Quale giradischi vintage?
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Quaiozi!
RF14381
philball1959
Alessandro Gurato
giucam61
Achille
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Quale giradischi vintage?
Ciao a tutti.
Tempo fa ho scritto al forum per dei consigli sui diffusori. E su vostro consiglio ho acquistato delle Canton Quinto 520. Per il momento sono abbinate ad un amplificatore Technics SU-V500. Lo so non è un buon ampli. Infatti appena posso acquisterò un NAD, che mi dicono essere un ampli ottimale per i diffusori Canton.
Ora però vorrei prima acquistare un giradischi. Non ne ho mai avuto uno ed è sempre stato un sogno ascoltare musica da vinile.
Quindi a tal proposito quale giradischi acquistare?
Naturalmente usato. Il mio budget si aggira intorno ai 150€. Non è molto. Ma se sono riuscito a trovare le Canton a €130 (veramente in ottimo stato), so che posso trovare anche il giradischi.
Grazie.
Tempo fa ho scritto al forum per dei consigli sui diffusori. E su vostro consiglio ho acquistato delle Canton Quinto 520. Per il momento sono abbinate ad un amplificatore Technics SU-V500. Lo so non è un buon ampli. Infatti appena posso acquisterò un NAD, che mi dicono essere un ampli ottimale per i diffusori Canton.
Ora però vorrei prima acquistare un giradischi. Non ne ho mai avuto uno ed è sempre stato un sogno ascoltare musica da vinile.
Quindi a tal proposito quale giradischi acquistare?
Naturalmente usato. Il mio budget si aggira intorno ai 150€. Non è molto. Ma se sono riuscito a trovare le Canton a €130 (veramente in ottimo stato), so che posso trovare anche il giradischi.
Grazie.
Achille- Novizio
- Data d'iscrizione : 17.10.23
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Re: Quale giradischi vintage?
Lascia perdere, il sogno si trasformerà presto in un incubo.
Un giradischi a quelle cifre lo trovi solo molto scarso o vecchissimo con tutte le rogne, tante, del caso.
Sulla qualità sonora preferisco sorvolare.
Un giradischi a quelle cifre lo trovi solo molto scarso o vecchissimo con tutte le rogne, tante, del caso.
Sulla qualità sonora preferisco sorvolare.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Quale giradischi vintage?
Forse in affermazioneun po’ troppo radicale, ma c’è del vero. 150€ sono veramente pochini soprattutto se si pretende di comprarci anche la testina. L’analigico ed in particolare il giradischi richiede qualità, il risultato dipende dalla buona costruzione del dispositivo. Nel digitale molto dipende dalla tecnologia e si possono ottenere ottimi risultati anche con dispositivi economici di grande serie.giucam61 ha scritto:Lascia perdere, il sogno si trasformerà presto in un incubo.
Un giradischi a quelle cifre lo trovi solo molto scarso o vecchissimo con tutte le rogne, tante, del caso.
Sulla qualità sonora preferisco sorvolare.
Però non sarei così categorico, certo con 150€
non puoi comprare un giradischi di alta qualità ed ascoltare i vinili al loro meglio, però potresti toglierti una curiosità, iniziare un percorso sapendo di essere ai primi passi. Certo considera che i marchi più richiesti ti sono preclusi, sarebbero troppo costosi e se trovi qualcosa a quei prezzi aspettati che abbia grossi problemi. Insomma se proprio vuoi lo puoi fare, ma non farti troppe illusioni.
Alessandro Gurato- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 26.12.22
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Re: Quale giradischi vintage?
Achille ha scritto:Ciao a tutti.
Tempo fa ho scritto al forum per dei consigli sui diffusori. E su vostro consiglio ho acquistato delle Canton Quinto 520. Per il momento sono abbinate ad un amplificatore Technics SU-V500. Lo so non è un buon ampli. Infatti appena posso acquisterò un NAD, che mi dicono essere un ampli ottimale per i diffusori Canton.
Ora però vorrei prima acquistare un giradischi. Non ne ho mai avuto uno ed è sempre stato un sogno ascoltare musica da vinile.
Quindi a tal proposito quale giradischi acquistare?
Naturalmente usato. Il mio budget si aggira intorno ai 150€. Non è molto. Ma se sono riuscito a trovare le Canton a €130 (veramente in ottimo stato), so che posso trovare anche il giradischi.
Grazie.
Io sono di parte ma io per quella cifra prenderei un TD 115 della Thorens.
