stoned chiave usb o dac?

Tempo fa, quando ho dovuto ammettere che ascoltare la raccolta dei brani pirateggiati in rete e salvati su pc mi divertiva più che ascoltare i cd onerosamente acquistati, mi sono dotato di un Marantz CD 6003 che legge gli mp3 (di vario bitrate) copiati su chiave USB e li trasferisce all’amplicuffia (Grado RS1).

Del livello… audiofilo dell’ascolto (comunque gradevole) non ho mai voluto preoccuparmi, fintanto che non ho ricevuto in regalo un portatile (Asus), che ha risvegliato il tarlo hi-fi: e… se prendessi uno di quei dac+amplicuffia (NuForce, Burson, Mdac, quale?) di cui si parla tanto bene per collegarlo al portatile?

Ecco, la domanda è: vale la pena o no?

Provo a formulare diversamente la domanda:

l'interfaccia DAC/pc dà migliori risultati di quella DAC/chiavetta USB?

stoned ha scritto:Del livello… audiofilo dell’ascolto (comunque gradevole) non ho mai voluto preoccuparmi, fintanto che non ho ricevuto in regalo un portatile (Asus), che ha risvegliato il tarlo hi-fi: e… se prendessi uno di quei dac+amplicuffia (NuForce, Burson, Mdac, quale?) di cui si parla tanto bene per collegarlo al portatile?
Ecco, la domanda è: vale la pena o no?

La risposta è semplice: per quello che ne so, tutti quelli che hanno comprato un DAC/ampli cuffia non sono MAI tornati a infilare un jack direttamente all'uscita dell'audio del PC
Poi, la scelta di quale giocattolo comprare è proprio uno degli argomenti portanti di questo forum.
Ed è facile che ognuno di noi pensi di avere il giocattolo più bello di quello del vicino o che, insoddisfatto cronico, consideri sempre i giocattoli dei vicini più belli del suo.
Io mi trovo bene con il mio, per adesso. Fino a che il mio virus audiomaniaco, che in questo momento è in fase quiescente, non si risveglierà, eccitato da qualche stimolo di "novità epocale" o di "affare-da-non-perdere-assolutmente".

Ho ricevuto messaggi privati attraverso i quali mi si rimprovera (molto educatamente) per l’utilizzo del termine “piratati”: non essendo autorizzato (sono novizio) a rispondere in privato, lo faccio pubblicamente, augurandomi di non infrangere il regolamento.

Premesso che spero di non aver creato imbarazzo ai gestori di Tforum (dai quali, per altro, non ho ricevuto alcuna comunicazione), dirò che l’utilizzo del termine “piratato” voleva essere un modo… leggero per indicare l’origine dei files di cui si compone la mia raccolta.

L’origine è il gran numero di siti che offrono la possibilità di fare download dei brani presentati (in genere di area indie; a volte demo autoprodotti); siti che operano senza problemi, da anni, probabilmente perché funzionali all’industria discografica.

Potrebbe essere, infatti, che, monitorando il numero di download, le major abbiano strumenti, più o meno scientifici, per valutare le prospettive commerciali dell’autore, scegliendo se investire o no nella sua produzione.

La mia impressione è che, più che di pirati, si tratti di… corsari (quelli che venivano armati da inglesi e olandesi per fare guerra agli spagnoli senza rischiare le proprie bandiere).

Non so se il tema meriti approfondimenti o… la cancellazione da parte dei moderatori.

Nel secondo caso, mi scuso.