Ti piace il Jazz?

Essendo anonimo, qui non devi temere che rispondendo "NO" a questa domanda gli altri potrebbero pensare che non sei "un vero audiofilo"!
Per cui forza, rispondi col cuore!

Il Jazz e gli assoli di piano sono quanto di meglio gli strumenti possano trasmetterti.

Silver Black ha scritto:Essendo anonimo, qui non devi temere che rispondendo "NO" a questa domanda gli altri potrebbero pensare che non sei "un vero audiofilo"!
Per cui forza, rispondi col cuore!

Se non ti piace il Jazz puoi anche essere audiofilo, me se ti piace è difficile non esserlo.

Ho messo si .....
Ma ultimamente trovo che stia andando alla deriva.

Non sanno più che inventarsi e sono finiti nella sperimentazione salottiera.

come non citare la canzone degli aristogatti (chi ha bambini piccoli non può non conoscerla), dove i gatti ballano e cantano:
"tutti quanti voglion fare jazz, perchè resister non si può, al ritmo del jazz
prova ed anche tu saprai com'è, che tutti quanti voglion fare jazz..."

personalmente non lo amo, però...

traspar ha scritto:Il Jazz e gli assoli di piano sono quanto di meglio gli strumenti possano trasmetterti.

Prova ad ascoltare supper's ready dei genesis ad un volume considerevole e vedrai cosa ti trasmette
p.s. il jazz non mi acchiappa, giusto i brand x e bill bruford ma è jazz rock
Lorenzo.

Barone Rosso ha scritto:Ho messo si .....
Ma ultimamente trovo che stia andando alla deriva.

Non sanno più che inventarsi e sono finiti nella sperimentazione salottiera.

Pienamente d'accordo!
Io oramai per fortuna ascolto solo dischi fino al 1960-65
Dave brubeck, Charles Mingus, Sonny Rollins, Modern jazz quartet e Thelonius Monk in primis...

Tutte le "sperimentazioni salottiere" mi fanno venire solo nervi e noia
E non sopporto nei negozi vedere il nome di giovani pianisti esuberanti a pochi centimetri di distanza da John Coltrane sotto la categoria Jazz

Ciao!

Ciao a tutti da... un "malato" di jazz.
Coincide con almeno il 90% dei miei ascolti (il resto è blues, funky e mi diverte il buon Vinicio, sono un discreto "rancoroso"). Mi piace il periodo '50/'60 (bop e hard bop, in particolare legato all'etichetta "Blue Note" ma anche "Impulse!" e le varie "Riverside", "Prestige" eccetera), apprezzo poco il free e considero la fine di un'epoca d'oro, irripetibile, le sperimentazioni (il Davis del primo periodo elettrico, "In A Silent Way", "Bitches Brew" eccetera, incontrano ancora i miei gusti) che porteranno alla fusion, della quale ascolto qualcosa ma che in linea di principio non gradisco, soprattutto per i suoni e gli strumenti "moderni". Sono infatti, prima ancora che un "audiofilo" (ammesso che lo sia davvero), un "purista" del suono. Ho suonato per 10 anni la chitarra elettrica (rigorosamente strumenti vintage, chitarre Fender e Gibson d'annata, amplificatori Fender, Marshall e Vox anni '50/'60), genere blues e blues-rock. Passando (e "ammorbandomi") all'ascolto di musica jazz ho cambiato strumento (la chitarra, nel jazz, mi piace proprio poco, suona troppo "magra", "esile", come mancasse di "corpo", apprezzo tuttavia parecchie cose di Kenny Burrell, Wes Montgomery e Grant Green) e mi sono dato alla tromba, con risultati assai modesti. Si tratta di uno strumento particolarmente "difficile" e soprattutto "esigente", richiede una costanza d'applicazione e una disponibilità di tempo che, davvero, non sono per tutti (posto che qualunque strumento, per essere suonato ad alti livelli, presenta tali problematiche).
I miei musicisti prediletti.
Tromba: su tutti Lee Morgan, poi Clifford Brown, Fats Navarro, Miles Davis, Donald Byrd, senza disdegnare Blue Mitchell, Freddie Hubbard, Kenny Dorham e... ok, anche Chet Baker.
Sax tenore: su tutti Sonny Rollins, poi Dexter Gordon, Stanley Turrentine, Coltrane, non mi dispiacciono Tina Brooks, Wayne Shorter, Hank Mobley.
Sax alto: naturalmente Charlie Parker, poi Cannonball Adderley, Jackie McLean, Lou Donaldson.
Sax baritono: Pepper Adams e Cecil Payne.
Trombone: Jay Jay Johnson e Curtis Fuller.
Piano: Bobby Timmons, Herbie Hancock, Horace Silver, Sonny Clark, Thelonious Monk ma anche Bill Evans, McCoy Tyner, Wynton Kelly.
Hammond: Jimmy Smith, Big John Patton, così così Baby Face Willette e Larry Young.
Basso: Charles Mingus, Paul Chambers, Ron Carter.
Batteria: Art Blakey, Max Roach, Tony Williams, Billy Higgins, Elvin Jones, Philly Joe Jones, Art Taylor.
Dei chitarristi ho già detto.
Dimentico qualcuno? Senza dubbio... ci tengo peraltro a precisare che si tratta esclusivamente, com'è ovvio, di gusti personali...

