Cuffie electret (stax sr 40) ed amplificatore
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Re: Cuffie electret (stax sr 40) ed amplificatore
La prova casse + cuffia serviva a capire la sensibilità alla reattanza
del circuito di protezione dello Yamaha M4.
Non ne conosco lo schema, ma probabilmente ha il sensore
di protezione contro la CC in uscita realizzato a ponte.
Questo viene disturbato dalla reattanza del trasformatore,
ovvero dallo sfasamento dell'assorbimento in corrente,
del driver cuffia e scatta.
Si rimedia o aumentando la capacità parassita,
o riducendo l'impedenza di carico.
Faccio delle prove e ti dico.
Non è l'amplificatore ad essere incapace di pilotare il piccolo carico
un po' troppo reattivo,
è solo il suo sensore di protezione che si attiva inutilmente.
del circuito di protezione dello Yamaha M4.
Non ne conosco lo schema, ma probabilmente ha il sensore
di protezione contro la CC in uscita realizzato a ponte.
Questo viene disturbato dalla reattanza del trasformatore,
ovvero dallo sfasamento dell'assorbimento in corrente,
del driver cuffia e scatta.
Si rimedia o aumentando la capacità parassita,
o riducendo l'impedenza di carico.
Faccio delle prove e ti dico.
Non è l'amplificatore ad essere incapace di pilotare il piccolo carico
un po' troppo reattivo,
è solo il suo sensore di protezione che si attiva inutilmente.
valterneri- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 09.10.12
Numero di messaggi : 7795
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Impianto : un Thorens Debut Carbon
Re: Cuffie electret (stax sr 40) ed amplificatore
valterneri ha scritto:La prova casse + cuffia serviva a capire la sensibilità alla reattanza
del circuito di protezione dello Yamaha M4.
Non ne conosco lo schema, ma probabilmente ha il sensore
di protezione contro la CC in uscita realizzato a ponte.
Questo viene disturbato dalla reattanza del trasformatore,
ovvero dallo sfasamento dell'assorbimento in corrente,
del driver cuffia e scatta.
Si rimedia o aumentando la capacità parassita,
o riducendo l'impedenza di carico.
Faccio delle prove e ti dico.
Non è l'amplificatore ad essere incapace di pilotare il piccolo carico
un po' troppo reattivo,
è solo il suo sensore di protezione che si attiva inutilmente.
Ciao Valter e grazie di nuovo, dopo che mi avevi detto di fare questa prova mi era rozzamente venuto in mente che in caso di risultato positivo avrei potuto mettere in parallelo agli ingressi del
adattatore una resistenza di 6 ohm, ma non credo sia cosi' semplicistica la faccenda.
Per quanto riguarda lo schema dell'ampli lo devo ancora avere da qualche parte e se interessante lo posto, e per quanto riguarda la sensibilita' del sensore ricordo che nella prova su suono riportavano questo particolare (dicevano anche "un amplificatore quasi definitivo ad un prezzo quasi umano"....... ed in effetti, per quel che mi riguarda......)
beppe61- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 11.07.10
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Re: Cuffie electret (stax sr 40) ed amplificatore
No, è la strada giusta, ma 6 ohm sono pochi,beppe61 ha scritto:... dopo che mi avevi detto di fare questa prova mi era rozzamente venuto in mente che in caso di risultato positivo avrei potuto mettere in parallelo agli ingressi dell'adattatore una resistenza di 6 ohm, ma non credo sia cosi' semplicistica la faccenda..
l'amplificatore non avrebbe problemi ma dovresti dissipare troppo calore.
Potrebbero bastare 27 o 22 ohm 5 watt saldate in parallelo alle due già
esistenti dentro l'SRD 4.
L'altra strada che volevo provare era una resistenza 10 ohm 1 watt in serie
ad un condensatore di valore da trovare.
