilevati anche con la mia prova.

Partendo dalla prova già citata e integrando quella lettura con la mia esperienza di ascolto ho deciso di effettuare un confronto diretto tra Fenice100(con modifiche) e il Trends Audio originale (settato come finale) utilizzando alcuni brani specifici proprio per indagare se le intuizioni avute in fase di ascolto risultassero esatte.

Dimenticavo di dirvi che il preamplificatore è questo:Susan Boyle

Ottimo Ivan,
hai restituito in modo superbo ciò che avrei voluto riportare anche io dopo l'ascolto del Fenice di Maurizio. Sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero.
Grazie
m.

maurizio3929 ha scritto:Ottimo Ivan,
hai restituito in modo superbo ciò che avrei voluto riportare anche io dopo l'ascolto del Fenice di Maurizio. Sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero.
Grazie
m.

Grazie per il contributo e per il tuo riscontro, mi fa piacere sapere che non sono del tutto stonato!

Sorgenti: Trevi DXC-3250 e Trends Audio DAC USB UD10
Preamplificatore: Pre MaurArte presentato sul T-Forum
Diffusori: Mordaunt Short Avant 906i da 90dB
Cavi di segnale: Proson Crystal Smoke, TNT-Shield con cavo Tasker e TNT-Shoestring
Cavi di potenza: TNT-FFRC con CAT6

FINALI DI POTENZA

Fenice100 con modifiche MaurArte
Trends Audio TA10.1 Originale con alimentatore ZG mod.143 3A

Sala rettangolare da circa 16mq discretamente assorbente.

Per il primo test mi sono divertito con la valutazione della dinamica e sulla tenuta del sound stage.
Per questa valutazione ho utilizzato due brani :
1) L. Shields “At the jazz band ball”
Storyville Jazz Band contenuto nel CD-test How& Why della Velut Luna
Supporto CD
2) HDTracks Ultimate Download Experience – Brano n.1 “The Snow Maiden: Dance of the Tumblers” Exotic Dances from the Opera (Courtesy of Reference Recordings)
Eiji Our and the Minnesota Orchestra, written by Nikolai Rimsky-Korsarov 1996
Scaricabile gratuitamente su www.hdtracks.com
Masterizzato con qualità inferiore su CD.

Il brano 1) presenta le seguenti caratteristiche “è una registrazione effettuata live-in-studio è caratterizzata da una amplissima dinamica, dotata di transienti velocissimi, e da una tridimensionalità del suono che dovrà consentire di percepire la presenza fisica degli strumenti all’interno delle pareti domestiche”

Ho pensato è il campo di battaglia per questo test!
Con Fenice100 ho ascoltato la collocazione degli strumenti ben evidenziata nello spazio, ogni singolo assolo era ben identificabile e lo strumento era come se uscisse dal coro ponendosi in un’ipotetica area avanzata rispetto al resto della band.
Il dettaglio era notevole così come l’intera gamma timbrica. Bassi presenti, corposi e controllati non profondissimi. Dinamica rispettata, grande realisticità.

Con il TA, il tutto risultava esserci ma in forma ridotta, ok la collocazione dell’intera band (sto parlando di clarinetto, trombone, tromba, basso tuba, banjo e batteria) ma come se fosse un bonsai della precedente performance. Meno evidenti gli assoli ovviamente meno presenti i bassi pur rimanendo ben controllati e poco distorti.

Come dicevo per cercare di continuare a valutare l’ampiezza del palcoscenico ho usato il brano 2);

In questo caso, non posso che riconfermare la velocità nei passaggi più ostici e una composizione spaziale dell’orchestra decisamente più credibile con il Fenice100.

E’ con questo brano che pur notanto una carenza nella spazialità del suono con il TA ho riscontrato a mio avviso una maggiore brillantezza nei suoni alti e metallici (per intenderci il triangolo o suoni tipo quelli).
Ritornando all’ascolto mediante Fenice100, esaltanti i cambi di scena e il dettaglio della composizione. Sensazionali i tratti con le percussioni (tamburi), verso fine brano. Caratteristiche queste degne di amplificatori ben più costosi.

Bella recensione, grazie

yes yes!

Ivan ha scritto:

Per la prova ho impiegato la seguente catena:

Sorgenti: Trevi DXC-3250 e Trends Audio DAC USB UD10
Preamplificatore: Pre MaurArte presentato sul T-Forum
Diffusori: Mordaunt Short Avant 906i da 90dB
Cavi di segnale: Proson Crystal Smoke, TNT-Shield con cavo Tasker e TNT-Shoestring
Cavi di potenza: TNT-FFRC con CAT6

FINALI DI POTENZA

Fenice100 con modifiche MaurArte
Trends Audio TA10.1 Originale con alimentatore ZG mod.143 3A

Sala rettangolare da circa 16mq discretamente assorbente.

Per il primo test mi sono divertito con la valutazione della dinamica e sulla tenuta del sound stage.
Per questa valutazione ho utilizzato due brani :
1) L. Shields “At the jazz band ball”
Storyville Jazz Band contenuto nel CD-test How& Why della Velut Luna
Supporto CD
2) HDTracks Ultimate Download Experience – Brano n.1 “The Snow Maiden: Dance of the Tumblers” Exotic Dances from the Opera (Courtesy of Reference Recordings)
Eiji Our and the Minnesota Orchestra, written by Nikolai Rimsky-Korsarov 1996
Scaricabile gratuitamente su www.hdtracks.com
Masterizzato con qualità inferiore su CD.

