Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
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arthur dent
Francesco Toscana
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Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
https://www.dday.it/redazione/48946/bw-denon-e-marantz-problemi-conti-di-masimo-nuova-cessione-in-vista
La controllante Masimo ha scorporato in vista probabilmente di una cessione la divisione dei marchi audio.
L'hifi interessa sempre meno al pubblico e in conti vanno in rosso.....
La società cambia e con essa le priorità e i gusti.......
Francesco
La controllante Masimo ha scorporato in vista probabilmente di una cessione la divisione dei marchi audio.
L'hifi interessa sempre meno al pubblico e in conti vanno in rosso.....
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Francesco Toscana- Interessato
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Credo sia inevitabile, il mercato sembra definitivamente in declino.
E l'"operazione nostalgia" non è riuscita ad arginare la crisi.
Un po' come le bocce: chi già ci gioca continuerà, ma non si attraggono molti nuovi giocatori.
E l'"operazione nostalgia" non è riuscita ad arginare la crisi.
Un po' come le bocce: chi già ci gioca continuerà, ma non si attraggono molti nuovi giocatori.
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Non ho mai capito cosa abbia cancellato l'hifi dai desideri del pubblico, nel senso che pubblicità non ce n'era neanche 40 anni fa, la cultura musicale più o meno è la stessa, l'insegnamento scolastico idem (stendiamo un velo pietRoso). Forse è stata la crisi economica che ha distolto l'attenzione dai cosidetti beni voluttuari, e poi, di crisi in crisi, non c'è stato più un ritorno.
Di sicuro i prezzi insensati (vergognosi) non invogliano per niente.
Però di costruttori ce ne sono a migliaia (9000 pare sono i prodotti disponibili secondo l'annuario di suono). Forse gli acquirenti sono maturati e si sono resi conto che la continua sostituzione di apparecchi è un po' senza senso, cioè un buon impianto deve durare...
Di sicuro i prezzi insensati (vergognosi) non invogliano per niente.
Però di costruttori ce ne sono a migliaia (9000 pare sono i prodotti disponibili secondo l'annuario di suono). Forse gli acquirenti sono maturati e si sono resi conto che la continua sostituzione di apparecchi è un po' senza senso, cioè un buon impianto deve durare...
TRIPLALLOSCADERE- Membro di riguardo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Secondo me sono cambiate tante cose.
Per primo le case che ottimizzano gli spazi e non c'è più il salotto dove in genere si metteva l'impianto. Spesso un impianto c'è, ma è home teathre.
Poi c'è la nuova abitudine alla portatilità dell'ascolto: porto tutto con me sul telefonino.
Inoltre credo che non potendo più veramente smanettare (autocostruzione, modding ecc...) si sia perso un po' il gusto di giocare, un po' come è successo per i motorini, a cui si sostituiva il carburatore e la marmitta, sostituiti dagli scooter con immodificabili schede elettroniche.
Infine, probabilmente, il mercato musicale è cambiato: si ascoltano hit, non più album. Intendo dire che anche l'attenzione per l'ascolto è cambiata.
La radio ha creato la musica leggera (ascoltiamo e laviamo i piatti), la TV, col telecomando ha contribuito a semplificarla.
Oggi, ad esempio, ci sono meno ragazzi attratti dalla classica anche perché spesso non si hanno gli strumenti per riprodurla in modo adeguato. E se una cosa resta al di fuori della tua percezione, non ti manca nemmeno
Per primo le case che ottimizzano gli spazi e non c'è più il salotto dove in genere si metteva l'impianto. Spesso un impianto c'è, ma è home teathre.
Poi c'è la nuova abitudine alla portatilità dell'ascolto: porto tutto con me sul telefonino.
Inoltre credo che non potendo più veramente smanettare (autocostruzione, modding ecc...) si sia perso un po' il gusto di giocare, un po' come è successo per i motorini, a cui si sostituiva il carburatore e la marmitta, sostituiti dagli scooter con immodificabili schede elettroniche.
Infine, probabilmente, il mercato musicale è cambiato: si ascoltano hit, non più album. Intendo dire che anche l'attenzione per l'ascolto è cambiata.
La radio ha creato la musica leggera (ascoltiamo e laviamo i piatti), la TV, col telecomando ha contribuito a semplificarla.
