Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
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Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
Visto che ultimamente vi piace parlare degli ICEpower e considerato che ne possiedo uno, vi lascio le mie impressioni sul modello in mio possesso, basato sulla scheda 50ASX2.
Per integrare il mio giudizio aggiungerò delle immagini così che i vostri possano essere acquisti consapevoli anche in merito a come sono realizzati certi prodotti.
Si tratta di un amplificatore che ho acquistato usato e che nonostante mi sia sembrato come mamma l'ha fatto, preferisco evidenziare questo aspetto, perché qui abbondano soggetti dalle mani molto attive, praticamente dei mancati chirurghi.
Docet dovrebbe significare "insegna" ma in questo caso vedrete che da insegnare c'è proprio poco, anzi, a ben vedere qui il detto "Chi non sa fare, insegna" calza alla perfezione.
La scheda contenuta all'interno è già stata oggetto delle misure di Maurarte, pertanto vi rimando al materiale informativo del produttore:
http://www.icepower.bang-olufsen.com/en/solutions/speaker/ASX2_SERIES
http://www.icepower.bang-olufsen.com/files/solutions/2_icepowerasx2_2012.pdf
http://www.icepower.bang-olufsen.com/files/solutions/icepower50asx2_datasheet_1_3.pdf
L'unica cosa che mi lascia perplesso in quanto affermano è la destinazione del prodotto all'interno di televisori a schermo piatto; oltre alle dimensioni che ne renderebbero impossibile la collocazione, ulteriori problemi arriverebbero dai disturbi emessi, anche a causa dell'alimentazione integrata sulla stessa scheda, che essendo a commutazione produrrebbe qualche battimento di troppo.
Sorvolando sulle etichette in carta apposte anche all'esterno, ho l'impressione che le capacità di questo presuntuoso assemblatore emergano dando un'occhiata ai vari siti che utilizzano per far conoscere i propri prodotti.
Per integrare il mio giudizio aggiungerò delle immagini così che i vostri possano essere acquisti consapevoli anche in merito a come sono realizzati certi prodotti.
Si tratta di un amplificatore che ho acquistato usato e che nonostante mi sia sembrato come mamma l'ha fatto, preferisco evidenziare questo aspetto, perché qui abbondano soggetti dalle mani molto attive, praticamente dei mancati chirurghi.
Docet dovrebbe significare "insegna" ma in questo caso vedrete che da insegnare c'è proprio poco, anzi, a ben vedere qui il detto "Chi non sa fare, insegna" calza alla perfezione.
La scheda contenuta all'interno è già stata oggetto delle misure di Maurarte, pertanto vi rimando al materiale informativo del produttore:
http://www.icepower.bang-olufsen.com/en/solutions/speaker/ASX2_SERIES
http://www.icepower.bang-olufsen.com/files/solutions/2_icepowerasx2_2012.pdf
http://www.icepower.bang-olufsen.com/files/solutions/icepower50asx2_datasheet_1_3.pdf
L'unica cosa che mi lascia perplesso in quanto affermano è la destinazione del prodotto all'interno di televisori a schermo piatto; oltre alle dimensioni che ne renderebbero impossibile la collocazione, ulteriori problemi arriverebbero dai disturbi emessi, anche a causa dell'alimentazione integrata sulla stessa scheda, che essendo a commutazione produrrebbe qualche battimento di troppo.
Sorvolando sulle etichette in carta apposte anche all'esterno, ho l'impressione che le capacità di questo presuntuoso assemblatore emergano dando un'occhiata ai vari siti che utilizzano per far conoscere i propri prodotti.
Cella- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 06.04.10
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Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
Molto bene ma non ho capito come suona sto "insegnante", ti piace o no ?
flovato- UTENTE BANNATO
- Data d'iscrizione : 23.12.10
Numero di messaggi : 12509
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Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
Aggiungo altre foto prima di riscrivere il testo che ho inavvertitamente rimosso tra l'anteprima e l'invio. Purtroppo era lungo, perciò dovrò fare tardi.
Cella- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 06.04.10
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Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
Prima di parlare di come suona l'amplificatore, mi preme terminare la marchetta pubblicitaria che ho aperto per Docet, che produce a mano questi apparecchi, come riportato sul manuale e come evidente, purtroppo.
Non ho motivo di pensare che l'amplificatore che ho acquistato di seconda mano sia stato manomesso; chi lo ha posseduto ne deve essere rimasto molto deluso e deve aver deciso di liberarsene rapidamente.