Prova 22 o 27.
valterneri- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 09.10.12
Numero di messaggi : 7795
Provincia : abito nel forum
Impianto : un Thorens Debut Carbon
Re: Cuffie electret (stax sr 40) ed amplificatore
Eccomi con le soluzioni promesse!
Le ho provate su un Pioneer SA 9500 che dovrebbe avere il circuito di protezione
simile a quello dello Yamaha (comunque le soluzioni sono universali).
Protegge dalla CC in uscita e dalle asimmetrie dei transistori finali per chiudere
se qualcosa si guasta. Ha anche il timer per l'accensione ritardata.
Funziona a ponte, due rami che controllano l'uscita, uno così com'e,
l'altro ramo privandogli la CC che normalmente non c'è.
Quindi un ramo prende la CA e l'altro la CC e la CA ma.
dato che la CC di solito non c'è, ricevono la stessa cosa.
Se compare la CC questa va solo su di un ramo,
il ponte si sbilancia e scatta.
Tutto chiaro?
Quel che succede di conseguenza alla reattanza del trasformatorino
sul driver cuffia è difficile da misurare,
la reattanza crea piccoli sfasamenti tra corrente e tensione
e quindi perturbazioni momentanee che ingannano il ponte.
Le soluzioni possono desensibilizzare il ponte oppure aumentarne
il ritardo d'intervento che di solito è intorno a 0.5 secondi.
1) desensibilizzazione: si deve variare una resistenza alla base del ponte,
ma non lo farei perché è pericoloso per l'uso normale.
2) aumentare il ritardo d'intervento: occorre solo aumentare il valore
di due condensatori da 100 uF messi in controfase, ma non lo farei.
3) contrastare la reattanza: in parallelo alla resistenza da 27 ohm dentro
al driver se ne mette una da 10 ohm 1 watt in serie ad un condensatore
da 33 o 47 nF.
4) aumentare la resistenza di carico parassita: in parallelo alla resistenza da 27 ohm
se ne mette un'altra uguale o minore (22 ohm).
Questo rende più trascurabile il rapporto con la reattanza.
Le soluzioni migliori sarebbero le prime due, perché è l'amplificatore troppo sensibile,
ma non si fanno modifiche agli amplificatori senza aver conoscenze e strumenti
per verificarne le conseguenze.
In altre parole a volte l'inesperto risolve un problema e ne crea due.
Tutto chiaro? E se poi scoppia?
Le ho provate su un Pioneer SA 9500 che dovrebbe avere il circuito di protezione
simile a quello dello Yamaha (comunque le soluzioni sono universali).
Protegge dalla CC in uscita e dalle asimmetrie dei transistori finali per chiudere
se qualcosa si guasta. Ha anche il timer per l'accensione ritardata.
Funziona a ponte, due rami che controllano l'uscita, uno così com'e,
l'altro ramo privandogli la CC che normalmente non c'è.
Quindi un ramo prende la CA e l'altro la CC e la CA ma.
dato che la CC di solito non c'è, ricevono la stessa cosa.
Se compare la CC questa va solo su di un ramo,
il ponte si sbilancia e scatta.
Tutto chiaro?
Quel che succede di conseguenza alla reattanza del trasformatorino
sul driver cuffia è difficile da misurare,
la reattanza crea piccoli sfasamenti tra corrente e tensione
e quindi perturbazioni momentanee che ingannano il ponte.
Le soluzioni possono desensibilizzare il ponte oppure aumentarne
il ritardo d'intervento che di solito è intorno a 0.5 secondi.
1) desensibilizzazione: si deve variare una resistenza alla base del ponte,
ma non lo farei perché è pericoloso per l'uso normale.
2) aumentare il ritardo d'intervento: occorre solo aumentare il valore
di due condensatori da 100 uF messi in controfase, ma non lo farei.
3) contrastare la reattanza: in parallelo alla resistenza da 27 ohm dentro
al driver se ne mette una da 10 ohm 1 watt in serie ad un condensatore
da 33 o 47 nF.