Oggi, ad esempio, ci sono meno ragazzi attratti dalla classica anche perché spesso non si hanno gli strumenti per riprodurla in modo adeguato. E se una cosa resta al di fuori della tua percezione, non ti manca nemmeno
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
TRIPLALLOSCADERE ha scritto:...
Però di costruttori ce ne sono a migliaia (9000 pare sono i prodotti disponibili secondo l'annuario di suono). Forse gli acquirenti sono maturati e si sono resi conto che la continua sostituzione di apparecchi è un po' senza senso, cioè un buon impianto deve durare...
Questo, per me (e non voglio offendere nessuno) è un fenomeno simile alle birre IPA che dieci anni fa ha creato un grande numero di piccoli birrifici semiartigianali.
Sicuramente in un mercato dove le differenze sono sempre minori tra i prodotti consumer anche di buon livello, si cerca l'oggetto che ci differenzi e si avvicini ai nostri gusti personali.
Da vedere se tra dieci anni ci daranno ancora 9000 produttori e se saranno gli stessi.
Il mercato della birra ha fatto già la sua selezione
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Con la differenza che la birra una volta che l'hai bevuta se hai sete ne devi aprire un'altra, un elettrodomestico (quello è l'Hifi) ti può durare 40 anni, smania di cambi (legittima) esclusa..
Quei marchi sono troppo economici, direi consumer o quasi, non attirano i ricconi dell'hiend dove più costa meglio è.
Poi Denon e Marantz si mangiano i clienti l'un l'altro, apparecchi uguali, estetica a parte, dovevano diversificare.
Quei marchi sono troppo economici, direi consumer o quasi, non attirano i ricconi dell'hiend dove più costa meglio è.
Poi Denon e Marantz si mangiano i clienti l'un l'altro, apparecchi uguali, estetica a parte, dovevano diversificare.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
giucam61 ha scritto:...
Quei marchi sono troppo economici, direi consumer o quasi, non attirano i ricconi dell'hiend dove più costa meglio è...
D'altronde se l'economia di scala non c'è più perché non si hanno più i numeri del mercato a mantenerla, se uno produce apparecchi HiFi deve sopravvivere vendendone pochi. E cari.
Poi ognuno compra quel che lo soddisfa. Adesso dal punto di vista puramente funzionale e sonico, molti prodotti consumer sono davvero difficili da battere, ma come dici tu, hanno perso il fascino dell'esclusività.
Sull'hiend non ho possibilità di esprimermi, non l'ho mai provato davvero, non posso permettermelo.
Nutro dubbi solo sulla ricerca e sviluppo, sull'innovazione tecnologica: non si fa con i numeri bassi (ed evitate di dire "ma la Ferrari..." perché non c'è la scuderia MacIntosh che fa i GP di HiFi)
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Beh, se permetti allora sull'aiend dico la mia.
A volte capita di discorrere sul caro hifi. Io faccio sempre l'esempio col vino. Ne so qualcosa perchè la mia famiglia lo produceva.
Ecco: produzione esclusivamente propria in terreno DOC; uva raccolta a mano (non coi battitori), con produzione quintali / ettaro limitata; pigiatrice a cuscini di teflon a pressione computerizzata; fermentazione a temperatura controllata; imbottigliato all'origine in azienda in atmosfera di azoto; tappo standard, confezionamento ed etichettatura; tasse pagate tutte quante... Quanto costa una bottiglia? Meno di dieci euro, diciamo fra i 6 e gli 8.
Ora mi spiegate il prezzo di 100, 1000, 10000?
Non parlo di amarone, moscato di scanzo, passiti, botritizzati e spumanti vari, perchè c'è del lavoro in più. Vino normale di alta qualità. La semplice legge domanda / offerta è la probabile risposta.
Va bene, però che quel vino da 10000 sia morale non mi convinceranno mai.
Siccome non ci sono più i numeri per cui valga la pena fare ricerca, in hifi ricerca non si fa. Ci sono ricadute di quella pro, materiali nuovi a volte che possono essere impiegati con guadagno, ma spese di ricerca praticamente zero. E allora un ampli non può costare 100mila euro, non contiene neanche 10mila anche se fatto al meglio. E parlo di valvole perche sono costosi di suo. Figuriamoci a transistor.
Da cui l'aiend non esiste per me. Accuphase è Kenwood (sissignori), tanto per fare un esempio. Gli aiend sono fatti bene, ma non sempre. Suonano bene, ma non sempre. Raccontano palle quasi sempre.
