Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
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Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Oggi decido di "fare sul serio" e proporre un ascolto davvero fuori dal comune e impegnativo
l' opera in questione è mastodontica ed ha occupato varie fasi della carriera di questo straordinario compositore,l' "inventore" della musica seriale o meglio conosciuta come dodecafonica
non voglio annoiare e annoiarmi facendo lunghe analisi e descrizioni delle quali troverete sicuramente testimonianze più importanti in rete
taglio quindi corto:
la musica seriale slegò definitivamente il compositore da certi vincoli in quanto appunto prevedeva la non ripetizione di una "nota" in una determinata "serie" - cosa invece alquanto comune fino ad allora - aprendo così nuovi orizzonti espressivi
ovviamente ho semplificato molto poichè all' ascolto risulterà lampante
una premonizione di ciò si ebbe già anni addietro,a partire da certe "dissonanze" mozartiane e beethoveniane sino all' atonalismo "primordiale" del tristan und isolde di wagner
esistono varie buone esecuzioni, boulez, solti, rosbaud
per avvicinarsi al maestro austriaco consiglio di partire dalla notte trasfigurata, pelleas und melisande e gurrelieder, passando poi ai 5 pezzi per orchestra, variazioni per orchestra op. 31 e ai quartetti, concerti per piano e violino e sinfonia da camera n. 2 per poi approdare a un sopravvissuto di varsavia che molto ha in comune con l' opera qui citata
solo così si potrà comprendere il tortuoso percorso artistico che ha portato prima alla dodecafonia e successivamente a una parziale negazione/rivisitazione di essa da parte della nuova scuola di vienna capitanata da boulez,xenaxys, ligeti ecc. che preferirono seguire le orme del grande allievo di schoenberg, il grandissimo anton webern
buon ascolto
l' opera in questione è mastodontica ed ha occupato varie fasi della carriera di questo straordinario compositore,l' "inventore" della musica seriale o meglio conosciuta come dodecafonica
non voglio annoiare e annoiarmi facendo lunghe analisi e descrizioni delle quali troverete sicuramente testimonianze più importanti in rete
taglio quindi corto:
la musica seriale slegò definitivamente il compositore da certi vincoli in quanto appunto prevedeva la non ripetizione di una "nota" in una determinata "serie" - cosa invece alquanto comune fino ad allora - aprendo così nuovi orizzonti espressivi
ovviamente ho semplificato molto poichè all' ascolto risulterà lampante
una premonizione di ciò si ebbe già anni addietro,a partire da certe "dissonanze" mozartiane e beethoveniane sino all' atonalismo "primordiale" del tristan und isolde di wagner
esistono varie buone esecuzioni, boulez, solti, rosbaud
per avvicinarsi al maestro austriaco consiglio di partire dalla notte trasfigurata, pelleas und melisande e gurrelieder, passando poi ai 5 pezzi per orchestra, variazioni per orchestra op. 31 e ai quartetti, concerti per piano e violino e sinfonia da camera n. 2 per poi approdare a un sopravvissuto di varsavia che molto ha in comune con l' opera qui citata
solo così si potrà comprendere il tortuoso percorso artistico che ha portato prima alla dodecafonia e successivamente a una parziale negazione/rivisitazione di essa da parte della nuova scuola di vienna capitanata da boulez,xenaxys, ligeti ecc. che preferirono seguire le orme del grande allievo di schoenberg, il grandissimo anton webern
buon ascolto
LEPORELLO- Membro di riguardo
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Sono interessatissimo all'argomento!!!
Qualche tempo fa mi sono avventurato nell'argomento, partendo da Shoemberg e Webern, e scartando Berg che prorpio non mi piace.
Ma l'ho fatto da profano assoluto, quindi un pò a caso; però con grande soddisfazione.
Poi mi sono spostato verso Ligeti e Varese, auindi tecnicamente fuori dalla musica seriale ma pur sempre in qualche modo atonale.
Ti chiedo: potresti stilare una decina di dischi "essenziali", simbolici del tragitto da Shoemberg al superamento di Shoemberg?
E qualche opera che faceva "presagire" Shoemberg, se esiste?
Insomma, qualcosa con un filo conduttore?