Anche nelle foto che ho inviato si vede benissimo come sono costruite queste elettroniche, con che competenza e con che grado di cura. Chiunque ad acquisto concluso, leggendo il manuale può perfettamente rendersi conto di trovarsi davanti all'improvvisato di turno, anzi il linguaggio adottato è un test universale.
Anche il materiale sui siti non scherza:
http://www.docethifi-kline.eu/K-series-catalog.pdf
Persino nel documento testé citato e nelle foto prese dal sito, come la prima con cui ho aperto la discussione, si vede la cura riposta in ogni dettaglio, come le viti mancanti sullo chassis, che fortunatamente erano presenti nell'esemplare in mio possesso, che ha tutte le viti ancora integre, a provare la genuinità del prodotto.
Siamo davanti a soggetti improvvisati nella tecnica quanto nel dovere: da nessuna parte viene indicata la partita IVA, nonostante sia un obbligo di legge da più di quarant'anni.
Dunque questa piccola impresa pavese, che potrebbe risparmiarsi termini in inglese specie quando non comprende la lingua italiana o ignora le norme che ne vietano l'uso nel manuale destinato all'utilizzatore finale.
La parte fatta meglio è senza ombra di dubbio l'amplificatore operazionale montato su basetta millefori, che ne fa un prodotto potenzialmente valido e privo di condensatori nel percorso del segnale.
Cosa non va allora? Semplice il prodotto millanta misure che sono riferite nella migliore delle ipotesi alla sola scheda ICEpower (spesso riportata come proprietà di Bang & Olufsen), dimenticando che la pessima capacità progettuale e produttiva potevano inserire un notevole ronzio di fondo, lasciandoci un prodotto capace di andare in auto-oscillazione con la semplice rotazione del potenziometro dalle ore 9 alle 12, pure in assenza di segnale.
Lo chassis presenta dei fori aggiuntivi alla propria base che con una diversa presa di alimentazione per la rete elettrica avrebbe permesso di montare la scheda in una posizione più arretrata. Perché mai avrebbero dovuto farlo? Semplice, perché necessario.
Osservando attentamente le foto noterete che il potenziometro fissato a pannello è saldato su una piccola basetta, che è stata opportunamente sagomata allo scopo di rimuoverne una parte. Infatti una delle piste è stata ricostruita con uno spezzone di cavo, del quale non commento lo schifo di saldature fredde che vedo.
No, non sto facendo lo schizzinoso, ma se uno di noi porta a casa un prodotto venduto anche in negozio, ad un costo che orientativamente balla dai 250 euro fino ai 289, vorrebbe che il costruttore non montasse il potenziometro proprio sopra e adiacente ad un trasformatore!
Anche i cavi interni, non schermati, sono stati saldati e incollati in qualche modo, avendo cura che non si spostassero perché la scheda contenuta, l'unica prodotta industrialmente, integra un alimentatore a commutazione che può andare in battimento con la frequenza utilizzata dai finali in classe D, che a loro volta, dai 90 Hz di partenza sono a rischio pure per la tensione di rete e della conseguente pulsata che si ottiene in uscita al raddrizzatore all'ingresso dello stadio di livellamento.
Il risultato è pessimo proprio per la soddisfazione dell'acquirente, indipendentemente da come suonerà. Le responsabilità non sono tutte di Docet, ma la presunzione di poter fare prodotti pomposamente detti Hi-end o fosse pure solo Hi-fi, è tutta loro. Dal mio punto di vista un prodotto così non è invendibile.
Anche la colla utilizzata in abbondanza rende inequivocabile la criticità del prodotto verso le vibrazioni, ma questo è un dettaglio che premia il produttore della scheda.
Maurarte e altri riferiscono della resa straordinaria di questo amplificatore quando abbinato ad un pre-amplificatore, e in questo Docet non ha fatto un brutto lavoro, come un dilettante potrebbe pensare vedendo la scheda millefori. Non è vero che suoni male senza un pre, semplicemente il modulo deve ricevere i segnali per cui è progettato ed essendo rivolto agli OEM, ha fatto bene Docet ad inserire il circuito con l'operazionale.
Gli altri due componenti attivi presenti in foto sono gli stabilizzatori monolitici 7812 e 7912 che servono a fornire la tensione simmetrica di funzionamento. Il difetto in questo caso sta nel fatto che la scheda OEM sarebbe provvista di un circuito anti-bump parzialmente vano a causa dello stadio aggiunto che all'accensione genera un piccolo bump con leggero ritardo rispetto alla protezione presente.
La scheda ICEpower è critica e va facilmente in oscillazione; proprio per queste ragioni, sarebbe stato utile allontanarla, anche ruotandola, dal potenziometro e dal pre, meglio ponendo in mezzo dei lamierini di schermatura.