4) aumentare la resistenza di carico parassita: in parallelo alla resistenza da 27 ohm
se ne mette un'altra uguale o minore (22 ohm).
Questo rende più trascurabile il rapporto con la reattanza.
Le soluzioni migliori sarebbero le prime due, perché è l'amplificatore troppo sensibile,
ma non si fanno modifiche agli amplificatori senza aver conoscenze e strumenti
per verificarne le conseguenze.
In altre parole a volte l'inesperto risolve un problema e ne crea due.
Tutto chiaro? E se poi scoppia?
valterneri- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 09.10.12
Numero di messaggi : 7795
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Impianto : un Thorens Debut Carbon
Re: Cuffie electret (stax sr 40) ed amplificatore
Ciao Valter, sono contento per prima cosa che non sia intervenuto Soligo suggerendomi di usare il deossidante, e che tutto poi miracolosamente funzionasse.valterneri ha scritto:Eccomi con le soluzioni promesse!
Le ho provate su un Pioneer SA 9500 che dovrebbe avere il circuito di protezione
simile a quello dello Yamaha (comunque le soluzioni sono universali).
Protegge dalla CC in uscita e dalle asimmetrie dei transistori finali per chiudere
se qualcosa si guasta. Ha anche il timer per l'accensione ritardata.
Funziona a ponte, due rami che controllano l'uscita, uno così com'e,
l'altro ramo privandogli la CC che normalmente non c'è.
Quindi un ramo prende la CA e l'altro la CC e la CA ma.
dato che la CC di solito non c'è, ricevono la stessa cosa.
Se compare la CC questa va solo su di un ramo,
il ponte si sbilancia e scatta.
Tutto chiaro?
Quel che succede di conseguenza alla reattanza del trasformatorino
sul driver cuffia è difficile da misurare,
la reattanza crea piccoli sfasamenti tra corrente e tensione
e quindi perturbazioni momentanee che ingannano il ponte.
Le soluzioni possono desensibilizzare il ponte oppure aumentarne
il ritardo d'intervento che di solito è intorno a 0.5 secondi.
1) desensibilizzazione: si deve variare una resistenza alla base del ponte,
ma non lo farei perché è pericoloso per l'uso normale.
2) aumentare il ritardo d'intervento: occorre solo aumentare il valore
di due condensatori da 100 uF messi in controfase, ma non lo farei.
3) contrastare la reattanza: in parallelo alla resistenza da 27 ohm dentro
al driver se ne mette una da 10 ohm 1 watt in serie ad un condensatore
da 33 o 47 nF.
4) aumentare la resistenza di carico parassita: in parallelo alla resistenza da 27 ohm
se ne mette un'altra uguale o minore (22 ohm).
Questo rende più trascurabile il rapporto con la reattanza.
Le soluzioni migliori sarebbero le prime due, perché è l'amplificatore troppo sensibile,
ma non si fanno modifiche agli amplificatori senza aver conoscenze e strumenti
per verificarne le conseguenze.
In altre parole a volte l'inesperto risolve un problema e ne crea due.
Tutto chiaro? E se poi scoppia?
Ora devo uscire ma prometto che domani studio tutto per bene e ti faccio sapere.
Ciao
beppe61- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 11.07.10
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Re: Cuffie electret (stax sr 40) ed amplificatore
Ciao Valter, credo che provero' con la resistenza da 22 in parallelo, non nel'adattatore ma esternamente, a livello di cavi di collegamento, per non essere invasivo nei confronti sia dell'ampli che del'adattatore, e poterlo poi riutilizzare anche con altri ampli.
C'e' qualcosa di sbagliato in questo ?
(hai visto la prova del Thorens che ti ho inviato ?)
C'e' qualcosa di sbagliato in questo ?
(hai visto la prova del Thorens che ti ho inviato ?)
beppe61- Membro classe argento
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