Il brano 1) presenta le seguenti caratteristiche “è una registrazione effettuata live-in-studio è caratterizzata da una amplissima dinamica, dotata di transienti velocissimi, e da una tridimensionalità del suono che dovrà consentire di percepire la presenza fisica degli strumenti all’interno delle pareti domestiche”

Ho pensato è il campo di battaglia per questo test!
Con Fenice100 ho ascoltato la collocazione degli strumenti ben evidenziata nello spazio, ogni singolo assolo era ben identificabile e lo strumento era come se uscisse dal coro ponendosi in un’ipotetica area avanzata rispetto al resto della band.
Il dettaglio era notevole così come l’intera gamma timbrica. Bassi presenti, corposi e controllati non profondissimi. Dinamica rispettata, grande realisticità.

Con il TA, il tutto risultava esserci ma in forma ridotta, ok la collocazione dell’intera band (sto parlando di clarinetto, trombone, tromba, basso tuba, banjo e batteria) ma come se fosse un bonsai della precedente performance. Meno evidenti gli assoli ovviamente meno presenti i bassi pur rimanendo ben controllati e poco distorti.

Come dicevo per cercare di continuare a valutare l’ampiezza del palcoscenico ho usato il brano 2);

In questo caso, non posso che riconfermare la velocità nei passaggi più ostici e una composizione spaziale dell’orchestra decisamente più credibile con il Fenice100.

E’ con questo brano che pur notanto una carenza nella spazialità del suono con il TA ho riscontrato a mio avviso una maggiore brillantezza nei suoni alti e metallici (per intenderci il triangolo o suoni tipo quelli).
Ritornando all’ascolto mediante Fenice100, esaltanti i cambi di scena e il dettaglio della composizione. Sensazionali i tratti con le percussioni (tamburi), verso fine brano. Caratteristiche queste degne di amplificatori ben più costosi.

(segue...)

[Questa mattina volevo riorganizzare questo appunto che avevo sul PC e rileggendolo mi sono reso conto che riporta informazioni ridondanti e giunge alle medesime conclusioni della prima parte per cui ho tagliato un po’ (tanto non dispiace a nessuno…)]

Successivamente sono passato al DAC (drivers Asio4All, lettore Foobar),
per testare meglio l’intonazione della voce, la corposità del pianoforte e le immancabili chitarre.

In questa fase ho usato quattro brani due di D. Krall e due tratti sempre dal catalogo della HD Tracks.
I pezzi della Krall sono : I Remember you tratto da “The look of love” e l’omonimo brano dell’album.

Fenice100: intonazione della voce spettacolare che magia ascoltare ogni singolo dettaglio della parte cantata. Perfetta la posizione della batteria dietro alla cantante, spettacolare il tappeto di archi che si staglia sullo sfondo della scena, sorprendenti i suoni più alti che regalano ancora spazialità alla riproduzione.
La differenza sul pianoforte con il TA è marcata, con il Fenice100 è molto più presente, completa e predominante sulla scena.

Sempre da HD Tracks Gibson Hot Tones In High Definition – Pickng the Music
Il brano “No Limits” di Nick Colionne http://www.hdtracks.com/index.php?file=catalogdetail&valbum_code=099923448228
e il pezzo di Johnny A. intitolato “Hip Bone”
http://www.hdtracks.com/index.php?file=catalogdetail&valbum_code=690897229020

Il primo brano ha un ottimo senso del ritmo e si lascia ascoltare facilmente. Con Fenice100 l’ascolto è veloce e trascinante i fraseggi tra chitarra e organo sono nettamente più distinti e si seguono con maggiore facilità. Fattore che migliora la fruibilità del brano.

Il secondo pezzo è un mio pallino! Il passaggio intorno al minuto 1’ è nettamente definito nel suo balzo dinamico, complete e ben posizionate le chitarre.
Armoniche completissime e ottimo palcoscenico. Anche la batteria sul finale è decisamente migliore. Sulla resa di questo brano la differenza tra i due finali è stata netta.

Concludendo

Fenice100 promosso a pieni voti, è un ottimo amplificatore dal costo contenuto e grazie alle modifiche apportate probabilmente vengono tolti degli ipotetici veli sui medi rispetto alla scheda originale. La scena musicale e la sua stabilità trae giovamento dall’ottima alimentazione.
Nel mio ambiente e nella mia catena è risultato essere un finale vincente dal suono appagante e coinvolgente, soprattutto molto molto equilibrato, sicuramente un riferimento per una futura scelta personale.
(conclusioni personalissime che traggo anche grazie alla resa che la catena, nel suo complesso, ha avuto durante la riproduzione della musica a me più gradita)

Chiudo ringraziando ancora una volta chi ha avuto la pazienza di leggere questo resoconto e Maurizio in arte MaurArte per avermi concesso ancora una volta la possibilità di provare una sua creatura. Continua così che vai forte. Alla prossima.

Attenzione però alle crisi di astinenza in caso di restituzione della Fenice. In medicina si chiama effetto Rebound.

maurizio3929 ha scritto:Attenzione però alle crisi di astinenza in caso di restituzione della Fenice. In medicina si chiama effetto Rebound.

Allora sto ancora bene, perchè il finale l'ho restituito poco prima dell'apertura di questa discussione ......