Nel mio paese di 600 anime, non arriviamo a 1000 con le galline, fanno le schede su disegno di un marchio italiano superbo, assemblato poi a 30 km. Per qualità dei componenti e di suono, senz'altro a livello dei migliori al mondo. Pre e finale top di gamma costano 20mila euro. Tanto, ma non c'è dentro un diodo che sia di serie B. Come si fa a pagare 100mila euro un finale allora? E 800mila dei diffusori?
Le pecore vanno tosate. Vi risparmio l'analoga frase che ho sentito da Vanna Marchi dopo la condanna...
Per me l'aiend è roba per gonzi. Il problema è che fa male a tutto l'ambiente. La gente si allontana, perchè non può o percepisce la fregatura. Così magari prodotti anche onesti non vendono più.
Ma una campagna pubblicitaria magari generica, senza un marchio specifico, magari a corollario di film musicali, concerti in TV, festival di Sanremo, eccetera, che spieghi che esiste la possibilità di ascoltare bene la musica anche non dal cellulre è un'idea davvero peregrina?
Nemmeno a Natale, fra profumi e balocchi, se ne vede l'ombra... Per forza non resta che fregare i gonzi...
A volte capita di discorrere sul caro hifi. Io faccio sempre l'esempio col vino. Ne so qualcosa perchè la mia famiglia lo produceva.
Ecco: produzione esclusivamente propria in terreno DOC; uva raccolta a mano (non coi battitori), con produzione quintali / ettaro limitata; pigiatrice a cuscini di teflon a pressione computerizzata; fermentazione a temperatura controllata; imbottigliato all'origine in azienda in atmosfera di azoto; tappo standard, confezionamento ed etichettatura; tasse pagate tutte quante... Quanto costa una bottiglia? Meno di dieci euro, diciamo fra i 6 e gli 8.
Ora mi spiegate il prezzo di 100, 1000, 10000?
Non parlo di amarone, moscato di scanzo, passiti, botritizzati e spumanti vari, perchè c'è del lavoro in più. Vino normale di alta qualità. La semplice legge domanda / offerta è la probabile risposta.
Va bene, però che quel vino da 10000 sia morale non mi convinceranno mai.
Siccome non ci sono più i numeri per cui valga la pena fare ricerca, in hifi ricerca non si fa. Ci sono ricadute di quella pro, materiali nuovi a volte che possono essere impiegati con guadagno, ma spese di ricerca praticamente zero. E allora un ampli non può costare 100mila euro, non contiene neanche 10mila anche se fatto al meglio. E parlo di valvole perche sono costosi di suo. Figuriamoci a transistor.
Da cui l'aiend non esiste per me. Accuphase è Kenwood (sissignori), tanto per fare un esempio. Gli aiend sono fatti bene, ma non sempre. Suonano bene, ma non sempre. Raccontano palle quasi sempre.
Nel mio paese di 600 anime, non arriviamo a 1000 con le galline, fanno le schede su disegno di un marchio italiano superbo, assemblato poi a 30 km. Per qualità dei componenti e di suono, senz'altro a livello dei migliori al mondo. Pre e finale top di gamma costano 20mila euro. Tanto, ma non c'è dentro un diodo che sia di serie B. Come si fa a pagare 100mila euro un finale allora? E 800mila dei diffusori?
Le pecore vanno tosate. Vi risparmio l'analoga frase che ho sentito da Vanna Marchi dopo la condanna...
Per me l'aiend è roba per gonzi. Il problema è che fa male a tutto l'ambiente. La gente si allontana, perchè non può o percepisce la fregatura. Così magari prodotti anche onesti non vendono più.
Ma una campagna pubblicitaria magari generica, senza un marchio specifico, magari a corollario di film musicali, concerti in TV, festival di Sanremo, eccetera, che spieghi che esiste la possibilità di ascoltare bene la musica anche non dal cellulre è un'idea davvero peregrina?
Nemmeno a Natale, fra profumi e balocchi, se ne vede l'ombra... Per forza non resta che fregare i gonzi...
TRIPLALLOSCADERE- Membro di riguardo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Credo che ogni settore abbia i suoi prodotti di lusso, generalmente dai prezzi ingiustificati.
Ma il lusso giustifica lo status.