Perdonate lo "sfogo" ma avevo voglia di sproloquiare un po' di jazz...
Saluti a go-go,
Grrr...

P.S. Eh sì, dimenticavo Dizzy... forse perché l'ascolto meno di quanto dovrei...

DACCLOR65 ha scritto:
Prova ad ascoltare supper's ready dei genesis ad un volume considerevole e vedrai cosa ti trasmette

Si ma è presente pure la tastiera elettronica, forse mi sono espresso male intendevo strumenti acustici.

DACCLOR65 ha scritto:
p.s. il jazz non mi acchiappa..............................
Lorenzo.

Peggio per te!!!

Anche a me il jazz non m'acchiappa per niente, giusto per sottofondo in atmosfera, ma raramente (può succedere eh, non lo escludo, ma è remoto) mi siederei ad ascoltarlo. Anzi a volte mi infastidisce alquanto (vedi la tromba per più di 5 minuti...).

Per Barone Rosso: ma come non sanno più cosa inventarsi? Non era la massima espressione dell'improvvisazione e quindi della fantasia?

A me sta cosa dell'improvvisare la musica suonandola non va molto giù... Sarà che è l'esatto opposto della Musica Classica...

e... ok, anche Chet Baker.

perché? nel senso di perché lo hai scritto così.
sembra quasi che non faccia parte della storia del jazz quando invece è assolutamente parte integrante.

Silver Black ha scritto:

Per Barone Rosso: ma come non sanno più cosa inventarsi? Non era la massima espressione dell'improvvisazione e quindi della fantasia?

Hai detto bene era al passato, adesso non c'è più nulla!

Come si fa ad non amare il Jazz, io quei pochi dischi che ho me li godo maledettamente.

Silver Black ha scritto:Anche a me il jazz non m'acchiappa per niente, giusto per sottofondo in atmosfera, ma raramente (può succedere eh, non lo escludo, ma è remoto) mi siederei ad ascoltarlo. Anzi a volte mi infastidisce alquanto (vedi la tromba per più di 5 minuti...).

Per Barone Rosso: ma come non sanno più cosa inventarsi? Non era la massima espressione dell'improvvisazione e quindi della fantasia?

A me sta cosa dell'improvvisare la musica suonandola non va molto giù... Sarà che è l'esatto opposto della Musica Classica...

L'improvvisazione quando è fatta da un grande artista ti entra nell'anima, un esempio semplice di improvvisazione, che poi non mai una totale improvvisazione ma una dilatazione e distorsione delle note, è il sax di Gato Barbieri, ascolta chi tiene o mare da Scio di Pino Daniele, e gustati il fiorire di suoni che escono dallo strumento che comunque segue sempre il motivo principale, questo e ciò che avviene nel Jazz un motivo portante espresso con l'anima dell'artista.

