GUADAGNO E QUALITA'
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GUADAGNO E QUALITA'
Buongiorno a tutti,
disponendo di una sorgente con un segnale di ben 4 Volts mi chiedevo se fosse meglio aumentare la resistenza di catodo di un triodo preamplificatore per lavorare su curve “più negative” oppure è meglio usare un partitore resistivo (o un trimmer) per abbassare il livello di segnale e dimensionare lo stadio preamplificatore facendolo lavorare in una zona quanto più lineare possibile.
Nel primo caso non avrei la necessità di amplificare tanto il segnale. Nel secondo caso si.
E’ meglio quindi far lavorare la valvola preamplificatrice in una zona lineare e farla amplificare tanto o è meglio magari abbassare il guadagno anche se la zona di lavoro non è molto lineare?
Tutto questo al fine di ottimizzare la distorsione.
Seconda questione: come posso intervenire per abbassare il guadagno di un triodo?
Grazie
disponendo di una sorgente con un segnale di ben 4 Volts mi chiedevo se fosse meglio aumentare la resistenza di catodo di un triodo preamplificatore per lavorare su curve “più negative” oppure è meglio usare un partitore resistivo (o un trimmer) per abbassare il livello di segnale e dimensionare lo stadio preamplificatore facendolo lavorare in una zona quanto più lineare possibile.
Nel primo caso non avrei la necessità di amplificare tanto il segnale. Nel secondo caso si.
E’ meglio quindi far lavorare la valvola preamplificatrice in una zona lineare e farla amplificare tanto o è meglio magari abbassare il guadagno anche se la zona di lavoro non è molto lineare?
Tutto questo al fine di ottimizzare la distorsione.
Seconda questione: come posso intervenire per abbassare il guadagno di un triodo?
Grazie
Valerio79- Interessato
- Data d'iscrizione : 27.01.15
Numero di messaggi : 79
Provincia : viareggio
Impianto : SE 300B e 6SN7 - SE EL34 e 6211 - SE 7868 e 12AX7
Re: GUADAGNO E QUALITA'
Ma cosa ti serve "preamplificare" se hai già un segnale di 4V?
Sicuramente non conviene attenuare per poi amplificare nuovamente.
Schema?
A catodo comune, il guadagno è R anodica / R catodica (se non ricordo male, sono passati troppi anni dai tempi della scuola)
Sicuramente non conviene attenuare per poi amplificare nuovamente.
Schema?
A catodo comune, il guadagno è R anodica / R catodica (se non ricordo male, sono passati troppi anni dai tempi della scuola)
sportyerre- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 14.02.11
Numero di messaggi : 4008
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Re: GUADAGNO E QUALITA'
Mi sono spiegato male: col termine preamplificare intendevo “amplificare”. Ho erroneamente usato quel termine perché un amplificatore a valvole (da casa) ha sempre uno stadio “pilota” che io (erroneamente?) chiamo pre-amplificatore. In pratica ho una sorgente che ha già un buon segnale in uscita (4 Volt PP per l’appunto, ma so di sorgenti con uscita 6 Volt PP) ma che comunque è troppo poco per pilotare direttamente una valvola finale (ad esempio una EL34). Però un qualsiasi stadio pilota viene solitamente dimensionato su una zona di curve quanto più lineare possibile e ciò avviene per valori (negativi) di griglia spesso non coincidenti con il valore massimo di segnale che può generare la sorgente e applicabile alla griglia stessa. Quindi magari possiamo trovarci nella situazione in cui il segnale in ingresso è troppo elevato rispetto alla polarizzazione della griglia.
Altra situazione analoga è che lo stadio pilota possa amplificare troppo (magari perché dimensionato per segnali di ingresso max 2V PP) e generare un segnale di ampiezza maggiore alla polarizzazione della griglia della valvola finale che, andando a lavorare in positivo richiama corrente abbassando l’impedenza di ingresso con relative conseguenze. Certo è che una situazione del genere farebbe pensare ad una progettazione un po’, come dire, grossolana... ma non sempre un amplificatore viene costruito appositamente per una determinata sorgente.
La mia perplessità deriva anche dal fatto che spesso vedo amplificatori che sfruttano l’amplificazione di un doppio triodo (ECC82…ECC83…e via dicendo) a cascata (o per meglio dire in serie). La sorgente magari è un normale (o esoterico) lettore CD più o meno moderno che per quanto possa essere “debole” immagino che almeno 1Volt PP riesca a erogarlo. Se avessimo una ECC83 (triodo ad alto guadagno) configurato in modo e maniera che il suo guadagno (di ciascun triodo) alla fine risulti di 50 io mi trovo alla griglia del secondo triodo un segnale di 50V PP. Ma anche avessimo usato un doppio triodo con guadagno 15-20 (ECC82…88…e via dicendo) configurato in modo e maniera che risulti un guadagno anche solo di 10, mi ritrovo nella peggiore delle ipotesi un segnale di 10 volt sulla griglia del secondo triodo che, in molti schemi vedo configurato con una resistenza di catodo di 2,2kOhm per una tensione negativa di non più di 2-3 volt….
