Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
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Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
Lo so, sono niubbo! Ma quando ho un dubbio su qualche componente elettronico, purtroppo oltre al T-Forum non c'è nessun altro che può darmi una risposta.
Allora, constatato che quasi tutti i cap dei miei ampli cinesini sono falsi,(non tornano nè le specifiche - uF/V - nè le dimensioni e nè il packaging con i "dati" presi dai datasheet dei cap originali), adesso vorrei sostituirli tutti con cap originali, presi dai "venditori seri" che alcuni di voi mi hanno consigliato.
Però, adesso sorgono i dubbi...
Primo: Cosa succede, per esempio, se al posto di un cap polarizzato, ne metto uno con gli stessi valori ma NON polarizzato, o bipolarizzato che sia?
Secondo: Cosa succede se, sempre per esempio, al posto di un cap da 120uF/16V, ne metto uno con una capacitanza più alta, tipo 220uF? O più bassa, tipo 33uF?
Terzo: Cosa succede se al posto del solito cap da 120uF/16V, ne metto uno con un voltaggio più elevato, tipo 120uF/35V? O addirittura, ne metto uno con capacitanza e voltaggio più elevato, tipo 220uF/35V?
A livello "circuitale", cosa può succedere? Ed a livello "sonoro", cosa cambierebbe?
Grazie per la vostra infinita pazienza!
Allora, constatato che quasi tutti i cap dei miei ampli cinesini sono falsi,(non tornano nè le specifiche - uF/V - nè le dimensioni e nè il packaging con i "dati" presi dai datasheet dei cap originali), adesso vorrei sostituirli tutti con cap originali, presi dai "venditori seri" che alcuni di voi mi hanno consigliato.
Però, adesso sorgono i dubbi...
Primo: Cosa succede, per esempio, se al posto di un cap polarizzato, ne metto uno con gli stessi valori ma NON polarizzato, o bipolarizzato che sia?
Secondo: Cosa succede se, sempre per esempio, al posto di un cap da 120uF/16V, ne metto uno con una capacitanza più alta, tipo 220uF? O più bassa, tipo 33uF?
Terzo: Cosa succede se al posto del solito cap da 120uF/16V, ne metto uno con un voltaggio più elevato, tipo 120uF/35V? O addirittura, ne metto uno con capacitanza e voltaggio più elevato, tipo 220uF/35V?
A livello "circuitale", cosa può succedere? Ed a livello "sonoro", cosa cambierebbe?
Grazie per la vostra infinita pazienza!
stregattomiao- Affezionato
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Re: Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
stregattomiao ha scritto:Lo so, sono niubbo! Ma quando ho un dubbio su qualche componente elettronico, purtroppo oltre al T-Forum non c'è nessun altro che può darmi una risposta.
Allora, constatato che quasi tutti i cap dei miei ampli cinesini sono falsi,(non tornano nè le specifiche - uF/V - nè le dimensioni e nè il packaging con i "dati" presi dai datasheet dei cap originali), adesso vorrei sostituirli tutti con cap originali, presi dai "venditori seri" che alcuni di voi mi hanno consigliato.
Però, adesso sorgono i dubbi...
Primo: Cosa succede, per esempio, se al posto di un cap polarizzato, ne metto uno con gli stessi valori ma NON polarizzato, o bipolarizzato che sia?
Secondo: Cosa succede se, sempre per esempio, al posto di un cap da 120uF/16V, ne metto uno con una capacitanza più alta, tipo 220uF? O più bassa, tipo 33uF?
Terzo: Cosa succede se al posto del solito cap da 120uF/16V, ne metto uno con un voltaggio più elevato, tipo 120uF/35V? O addirittura, ne metto uno con capacitanza e voltaggio più elevato, tipo 220uF/35V?
A livello "circuitale", cosa può succedere? Ed a livello "sonoro", cosa cambierebbe?
Grazie per la vostra infinita pazienza!
Ciao, non sono un esperto ma ti rispondo in base alla mia esperienza personale.
