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Folk francese

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Messaggio Da robertor Mer 6 Apr 2011 - 16:48

conosco poco e vorrei integrare la mia conoscenza limitata con il vostro apporto.

conosco i seguenti gruppi:

malicorne
alan stivell
chalibaude
tri yann
dan ar bras

e poco altro che ora non mi sovviene.

thanks
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Messaggio Da vicarious Mer 6 Apr 2011 - 17:06

A me piacciono i Moussu T e lei jovents, non sono propriamente folk, ma in parte sicuramente possono esserlo.

http://fr.wikipedia.org/wiki/Moussu_T_e_lei_Jovents
http://moussut.ohaime.com/groupe.php
http://www.myspace.com/moussuteleijovents

"A metà tra la tradizione occitana e la musica nera. Moussu T e lei Jovents reinventano la “chanson” marsigliese e portano un messaggio di una Provenza marittima e portuale, cosmopolita e fiera della sua storia.
Moussu T e lei Jovents nasce intorno al personaggio di Moussu T, meglio conosciuto come Tatou.
Fondato dal chitarrista e co-fondatore dei Massilia Sound System e da un celebre percussionista brasiliano, Moussu T e lei Jovents si ispira al melting pot marsigliese degli anni trenta, quando le canzoni provenzali scorrevano insieme alle operette marsigliesi di Vincent Scotto e alle musiche nere in piena esplosione (non solo blues e jazz, ma anche la musica delle Antille e del Brasile).

Su questa musica cosmopolita, basano le loro canzoni attuali, canzoni di porto e di acqua salata, di gru e di “calanques” (le enormi scogliere di roccia bianca che costeggiano il litorale marsigliese).
Un nuovo repertorio legato all’immagine del litorale occitano, di Marsiglia o di La Ciotat, tradizionale e moderno, locale e universale, nostalgico e effervescente.Per Moussu T e lei Jovents, Tatou si è circondato di due complici: Blu e Jamilson. Insieme, hanno la volontà di fare dialogare tradizione e modernità, locale e universale. Una voglia di uguaglianza e di confronto che si ritrova nella composizione stessa del gruppo Moussu T e lei Jovents dove è sintomatico che il fondatore dei Massilia Sound System si affianchi al più giovane e ultimo arrivato nei Massilia e che i canti di Marsiglia e di La Ciotat siano accompagnati dalle percussioni del Nordeste del Brasile. Eguaglianza e confronto, che per Moussu T e lei Jovents, restano il passaggio obbligato per abbracciare la realtà, perché di fronte alla globalizzazione commerciale del pianeta, emerga come risposta il dialogo libero e fraterno dei popoli.

Putan de Cançon è il quarto album del gruppo occitano-brasiliano.
Nella musica di Moussu T e Lei Jovents risuona una spensieratezza mediterranea insolentemente scherzosa che non disdegna incursioni nelle periferie urbane di Tom Waits e nei paesaggi del blues moderno e conduce ad un mélange sonoro multiculturale.
Condito da break strumentali curatissimi ed un suono ruvido, più rock rispetto ai precedenti lavori, Putan de Cançon segna una svolta nell’evoluzione del gruppo. Blu, grazie alla ricchezza e varietà dei suoi interventi sonori, si impone alla stregua di un Marc Ribot o di uno Zoot Horn Rollo.
Certo, in Bons baisers de Marseille si ritrova la nonchalance dei ritmi di Recife e lo zampino del percussionista Jam da Silva.
Nei ritornelli Comme deux mouches, Mon ouragan e Quand je la vois je fonds si trova tutta la distensione di Tatou, la sua leggerezza familiare e la dolce semplicità delle sue melodie che assaporiamo come il primo sorso di pastis in una sera d’estate: deliziosamente fresco.
Tuttavia, tra le righe di testi più pensierosi, troviamo la nostalgia, l’amarezza e, talvolta, la tristezza disincantata di fronte all’usura del tempo: non chiamiamo più “bagnarola” una vecchia auto (Alba 7) e non abbiamo più la calma per lamentarci: “on ne prend plus le temps d’offrir, d’aider, d’entendre, de croire, de jouer” “non ci prendiamo più il tempo di offrire, di aiutare, di ascoltare, di credere, di giocare” (L’horloge).
Putan de cançon, è, in definitiva, un appello alla resistenza impegnata e festosa: Moussu T e lei Jovents cantano innanzitutto la speranza, la voglia, la forza, l’entusiasmo, il piacere e l’amore. Il loro ascolto, nessun dubbio in proposito, “ti rende rilassato ed eccitato”

Fonte: http://www.musicalista.it/main/?page_id=19
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Messaggio Da robertor Mer 6 Apr 2011 - 18:26

grazie.

comunque intendevo il folk "serio"(vedi i nomi segnalati) anni 70.

i melting pot non mi ispirano molto.
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Messaggio Da Edoardo Gio 7 Apr 2011 - 10:33

robertor ha scritto:grazie.

comunque intendevo il folk "serio"(vedi i nomi segnalati) anni 70.

i melting pot non mi ispirano molto.


Prova a trovare qualcosa dell'arpista Kristen Noguès. Musicista di area bretone, è noto per la sua collaborazione con il pianista Didier Squiban, ma è davvero molto noto nell'area di Nantes e limitrofe. Un suo disco con il sassofonista italiano Mauro Negri (L'attente des femmes del 2003), lo ha introdotto anche in Italia. Le sue composizioni si prestano a riletture trasversali come quella fatta da Paolo Fresu insieme ad un altro gigante del folk bretone Erik Marchand (dal bel vocione da Fez Nos) nel 1998 in un prezioso disco intitolato Condaghes.
Ti allego di seguito le copertine....

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Messaggio Da Nadir81 Mar 20 Mag 2014 - 16:34

Asgard - Tradition & Renoveau (1978)

Un capolavoro



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Messaggio Da Nadir81 Ven 23 Mag 2014 - 23:33

Altro bel disco è quello degli Ys, disco intitolato Madame la Frontier, del 1976

Mai ristampato su cd, se la memoria non mi inganna

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Messaggio Da Nadir81 Ven 23 Mag 2014 - 23:37

Questo non è francese ma canadese, cantato in francese e solo su vinile (che costa un botto)...imho folk progressivo bellissimo. 

Boule de Son - Just'en passant... (1975)

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