Fioretto per il Natale: contagia un altro

Buonasera a tutti,
sono molto nuovo del forum, ma vorrei proporre un gioco per il Natale.
C'è molta musica digitalizzata male, riprodotta male, fruita male.
Eppure sappiamo che è possibile fruire musica meglio, con qualche piccolo accorgimento e (questo forum ne è testimone) qualche piccolo investimento mirato.
Come ogni audiofilo sono un po' malato e come tale, contagioso: cerco di far sperimentare agli altri un ascolto quantomeno decente, in particolare a coloro che sentono musica dagli mp3 player o dalle casse di un laptop.
Ed ecco la proposta: per Natale contagiamo qualcuno!
Con la scusa degli auguri gli facciamo ascoltare qualcosa e gli mettiamo la famosa "pulce nell'orecchio".
Magari riscopre (come è successo a me) l'ascolto associato a un po' diqualità.
Cosa ne pensate?
Se vi va, partecipiamo a questa iniziativa e raccontiamo le esperienze.
Grazie a tutti

Questa è da sempre stata un po' la mia missione ma il risultato è sempre lo stesso:

"Si, si sente benissimo, ma a me vanno benissimo le cuffiette da 5 euro con gli mp3".

C'è poco da fare, nella società odierna dove tutti vanno di fretta e nessuno ha più tempo di sedersi 5 minuti e ascoltarsi anche un solo brano come cristo comanda, la convenienza attira molto più della qualità.

Ottima iniziativa, ma io ho già dato, grazie

Beh, grazie a te per la scincerità.
Probabilmente quello che dici è vero.
Credo che sia una questione d'abitudine: ho una certa e da giovane ascoltare la musica era mettersi davanti all'hifi del cugino grande, sognando il proprio.
Penso che sia cambiato un po' tutto con la tv prima, internet poi.
Però internet ci ha portato anche soluzioni, come questo forum a cui mi ono affidato e la qualità dei miei ascolti è migliorata. Magari c'è un altro me che aspetta prio là fuori :-)

Cari ragazzi,l'impresa è disperata  ho provato con alcuni amici di mio figlio,trentenni,ma non c'è niente da fare:ascoltano la musica di corsa.Un ascolto attento,dedicato lo schizzano,la musica è per loro un sottofondo o una compagnia in macchina,assolutamente disimpegnato.Ho provato a far sentire loro vinili e cd di alta qualità,li ho visti a bocca aperta ma il commento è stato:troppo complicato,non mi va di perderci troppo tempo e impegno.Credo sia una battaglia persa 

Ma noi puntiamo a vincere la guerra.

Io invece con una persona ci sono riuscito!!

Uno in 42 anni, ma ce l'ho fatta!!

Continuo, così tra altri 42 anni ne convincerò un altro!!!

Beh, allora io alzo la media.

Negli ultimi tempi ne ho... infettati almeno un paio.

Nel pomeriggio poi, mini-meeting in casa mia. Arrivano un rDac + Pre Audio Research LS220.

Ieri ho ascoltato un bell'impianto con Audio Reserch Classic 60 - lettore CD Linn due telai +
casse Focal tre vie (non ricordo il modello mi pare Elettra...qualcosa).

Insomma, si fa promozione!  

Buongiorno!
Grazie a Ferdinando e Zio che ci son riusciti, ma anche grazie a Enrico che ci ha provato.

Come dice Biagio (che ha un avatar bellissimo) puntiamo a vincere la guerra, anche se qualche battaglia la perdiamo.

Proprio ieri ho preso una batosta quando ero vicino alla meta: "mia moglie non vuole troppi aggeggi in casa!". La moglie: "per me fa quel che vuole!" (traduzione "non metterà mai ampli e casse in soggiorno!").

Avevo sempre sottovalutato il WAF (wife acceptance factor - il fattore estetico dell'impianto che deve piacere a chi condivide con noi la casa), mia moglie è una santa evidentemente, eppure c'è e va considerato.

Riassumendo combattiamo contro fruizioni "fastfood", lettori e cuffiette di bassa qualità, mp3 e arredamento.

Effettivamente è più dra di quanto pensassi.

Introdurrei, se possibile un altro mìargomento: quali sono secondo voi (al di là della qualità) i fattori che potrebbero attrarre maggiormente nuovi audiofili?

A presto

beh, se per nuovi audiofili intendi appunto le mogli, direi che un anellino con un brillantino sopra da un carato sia un argomento estremamente convincente.......

"the affordable hifi forum!" :-)

Però effettivamente funzionerebbe la proposta di Biagio...

E poi in fondo cosa suìono i soldi se possiamo permetterci il silenzio di una stanza per la musica hifi?:-)

Per nuovi audiofili intendo tutti, mogli comprese, ovviamente.
A proposito, ci sono donne che darebbero la loro opinione al riguardo?

(ATTENZIONE: non voglio assolutamente fare un discorso di genere, era solo un invito uno stimolo a sentire più voci perché è mia impressione che l'hifi sia una passione maggiormente condivisa da uomini che da donne, ma ripeto, nessuna discriminazione di genere. Mi riferivo al fatto che esiste l'acronimo WAF che sottointende un discorso di genere, ma non l'ho creato né penso che possa essere rovesciato in HAF - fattore estetico dal punto di vista dei mariti, o da chiunque conviva con noi).

E' chiaro, uscendo dalle problematiche della casa e dei giusti e ordinati spazi che tutti vorrebbero avere, posso dire che il suono dovrebbe essere il primo elemento da considerare per un nuovo convertito, poi la fruibilità, ma spesso un buon disegno industriale non guasta, così si fa contento anche l'occhio critico e vigile della moglie.

