suono metallico

Sì ma il TA2022 mi ispira di più, e tutto il KingRex mi dà un'impressione più confortante

Mulo ha scritto:Allora meglio forse restare sul Fenice 20+ intanto.

Direi prorpio di sì!

E' l'unico modo per capire sino in fondo cos'è la classe T e come suona. Infatti tutte le circuitazioni basate sul TA2024, di cui la Fenice 20 è la massima espressione, si avvalgono unicamente della controreazione delta-sigma che caratterizza la classe T, mentre la Fenice 100 (basata sul TA2022) aggiunge un DC Servo in uscita (anello di controreazione in continua, un po' come avviene nel tuo Pioneer, nel mio vecchio Akai e nei mitici Sansui degli anni d'oro) che, se da una parte tende ad ammorbidire/gonfiare il suono, dall'altra limita la vivacità e la precisione che invece caratterizzano Fenice 20 e T-Amp. Pertanto il rischio diventerebbe quello di ritrovarti con un ampli troppo simile al tuo Pioneer, a cui aggiunge prevalentemente maggior potenza ma non tutte quelle peculiarità della classe T "pura e semplice", unico modo che possa soddisfare le tue legittime curiosità in merito.

Mulo ha scritto:Questi aggeggi in classe T sembra che suonino proprio come non piace a me.

fannaru ha scritto:

Mulo ha scritto:Questi aggeggi in classe T sembra che suonino proprio come non piace a me.

ah.... per la cronaca si trattava del CD.... ho ascoltato altre cose per clavicembalo e tutto è andato per il meglio.
un Msg per Mulo... ma se la classe T non piace come mai sei sempre su queto forum ???

robertor ha scritto:qualcuno mi può spiegare come si fa a parlare di un qualcosa solo elaborando concetti teorici sul "ma mi hanno detto questo.....", "ho sentito quest'altro che mi ha detto....", "ho letto da qualche parte che i classe t/d mancano di bassi di dinamica e di quant'altro" .
e che c...o!!!!
per favore qualcuno me lo spieghi oppure mi indichi un libro dove si possono trovare gli insegnamenti per capire.

robertor ha scritto:Per favore qualcuno me lo spieghi oppure mi indichi un libro dove si possono trovare gli insegnamenti per capire.

robertor ha scritto:qualcuno mi può spiegare come si fa a parlare di un qualcosa solo elaborando concetti teorici sul "ma mi hanno detto questo.....", "ho sentito quest'altro che mi ha detto....", "ho letto da qualche parte che i classe t/d mancano di bassi di dinamica e di quant'altro" .
e che c...o!!!!
per favore qualcuno me lo spieghi oppure mi indichi un libro dove si possono trovare gli insegnamenti per capire.

Mulo ha scritto:Graze, molto esauriente!
L'anello di controreazione in DC tel TA-2022 immagino debba servire ad annullare i 50 mV di DC offset in uscita del TA-2024. D'altra parte anche il Pop Pulse con il TA-2024 ha, ho letto, un circuito specifico (con dei trimmer di precisione) per risolvere questo problema proprio del TA-2024 (tra l'altro su un solo canale...).
Ecco fra l'altro perchè mi ispira il Pop Pulse da 120 euro. Sono sicuro che il Fenice 20+ non ha questo accorgimento; e 50 mV sui diffusori in effetti sono tantini..
Quanto a pienezza e corposità naturali e non "pompate" è giusto questo (fra le altre cose) che apprezzo nel mio Pioneer. Secondo me ci vuole, nella classe AB o A, uno stadio di potenza leggermente sovradimensionato rispetto alle necessità reali, per ottenere questa naturale matericità dei suoni. Lo stesso, per esperienza, potrei dire degli amp. per cuffie - basta un opamp e nella maggior parte dei casi non si avrà mai la più minima distorsione, ma volendo un suono veramente "full bodied" è meglio aggiungere un buffer d'uscita, integrato (BUF634, HA5002, LME49600) o a discreti.

Eccomi di nuovo: innazitutto continua a valere il suggerimento di stare sulla Fenice 20 proprio per il discorso della controreazione che, come detto, è una delle principali innovazioni della classe T. Infatti, in luogo delle classiche controreazioni analogiche note ai tecnici ed esperti del settore, i chip Tripath adottano la controreazione delta-sigma, che "mette d'accordo" sostenitori e demonizzatori della controreazione: ricorderai che negli anni ottanta i produttori erano quasi divisi tra due contrapposte filosofie progettuali, che vedevano da una parte i moderni integratini giapponesi DC Servo (tra cui l'Akai che mio padre acquistò alla fine del 1983) e dall'altra (esigua minoranza) i single-ended a valvole "non controreazionati" (bestialità dal punto di vista tecnico, ma che stava comunque ad indicare l'assenza dell'anello di controreazione e la sola adozione di controreazioni locali). Ebbene, per farla breve, la tecnologia Tripath (presente nei chip) adotta una rivoluzionaria forma di controreazione che unisce nel chip stesso i vantaggi di entrambe le filosofie progettuali sopra menzionate.

Poichè il suono che ascoltiamo deriva in larga misura dalla bontà progettuale che sta a monte, ciò spiega chiaramente il fatto che i piccoli classe T basati sul TA2024 con controreazione delta-sigma e alcuna implementazione/aggiunta abbiano conquistato indistintamente giapponesofili e patiti delle valvole.