KAMMERFLIMMER KOLLEKTIEF - Jinx
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KAMMERFLIMMER KOLLEKTIEF - Jinx
http://www.ondarock.it/recensioni/2007_kammerflimmerkollektief.htm
Roberto Mandolini da Ondarock
L'ultimo disco in studio del Kammerflimmer Kollektief è stato il meraviglioso “Absencen” del 2005. Un album in cui i suoni dei laptop e delle macchine elettroniche si sovrapponevano magnificamente a quelli degli strumenti acustici ed elettrici convenzionali per creare uno scenario affascinante sempre in movimento. Terreno fertile per improvvisazioni, ma anche per composizioni che in alcuni casi prendevano i colori delle aurore boreali suonate dai Sigur Rós (“Nach Dem Regen”).
Poi, nel 2006, con l'album di remix (“Remixed”), Thomas Weber sottolineava l'aspetto più elettronico della sua musica, affidando a una dozzina di ingegneri del suono e manipolatori elettronici (Jan Jelinek, Sutekh, Aoki Takamasa e altri) alcune tracce dei suoi vecchi album. Il risultato era affascinante, ma non completamente riuscito. Di transizione si direbbe oggi, dopo aver ascoltato alcuni esperimenti elettronici contenuti nel recente album “Jinx”.
Grazie a queste esperienze la musica di Weber risulta oggi più fruibile rispetto al passato. Quantomeno in quei brani dove sono presenti le basi elettroniche, volutamente semplici e ripetitive. Anche la voce di Heike Aumuller gioca un ruolo fondamentale nella definizione dei nuovi scenari in cui il Kammerflimmer Kollektief si muove - l'omonima traccia “Jinx” sembra uscita da uno dei dischi occidentali di Sainkho Namtchylak. Concorrono allo stesso scopo anche le atmosfere languide già esplorate su “Absencen”: la breve elegia “Live At The Cactus Tree Motel” sembra uscita dai dischi di Frisell dedicati a Buster Keaton.
Nel finale, al contrario, colpisce il lungo drone improvvisato che chiude l'album, "Subnarkotisch".
Il capobanda Weber, oltre a occuparsi dell'elettronica (tra i suoi strumenti c'è anche l'immancabile Buddha machine), suona chitarre, organi e percussioni. Ad aiutarlo ci sono la già citata Heike Aumuller (voce, harmonium, sintetizzatori e percussioni), il veterano Johannes Frisch (basso, mbira e percussioni), il chitarrista dei Trapist Martin Siewert e Heike Wendelin alla viola.
Non è certo questa la via al successo di vendite, piuttosto con “Jinx” il Kammerflimmer Kollektief dimostra di sapersi muovere ancora con notevole disinvoltura tra gli impervi e poco frequentati sentieri di confine tra jazz, rock ed elettronica.
Roberto Mandolini da Ondarock
L'ultimo disco in studio del Kammerflimmer Kollektief è stato il meraviglioso “Absencen” del 2005. Un album in cui i suoni dei laptop e delle macchine elettroniche si sovrapponevano magnificamente a quelli degli strumenti acustici ed elettrici convenzionali per creare uno scenario affascinante sempre in movimento. Terreno fertile per improvvisazioni, ma anche per composizioni che in alcuni casi prendevano i colori delle aurore boreali suonate dai Sigur Rós (“Nach Dem Regen”).
Poi, nel 2006, con l'album di remix (“Remixed”), Thomas Weber sottolineava l'aspetto più elettronico della sua musica, affidando a una dozzina di ingegneri del suono e manipolatori elettronici (Jan Jelinek, Sutekh, Aoki Takamasa e altri) alcune tracce dei suoi vecchi album. Il risultato era affascinante, ma non completamente riuscito. Di transizione si direbbe oggi, dopo aver ascoltato alcuni esperimenti elettronici contenuti nel recente album “Jinx”.
Grazie a queste esperienze la musica di Weber risulta oggi più fruibile rispetto al passato. Quantomeno in quei brani dove sono presenti le basi elettroniche, volutamente semplici e ripetitive. Anche la voce di Heike Aumuller gioca un ruolo fondamentale nella definizione dei nuovi scenari in cui il Kammerflimmer Kollektief si muove - l'omonima traccia “Jinx” sembra uscita da uno dei dischi occidentali di Sainkho Namtchylak. Concorrono allo stesso scopo anche le atmosfere languide già esplorate su “Absencen”: la breve elegia “Live At The Cactus Tree Motel” sembra uscita dai dischi di Frisell dedicati a Buster Keaton.
Nel finale, al contrario, colpisce il lungo drone improvvisato che chiude l'album, "Subnarkotisch".
Il capobanda Weber, oltre a occuparsi dell'elettronica (tra i suoi strumenti c'è anche l'immancabile Buddha machine), suona chitarre, organi e percussioni. Ad aiutarlo ci sono la già citata Heike Aumuller (voce, harmonium, sintetizzatori e percussioni), il veterano Johannes Frisch (basso, mbira e percussioni), il chitarrista dei Trapist Martin Siewert e Heike Wendelin alla viola.
Non è certo questa la via al successo di vendite, piuttosto con “Jinx” il Kammerflimmer Kollektief dimostra di sapersi muovere ancora con notevole disinvoltura tra gli impervi e poco frequentati sentieri di confine tra jazz, rock ed elettronica.
Artinside- Membro classe argento
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Cuffie: Grado - Alessandro MS1, Koss Portapro, Jvc ha-fxc51, Monoprice 8320, Jvc Ha-fx34, Awei es-q9, Xkdun Ck-700 etc, etc, etc....
Re: KAMMERFLIMMER KOLLEKTIEF - Jinx
ondarock nun se po legge, però questo disco è effettivamente assai figuo.
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