Alla fine il mio pensiero è: questo eccessivo guadagno posso sfruttarlo in qualche modo rinunciandovi allo scopo di abbassare la distorsione e/o migliorare in qualche modo la resa sonora (in termini di qualità, trasparenza, ampiezza e profondità scena, etc…)
Grazie
Un saluto
Valerio
Altra situazione analoga è che lo stadio pilota possa amplificare troppo (magari perché dimensionato per segnali di ingresso max 2V PP) e generare un segnale di ampiezza maggiore alla polarizzazione della griglia della valvola finale che, andando a lavorare in positivo richiama corrente abbassando l’impedenza di ingresso con relative conseguenze. Certo è che una situazione del genere farebbe pensare ad una progettazione un po’, come dire, grossolana... ma non sempre un amplificatore viene costruito appositamente per una determinata sorgente.
La mia perplessità deriva anche dal fatto che spesso vedo amplificatori che sfruttano l’amplificazione di un doppio triodo (ECC82…ECC83…e via dicendo) a cascata (o per meglio dire in serie). La sorgente magari è un normale (o esoterico) lettore CD più o meno moderno che per quanto possa essere “debole” immagino che almeno 1Volt PP riesca a erogarlo. Se avessimo una ECC83 (triodo ad alto guadagno) configurato in modo e maniera che il suo guadagno (di ciascun triodo) alla fine risulti di 50 io mi trovo alla griglia del secondo triodo un segnale di 50V PP. Ma anche avessimo usato un doppio triodo con guadagno 15-20 (ECC82…88…e via dicendo) configurato in modo e maniera che risulti un guadagno anche solo di 10, mi ritrovo nella peggiore delle ipotesi un segnale di 10 volt sulla griglia del secondo triodo che, in molti schemi vedo configurato con una resistenza di catodo di 2,2kOhm per una tensione negativa di non più di 2-3 volt….
Alla fine il mio pensiero è: questo eccessivo guadagno posso sfruttarlo in qualche modo rinunciandovi allo scopo di abbassare la distorsione e/o migliorare in qualche modo la resa sonora (in termini di qualità, trasparenza, ampiezza e profondità scena, etc…)
Grazie
Un saluto
Valerio
Valerio79- Interessato
- Data d'iscrizione : 27.01.15
Numero di messaggi : 79
Provincia : viareggio
Impianto : SE 300B e 6SN7 - SE EL34 e 6211 - SE 7868 e 12AX7
Re: GUADAGNO E QUALITA'
Il potenziometro volume dov'è?
E' l'elemento chiave di uno stadio di preamplificazione.
Occorre legarlo ad un altro concetto che altre volte ho spiegato
ma inutilmente, non riesco mai a convincere nessuno,
è questo:
normalmente un preamplificatore attenua
Il DAC e il lettore CD hanno un'uscita più che sufficiente ,
direi anche abbondante, per pilotare da soli qualunque finale,
arrivano facilmente a 2V.eff. ed un finale lo si pilota con 1.
Il pre ha queste funzioni di base:
1) commuta più ingressi con guadagno zero,
ovvero la presa REC (se c'è) esce allo stesso livello delle sorgenti.
2) equalizza se vogliamo, normalmente con guadagno medio zero,
ovvero se è in controreazione è calibrato per non preamplificare oltre
il dovuto, per non sovraccaricarsi coi +12dB possibili di acuti e bassi,
se è passivo è seguito necessariamente da uno stadio rigeneratore,
è per questo che non ha senso parlare di controllo dei toni passivo,
altro concetto che non riesco mai a far passare.
3) regola il volume (punto chiave della preamplificazione)
4) buffer per tener bassa l'impedenza d'uscita (indispensabile!!!)
Il controllo del volume è un componente fisiologico, ovvero deve adattarsi
alle nostre necessità:
nella zona bassa (da zero a 4) attenua da infinito a circa 20 volte,
nella zona medio-alta (da 4 a 6) attenua da 20 a 10 volte,
nella zona alta (da 6 a 8 ) attenua da 10 a 3 volte,
nella zona altissima (da 8 a 10) attenua da 3 a zero volte.
Il sistema deve essere calibrato per permettere al sistema
di sviluppare la massima potenza intorno alla posizione 7 del potenziometro,
sotto si ascolta a volume moderato, sopra si ascoltano forte eventuali
sorgenti deboli.
Se ne deduce che i V sviluppati dal pre devono essere il triplo
della sensibilità del finale, per ottenere la massima modulazione quando
il potenziometro su 7 attenua 3.
E' per questo che normalmente un pre attenua,
di circa 6dB in posizione 7.
Poi esistono costruttori fantasiosi che più sparano in uscita e più vendono,
è la ragione prima per preferire i pre-phono esterni a quelli interni,
che spesso sono meglio perché più semplici, ma escono "meno forte".
Concludendo?
Se il potenziometro volume lo metti quasi in uscita tutto Ok,
se è in ingresso al pre tutto quel che ho scritto è inutile,
ohibò ohibò.
