Prova Cerwin Vega XLS215

Oggi si parla di diffusori, ingombranti, voluminosi, chiassosi e... poco amati delle mogli...

Premetto che il "vecchio" setup era DAC Denafrips Ares, preamplificatore Xindak rivalvolato, crossover Behringer DCX2496LE, finale Purifì per le Magneplanar 1.7 e secondo finale Crown XLS1502 per i 2 SUB dipolo ad H.

Col nuovo setup... via le Magneplanar e via i 2 SUB.

Quindi abbiamo stesso DAC, stesso preamplificatore, stesso crossover, stesso finale Purifì che pilota il medio e il tweeter delle CV e stesso finale Crown che pilota tutti i woofer.

OK, chiarito questo... perchè sostituire le Maggie con Cerwin? Principalmente per il tipo di musica che sempre più spesso ascolto, poi perchè alzando il volume avevo sempre il patema di danneggiare i pannelli.

E veniamo alle prime impressioni, avute pilotando le Cerwin con il solo Purifi.
Energia, potenza, emozione, ma tutto senza cognizione, senza bilanciamento tonale, in pratica senza WI FI.
Il basso intorno agli 80Hz copre tutto, è esageratamente sproporzionato, e rende tutto estremamente poco dettagliato.
Altre impressioni non ne aggiungo, perchè il resto è tutto nascosto dai bassi.

Quindi assolutamente bocciato.

Poi si inizia a giocare con il DSP del crossover, e già regolandolo ad orecchio le cose migliorano, quindi decido di utilizzare il kit con microfono, scheda audio e computer per settarlo meglio.
Ed ora si inizia a ragionare, si lasciano ascoltare molto bene, ma l'appetito viene mangiando...

Quindi ho collegato l'impianto con i 2 finali e scopro che il guadagno del Crown è ben superiore a quello del Purifì, quindi ho dovuto lavorare un po' sui volumi, poi ho tagliato i 2 finali appena al di fuori delle frequenze di taglio del crossover delle CV, così da non farli lavorare sulle frequenze che non devono amplificare.

Alla fine il risultato è quantomeno interessante.
I bassi sono molto controllati e "veloci", nel senso che sono molto pronti, senza code, secchi (senza DSP erano invece lunghi ed esagerati). L'estensione è molto buona, ma le ho dovute filtrare al di sotto dei 38Hz perché la mia stanza aveva delle risonanze incontrollabili, quindi meglio non averle piuttosto che averle sporche.
Medio basso che risulta ben definito, ed ora si sente l'articolazione, che senza DSP non c'era.
Il medio, con le voci ed il rullante, è particolarmente dinamico, emozionante, con le voci sia maschili che femminili ben riprodotte.
Gli alti sono presenti, ma non sembra di avere davanti una tromba, probabilmente per la tipologia di tweeter, e sono assolutamente non fastidiosi, anche a volumi importanti.
Sull'estremo acuto ho preferito avere una leggera esaltazione per farmi "ricordare" la spaziosità delle Magneplanar, ma questo è per i miei gusti personali.
Come tenuta in potenza, non mi pronuncio, perché probabilmente le avrò pilotate un una frazione di quello che accettano... e comunque si può alzare senza alcun problema.

Da notare che l'escursione dei woofer è estremamente ridotta, anche quando il divano sta vibrando di brutto...
Altra questione che è emersa è l'interfacciamento con l'ambiente che risulta estremamente meno critico rispetto alle Maggie, per ovvi motivi direi, ma questo è.

Le Maggie sono superiori in spazialità, e direi anche nelle voci, quando le voci sono in piccoli ensemble, la quando si parla di musica complessa, già la differenza si assottiglia.

Per ora ho messo le Maggie nel loro imballo, devo provare ancora un po' questi cassoni, ma nel complesso posso affermare riassumendo che...
non sono HIFI senza DSP
ma diventano HIFI con DSP

Quindi se non si dispone di DSP, meglio evitarle per utilizzo HIFI

non è facile fare suonare le Magneplanar 1.7 con quel tweeter mostruoso che arriva fino a 2 ohm. c'è riuscito un mio amico con un finale autocostruito con 4 EL34 per canale che smuove pure i muri, ma che musica ragazzi. Peccato che ha dovuto cambiare casa e stanza e non è più possibile sentire quella accoppiata.
Mi confemi che i moderni DSP soppiantano i crossover passivi, io ho un minidsp nanodigi e confermo che non c'è componente passivo che possa pareggiarlo in termini di trasparenza e precisione.
Però è anche vero che ho sentito quel modello di Cerwin Vega e sui bassi sono un qualcosa di spettacolare; c'è gente che cerca proprio quel suono "Americano" live, possente.

Conosco la serie xls di cerwin Vega,mi trovo molto d'accordo con zio sulla sua valutazione.Fondamentale con questo tipo di diffusore,una buona integrazione in ambiente sia con sistemi passivi che con DSP calibrati ad hoc,allora si riesce a tirare fuori il meglio e riescono a dare enormi soddisfazioni

embty2002 ha scritto:non è facile fare suonare le Magneplanar 1.7 con quel tweeter mostruoso che arriva fino a 2 ohm. c'è riuscito un mio amico con un finale autocostruito con 4 EL34 per canale che smuove pure i muri, ma che musica ragazzi. Peccato che ha dovuto cambiare casa e stanza e non è più possibile sentire quella accoppiata.
Mi confemi che i moderni DSP soppiantano i crossover passivi, io ho un minidsp nanodigi e confermo che non c'è componente passivo che possa pareggiarlo in termini di trasparenza e precisione.
Però è anche vero che ho sentito quel modello di Cerwin Vega e sui bassi sono un qualcosa di spettacolare; c'è gente che cerca proprio quel suono "Americano" live, possente.