Certo dovresti quasi sicuramente metterci mano ma è molto semplice e alla fine ci si diverte.
Oppure potrei darti uno dei miei che non uso, ma è pur sempre un giradischi a cinghia.
Per quella cifra a trazione diretta, che ti semplificherebbe sicuramente la vita, potresti forse trovare un vecchio Marantz degli anni ottanta.
Anzi potrei avrei quello di mio suocero, me lo ha fatto sistemare e poi non lo ha più voluto indietro.
Funziona perfettamente ed è praticamente nuovo, ha una testina Audio Technica e pure uno stilo ellittico nuovo di ricambio.
Ha il ritorno del braccio automatico, bello pulito senza un graffio, fa il suo lavoro onestamente e se poi ci prendi gusto cerchi con calma qualcosa di più performante.
philball1959- Membro di riguardo
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Impianto : Thorens TD 320 MkII, Thorens TD 160 MkII B con braccio Hadcock GH 228, pre SAE 2100L, ampli SAE 2400L, Tuner SAE, lettore CD Arcam CDS50, diffusori Allison One, Thorens TD 115MkII per i dischi mono e altra roba vecchia.
Re: Quale giradischi vintage?
giucam61 ha scritto:Lascia perdere, il sogno si trasformerà presto in un incubo.
Un giradischi a quelle cifre lo trovi solo molto scarso o vecchissimo con tutte le rogne, tante, del caso.
Sulla qualità sonora preferisco sorvolare.
Magari a questa cifra non trovo niente di decente. Ma sulla qualità sonora, anche se non è il suono pulito di una sorgente digitale, permettimi di dire che il vinile ha un suono più caldo e avvolgente. Insomma un suono più vero.
Achille- Novizio
- Data d'iscrizione : 17.10.23
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Re: Quale giradischi vintage?
Alessandro Gurato ha scritto:Forse in affermazioneun po’ troppo radicale, ma c’è del vero. 150€ sono veramente pochini soprattutto se si pretende di comprarci anche la testina. L’analigico ed in particolare il giradischi richiede qualità, il risultato dipende dalla buona costruzione del dispositivo. Nel digitale molto dipende dalla tecnologia e si possono ottenere ottimi risultati anche con dispositivi economici di grande serie.giucam61 ha scritto:Lascia perdere, il sogno si trasformerà presto in un incubo.
Un giradischi a quelle cifre lo trovi solo molto scarso o vecchissimo con tutte le rogne, tante, del caso.
Sulla qualità sonora preferisco sorvolare.
Però non sarei così categorico, certo con 150€
non puoi comprare un giradischi di alta qualità ed ascoltare i vinili al loro meglio, però potresti toglierti una curiosità, iniziare un percorso sapendo di essere ai primi passi. Certo considera che i marchi più richiesti ti sono preclusi, sarebbero troppo costosi e se trovi qualcosa a quei prezzi aspettati che abbia grossi problemi. Insomma se proprio vuoi lo puoi fare, ma non farti troppe illusioni.
Allora secondo te per un usato vintage quanto dovrei spendere per avere un un buon giradischi?
Ma soprattutto quali modelli mi consigliate?
O meglio, quali sono le caratteristiche che deve avere un buon giradischi? Giusto per fare un esempio ho letto che per che è meglio uno a trazione a cinghia. E che quelli a trazione diretta sono meglio indicati per i dj.
Insomma, illuminatemi.
Achille- Novizio
- Data d'iscrizione : 17.10.23
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Re: Quale giradischi vintage?
Devi innanzitutto considerare che per un buon risultato
serve un buon giradischi ma ancora di più una buona testina.
150€ con un po’ di fortuna potrebbero
anche consentirti di ottenere un buon giradischi vintage.
Per esempio un Thorens della serie 160 o simili. Devi sperare sia in ordine o almeno non manomesso . Poi però devi aggiungerci una buona testina che potrebbe costare altrettanto. Comunque sarebbero buoni prodotti ma non di massimo livello.
Io non credo onestamente che il
Vinile suoni meglio di un buon digitale , CD per esempio, ma comunque sono convinto che per avere un vinile in “concorrenza”
Con un CD serva un disco in ottime condizioni, una ottima testina ed un ottimo giradischi e braccio. Ed il tutto regolato e utilizzato con cura e cognizione. Altrimenti gli svantaggi dell’’analogico saranno evidenti. Per questo chi ti scoraggia non ha tutti i torti.
serve un buon giradischi ma ancora di più una buona testina.