Qualche tempo fa mi sono avventurato nell'argomento, partendo da Shoemberg e Webern, e scartando Berg che prorpio non mi piace.
Ma l'ho fatto da profano assoluto, quindi un pò a caso; però con grande soddisfazione.
Poi mi sono spostato verso Ligeti e Varese, auindi tecnicamente fuori dalla musica seriale ma pur sempre in qualche modo atonale.
Ti chiedo: potresti stilare una decina di dischi "essenziali", simbolici del tragitto da Shoemberg al superamento di Shoemberg?
E qualche opera che faceva "presagire" Shoemberg, se esiste?
Insomma, qualcosa con un filo conduttore?
Vella- Membro classe argento
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Vella ha scritto:Sono interessatissimo all'argomento!!!
Qualche tempo fa mi sono avventurato nell'argomento, partendo da Shoemberg e Webern, e scartando Berg che prorpio non mi piace.
Ma l'ho fatto da profano assoluto, quindi un pò a caso; però con grande soddisfazione.
Poi mi sono spostato verso Ligeti e Varese, auindi tecnicamente fuori dalla musica seriale ma pur sempre in qualche modo atonale.
Ti chiedo: potresti stilare una decina di dischi "essenziali", simbolici del tragitto da Shoemberg al superamento di Shoemberg?
E qualche opera che faceva "presagire" Shoemberg, se esiste?
Insomma, qualcosa con un filo conduttore?
ciao
non sono bravo a fare liste e classifiche, però come ho detto sopra l' ideale sarebbe partire dal tristano di wagner, passando poi per mahler e hugo wolf e approdare alla seconda scuola di vienna e a quella di darmstad (boulez,stockhausen...)
a mio avviso il punto di svolta si ebbe con webern, che già nei suoi cinque pezzi per orchestra si spinse oltre e così proseguì fino alla cantata op. 31, la seconda e ultima
schoenberg era allievo ideale di mahler, e se ascolti l' incompiuta decima di quest' ultimo ci sono dissonanze premonitrici e allo stesso tempo influenzate a loro volta dai tre "pupilli" e certe nuove sperimentazioni
emblematico spartiacque tra "vecchia forma". e nuova concezione è proprio la passacaglia op. 1 di webern, la più straordinaria opera prima mai scritta forse, anche se aveva già composto altro
il germe di tutto comunque risiede negli ultimi mozart e beethoven da camera, quartetti, quintetti (mozart) e sonate per piano (beethoven)
il punto di arrivo è appunto per ora il proseguimento del serialismo particolare di darmstad, boulez ne è un icona vivente nel bene e nel male, anche se personalmente gli preferisco kurtag, ligeti, xenaxis e certo stockhausen (gruppen)
non appena ho tempo comunque cercherò di approfondire la cosa, ci sono stati importanti esponenti pure in italia, a partire da malipiero, pizzetti, nono, berio,maerna, dallapiccola e il più recente manzoni
penderecki e part sono casi particolari che pure meriterebbero grande attenzione, purtroppo devo scrivere al ralllentatore da tablet, scusate gli errori
LEPORELLO- Membro di riguardo
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Vella ha scritto:Sono interessatissimo all'argomento!!!
Qualche tempo fa mi sono avventurato nell'argomento, partendo da Shoemberg e Webern, e scartando Berg che prorpio non mi piace.
Ma l'ho fatto da profano assoluto, quindi un pò a caso; però con grande soddisfazione.
Poi mi sono spostato verso Ligeti e Varese, auindi tecnicamente fuori dalla musica seriale ma pur sempre in qualche modo atonale.
Ti chiedo: potresti stilare una decina di dischi "essenziali", simbolici del tragitto da Shoemberg al superamento di Shoemberg?
E qualche opera che faceva "presagire" Shoemberg, se esiste?
Insomma, qualcosa con un filo conduttore?
Posso?
Arnold Schönberg
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
fritznet ha scritto:Vella ha scritto:Sono interessatissimo all'argomento!!!
Qualche tempo fa mi sono avventurato nell'argomento, partendo da Shoemberg e Webern, e scartando Berg che prorpio non mi piace.