Ho letto sul forum che questa scheda ha un basso pieno solo quando abbinata ad un pre, ed è vero, direi quasi che è addirittura esagerato; con i miei diffusori migliori è inaccostabile, mentre si abbina benissimo a quelli di piccole dimensioni e alle Indiana Line più volte citate e presenti anche nel mio impianto in quanto uso questo amplificatore con la TV e delle torri con piccoli mid-woofer. Non le ho mai sentite suonare così bene con nessun Tripath, come affermano gli altri, e le reputo adatte a questo tipo di uso anche per la visione di film.
In sintesi per arrivare a esserne soddisfatti bisognerà porre rimedio all'inettitudine di chi non ha nulla da insegnarci e ridurre al minimo tutte le interferenze interne al cabinet del Docet K-Amp.
Da un punto di vista strettamente musicale, nonostante si tratti di un prodotto, che con l'esuberanza in gamma bassa, rende piacevoli anche gli ascolti a basso volume, con diffusori efficienti come le Klipsch, non ha la raffinatezza di un Trend Audio 10.2, non ci si avvicina neppure, ma rimane un buon prodotto, specie per i pieni orchestrali e per gli effetti speciali che abbondano nei film e che non hanno nulla di reale.
Nonostante la componentistica comune utilizzata, la resa di queste schede, può incontrare il favore di un ampio pubblico, che ora è avvisato in merito all'opportunità di guardare altrove per ottenere la resa ricercata.
Consiglio ai dipendenti di Docet di frequentare i forum degli autocostruttori: hanno molto da imparare.
Non ho motivo di pensare che l'amplificatore che ho acquistato di seconda mano sia stato manomesso; chi lo ha posseduto ne deve essere rimasto molto deluso e deve aver deciso di liberarsene rapidamente.
Anche nelle foto che ho inviato si vede benissimo come sono costruite queste elettroniche, con che competenza e con che grado di cura. Chiunque ad acquisto concluso, leggendo il manuale può perfettamente rendersi conto di trovarsi davanti all'improvvisato di turno, anzi il linguaggio adottato è un test universale.
Anche il materiale sui siti non scherza:
http://www.docethifi-kline.eu/K-series-catalog.pdf
Persino nel documento testé citato e nelle foto prese dal sito, come la prima con cui ho aperto la discussione, si vede la cura riposta in ogni dettaglio, come le viti mancanti sullo chassis, che fortunatamente erano presenti nell'esemplare in mio possesso, che ha tutte le viti ancora integre, a provare la genuinità del prodotto.
Siamo davanti a soggetti improvvisati nella tecnica quanto nel dovere: da nessuna parte viene indicata la partita IVA, nonostante sia un obbligo di legge da più di quarant'anni.
Dunque questa piccola impresa pavese, che potrebbe risparmiarsi termini in inglese specie quando non comprende la lingua italiana o ignora le norme che ne vietano l'uso nel manuale destinato all'utilizzatore finale.
La parte fatta meglio è senza ombra di dubbio l'amplificatore operazionale montato su basetta millefori, che ne fa un prodotto potenzialmente valido e privo di condensatori nel percorso del segnale.
Cosa non va allora? Semplice il prodotto millanta misure che sono riferite nella migliore delle ipotesi alla sola scheda ICEpower (spesso riportata come proprietà di Bang & Olufsen), dimenticando che la pessima capacità progettuale e produttiva potevano inserire un notevole ronzio di fondo, lasciandoci un prodotto capace di andare in auto-oscillazione con la semplice rotazione del potenziometro dalle ore 9 alle 12, pure in assenza di segnale.
Lo chassis presenta dei fori aggiuntivi alla propria base che con una diversa presa di alimentazione per la rete elettrica avrebbe permesso di montare la scheda in una posizione più arretrata. Perché mai avrebbero dovuto farlo? Semplice, perché necessario.
Osservando attentamente le foto noterete che il potenziometro fissato a pannello è saldato su una piccola basetta, che è stata opportunamente sagomata allo scopo di rimuoverne una parte. Infatti una delle piste è stata ricostruita con uno spezzone di cavo, del quale non commento lo schifo di saldature fredde che vedo.
No, non sto facendo lo schizzinoso, ma se uno di noi porta a casa un prodotto venduto anche in negozio, ad un costo che orientativamente balla dai 250 euro fino ai 289, vorrebbe che il costruttore non montasse il potenziometro proprio sopra e adiacente ad un trasformatore!