Per la questione bipolarizzato (o non polarizzato (NP) è lo stesso se parliamo di cap elettrolitici) vs polarizzato, dipende molto da dove va messo il cap. Se sta sull'alimentazione non puoi sostituire un elettrolitico polarizzato con un NP, viceversa se sta in serie al segnale potresti ma è sempre tutto da vedere (ad esempio in ingresso/uscita in alcuni casi puoi farlo) in base alla tipologia circuitale. Spesso è anche possibile eliminare i cap in ingresso (se lo stadio a monte dispone di cap in uscita) oppure sostituirli con cap plastici (chiaramente) non polarizzati, ma dipende sempre dalla funzione che dovrà svolgere quel condensatore. Ad esempio, come ti dicevo , in ingresso/uscita è risaputo e universalmente accettato che un buon cap plastico influisca meno sul percorso del segnale, ma un plastico ha dimensioni e costi quadruplicati rispetto ad un elettrolitico equivalente, quindi fai 2+2.......
Stesso discorso per la capacità: classico esempio sono i cap di filtro sull'alimentazione che spesso vengono sostituiti da i DIYer con altri di capacità superiore, (talvolta inutilmente) perchè una capacità di filtro troppo elevata può risultare inutile e anche dannosa per il trasformatore e il ponte diodi (parlo sempre dei cap sull'alimentazione). Certo ho visto ampli in classe AB da 80W/ch con 2x4700uf di filtro e allora li è il caso di mettere mano....
Infine riguardo al voltaggio, se monti un cap stessa capacità ma voltaggio superiore non cambia nulla ai fini sonori ma cambiano piuttosto le dimensioni dei condensatori (in proporzione alla tensione lavoro) e in teoria un cap che non lavora al limite della sua tensione riscalda di meno e dura di più.
spero di averti aiutato almeno un pò!
saluti
cucicu- Membro classe oro
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Re: Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
stregattomiao ha scritto:Allora, constatato che quasi tutti i cap dei miei ampli cinesini sono falsi,(non tornano nè le specifiche - uF/V - nè le dimensioni e nè il packaging con i "dati" presi dai datasheet dei cap originali), adesso vorrei sostituirli tutti con cap originali, presi dai "venditori seri" che alcuni di voi mi hanno consigliato.
Ma li hai misurati? Guarda che la tolleranza per gli elettroliciti è almeno il 10%.
Io ho misurato dei campioni di cap sicuramente originali e sono un bel 5-7% sotto al valore dichiarato. Nota anche che gli electro si scaricano e servirebbe una carica completa per riportarli al massimo, quindi è possibilissimo che hai dei condensatori un po' vecchi che hanno bisogno solo di essere caricati.
CMQ se vuoi prodotti di qualità, è un altro discorso.
A quel punto cambia anche le resistenze (che quasi tutti ignorano ma pure loro distorcono)
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
cucicu ha scritto:
e in teoria un cap che non lavora al limite della sua tensione riscalda di meno e dura di più.
Le cose non stanno esattamente così:
Un condensatore elettrolitico normalmente non deve scaldare mai, se usato come filtro nelle alimentazioni "lineari", dove le frequenza del ripple è di 100Hz, nel caso di raddrizzamento a doppia semionda.
Le cose vanno diversamente nel caso di alimentazioni switching, dove, essendo la frequenza di switching molto più alta (es: 50-100KHz) i condensatori scaldano, non per la tensione lavoro troppo vicina a quella limite del cap stesso, ma a causa dell' ESR, ovvero della resistenza equivalente serie.
Col passare del tempo, purtroppo la ESR dei condensatori aumenta, soprattutto a causa del calore che si genera durante il funzionamento all'interno dello switching, che tende a "seccare" l'elettrolitico, e questa è la principale causa del malfunzionamento degli alimentatori switching.
E' un classico trovare in un alimentatore switching guasto, uno o più condensatori "gonfi" (bulging caps).
Nel caso quindi di alimentazioni switching i condensatori di filtro devono avere una Low-ESR e preferibilmente una temperatura di esercizio di 105°C.