150€ con un po’ di fortuna potrebbero
anche consentirti di ottenere un buon giradischi vintage.
Per esempio un Thorens della serie 160 o simili. Devi sperare sia in ordine o almeno non manomesso . Poi però devi aggiungerci una buona testina che potrebbe costare altrettanto. Comunque sarebbero buoni prodotti ma non di massimo livello.
Io non credo onestamente che il
Vinile suoni meglio di un buon digitale , CD per esempio, ma comunque sono convinto che per avere un vinile in “concorrenza”
Con un CD serva un disco in ottime condizioni, una ottima testina ed un ottimo giradischi e braccio. Ed il tutto regolato e utilizzato con cura e cognizione. Altrimenti gli svantaggi dell’’analogico saranno evidenti. Per questo chi ti scoraggia non ha tutti i torti.
Alessandro Gurato- Membro di riguardo
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Re: Quale giradischi vintage?
Achille ha scritto:giucam61 ha scritto:Lascia perdere, il sogno si trasformerà presto in un incubo.
Un giradischi a quelle cifre lo trovi solo molto scarso o vecchissimo con tutte le rogne, tante, del caso.
Sulla qualità sonora preferisco sorvolare.
Magari a questa cifra non trovo niente di decente. Ma sulla qualità sonora, anche se non è il suono pulito di una sorgente digitale, permettimi di dire che il vinile ha un suono più caldo e avvolgente. Insomma un suono più vero.
al
Ma quando mai?
Per fare suonare un giradischi come una sorgente digitale (adesso poi con lo streaming i costi sono bassissimi) ci vogliono parecchi soldini.
Tutti qui abbiamo una certa età, almeno credo, e abbiamo fatto la trafila disco/copia su cassetta/CD, il giradischi, se lo scopo è ascoltare musica non ha più senso, se invece ti piace il rito pulizia, tenere in mano la copertina, pensare ai bei tempi andati e alzarti ogni 20 minuti per cambiare lato, è un altro discorso.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Quale giradischi vintage?
Io ho avuto un'esperienza positiva con un giradischi Technics SL2000. E' una macchina semplice e robusta, senza automatismi e con un motore che non ha bisogno di manutenzione. Ne ho trovato uno in buone condizioni in un mercatino dell'usato. Naturalmente ho dovuto ripulirlo. lucidare il coperchio e fare un po' di manutenzione al braccio e ai regolatori di velocità. Ho montato una shell nuova con una AT VM95E e dei piedini nuovi perché i suoi erano danneggiati. Ho sforato di poco il tuo budget ed il risultato sonoro è stato notevole, soprattutto se paragonato alle sorgenti digitali moderne.
RF14381- Interessato
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Re: Quale giradischi vintage?
RF14381 ha scritto:Io ho avuto un'esperienza positiva con un giradischi Technics SL2000. E' una macchina semplice e robusta, senza automatismi e con un motore che non ha bisogno di manutenzione. Ne ho trovato uno in buone condizioni in un mercatino dell'usato. Naturalmente ho dovuto ripulirlo. lucidare il coperchio e fare un po' di manutenzione al braccio e ai regolatori di velocità. Ho montato una shell nuova con una AT VM95E e dei piedini nuovi perché i suoi erano danneggiati. Ho sforato di poco il tuo budget ed il risultato sonoro è stato notevole, soprattutto se paragonato alle sorgenti digitali moderne.
Inizialmente pensavo che i technics fossero tra i migliori.
Poi però da quello che ho visto in giro e quello che mi avete detto ho vedo che i thorens sono meglio.
Ne ho visto qualcuno e usato e penso che intorno ai 300€ potrei trovarlo.
Achille- Novizio
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Re: Quale giradischi vintage?
Alessandro Gurato ha scritto:Devi innanzitutto considerare che per un buon risultato
serve un buon giradischi ma ancora di più una buona testina.
150€ con un po’ di fortuna potrebbero
anche consentirti di ottenere un buon giradischi vintage.
Per esempio un Thorens della serie 160 o simili. Devi sperare sia in ordine o almeno non manomesso . Poi però devi aggiungerci una buona testina che potrebbe costare altrettanto. Comunque sarebbero buoni prodotti ma non di massimo livello.