Faccio l'esempio della costosa discoteca il cui ingresso costa 1000€: non è che dentro si beva chissà quale gin tonic (sarà certo buono, per mille euro), ma il fatto è che non ci posso entrare, come molti altri. Chi ci può entrare ha fatto già selezione, si è distinto.
Il lusso è un po' un cancello dorato.
Se appartengo all'elite compro l'hifi hiend perché a casa invito solo persone del mio stesso ceto.
Così l'orologio, o il vestito, o il vino.
Pagando compriamo il nostro status: chi ha uno status più alto vuol pagare di più, indipendentemente dalla qualità che a un certo livello è difficile da migliorare.
Invece sul discorso di promozione dell'HiFi credo che le mani forti del mercato sono in crisi e i molti piccoli produttori, come per la ricerca, non abbiano risorse per la promozione su larga scala.
Tra l'altro il mercato online e la grande distribuzione hanno messo a dura prova i negozi HiFi dove era possibile ascoltare i prodotti. Chi ha resistito si è arroccato su marchi che non si possono acquistare nei canali consumer di massa e non promuove più i prodotti consumer per quanto buoni siano.
(E questo lo ha fatto anche tanta stampa, in particolare la britannica che ha denigrato per anni i prodotti orientali come se i prodotti made in England non si giovassero delle componentistiche dell'est).
Senza poter ascoltare è difficile sentire la differenza tra un impianto stereo e un altoparlante bluetooth portatile.
Ma il lusso giustifica lo status.
Faccio l'esempio della costosa discoteca il cui ingresso costa 1000€: non è che dentro si beva chissà quale gin tonic (sarà certo buono, per mille euro), ma il fatto è che non ci posso entrare, come molti altri. Chi ci può entrare ha fatto già selezione, si è distinto.
Il lusso è un po' un cancello dorato.
Se appartengo all'elite compro l'hifi hiend perché a casa invito solo persone del mio stesso ceto.
Così l'orologio, o il vestito, o il vino.
Pagando compriamo il nostro status: chi ha uno status più alto vuol pagare di più, indipendentemente dalla qualità che a un certo livello è difficile da migliorare.
Invece sul discorso di promozione dell'HiFi credo che le mani forti del mercato sono in crisi e i molti piccoli produttori, come per la ricerca, non abbiano risorse per la promozione su larga scala.
Tra l'altro il mercato online e la grande distribuzione hanno messo a dura prova i negozi HiFi dove era possibile ascoltare i prodotti. Chi ha resistito si è arroccato su marchi che non si possono acquistare nei canali consumer di massa e non promuove più i prodotti consumer per quanto buoni siano.
(E questo lo ha fatto anche tanta stampa, in particolare la britannica che ha denigrato per anni i prodotti orientali come se i prodotti made in England non si giovassero delle componentistiche dell'est).
Senza poter ascoltare è difficile sentire la differenza tra un impianto stereo e un altoparlante bluetooth portatile.
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Tutti i marchi di profilo consumer verranno spazzati via da koreani e cinesi, in particolare questi ultimi ricevono sovvenzioni dallo stato per cui si ritrovano con un surplus di produzione che devono svendere all'estero.
tra l'altro molte di queste aziende riescono a produrre a livelli di qualità elevata per il prezzo che offrono, ormai dobbiamo farci l'abitudine....
tra l'altro molte di queste aziende riescono a produrre a livelli di qualità elevata per il prezzo che offrono, ormai dobbiamo farci l'abitudine....
embty2002- Membro classe bronzo
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Occupazione/Hobby : non si capisce??!!
Impianto : Motu ultralite mk1 per biamplificazione dipolo, woofer R1524, Eminence Beta 12 LTA. amplificazioni: hypex ucd180 sui woofer,valvolare 6V6 SE UL sui medio-alti.
Analogico: giradischi Thorens TD-150 mkII , fonorivelatore Goldring 1024, pre H06 by Vicè
Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
embty2002 ha scritto:Tutti i marchi di profilo consumer verranno spazzati via da koreani e cinesi, in particolare questi ultimi ricevono sovvenzioni dallo stato per cui si ritrovano con un surplus di produzione che devono svendere all'estero.
tra l'altro molte di queste aziende riescono a produrre a livelli di qualità elevata per il prezzo che offrono, ormai dobbiamo farci l'abitudine....
Ho a casa uno Yamaha as801 fatto in Malesia (forse uno dei paesi a più basso costo di produzione).