Ma l'ho fatto da profano assoluto, quindi un pò a caso; però con grande soddisfazione.
Poi mi sono spostato verso Ligeti e Varese, auindi tecnicamente fuori dalla musica seriale ma pur sempre in qualche modo atonale.
Ti chiedo: potresti stilare una decina di dischi "essenziali", simbolici del tragitto da Shoemberg al superamento di Shoemberg?
E qualche opera che faceva "presagire" Shoemberg, se esiste?
Insomma, qualcosa con un filo conduttore?
Posso?
Arnold Schönberg
Minchiazza che figura di merda imperiale!!!!!!
Mi sembrava a occhio che ci fosse qualcosa che non andava, di dissonante...
Vella- Membro classe argento
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Vella ha scritto:
...
cut
...
Minchiazza che figura di merda imperiale!!!!!!
Mi sembrava a occhio che ci fosse qualcosa che non andava, di dissonante...
Per così poco, dai, solo che mi era venuto il dubbio che stessi parlando di un altro, e allora mi sono permesso.
In effetti è un pò dissonante, giustamente
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Grande ... ma per quel che ricordo di aver sentito Penderecki (e mi sembra anche Kodaly) me li rocrdo più come .... neoclassici.. non so se il termine calzi e se poi lo siano, ma vado a memoria... attendiamo tue riflessioniLEPORELLO ha scritto:Vella ha scritto:Sono interessatissimo all'argomento!!!
Qualche tempo fa mi sono avventurato nell'argomento, partendo da Shoemberg e Webern, e scartando Berg che prorpio non mi piace.
Ma l'ho fatto da profano assoluto, quindi un pò a caso; però con grande soddisfazione.
Poi mi sono spostato verso Ligeti e Varese, auindi tecnicamente fuori dalla musica seriale ma pur sempre in qualche modo atonale.
Ti chiedo: potresti stilare una decina di dischi "essenziali", simbolici del tragitto da Shoemberg al superamento di Shoemberg?
E qualche opera che faceva "presagire" Shoemberg, se esiste?
Insomma, qualcosa con un filo conduttore?
ciao
non sono bravo a fare liste e classifiche, però come ho detto sopra l' ideale sarebbe partire dal tristano di wagner, passando poi per mahler e hugo wolf e approdare alla seconda scuola di vienna e a quella di darmstad (boulez,stockhausen...)
a mio avviso il punto di svolta si ebbe con webern, che già nei suoi cinque pezzi per orchestra si spinse oltre e così proseguì fino alla cantata op. 31, la seconda e ultima
schoenberg era allievo ideale di mahler, e se ascolti l' incompiuta decima di quest' ultimo ci sono dissonanze premonitrici e allo stesso tempo influenzate a loro volta dai tre "pupilli" e certe nuove sperimentazioni
emblematico spartiacque tra "vecchia forma". e nuova concezione è proprio la passacaglia op. 1 di webern, la più straordinaria opera prima mai scritta forse, anche se aveva già composto altro
il germe di tutto comunque risiede negli ultimi mozart e beethoven da camera, quartetti, quintetti (mozart) e sonate per piano (beethoven)
il punto di arrivo è appunto per ora il proseguimento del serialismo particolare di darmstad, boulez ne è un icona vivente nel bene e nel male, anche se personalmente gli preferisco kurtag, ligeti, xenaxis e certo stockhausen (gruppen)
non appena ho tempo comunque cercherò di approfondire la cosa, ci sono stati importanti esponenti pure in italia, a partire da malipiero, pizzetti, nono, berio,maerna, dallapiccola e il più recente manzoni
penderecki e part sono casi particolari che pure meriterebbero grande attenzione, purtroppo devo scrivere al ralllentatore da tablet, scusate gli errori
luigigi- Membro classe argento
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
ciao Luigi
naturalmente ho citato pure compositori che sono stati semplicemente "sfiorati" da tale "fenomeno"
il nostro Malipiero in primis
