Kyoto Jazz Massive: Spirit Of The Sun

Kyoto Jazz Massive: Spirit Of The Sun
Scritta da ZiOn

Generi: Elettronica, Nuovi Suoni, House, Nu-Jazz

Per la musica, si sa, il trascorrere del tempo è sempre un'incognita, un fattore indefinibile e miserioso. L'evoluzione del "dolce sentire" e il trascorrere dei lustri, infatti, spesso intaccano e sminuiscono album ed artisti un tempo innovativi, o finiscono per far considerare incredibilmente sorpassati o demodè generi di grande moda e diffusione nei decenni andati. Fortunatamente, capita anche l'esatto contrario, ovvero che influenze e sonorità dimenticate vengano invece riprese, dopo anni di noncuranza ed abbandono, per poi essere aggiornate ed adattate ai tempi moderni.

È il caso del Jazz, che, in questo scorcio di inizio millennio, ha cominciato a vivere una nuova vita, piacevolmente svecchiato da poliedrici artisti, che, con nochalance, sono riusciti a gettare un ponte tra "old" e "new", mixando con maestria tradizionali influenze d'annata con i progressi ed i traguardi ottenuti, negli ultimi venti anni, dall'Elettronica da dancefloor. Tra questi, sono senza dubbio da menzionare i Kyoto Jazz Massive, interessante progetto giapponese formato dai producers Shuya e Yoshihiro Okino, due fratelli con la passione per il Jazz in tutte le sue minime ed impercettibili sfumature, che invece di imbracciare sax, trombe e contrabbassi, preferiscono sedersi dietro computers, campionatori e drum machines, lasciando a strumentisti e vocalists di alto livello il compito di infondere alla loro musica un tocco di antico, ed un mood revivalistico in bilico tra profondo rispetto e voglia di innovazione.

Dopo aver pubblicato alcuni singoli di buon livello, i nostri vengono notati dalla Compost Records (etichetta di proprietà dei tedeschi Jazzanova), per la quale registrano e pubblicano l'atteso esordio, "Spirit Of The Sun" (Compost Records, 2002). L'album, con le sue undici tracce, sintetizza in modo ottimale le capacità dei fratelli Okino, e resta ancor'oggi uno dei lavori più riusciti mai partorito dall'intero panorama Nu-Jazz internazionale. Lo spigoloso contrabbasso e le atmosfere ambientali dell'incipit "The Dawn Introduction" ci introducono al suggestivo vortice di suoni della notturna "The Brightness Of These Days", perfetta per un Jazz-club di classe, seguita da "Mind Expansions", che vira nettamente verso ritmiche sostenute e coinvolgenti sintetizzatori, decisamente Dance-oriented. La cavalcata percussiva di "Deep In Your Mind" vince e convince, grazie anche alla voce calda e sensuale di Victor Davies, per poi lasciare spazio al magnifico intreccio di batterie sincopate e innesti acido-elettronici della fantasmagorica "Stargazer", uno degli indiscutibili vertici del disco.

Seguono altri due brani completamente strumentali, "Eclipse", dall'incedere pulsante e regolare, e "Between The Lights", una giusta via di mezzo tra la Fusion di Herbie Hancock e le suggestioni Downtempo dei moderni Thievery Corporation. In "Shine" abbondano i richiami al Latin ed alla Bossanova brasiliana, nelle successive "Substream" e "Behind The Shadow", invece, all'Acid-House e al clubbing più intelligente e raffinato, e la splendida e sospesa chiusura di "M. E. Outroduction" mette fine in maniera discreta ad un album di grandissimo livello. Certo, l'inserimento di un paio di brani già editi probabilmente farà storcere il naso agli appassionati, sempre avidi di novità, ma poco importa: "Spirit Of The Sun" è un lavoro multiforme, vario, ma assolutamente non slegato e dispersivo, tenuto insieme da un collante magico, di cui solo i due fratelli Okino conoscono l'alchimia.

Dategli una chance, e sicuramente non ne resterete delusi.