Un brand grande ha reputazione, distribuzione (forse assistenza?), e soprattutto capitali che possono facilmente sfruttare le economie emergenti.
Secondo me i big stanno mollando il mercato perché diventa sempre meno remunerativo: investono capitali in altri settori.
Nell' articolo da cui parte il tread, si legge che Masimo ha asset anche nel settore medical, dove probabilmente ha maggior profitto.
Se si deve scegliere cosa mollare e dove puntare, si sceglie il settore a maggiore profittabilità tra gli asset possibili.
Qualche brand famoso per un po' resterà, come MacIntosh perché comprato da Samsung, ma sarà posizionato comunque alto sul mercato.
arthur dent- Membro classe bronzo
- Data d'iscrizione : 01.12.14
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
È cambiato il mondo, quando abbiamo cominciato noi, non c'erano i telefonini, non c'era internet, non esistevano gli influencer, c'era la TV (inizialmente in bianco e nero) con 3 canali, non esisteva SKY, Netflix e nessun'altra forma di intrattenimento.
In testa noi giovani degli anni 80, avevamo poche cose:figa, motori e lo stereo.
Le ultime due erano direttamente collegate alla prima, perché se avevi quelle, avevi più possibilità con la prima....
Oggi tutto è cambiato, non si vendono nemmeno più le fotocamere, fanno tutto (male) col telefono....
Nei pochi eventi dedicati all'hi'fi, ci sono solo teste pelate o grigie, quelli appunto come noi.
Non frega più a nessuno dei giovani ascoltare in modo fedele, anche perchè, per lo più, ascoltano musica dimmerda, e quella non necessita di grande fedeltà.
Poi il discorso è più lungo ed articolato, ma mi fermo qui...
Quindi è logico aspettarsi, che passata la nostra generazione, venga meno la richiesta, fenomeno già in atto da tempo
In testa noi giovani degli anni 80, avevamo poche cose:figa, motori e lo stereo.
Le ultime due erano direttamente collegate alla prima, perché se avevi quelle, avevi più possibilità con la prima....
Oggi tutto è cambiato, non si vendono nemmeno più le fotocamere, fanno tutto (male) col telefono....
Nei pochi eventi dedicati all'hi'fi, ci sono solo teste pelate o grigie, quelli appunto come noi.
Non frega più a nessuno dei giovani ascoltare in modo fedele, anche perchè, per lo più, ascoltano musica dimmerda, e quella non necessita di grande fedeltà.
Poi il discorso è più lungo ed articolato, ma mi fermo qui...
Quindi è logico aspettarsi, che passata la nostra generazione, venga meno la richiesta, fenomeno già in atto da tempo
Quaiozi!- Membro classe bronzo
- Data d'iscrizione : 22.09.22
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Nel discorso articolato infiliamoci pure lo stato del nostro Stato.
Mio figlio vive in Olanda. Se n'è andato da Londra dopo la brexit. Vive a Delft, dove è nato e vissuto Vermeer. Colà ci sono tre negozi di dischi e due negozi di hifi che hanno, pare, un buon giro di clienti. Temo chiudano, mi dico, come in Italia. Invece non chiudono. Si raggiungono tutti e 5 i negozi passeggiando a piedi, cioè competono per la stessa clientela. Hanno quasi gli stessi prezzi di Amazon, offerte comprese.
Perchè non chiudono? Delft è una citta universitaria, piena di studenti squattrinati, eppure...
Beh, qual è lo stipendio medio olandese rispetto a quello italiano? Possiamo affermare che c'è un po' di trippa per gatti? Nei negozi hifi non c'è in vendita roba 'status', roba da 5mila max. Qualcuno che gli resta in tasca qualcosa a fine mese, alla fine, evidentemente, l'impianto se lo fa e compra pure i dischi.
Nel nostro paese malsano invece, l'economia, fra nero, evasione e 'costo del lavoro', ha trascinato gli stipendi medi a livelli di sussistenza (ultime analisi: -5% potere d'acquisto anche a sto giro). Quindi non si compra più hifi, libri, giornali, cinema, tecnologia ludica in generale, eccetera. Adesso arriverà la procedura europea per deficit eccessivo, pure... Eppure ci basta un cell e la tv...
Povera patria, canta Battiato, e il guaio è che non te ne accorgi, gli fa eco la sua Musa, Alice...