kodaly comunque ha ben poco a che vedere con penderecki, diciamo che aveva molto più in comune con Bela Bartok, seppur quest' ultimo andò molto più a fondo con i suoi quartetti e altri lavori da camera che includevano pure l' utilizzo di strumenti a percussione (sonata per due pianoforti e percussioni, musica per archi percussioni e celesta e concerto per orchestra nell' orchestrale, bluebeard's castle nell' "operistica" o pseudo - tale)
insomma, il forte influsso della musica popolare e folcloristica funzionò da stimolo per altre ambizioni, mentre nel primo era piu fine a se stesso
di penderecki ci sono vari periodi e stili, diciamo che st luke passion sintetizza al meglio un pò tutto nel bene e nel male
fritzet
che te ne frega della "forma" ? l' importante non è come, piuttosto cosa si scrive
se si ha qualcosa da dire arriva lo stesso, non preoccuparti
anche perchè. badare troppo all' "ordine" spesso denota grande confusione mentale e poche idee
l' importante è ascoltare nel caso della musica
naturalmente ho citato pure compositori che sono stati semplicemente "sfiorati" da tale "fenomeno"
il nostro Malipiero in primis
kodaly comunque ha ben poco a che vedere con penderecki, diciamo che aveva molto più in comune con Bela Bartok, seppur quest' ultimo andò molto più a fondo con i suoi quartetti e altri lavori da camera che includevano pure l' utilizzo di strumenti a percussione (sonata per due pianoforti e percussioni, musica per archi percussioni e celesta e concerto per orchestra nell' orchestrale, bluebeard's castle nell' "operistica" o pseudo - tale)
insomma, il forte influsso della musica popolare e folcloristica funzionò da stimolo per altre ambizioni, mentre nel primo era piu fine a se stesso
di penderecki ci sono vari periodi e stili, diciamo che st luke passion sintetizza al meglio un pò tutto nel bene e nel male
fritzet
che te ne frega della "forma" ? l' importante non è come, piuttosto cosa si scrive
se si ha qualcosa da dire arriva lo stesso, non preoccuparti
anche perchè. badare troppo all' "ordine" spesso denota grande confusione mentale e poche idee
l' importante è ascoltare nel caso della musica
LEPORELLO- Membro di riguardo
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Ciao Leporello.... vedrò di procurarmelo.... Bartok mi piace assai ... anzi, ho uno strano comportamento con la musica del '900. Adoro Stravinsky, Prokofiev Bartok... anzi ultimamente ascolto "quasi" solo quello ... poi ho un blocco sui contemporanei ... nun gliela faccio... non ci sono ancora arrivato. A §Lodi fanno anche una rassegna credo abbastanza importante "ContemporaneaMente" ... ho assistito a, o pravato ad assistere, a due concerti. Al terzo brano sono andato a farmi una birra. Mi son sentito un biforlco, ma ero più soddisfatto.....LEPORELLO ha scritto:ciao Luigi
naturalmente ho citato pure compositori che sono stati semplicemente "sfiorati" da tale "fenomeno"
il nostro Malipiero in primis
kodaly comunque ha ben poco a che vedere con penderecki, diciamo che aveva molto più in comune con Bela Bartok, seppur quest' ultimo andò molto più a fondo con i suoi quartetti e altri lavori da camera che includevano pure l' utilizzo di strumenti a percussione (sonata per due pianoforti e percussioni, musica per archi percussioni e celesta e concerto per orchestra nell' orchestrale, bluebeard's castle nell' "operistica" o pseudo - tale)
insomma, il forte influsso della musica popolare e folcloristica funzionò da stimolo per altre ambizioni, mentre nel primo era piu fine a se stesso
di penderecki ci sono vari periodi e stili, diciamo che st luke passion sintetizza al meglio un pò tutto nel bene e nel male
p.s. che ne pensi di Arvo PArt ? mi piace parecchio ...