Da un certo punto di vista sono d'accordo con Daniele quando dice che certe sperimentazioni lasciano il tempo che trovano, a volte si ha l'impressione che il free jazz sia diventato "accademia" e ciò non credo faccia piacere a Cecil Taylor e a Ornette Coleman.
Anch'io ascolto prevalentemente be bop e hard bop fine anni 50 e anni 60 che sono molto più vicini ai miei gusti.
In questo momento sto ascoltando il grande Monk... ma ci sono anche degli autori contemporanei e delle composizioni davvero meritevoli. Per citarne uno: Martial Solal con il suo CD Longitute che credo sia o del 2007 se non proprio dell'anno scorso...ascoltatelo e ditemi com'è... un piccolo capolavoro !!

i miei ascolti, cioè le cose che preferisco,riguardano il jazz compreso tra il 50/60 del secolo scorso,apprezzo il cantatato così come le grandi orchestre.vorrei sottolineare che il jazz dalle origini agli anni 80 è storia o meglio è una storia (di un popolo) non scritta ma suonata.Ricordo che la stagione dello swing ha fatto ballare per circa 30 anni milioni di persone e ha avuto un fenomeno analogo nella storia della musica solo con house. Il jazz è una costola del blues e oggi ha forse easurito la sua vena ( o è l'industria musicale che nn ha + personaggi all'altezza e talent scout sensibili al genio ma + al profitto?).Rispondendo ai "classici" ascoltate Bill Evans con paul motion e scott la faro e poi mi dite.Infine pensate ai grandi fotografi di jazz alla grafica dei dischi già citati IMPULSE BLUE NOTE PABLO FANTASY RECORD etc etc. che hanno creato uno stile visuale da cui tutti hanno attinto (la camicia di Miles Davis fece epoca e moda). Kerouac uno per tutti. il jazz è bello anche da leggere, da vedere THE CONNECTION, nn a caso il primo film sonoro si chiama il cantante di jazz. scusate se mi sono fato prendere ma JJ nel mio nick sta per jazz jockey.
ciao

Se a qualcuno può interessare, oggi, in edicola con Repubblica o l'espresso inizia una raccolta jazz con cd e dvd dal titola "la grande storia del Jazz" e questo è il link:
http://www.servizioclienti.repubblica.it/index.php?page=news&id=9824
Non conosco la qualità dell'opera.

A me o jazz me piace

Michele

robertor ha scritto:

e... ok, anche Chet Baker.

perché? nel senso di perché lo hai scritto così.
sembra quasi che non faccia parte della storia del jazz quando invece è assolutamente parte integrante.

Jazzista a pieno titolo, nulla da eccepire, per meriti musicali, per stile di vita... l'ho citato nel modo che hai sottolineato perché alcune sue cose le trovo molto intense e mi piacciono, però altre mi convincono decisamente meno, quindi sapendo che si tratta di un jazzista in genere apprezzato (talvolta osannato)... m'è venuta così, di includerlo quasi come dire: "ce l'ha fatta per un pelo anche se è bravo e straconosciuto" (ovviamente a rientrare nei miei umili gusti, nulla di più...).

Infine pensate ai grandi fotografi di jazz alla grafica dei dischi già citati IMPULSE BLUE NOTE PABLO FANTASY RECORD etc etc. che hanno creato uno stile visuale da cui tutti hanno attinto

Ben detto. Stravedo per lo stile grafico della Blue Note (i libri, che ho, che raccolgono le copertine dei dischi sono bellissimi) e per le foto di William Claxton, Francis Wolff, Herman Leonard, Carole Reiff, Lee Tanner e altri ancora... in effetti il jazz è un universo multiforme, non solo strettamente musicale.
Grrr...