Anche i cavi interni, non schermati, sono stati saldati e incollati in qualche modo, avendo cura che non si spostassero perché la scheda contenuta, l'unica prodotta industrialmente, integra un alimentatore a commutazione che può andare in battimento con la frequenza utilizzata dai finali in classe D, che a loro volta, dai 90 Hz di partenza sono a rischio pure per la tensione di rete e della conseguente pulsata che si ottiene in uscita al raddrizzatore all'ingresso dello stadio di livellamento.
Il risultato è pessimo proprio per la soddisfazione dell'acquirente, indipendentemente da come suonerà. Le responsabilità non sono tutte di Docet, ma la presunzione di poter fare prodotti pomposamente detti Hi-end o fosse pure solo Hi-fi, è tutta loro. Dal mio punto di vista un prodotto così non è invendibile.
Anche la colla utilizzata in abbondanza rende inequivocabile la criticità del prodotto verso le vibrazioni, ma questo è un dettaglio che premia il produttore della scheda.
Maurarte e altri riferiscono della resa straordinaria di questo amplificatore quando abbinato ad un pre-amplificatore, e in questo Docet non ha fatto un brutto lavoro, come un dilettante potrebbe pensare vedendo la scheda millefori. Non è vero che suoni male senza un pre, semplicemente il modulo deve ricevere i segnali per cui è progettato ed essendo rivolto agli OEM, ha fatto bene Docet ad inserire il circuito con l'operazionale.
Gli altri due componenti attivi presenti in foto sono gli stabilizzatori monolitici 7812 e 7912 che servono a fornire la tensione simmetrica di funzionamento. Il difetto in questo caso sta nel fatto che la scheda OEM sarebbe provvista di un circuito anti-bump parzialmente vano a causa dello stadio aggiunto che all'accensione genera un piccolo bump con leggero ritardo rispetto alla protezione presente.
La scheda ICEpower è critica e va facilmente in oscillazione; proprio per queste ragioni, sarebbe stato utile allontanarla, anche ruotandola, dal potenziometro e dal pre, meglio ponendo in mezzo dei lamierini di schermatura.
Ho letto sul forum che questa scheda ha un basso pieno solo quando abbinata ad un pre, ed è vero, direi quasi che è addirittura esagerato; con i miei diffusori migliori è inaccostabile, mentre si abbina benissimo a quelli di piccole dimensioni e alle Indiana Line più volte citate e presenti anche nel mio impianto in quanto uso questo amplificatore con la TV e delle torri con piccoli mid-woofer. Non le ho mai sentite suonare così bene con nessun Tripath, come affermano gli altri, e le reputo adatte a questo tipo di uso anche per la visione di film.
In sintesi per arrivare a esserne soddisfatti bisognerà porre rimedio all'inettitudine di chi non ha nulla da insegnarci e ridurre al minimo tutte le interferenze interne al cabinet del Docet K-Amp.
Da un punto di vista strettamente musicale, nonostante si tratti di un prodotto, che con l'esuberanza in gamma bassa, rende piacevoli anche gli ascolti a basso volume, con diffusori efficienti come le Klipsch, non ha la raffinatezza di un Trend Audio 10.2, non ci si avvicina neppure, ma rimane un buon prodotto, specie per i pieni orchestrali e per gli effetti speciali che abbondano nei film e che non hanno nulla di reale.
Nonostante la componentistica comune utilizzata, la resa di queste schede, può incontrare il favore di un ampio pubblico, che ora è avvisato in merito all'opportunità di guardare altrove per ottenere la resa ricercata.
Consiglio ai dipendenti di Docet di frequentare i forum degli autocostruttori: hanno molto da imparare.
Cella- Membro classe argento
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Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
L'oggetto in questione é stato sentito personalmente da me e confermo riga per riga, quanto detto da Christian, anzi aggiungerei che un mio alunno la basetta con un po' di acido se la sarebbe disegnata, mai avrebbe venduto un oggetto finito, con una millefori...
Soligo60- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 05.04.10
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Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
L'acido serve a corrodere le basette, non a disegnarle!
Cella- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 06.04.10
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Dayton DTA-1, MOKS Fenice 20 MKTII
Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
Accidenti Cella, ci sei andato giù pesante! Se ti sente Patrick....
A guardare le foto che hai postato sull'interno di questo ampli non c'è che da essere pienamente d'accordo con te....senza alcun dubbio anche io che sono un niubbo in autocostruzione mi rendo conto della scarsissima cura dei particolari che hai descritto!!