Mio figlio vive in Olanda. Se n'è andato da Londra dopo la brexit. Vive a Delft, dove è nato e vissuto Vermeer. Colà ci sono tre negozi di dischi e due negozi di hifi che hanno, pare, un buon giro di clienti. Temo chiudano, mi dico, come in Italia. Invece non chiudono. Si raggiungono tutti e 5 i negozi passeggiando a piedi, cioè competono per la stessa clientela. Hanno quasi gli stessi prezzi di Amazon, offerte comprese.
Perchè non chiudono? Delft è una citta universitaria, piena di studenti squattrinati, eppure...
Beh, qual è lo stipendio medio olandese rispetto a quello italiano? Possiamo affermare che c'è un po' di trippa per gatti? Nei negozi hifi non c'è in vendita roba 'status', roba da 5mila max. Qualcuno che gli resta in tasca qualcosa a fine mese, alla fine, evidentemente, l'impianto se lo fa e compra pure i dischi.
Nel nostro paese malsano invece, l'economia, fra nero, evasione e 'costo del lavoro', ha trascinato gli stipendi medi a livelli di sussistenza (ultime analisi: -5% potere d'acquisto anche a sto giro). Quindi non si compra più hifi, libri, giornali, cinema, tecnologia ludica in generale, eccetera. Adesso arriverà la procedura europea per deficit eccessivo, pure... Eppure ci basta un cell e la tv...
Povera patria, canta Battiato, e il guaio è che non te ne accorgi, gli fa eco la sua Musa, Alice...
TRIPLALLOSCADERE- Membro di riguardo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
Non credo che sia una questione di soldi, il giovane non compra un amplificatore, una sorgente ed un paio di casse, anche se oggi con i soldi di uno Smartphone top, prenderesti un impiantino basico, ma decente, preferisce prendere il telefono, perché è quello, oggi, che li fà sentire "a posto", "giusti".
Non è colpa loro, gli hanno inculcato questo.
Anche a noi l'hanno inculcato, o almeno ci provano, la differenza è che noi abbiamo vissuto il "prima", ed il prima ci piace, più che l'attuale, perché, da non sottovalutare, ci ricorda i tempi andati e la nostalgia per quelli come noi, è una componente importante, infatti stiamo ancora a comprare dischi e cambiare testine....ma siamo mezzi sordi
Non è colpa loro, gli hanno inculcato questo.
Anche a noi l'hanno inculcato, o almeno ci provano, la differenza è che noi abbiamo vissuto il "prima", ed il prima ci piace, più che l'attuale, perché, da non sottovalutare, ci ricorda i tempi andati e la nostalgia per quelli come noi, è una componente importante, infatti stiamo ancora a comprare dischi e cambiare testine....ma siamo mezzi sordi
Quaiozi!- Membro classe bronzo
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Re: Denon, Marantz, B&W e Polk Audio ancora in cattive acque.....
I negozi, anche storici e di tutte le merceologie, chiudono perché i costi di gestione (leggi tasse e affitti) sono altissimi, una volta tutti i paesini avevano moltissimi negozi familiari, i proprietari non si arricchivano ma mandavano avanti dignitosamente la famiglia, facevano studiare i figli e ogni tanto si levavano qualche sfizio, la classe media che hanno voluto far sparire.
Questo svuotamento di negozi dal paesino è arrivato anche nelle città, nel centro di Verona sono centinaia i negozi vuoti, è notizia di qualche giorno fa altri 2 negozi storici e molto prestigiosi hanno smesso l'attività lasciando campo libero alle solite multinazionali trasformando i centri storici in centri commerciali all'aperto, figuriamoci come possano sopravvivere i negozi di HiFi, non certo con i prodotti entry level ma con oggetti a 5/6 cifre venduti ai soliti clienti danarosi (essere danarosi, intendiamoci, non è una colpa, anzi)
Questo svuotamento di negozi dal paesino è arrivato anche nelle città, nel centro di Verona sono centinaia i negozi vuoti, è notizia di qualche giorno fa altri 2 negozi storici e molto prestigiosi hanno smesso l'attività lasciando campo libero alle solite multinazionali trasformando i centri storici in centri commerciali all'aperto, figuriamoci come possano sopravvivere i negozi di HiFi, non certo con i prodotti entry level ma con oggetti a 5/6 cifre venduti ai soliti clienti danarosi (essere danarosi, intendiamoci, non è una colpa, anzi)
giucam61- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 26.09.15
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