Deftones - Around The Fur
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Deftones - Around The Fur
http://www.storiadellamusica.it/Deftones_-_Around_The_Fur_(Maverick,_1997).p0-r935
Deftones
Around The Fur
di Matteo Castello
Non che l’album in questione, Around The Fur, sia necessariamente il più meritevole della trilogia che comprende i primi tre lavori della band, ma sicuramente si tratta di un lavoro indispensabile per capire da dove sia venuto fuori quel capolavoro che è White Pony.
Se nel primo album, Adrenaline, il gruppo inizia a definire le basi del suo caratteristico sound, riuscendo a farlo molto bene, nel successivo lavoro su queste stesse basi si sviluppa tutta l’aggressività e la compattezza di cui sono capaci i quattro componenti, mitigando, anche se non del tutto, le vaghe istanze pseudo-psichedeliche e Cure-iane del predecessore. Questo è sicuramente un album meno complesso del precedente, ma ugualmente studiato e faticato.
Si parte con My Own Summer, che nonostante sia palesemente pensata per apparire sul palinsesto di Mtv, lascia il segno con la sua robustezza e la sua violenza, unite a quella splendida sensibilità melodica tanto cara a Chino Moreno che troviamo qui nel ritornello. Gli elementi sono i soliti, quelli che già avevamo imparato ad apprezzare con Adrenaline: in primo luogo l’eccezionale voce di Chino Moreno, poi i potenti riff di Carpenter e soprattutto le geniali trovate ritmiche del batterista.
Sono proprio queste a sostenere mirabilmente la voce trascinata del Chino nella seconda traccia, Lhabia. Le chitarre rimangono in secondo piano, minacciose, per poi manifestarsi in tutta la loro furia facendo contrasto con i toni morbidi del cantante. Ma ecco che presto anche la voce si fa demoniaca e, senza apparire mai banale, sfoga la sua rabbia con grida roche, per poi riprendere con la consueta formula iniziale.
Mascara è una tipica canzone Deftoniana: il basso cupo introduce un lento ma deciso ritmo di Abe Cunningham, memore del dark dei primi anni ’80, la voce delicata di Moreno dona una tonalità malinconica ed emozionale al pezzo, che trova continuità nel più violento ritornello. Tutto questo costituirà una preziosa lezione per brani successivi come Digital Bath…
È sempre la sofisticata batteria di Cunningham ad aprire la titletrack Around The Fur, accompagnata dagli efficaci riff di chitarra e dalla voce variegata del cantante. Si tratta sempre di una mescolanza tra le sonorità schiette e feroci del crossover e quelle più soffuse del dark. La pesantissima sfuriata di Chino chiude il pezzo, lasciandoci piacevolmente impressionati e costituendo un assaggio della successiva Rickets.
Il bisbiglio di Moreno è sovrastato dalla velocissima batteria e dai colossali riff di Carpenter, ma riesce ad emergere in tutta la sua potenza nel ritornello.
Ed ecco che Be Quiet And Drive (Far Away) ci offre uno splendido esempio di quel tanto riuscito connubio tra sensibilità pop e fervore metallaro, in grado di dare quel tocco di profondità in più alle composizioni dei Deftones. Di grande impatto i suoni fragorosi della chitarra di Carpenter, e epocale l’immediatezza espressiva di Abe Cunningham. Ecco i Deftones migliori, tutti da assaporare.
Lotion, la settima traccia, è a mio avviso quella meno riuscita dell’album, con un troppo netto contrasto tra la pesantezza delle strofe e la liricità del ritornello. Niente di grave però, l’ascolto procede, incoraggiato dall’affascinante sfogo finale della traccia.
Un altro grande pezzo è Dai The Flu, nuovamente grato al gioco dialettico morbidezza/pesantezza, a cui contribuiscono sia gli strumentisti che il timbro malleabile di Moreno. Il basso distorto accompagna quindi i passaggi più delicati, mentre i feroci riff danno solidità e aggressività al resto. Il tutto ovviamente viene scolpito dalla maestria del grande batterista, vero marchio di fabbrica del sound del gruppo.
Ed ecco Headup, uno dei passaggi più violenti di Around The Fur, dai toni più smaccatamente crossover, costruita sulle rappate di Chino e sui ripetitivi riff metal. Si ha qui la partecipazione di Max Cavalera, leader dei Soulfly, al cui figlio, deceduto in un incidente, è dedicato l’album. La seconda parte del brano si fa sempre più estrema, non lasciando nessuno spazio a velleità pop e melodiche. La conclusione è affidata ai suoni tribaleggianti che saranno tipici dei lavori dei Soulfly.