Tigre Della Tazmania ha scritto:Mi piace il periodo '50/'60 (bop e hard bop, in particolare legato all'etichetta "Blue Note" ma anche "Impulse!" e le varie "Riverside", "Prestige" eccetera), apprezzo poco il free e considero la fine di un'epoca d'oro, irripetibile, le sperimentazioni (il Davis del primo periodo elettrico, "In A Silent Way", "Bitches Brew" eccetera, incontrano ancora i miei gusti) che porteranno alla fusion, della quale ascolto qualcosa ma che in linea di principio non gradisco, soprattutto per i suoni e gli strumenti "moderni".

Non ti piace quindi Pastorius?

Mi piace tantissimo il jazz. A seconda del periodo posso ascoltarlo anche per il 100% dei miei ascolti. Felice di essere in buona compagnia nel non amare il free jazz e le solite riproposizioni stilizzate di riff stravecchi di 50 anni spesso anche da parte di 'nuove leve'.
Al tempo stesso non mi piacciono le contaminazioni jazz rock, se jazz deve essere che jazz sia. Gli stesso weather report non li digerisco per nulla.

Artisti preferiti? Di grandissimi ce ne sono tanti. Sentitevi 'Soul Station' e vivete felici


Una predilezione particolare per Bill Evans, come si fa a non innamorarsi del suo trio? E dei trio piano di Chick Corea degli anni 60? o il jazz bianco e frizzante di Dave Brubeck ? o la complessità compositiva di quel genio di Hank Mobley in Out to Lunch? Il modernissimo Dave Holland di Exploration?

Non la si finisce piu'... Grandi cose

tanto per dire, un disco come questo ti fa compagnia per tutta la vita:


E visto che siamo su un forum audiofilo, consiglio l'ascolto di questa perla di qualità audiofila sopraffina:

Preferisco senz'altro il jazz contaminato nonostante abbia iniziato a comprare e ascoltare alcuni superclassici storici. Il jazz-rock degli anni 70 per me però è molto più stimolante e creativo.

Non particolarmente, ma ci sono certe eccezioni (voci e piano).

Indubbiamente il Jazz è un macrocosmo che si estende nei generi e nel tempo.
Sicuramente acchiappa più lo swing che non il free.Ma siccome stiamo parlando sostanzialmente di musica riprodotta,quanta colpa dobbiamo dare ai limiti dei nostri impianti.o meglio quanto essi pilotano i nostri gusti,in base a quale genere riescono meglio a riprodurre.Sicuramente il free non trae vantaggio dall'essere riprodotto dai nostri impianti,e in questo un pò può essere accomunato alla classica.Poi arriva il giorno che anche il free mette le ali,magari dopo l'ennesimo up-grade dell'impianto.
Ciao,Sebastiano.

FONTE WILKIPEDIA:
Rachelle Ferrell ha iniziato a cantare all'età di sei anni, fatto che ha contribuito allo "sviluppo della sua sorprendente estensione di quasi cinque ottave."[1] La sua estensione vocale include anche l'abilità di raggiungere il registro di fischio. Ha studiato violino in giovane età e da quel momento fino al raggiungimento dell'adolescenza è arrivata a suonare il pianoforte a livello professionale. Ha frequentato il Berklee College of Music a Boston presso il quale ha affinanto le sue abilità musicali nell'arrangiamento, canto e stesura di testi musicali.

Consiglio l'ascolto di questo disco :individuality (Can I Be Me?)
la traccia 11 in particolare e per chi ama le voci femminili e da ascoltare almeno una volta nella vita . vi invito a fare questa esperienza ,perche di questo si tratta.
Si amo il jazz in ogni sua forma.

M-JJ ha scritto: scusate se mi sono fato prendere ma JJ nel mio nick sta per jazz jockey.
ciao

Metropolis jazz jockey, scommetto

Mi era scappato il topic; ho votato solo ora.
...e di un "certo" Oscar peterson (ora in ascolto saturday nigth at the blue note), ne vogliamo parlare?