Molto strano, considerando quanto sono quotati invece i loro amplificatori per cuffie.....Il cuffia-amp infatti è stato recensito anche da Lincetto della Velut Luna e tutti ne parlano in termini entusiastici...Evidentemente questa serie K è proprio mal riuscita.....Forse non pensavano che la gente aprisse mai i loro amplificatori per guardarci dentro...
Una cosa Cella: dici che il modulo IcePower va molto bene con le Indiana Line per la visione dei film....sembra in realtà un giudizio non tanto lusinghiero, non credi quindi che abbia una musicalità paragonabile a quella del Trends, come si dice qui sul forum in altre discussioni?
A guardare le foto che hai postato sull'interno di questo ampli non c'è che da essere pienamente d'accordo con te....senza alcun dubbio anche io che sono un niubbo in autocostruzione mi rendo conto della scarsissima cura dei particolari che hai descritto!!
Molto strano, considerando quanto sono quotati invece i loro amplificatori per cuffie.....Il cuffia-amp infatti è stato recensito anche da Lincetto della Velut Luna e tutti ne parlano in termini entusiastici...Evidentemente questa serie K è proprio mal riuscita.....Forse non pensavano che la gente aprisse mai i loro amplificatori per guardarci dentro...
Una cosa Cella: dici che il modulo IcePower va molto bene con le Indiana Line per la visione dei film....sembra in realtà un giudizio non tanto lusinghiero, non credi quindi che abbia una musicalità paragonabile a quella del Trends, come si dice qui sul forum in altre discussioni?
danilopace- Membro classe bronzo
- Data d'iscrizione : 06.11.10
Numero di messaggi : 1544
Località : Rimini
Provincia : Rimini
Impianto :- Spoiler:
- Impianto principale
SORGENTI: CD Sony XE220, Logitech Squeezebox, Chromecast Audio
DAC: Baresford Bushmaster TC-7530DC SFW1 + Alimentatore lineare Sonic Sound
PRE: XINDAK XA3200 MkII mod by Sonic Sound
FINALE: Quarter A Power Amp by Sonic Sound
DIFFUSORI: Indiana Line Tesi 560
CAVI DI POTENZA: Audioquest FLX-DB 14/4
CAVI DI SEGNALE: Unipolare aeronautico in teflon
CAVI DIGITALI: Unipolare aeronautico in teflon, Mogami 2964
Impianto secondario
SORGENTI: Daphile su Futro S900, Logitech Squeezebox
AMPLI: Fosi Audio T20
DAC: Shiit Modi 2 Uber
DIFFUSORI: Lonpoo LP42
CAVO DI POTENZA: Supra Classic 1.6
Impianto cuffie
SORGENTI: Logitech Squeezebox
DAC: Arcam rLink + T-Slap
AMPLI: A1 Clone Gold
CUFFIE: Philips Fidelio X1
CAVO CUFFIE: In argento e teflon
CAVO DIGITALE: Mogami 2964
Impianto cuffie secondario
SORGENTE: Tablet Samsung Galaxy S2
DAC/AMPLI: FiiO E10
CUFFIE: Creative Aurvana Live!
Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
No, non è assolutamente paragonabile al Trends. È inferiore per scena, precisione, fedeltà, spazialità e pure per credibilità. Tuttavia la visione di film carichi di effetti speciali e finzioni ne guadagna, il coinvolgimento è maggiore e l'esaltazione in bassa frequenza di questo amplificatore si apprezza maggiormente con altoparlanti piccoli, può diventare fastidiosa con casse che scendono veramente in feequenza, e non è il caso delle mie HC-505.
Cella- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 06.04.10
Numero di messaggi : 2715
Impianto : Trends TA-10.2
Kingrex T20U
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Audiophonics T-amp, Yuanjing 20, Hlly Tamp-20
Dayton DTA-1, MOKS Fenice 20 MKTII
Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
non preoccuparti caro cella, che sono già stati avvisati e denuncia depositata, conoscerai la cella prima o poi o pagherai
nicy- Data d'iscrizione : 21.06.22
Numero di messaggi : 1
Provincia : mi
Impianto : old yamaha ca 2010
Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
cella ti rocca sganciare un po' di quattrini...per la tua ignoranza
max-sound- Novizio
- Data d'iscrizione : 27.01.12
Numero di messaggi : 4
Località : bo?
Impianto : bo?+bo?+bo?
Re: Docet K-Amp (ICEpower50ASX2)
Marco Ravich ha scritto:...ragazzi, ma le date dei post/3ad le guardiamo ?
Sicuramente no..
giucam61- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 26.09.15
Numero di messaggi : 11565
Provincia : verona
Occupazione/Hobby : lettura,sport
Impianto : .Nad c658, Audionirvana e altre cosette...
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