E' l'elemento chiave di uno stadio di preamplificazione.
Occorre legarlo ad un altro concetto che altre volte ho spiegato
ma inutilmente, non riesco mai a convincere nessuno,
è questo:
normalmente un preamplificatore attenua
Il DAC e il lettore CD hanno un'uscita più che sufficiente ,
direi anche abbondante, per pilotare da soli qualunque finale,
arrivano facilmente a 2V.eff. ed un finale lo si pilota con 1.
Il pre ha queste funzioni di base:
1) commuta più ingressi con guadagno zero,
ovvero la presa REC (se c'è) esce allo stesso livello delle sorgenti.
2) equalizza se vogliamo, normalmente con guadagno medio zero,
ovvero se è in controreazione è calibrato per non preamplificare oltre
il dovuto, per non sovraccaricarsi coi +12dB possibili di acuti e bassi,
se è passivo è seguito necessariamente da uno stadio rigeneratore,
è per questo che non ha senso parlare di controllo dei toni passivo,
altro concetto che non riesco mai a far passare.
3) regola il volume (punto chiave della preamplificazione)
4) buffer per tener bassa l'impedenza d'uscita (indispensabile!!!)
Il controllo del volume è un componente fisiologico, ovvero deve adattarsi
alle nostre necessità:
nella zona bassa (da zero a 4) attenua da infinito a circa 20 volte,
nella zona medio-alta (da 4 a 6) attenua da 20 a 10 volte,
nella zona alta (da 6 a 8 ) attenua da 10 a 3 volte,
nella zona altissima (da 8 a 10) attenua da 3 a zero volte.
Il sistema deve essere calibrato per permettere al sistema
di sviluppare la massima potenza intorno alla posizione 7 del potenziometro,
sotto si ascolta a volume moderato, sopra si ascoltano forte eventuali
sorgenti deboli.
Se ne deduce che i V sviluppati dal pre devono essere il triplo
della sensibilità del finale, per ottenere la massima modulazione quando
il potenziometro su 7 attenua 3.
E' per questo che normalmente un pre attenua,
di circa 6dB in posizione 7.
Poi esistono costruttori fantasiosi che più sparano in uscita e più vendono,
è la ragione prima per preferire i pre-phono esterni a quelli interni,
che spesso sono meglio perché più semplici, ma escono "meno forte".
Concludendo?
Se il potenziometro volume lo metti quasi in uscita tutto Ok,
se è in ingresso al pre tutto quel che ho scritto è inutile,
ohibò ohibò.
valterneri- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 09.10.12
Numero di messaggi : 7792
Provincia : abito nel forum
Impianto : un Thorens Debut Carbon
Re: GUADAGNO E QUALITA'
non ho capito la frase conclusiva...
ad ogni modo la mia era una domanda più semplice e teorica.
Se ho un segnale già alto di suo, posso progettare un amplificatore che amplifichi meno a vantaggio delle prestazioni? O meglio, a parità di punto di lavoro, diminuire il guadagno del sistema. Parlo di amplificatore a valvole dove il guadagno del sistema è dato si dalla configurazione, ma anche e soprattutto dal guadagno intrinseco della valvola.
Se per far lavorare in una zona lineare una valvola la configurazione che ne deriva mi comporta un guadagno 20 e io ho un segnale 1V. CHe me ne faccio di 20V in uscita? Ci piloto una valvola finale!! Ok, ma allora perché negli amplificatori microfonici anziché far amplificare tutto ad un triodo solo, sia due stadi (due triodi)? Ho letto che "suddividere" l'amplificazione in più stadi ne migliora la qualità poiché la distorsione va di paripasso al guadagno.
Ad ogni modo riguardo il mio post precedente non mi spiego perché con 1 Volt in ingresso si debba usare un doppio stadio di amplificazione
ad ogni modo la mia era una domanda più semplice e teorica.
Se ho un segnale già alto di suo, posso progettare un amplificatore che amplifichi meno a vantaggio delle prestazioni? O meglio, a parità di punto di lavoro, diminuire il guadagno del sistema. Parlo di amplificatore a valvole dove il guadagno del sistema è dato si dalla configurazione, ma anche e soprattutto dal guadagno intrinseco della valvola.
Se per far lavorare in una zona lineare una valvola la configurazione che ne deriva mi comporta un guadagno 20 e io ho un segnale 1V. CHe me ne faccio di 20V in uscita? Ci piloto una valvola finale!! Ok, ma allora perché negli amplificatori microfonici anziché far amplificare tutto ad un triodo solo, sia due stadi (due triodi)? Ho letto che "suddividere" l'amplificazione in più stadi ne migliora la qualità poiché la distorsione va di paripasso al guadagno.
Ad ogni modo riguardo il mio post precedente non mi spiego perché con 1 Volt in ingresso si debba usare un doppio stadio di amplificazione
Valerio79- Interessato
- Data d'iscrizione : 27.01.15
Numero di messaggi : 79
Provincia : viareggio
Impianto : SE 300B e 6SN7 - SE EL34 e 6211 - SE 7868 e 12AX7
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