Con Mx, l’ultima traccia,si ritorna alla forma canzone deftoniana, proprio ciò di cui avevano bisogno dopo l’assalto sonoro del brano precedente. Il Chino torna a sfoggiare la sua voce e le sue acclamazioni, sostenuto dalla splendida sessione ritmica e dagli accordi pesanti come pietre di Carpenter.
Aspettando di ascoltare il successivo album scorriamo gli oltre 30 minuti di silenzio che ci separano dalla soddisfacente ghost track.
Bene, ora il cd è davvero finito.
Infiliamo nel lettore White Pony…
Deftones
Around The Fur
di Matteo Castello
Non che l’album in questione, Around The Fur, sia necessariamente il più meritevole della trilogia che comprende i primi tre lavori della band, ma sicuramente si tratta di un lavoro indispensabile per capire da dove sia venuto fuori quel capolavoro che è White Pony.
Se nel primo album, Adrenaline, il gruppo inizia a definire le basi del suo caratteristico sound, riuscendo a farlo molto bene, nel successivo lavoro su queste stesse basi si sviluppa tutta l’aggressività e la compattezza di cui sono capaci i quattro componenti, mitigando, anche se non del tutto, le vaghe istanze pseudo-psichedeliche e Cure-iane del predecessore. Questo è sicuramente un album meno complesso del precedente, ma ugualmente studiato e faticato.
Si parte con My Own Summer, che nonostante sia palesemente pensata per apparire sul palinsesto di Mtv, lascia il segno con la sua robustezza e la sua violenza, unite a quella splendida sensibilità melodica tanto cara a Chino Moreno che troviamo qui nel ritornello. Gli elementi sono i soliti, quelli che già avevamo imparato ad apprezzare con Adrenaline: in primo luogo l’eccezionale voce di Chino Moreno, poi i potenti riff di Carpenter e soprattutto le geniali trovate ritmiche del batterista.
Sono proprio queste a sostenere mirabilmente la voce trascinata del Chino nella seconda traccia, Lhabia. Le chitarre rimangono in secondo piano, minacciose, per poi manifestarsi in tutta la loro furia facendo contrasto con i toni morbidi del cantante. Ma ecco che presto anche la voce si fa demoniaca e, senza apparire mai banale, sfoga la sua rabbia con grida roche, per poi riprendere con la consueta formula iniziale.
Mascara è una tipica canzone Deftoniana: il basso cupo introduce un lento ma deciso ritmo di Abe Cunningham, memore del dark dei primi anni ’80, la voce delicata di Moreno dona una tonalità malinconica ed emozionale al pezzo, che trova continuità nel più violento ritornello. Tutto questo costituirà una preziosa lezione per brani successivi come Digital Bath…
È sempre la sofisticata batteria di Cunningham ad aprire la titletrack Around The Fur, accompagnata dagli efficaci riff di chitarra e dalla voce variegata del cantante. Si tratta sempre di una mescolanza tra le sonorità schiette e feroci del crossover e quelle più soffuse del dark. La pesantissima sfuriata di Chino chiude il pezzo, lasciandoci piacevolmente impressionati e costituendo un assaggio della successiva Rickets.
Il bisbiglio di Moreno è sovrastato dalla velocissima batteria e dai colossali riff di Carpenter, ma riesce ad emergere in tutta la sua potenza nel ritornello.
Ed ecco che Be Quiet And Drive (Far Away) ci offre uno splendido esempio di quel tanto riuscito connubio tra sensibilità pop e fervore metallaro, in grado di dare quel tocco di profondità in più alle composizioni dei Deftones. Di grande impatto i suoni fragorosi della chitarra di Carpenter, e epocale l’immediatezza espressiva di Abe Cunningham. Ecco i Deftones migliori, tutti da assaporare.
Lotion, la settima traccia, è a mio avviso quella meno riuscita dell’album, con un troppo netto contrasto tra la pesantezza delle strofe e la liricità del ritornello. Niente di grave però, l’ascolto procede, incoraggiato dall’affascinante sfogo finale della traccia.
Un altro grande pezzo è Dai The Flu, nuovamente grato al gioco dialettico morbidezza/pesantezza, a cui contribuiscono sia gli strumentisti che il timbro malleabile di Moreno. Il basso distorto accompagna quindi i passaggi più delicati, mentre i feroci riff danno solidità e aggressività al resto. Il tutto ovviamente viene scolpito dalla maestria del grande batterista, vero marchio di fabbrica del sound del gruppo.