Giancarlo- UTENTE DISISCRITTO
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Re: Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
cucicu ha scritto:Infine riguardo al voltaggio, se monti un cap stessa capacità ma voltaggio superiore non cambia nulla ai fini sonori ma cambiano piuttosto le dimensioni dei condensatori (in proporzione alla tensione lavoro) e in teoria un cap che non lavora al limite della sua tensione riscalda di meno e dura di più.
Non esattaente. Un condensatore a tensione superiore di solito ha una ESR più bassa. Occorre leggere i datasheet.
Seconda cosa, bisogna guardare se il valore suggerito nel circuito è "tirato" con poco margine oppure è ampiamente dimensionato. Nel primo caso è consigliabile passare alla tensione successiva (es. 35V al posto di 25V), stando attenti alle DIMENSIONI, la distanza tra i poli in particolare, per fare poi un lavoro pulito (se la cosa interessa).
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
Telstar ha scritto:cucicu ha scritto:Infine riguardo al voltaggio, se monti un cap stessa capacità ma voltaggio superiore non cambia nulla ai fini sonori ma cambiano piuttosto le dimensioni dei condensatori (in proporzione alla tensione lavoro) e in teoria un cap che non lavora al limite della sua tensione riscalda di meno e dura di più.
Non esattaente. Un condensatore a tensione superiore di solito ha una ESR più bassa. Occorre leggere i datasheet.
Seconda cosa, bisogna guardare se il valore suggerito nel circuito è "tirato" con poco margine oppure è ampiamente dimensionato. Nel primo caso è consigliabile passare alla tensione successiva (es. 35V al posto di 25V), stando attenti alle DIMENSIONI, la distanza tra i poli in particolare, per fare poi un lavoro pulito (se la cosa interessa).
non esattamente cioè vuoi dire che all'ascolto senti la differenza tra un cap da 22uf 400V e un 22uf 35V in ingresso? è chiaro che al variare della tensione lavoro cambia anche la ESR, ma se ho capito bene la domanda posta era cosa succederebbe a livello circuitale e a livello sonoro...quindi nulla!
cucicu- Membro classe oro
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Re: Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
cucicu ha scritto:non esattamente cioè vuoi dire che all'ascolto senti la differenza tra un cap da 22uf 400V e un 22uf 35V in ingresso? è chiaro che al variare della tensione lavoro cambia anche la ESR, ma se ho capito bene la domanda posta era cosa succederebbe a livello circuitale e a livello sonoro...quindi nulla!
A livello circuitale cambia qualcosina-ina-ina se serve una ESR più bassa o più alta. Alle orecchie bho, penso di no, non ci ho mai provato. Col prossimo ampli farò un po' di cap roll sul condensatore di USCITA.
Io cerco sempre di minimizzare l'ESR negli alimentatori, o dove richiesta, poi ognuno fa come vuole
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: Cap Polarizzati vs Cap Bipolarizzati
Primo: Cosa succede, per esempio, se al posto di un cap polarizzato, ne metto uno con gli stessi valori ma NON polarizzato, o bipolarizzato che sia?
Secondo: Cosa succede se, sempre per esempio, al posto di un cap da 120uF/16V, ne metto uno con una capacitanza più alta, tipo 220uF? O più bassa, tipo 33uF?
Terzo: Cosa succede se al posto del solito cap da 120uF/16V, ne metto uno con un voltaggio più elevato, tipo 120uF/35V? O addirittura, ne metto uno con capacitanza e voltaggio più elevato, tipo 220uF/35V?
Primo: Non ha nessun senso, i cap. bipolarizzati sono fatti per andare sulle correnti alternate e se ci sono solo continue non ha senso usarli, oltre al fatto che in genere hanno un ESR più alto e sono più costosi.
I cap. non polarizzati in genere hanno capacita molto basse e quindi non sono adatti a sostituire gli elettrolitici.
Secondo:
Dipende dal circuito.
Se è un alimentazione ad aumentare capacita e tensione non succede nulla, ma se diminuisci la capacita potresti perdere in stabilita di alimentazione.
Terzo:
Se è un alimentazione non succede nulla.
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Barone Rosso- Moderatore
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