Ero convinto che le Maggie avessero un'impedenza costante do 4ohm su tutta la gamma audio...
Comunque con il Purifi non avvertivo alcun problema sui tweeter, il problema (se di problema vogliamo parlare) era sull'impatto dei bassi: precisi, dettagliati, ma senza la botta che ci si aspetta con alcuni tipi di musica. Mancano di fisicità. Nei pezzi invece con pianoforte, voce e strumenti a fiato, le Maggie riescono a restituire l'anima del brano.

Non ho abbastanza esperienza per affermare che il crossover digitale sia superiore a quelli passivi, ma ormai lo uso, un po' per sperimentare, con tutto.
Di sicuro la comodità di un crossover passivo è imbattibile, attacchi la cassa ad un solo amplificatore, e va...
A me che piace modificare e costruire, il crossover digitale ha portato innumerevoli vantaggi, non per ultimo quello economico. Inoltre la praticità con la quale apportare modifiche è imbarazzante, quindi io lo prediligo.
Certo che con un crossover attivo ti devi portare dietro più amplificatori finali, e se uno non li ha, il costo lievita.

Sul fatto che le CV abbiano un basso molto "Americano" non si può dire nulla, così come ci siano delle persone che cercano proprio quel tipo di suono, ma io non sono così (o meglio non sono più così). Ora prediligo un suono bilanciato, con tutto al giusto posto e col giusto peso.

Da notare che le CV curate col DSP sono maggiormente "trasparenti" rispetto alle Magneplanar. Nel bene e nel male, nel senso che registrazioni mal fatte risultano molto poco godibili, mentre quelle buone spiccano.

PS: con le Cerwin Vega io utilizzo il crossover per evitare di amplificare segnali che poi verrebbero bloccati dal crossover passivo, ma preciso che i crossover passivi delle CV sono ancora funzionanti, quindi il crossover non interviene sull'interfacciamento tra gli altoparlanti. Il DSP invece interviene sui bassi in modo pesante ed in maniera più leggera anche sul medio e gli alti.

Si, che io sappia il tweeter delle Magneplanar 1.7 al salire della frequenza arriva fino a 2 ohm e di sicuro non si possono pretendere i bassi delle CV; l'unica strada è un Sub Dipolo e DSP.
prova un AB correntoso sulle MAggie e vediamo se migliora in trasparenza rispetto alle CV.

Non è a mio avviso questione di amplificatore sulle Maggie, è il progetto che è fantastico per alcuni aspetti, ma per altri non riesce a restituire l'impatto che un dinamico ha, specialmente quando ci sono grossi diametri in gioco.
Ha importanza anche l'aspetto ambientale: il mio soggiorno è un po' riflettente, e le CV sono meno sensibili all'ambiente rispetto alle Maggie, per ovvi motivi.

Quando ho acquistato le CV ho ovviamente fatto un ascolto presso chi me le ha vendute, ed erano pilotare da fior fior di McIntosh: il risultato a mio avviso non era così appagante rispetto a quello che ottengo nel mio ambiente, con costi di elettroniche ben inferiori.
Sempre a mio avviso, la differenza principale è il DSP, non utilizzato dal proprietario precedente.

Zio ha scritto:Non è a mio avviso questione di amplificatore sulle Maggie, è il progetto che è fantastico per alcuni aspetti, ma per altri non riesce a restituire l'impatto che un dinamico ha, specialmente quando ci sono grossi diametri in gioco.
Ha importanza anche l'aspetto ambientale: il mio soggiorno è un po' riflettente, e le CV sono meno sensibili all'ambiente rispetto alle Maggie, per ovvi motivi.

Quando ho acquistato le CV ho ovviamente fatto un ascolto presso chi me le ha vendute, ed erano pilotare da fior fior di McIntosh: il risultato a mio avviso non era così appagante rispetto a quello che ottengo nel mio ambiente, con costi di elettroniche ben inferiori.
Sempre a mio avviso, la differenza principale è il DSP, non utilizzato dal proprietario precedente.

Il "problema" principale,se vogliamo chiamarlo problema,delle 215 è una timbrica propria caratterizzata da un basso esageratamente presente,un medio arretrato e piuttosto chiuso e una gamma alta che non brilla di suo proprio perchè è oscurata dall'effetto mascherante dei bassi.Se si riesce tramite un dsp a riequilibrare la timbrica del diffusore si riescono a ottenere risultati notevolissimi anche perchè i componenti montati dalle 215 hanno di loro una distorsione molto bassa che facilita certamente un ascolto piacevole.Ho sentito diversi utenti con le CV215 e tutti hanno detto la stessa cosa.Prenderle per integrarle in ambiente con sistemi adatti allo scopo,allora si hanno prestazioni notevoli con un diffusore che se posizionato a dovere restituisce anche i 25 hz flat

Hai 2 casse che sono l'una l'opposto dell'altra, di certo le Maggie non possono avere l'impatto delle CV; poi se col DSP sei riuscito a migliorarle in trasparenza tanto di cappello.