luigigi- Membro classe argento
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
luigigi ha scritto:Ciao Leporello.... vedrò di procurarmelo.... Bartok mi piace assai ... anzi, ho uno strano comportamento con la musica del '900. Adoro Stravinsky, Prokofiev Bartok... anzi ultimamente ascolto "quasi" solo quello ... poi ho un blocco sui contemporanei ... nun gliela faccio... non ci sono ancora arrivato. A §Lodi fanno anche una rassegna credo abbastanza importante "ContemporaneaMente" ... ho assistito a, o pravato ad assistere, a due concerti. Al terzo brano sono andato a farmi una birra. Mi son sentito un biforlco, ma ero più soddisfatto.....LEPORELLO ha scritto:ciao Luigi
naturalmente ho citato pure compositori che sono stati semplicemente "sfiorati" da tale "fenomeno"
il nostro Malipiero in primis
kodaly comunque ha ben poco a che vedere con penderecki, diciamo che aveva molto più in comune con Bela Bartok, seppur quest' ultimo andò molto più a fondo con i suoi quartetti e altri lavori da camera che includevano pure l' utilizzo di strumenti a percussione (sonata per due pianoforti e percussioni, musica per archi percussioni e celesta e concerto per orchestra nell' orchestrale, bluebeard's castle nell' "operistica" o pseudo - tale)
insomma, il forte influsso della musica popolare e folcloristica funzionò da stimolo per altre ambizioni, mentre nel primo era piu fine a se stesso
di penderecki ci sono vari periodi e stili, diciamo che st luke passion sintetizza al meglio un pò tutto nel bene e nel male
p.s. che ne pensi di Arvo PArt ? mi piace parecchio ...
lo stimo come compositore ma gli preferisco di gran lunga il già. citato penderecki o rimanendo sul "semplice profondo" gorecki , parti dalla sua sinfonia n. 3 nel caso
della passione secondo luca - vero capolavoro - esiste un' ottima registrazione di penderecki stesso, poi ovviamente ti potrai spingere pure più indietro sino a "threni..." o ai coevi lavori di xenaxis e ligeti
sulla "contemporanea" c' è. ovviamente molta speculazione e pochi sono gli artisti con un vero messaggio come al solito, il gusto personale e il tuo background ti guideranno nell' eventuale scelta, io non posso aiutarti più di tanto poichè evito volutamente di ascoltare molti compositori viventi per ragioni più o meno valide che non sto qui a spiegare
bartok ? grande genio, asseriva inoltre giustamente che non si può insegnare composizione, a mio avviso i suoi quartetti sono gli unici a rimanere sulla impervia strada tracciata da beethoven e proseguirne idealmente certi nobili intenti
LEPORELLO- Membro di riguardo
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Rieccoci.
Mi dareste un consiglio su uno o due lavori fondamentali per:
Penderecky
Kodaly
Kurtag
Grazie
Mi dareste un consiglio su uno o due lavori fondamentali per:
Penderecky
Kodaly
Kurtag
Grazie
Vella- Membro classe argento
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Ciao... posso dirti quello che ho io (stasera..) ... per sapere se è fondamentale o meno .... meglio il nostro LeporelloVella ha scritto:Rieccoci.
Mi dareste un consiglio su uno o due lavori fondamentali per:
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Kodaly
Kurtag
Grazie
luigigi- Membro classe argento
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Vella ha scritto:Rieccoci.
Mi dareste un consiglio su uno o due lavori fondamentali per:
Penderecky
Kodaly
Kurtag
Grazie
Per quanto mi riguarda ti posso dire i miei preferiti - che non è detto che siano "fondamentali"
di Penderecki st luke passion diretta dall' autore, threni per le vittime di hiroshima,dies irae,un requiem polacco, il paradiso perduto e polymorphia
notevoli anche il concerto per violino n. 2 e le otto sinfonie
kodaly
psalmus hungaricus, missa brevis e se proprio vuoi la popolare hary janos suite diretta da fricsay possibilmente
kurtag
stele, omaggio a Luigi Nono credo che Abbado li abbia incisi entrambi, quantomeno il primo dovrei averlo su cd
LEPORELLO- Membro di riguardo
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
Grazie, parto con la ricerca
Vella- Membro classe argento
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Re: Schoenberg, Mose e Aronne e la dodecafonia
luigigi ha scritto:Ciao... posso dirti quello che ho io (stasera..) ... per sapere se è fondamentale o meno .... meglio il nostro LeporelloVella ha scritto:Rieccoci.
Mi dareste un consiglio su uno o due lavori fondamentali per:
Penderecky
Kodaly
Kurtag
Grazie
Dimmi dimmi
Vella- Membro classe argento
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