Ed ecco Headup, uno dei passaggi più violenti di Around The Fur, dai toni più smaccatamente crossover, costruita sulle rappate di Chino e sui ripetitivi riff metal. Si ha qui la partecipazione di Max Cavalera, leader dei Soulfly, al cui figlio, deceduto in un incidente, è dedicato l’album. La seconda parte del brano si fa sempre più estrema, non lasciando nessuno spazio a velleità pop e melodiche. La conclusione è affidata ai suoni tribaleggianti che saranno tipici dei lavori dei Soulfly.
Con Mx, l’ultima traccia,si ritorna alla forma canzone deftoniana, proprio ciò di cui avevano bisogno dopo l’assalto sonoro del brano precedente. Il Chino torna a sfoggiare la sua voce e le sue acclamazioni, sostenuto dalla splendida sessione ritmica e dagli accordi pesanti come pietre di Carpenter.
Aspettando di ascoltare il successivo album scorriamo gli oltre 30 minuti di silenzio che ci separano dalla soddisfacente ghost track.
Bene, ora il cd è davvero finito.
Infiliamo nel lettore White Pony…
Artinside- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 29.01.09
Numero di messaggi : 3182
Località : Sassari
Occupazione/Hobby : Arte Contemporanea
Impianto :- Spoiler:
- Sorgente: Jvc xv-n680
Pre: Minimalist autocostruito
Amplificatori: Hifimediy Tk2050 alimentata in AC, Smsl sa-s1 Ta2020, Smsl sa-s2 Ta2024, Helder Audio Ta2024 , S I T amp Ta2024, Sure Ta2024, Sure "Octopus" Tpa 3123, Scythe sda1000, Gainclone Lm1875
Diffusori Esb xl5, Alix Project One
Ampli cuffie: Poppulse mini headphone amp
Cuffie: Grado - Alessandro MS1, Koss Portapro, Jvc ha-fxc51, Monoprice 8320, Jvc Ha-fx34, Awei es-q9, Xkdun Ck-700 etc, etc, etc....
Re: Deftones - Around The Fur
Grandissimo disco!
"Be quiet and drive" è splendida....
"Be quiet and drive" è splendida....
porfido- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 23.11.08
Numero di messaggi : 5044
Località : Ronchi (GO)
Impianto :- Spoiler:
Re: Deftones - Around The Fur
per me il miglior album ad oggi dei Deftones. White Pony mi ha parecchio deluso mentre l'ultimo è un bel lavoro secondo me.
Saetta McQueen- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 24.08.10
Numero di messaggi : 704
Località : boh
Impianto : Amplificatore X + Casse Y
Re: Deftones - Around The Fur
Saetta McQueen ha scritto:per me il miglior album ad oggi dei Deftones. White Pony mi ha parecchio deluso mentre l'ultimo è un bel lavoro secondo me.
Davvero?
Per me "White pony" è il lavoro più significativo dei Deftones... L'ultimo mi piace, ma è un pò troppo "morbido"....
Manca il muro violento di chitarre!
porfido- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 23.11.08
Numero di messaggi : 5044
Località : Ronchi (GO)
Impianto :- Spoiler:
Re: Deftones - Around The Fur
si, ma mi piace comunque
Saetta McQueen- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 24.08.10
Numero di messaggi : 704
Località : boh
Impianto : Amplificatore X + Casse Y
Re: Deftones - Around The Fur
Sto ascoltando My Own Summer (link Youtube) con le Alessandro MS1i... che spettacolo
Il suono del rullante fa paura!
Il suono del rullante fa paura!
Jourawsky- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 28.03.10
Numero di messaggi : 918
Impianto : Musiland 01 US
Scythe SDA-1100
uB3N
A.MS1i
Re: Deftones - Around The Fur
Tra i miei gruppi preferiti. Proprio qualche giorno fa riascoltavo "Adrenaline" e ho postato l'album su Stamattina,....
Sì, White pony è il loro capolavoro. Senza dubbio
Sì, White pony è il loro capolavoro. Senza dubbio
SaNdMaN- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 29.09.11
Numero di messaggi : 5972
Provincia : Roma
Impianto : Sorgente: Marantz CD60004
Trasporto: M2Tech HiFace Two
DAC: Musical Fidelity VDAC II -XMOS PCM5102 DAC - Cambridge Audio DAC100 - Behringer Ultramatch PRO CS4398 a trasformatori
HTCP Silverstone: JRiver con Dirac Live Room Correction
Preamplificatore: Gomez - Prebby HV - PrebbyHeadHV - PreFET
Finali: 2 Adcom GFA 555 - TPA3116 - Abletec 240 - TA 10.2
Diffusori: Focal Aria 906 - Dynaudio DM 2/7 - Cerwin Vega SL15
Cuffie: Grado SR325i - Sennheiser HD600
Ampli Cuffie: JHL class A - Prebby Head HV
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