Opeth - Pale Communion (2014)

Lo parlare ancora di metal con le loro ultime due uscite è un po' una forzatura , ma se heritage era e rimane un passo falso , quest'ultimo Pale Communion mi sta piacendo un tot.
voi che idea vi siete fatti?

https://www.youtube.com/watch?v=QvOm9LDa8o8

Ne parlavamo fugacemente con un altro utente

https://www.tforumhifi.com/t44423-mastodon-rip

Rimango dell' idea che sarebbe stato meglio chiudere il capitolo Opeth e presentare gli ultimi due lavori come un nuovo progetto, con un nuovo nome. Presi in sé non sono dei brutti lavori, anzi

Mi viene anche da pensare però che propedeuticamente hanno portato alcuni beceri Metallari ad ampliare i loro orizzonti

mako ha scritto:Rimango dell' idea che sarebbe stato meglio chiudere il capitolo Opeth e presentare gli ultimi due lavori come un nuovo progetto, con un nuovo nome. Presi in sé non sono dei brutti lavori, anzi

Mi viene anche da pensare però che propedeuticamente hanno portato alcuni beceri Metallari ad ampliare i loro orizzonti

spesso il metalhead duro e puro non perdona il cambio di rotta drastico fatto mantenendo lo stesso moniker.
personalmente dopo 23 anni che ascolto metal ho smesso di giudicare con questo parametro.
preferisco cmq una scelta onesta e rischiosa come questa che continuare iperterriti a produrre sempre la stessa minestra , che una volta finite le idee diventa insipida.

homesick ha scritto:

mako ha scritto:Rimango dell' idea che sarebbe stato meglio chiudere il capitolo Opeth e presentare gli ultimi due lavori come un nuovo progetto, con un nuovo nome. Presi in sé non sono dei brutti lavori, anzi

Mi viene anche da pensare però che propedeuticamente hanno portato alcuni beceri Metallari ad ampliare i loro orizzonti

spesso il metalhead duro e puro non perdona il cambio di rotta drastico fatto mantenendo lo stesso moniker.
personalmente dopo 23 anni che ascolto metal ho smesso di giudicare con questo parametro.
preferisco cmq una scelta onesta e rischiosa come questa che continuare iperterriti a produrre sempre la stessa minestra , che una volta finite le idee diventa insipida.

Però va bene un cambio, ma qua siamo proprio in un altro mondo...Non so, la vedo una cosa un po' snob a dir la verità. Che poi di originale c'è solo il cambio in sé, i suoni e, diciamo così, i paradigmi prog risultano un calco, non mi sembrano poi così reinterpretati...

Ci sono anche quei fans che qualsiasi cosa faccia il loro Dio/gruppo è divina

Poi questa è una di quelle discussioni infinite che farei piacevolmente in un pub o dopo un concerto di fronte ad un paio di birre.

quello che dici è vero e valeva soprattutto un tempo , quando le uscite si attendevano con ansia e i dischi si compravano spesso a scatola chiusa , solo per il nome dei propri beniamini.
ora con internet , dopo cinque minuti dalla data di pubblicazione trovi già l'album intero su youtube o spotify
e prima di cacciare fuori il dinero , sei in grado di capire se spendere o meno di nuovi dei soldi per il gruppo x
o y.
in questo senso non ci vedo una scelta snob imho.
se poi nel 2014 c'è ancora chi compra a scatola chiusa e si prende delle cantonate (quante volte mi è successo in passato ) beh vuol dire che gli piace complicarsi la vita.

Ottimo lavoro, magistralmente prodotto da Steven Wilson. Concordo con chi dice che sarebbe stato meglio cambiare nome per sottolineare il taglio netto con le sonorità del passato. Mai e poi mai avrei pensato di mettermi ad ascoltare gente che faceveìa del "growl".

Tra Deliverance (2002) e Ghost Reveries (2005), gli Opeth hanno prodotto un disco fantastico, Damnation, dove non c'è né growl né metal; eppure è così dannatamente Opeth: lo consiglio a tutti!

Questo Pale Communion mi suscita delle sensazioni contrastanti: da una parte mi sembra una messa a fuoco del precedente Heritage, come se avessero trovato ciò che avevano in qualche modo abbozzato; dall'altra, emerge la considerazione che si siano troppo legati a sonorità vintage, piuttosto che sviluppare qualcosa di nuovo. Il disco mi piace, è curato, suonato in maniera eccelsa e ben prodotto (Wilson!); leggevo, altrove, commenti di alcuni che criticavano le parti di batteria perché non c'era abbastanza doppia cassa (!), ma secondo me non hanno ascoltato, perché qua Axenrot è immenso, direi che mi ricorda tantissimo il compianto e superlativo Lopez. Un limite dell'album, credo sia la voce, perché Mikael, pur bravissimo, non è dotato naturalmente di un timbro indimenticabile che "riempia": in dischi più violenti non è fondamentale (se poi usi il growl!), ma in lavori come questo, avere un cantante che si eleva, fa la differenza.

A me non interessa che uno sia fedele a certi schemi musicali, che ripeta sé stesso all'infinito per soddisfare i fan, oppure che cambi nome per fare altra musica. Quello che mi piace è ascoltare buona musica e quest'album, al di là delle sempre possibili critiche, credo sia un buon lavoro.

Se vi interessa, qua ci sono un paio di recensioni diverse, che credo facciano emergere le sensazioni contrastanti di cui parlavo poc'anzi. Forse meglio lasciar perdere i commenti sotto http://www.metallized.it/recensione.php?id=10793