Un modo per attrarre potrebbe essere semplificare:monitor attivi bluetooth/aptx(qualita' cd)comandati da tablet o smartphone:già ci sentiresti molto bene Spotify a 320 kbps e avresti in giro solo due casse,tra l'altro trasferibili ovunque con facilità.Queste p.es

http://www.quotidianoaudio.it/news/diffusori-speakers/heco-ascada-2-0/

il costo è piuttosto elevato ma imho in un futuro molto prossimo se ne troveranno di sensibilmente piú economiche.

Concordo con Enrico, i cavi sono un piccolo grande problema, adesso è tutto wifi.

Mi spiego meglio: adoro i cavi e sono convinto che il cavo come tutto ciò che vincola, definisce anche uno spazio (ed un tempo) dedicato all'ascolto. Credo che prima di ogni altra cosa ci sia questo. Per chiarire ancora meglio direi che è un po' la metafora dello slowfood: quallo cheil fastfood rappresenta non è solo il cibo di bassa qualità, ma una fruizione distratta del cibo. Così la fruizione della musica è spesso distratta e creare uno spazio definito per la fruizione consapevole è secondo me il passo più importante.

Però visto che non abitiamo soli (parlo per me, ovvio) e che spesso non abbiamo la stanza della musica, se qualcosa ci semplifica la vita, perché no?

Il wireless hifi sarà il futuro? Boh? Sono troppo inesperto per dirlo, ma se così fosse, bene. Sempre che si avveri la profezia di prezzi più bassi.

Scusate forse sono andato offtopic, quindi taccio e rilancio: quanti contagiati?

Pur non potendomi definire un audiofilo, in quanto ascolto musica su una cosa che per rispetto nei vostri confronti non scriverò, posso vantare almeno quattro o cinque adepti dell'ascolto "lento". Come dice tu, arthur dent, secondo me il primo passaggio è quello alla fruizione non frenetica o di sottofondo. Una volta che uno inizia ad apprezzare la musica e ad apprezzarne l'ascolto, inevitabilmente inizierà a crescere anche dal punto di vista della qualità di riproduzione. Un po' come un amante dell'arte che inizia a vedersi i quadri sullo schermo di un gameboy color... prima o poi acquisterà inevitabilmente un biglietto per il museo

...l'iniziativa è certamente lodevole, ma difficile.
Non credo che però il problema sia l'abitudine alle cuffiette o cose simili, ma solo la mancanza di maturità.
Ho 41 anni e adoro da sempre la musica, buona , che lasci qualcosa che dia belle sensazioni.
Eppure , fino ai 35 anni , non facevo alcuna differenze sull'ascolto.
Di colpo ho scoperto il Jazz che ascolta mio padre....e poi...."mi sono convertito".
Strano ma vero, adesso non voglio emozioni, ma le pretendo a 360°.
Per chiunque allora, potrà essere così !!
Diamo tempo al tempo, così che prima o poi, noi che ci siamo arrivati prima, potremmo essere da consiglio per tutti quelli che sapranno raggiungerci...al vero ascolto.
Ciao
Gabriele

Leroy \"The Masochist" ha scritto:Pur non potendomi definire un audiofilo, in quanto ascolto musica su una cosa che per rispetto nei vostri confronti non scriverò...

Se dipende dall'impianto, non sono audiofilo neanch'io. Direi che più che ascoltare HiFi ascolterei MeFi (media fedeltà).
Però c'è, nei limiti del mio possibile, una ricerca. E credo che ci sia anche per voi, visto che siamo qui.
Probabilmente ciò che ci accomuna è la consapevolezza che si può migliorare la nostra esperienza di ascoltare musica.
A proposito: complimenti per i proseliti, Leroy.
Concordo, ovviamente, sul fatto che tutto parta dall'ascolto lento.

A volte ho sentito una critica nei confronti degli audiofili: "vi interessa solo il suono, vi pavoneggiate del vostro impianto, ma di musica non ne capite niente, non avete gusti musicali raffinati!"
Per me non è così: a me piace la musica. E tanto. Se posso, suono anche. Proprio per questo mi pongo il problema della qualità, in un certo senso della fedeltà: ho passato pomeriggi (prima che altri impegni me lo impedissero) a cercare il "suono", la timbrica giusta per suonare questo o quel pezzo.
Credo che così abbiano fatto la maggior parte degli artisti che ascoltiamo. E credo che lo abbiano fatto per creare quella musica che ci piace. Da questo punto di vista, ascoltare musica significa cercare di ascoltarla, quanto possibile, come è stata suonata.

Secondo me alcuni artisti o certa musica (ad esempio la classica) non si riesce ad apprezzare senza ascoltarla in maniera almeno decente: che cosa resta di un'orchestra sinfonica compressa in un mp3 di scarsa qualità?
Forse è anche per questo che alcuni generi hanno meno cultori di altri più popolari e semplificati.

Sulla maturità non saprei cosa rispondere, credo che ognuno abbia la sua strada, ma di una cosa sono certo: serve un input positivo!
Cioè uno deve trovarsi una volta a sentire una musica riprodotta meglio di quel che è abituato a sentire. Oppure di farlo in condizioni migliori, con calma, comodo magari.

Due anni fa mia moglie ha portato a casa un sauternes. Fino a quel momento avevo pensato "un vino francese simile al passito". Dopo averlo assaggiato mi sono domandato "ma fino ad adesso che ho bevuto?" Così mi sono iscritto ad un corso di analisi sensoriale.

Cioè, senza questo tipo di input di qualità non si cambia.
E' per questo che ho proposto il gioco.