Io non credo onestamente che il
Vinile suoni meglio di un buon digitale , CD per esempio, ma comunque sono convinto che per avere un vinile in “concorrenza”
Con un CD serva un disco in ottime condizioni, una ottima testina ed un ottimo giradischi e braccio. Ed il tutto regolato e utilizzato con cura e cognizione. Altrimenti gli svantaggi dell’’analogico saranno evidenti. Per questo chi ti scoraggia non ha tutti i torti.
In effetti non avevo valutato la questione della testina.
Ho visto in giro su internet che costicchiano.
Vabbè, per il momento allora aspetterò. Dovrò mettere da parte qualche altro soldino.
Achille- Novizio
- Data d'iscrizione : 17.10.23
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Re: Quale giradischi vintage?
philball1959 ha scritto:Achille ha scritto:Ciao a tutti.
Tempo fa ho scritto al forum per dei consigli sui diffusori. E su vostro consiglio ho acquistato delle Canton Quinto 520. Per il momento sono abbinate ad un amplificatore Technics SU-V500. Lo so non è un buon ampli. Infatti appena posso acquisterò un NAD, che mi dicono essere un ampli ottimale per i diffusori Canton.
Ora però vorrei prima acquistare un giradischi. Non ne ho mai avuto uno ed è sempre stato un sogno ascoltare musica da vinile.
Quindi a tal proposito quale giradischi acquistare?
Naturalmente usato. Il mio budget si aggira intorno ai 150€. Non è molto. Ma se sono riuscito a trovare le Canton a €130 (veramente in ottimo stato), so che posso trovare anche il giradischi.
Grazie.
Io sono di parte ma io per quella cifra prenderei un TD 115 della Thorens.
Certo dovresti quasi sicuramente metterci mano ma è molto semplice e alla fine ci si diverte.
Oppure potrei darti uno dei miei che non uso, ma è pur sempre un giradischi a cinghia.
Per quella cifra a trazione diretta, che ti semplificherebbe sicuramente la vita, potresti forse trovare un vecchio Marantz degli anni ottanta.
Anzi potrei avrei quello di mio suocero, me lo ha fatto sistemare e poi non lo ha più voluto indietro.
Funziona perfettamente ed è praticamente nuovo, ha una testina Audio Technica e pure uno stilo ellittico nuovo di ricambio.
Ha il ritorno del braccio automatico, bello pulito senza un graffio, fa il suo lavoro onestamente e se poi ci prendi gusto cerchi con calma qualcosa di più performante.
Solo una domanda. Ma tra quelli a cinghia e quelli a trazione diretta, quale è meglio? Per quelli a cinghia bisogna fare delle regolazioni particolari?
Achille- Novizio
- Data d'iscrizione : 17.10.23
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Re: Quale giradischi vintage?
Bella domanda!!
Come spesso succede non esiste una risposta univoca.
Sono due approcci diversi .
Nel cinghia si affida alla cinghia , appunto, il compito di isolare le vibrazioni del motore e non trasmetterle al piatto e quindi al disco.
Il motore può essere piccolo e semplice, senza elettronica di supporto. Il piatto deve essere pesante e soprattutto con un grande momento d’inerzia, cioè massa distante dal centro di rotazione. Deve essere equilibrato e girare su una boccola precisa e ben lubrificata che scarichi il peso in una punta molto dura.
Uno schema in fondo semplice ma che richiede una buona costruzione e buoni materiali, poca tecnologia.
Il trazione diretta richiede un motore complicato, con un importante elettronica di supporto . La qualità del giradischi dipende dalla qualità del motore.
Il cinghia sarà giocoforza lento a partire e a fermarsi , per questo poco adatto alle discoteche o alle stazioni radio.
Allo stato attuale , per uso amatoriale, sul vintage, vedo più sensata la scelta del cinghia, semplice e affidabile.
Più vicino al purista che non apprezza la tecnologia a tutti i costi.
Certo esistono meravigliosi esempi di trazione diretta ma generalmente costosi.
Come spesso succede non esiste una risposta univoca.
Sono due approcci diversi .
Nel cinghia si affida alla cinghia , appunto, il compito di isolare le vibrazioni del motore e non trasmetterle al piatto e quindi al disco.
Il motore può essere piccolo e semplice, senza elettronica di supporto. Il piatto deve essere pesante e soprattutto con un grande momento d’inerzia, cioè massa distante dal centro di rotazione. Deve essere equilibrato e girare su una boccola precisa e ben lubrificata che scarichi il peso in una punta molto dura.
Uno schema in fondo semplice ma che richiede una buona costruzione e buoni materiali, poca tecnologia.
Il trazione diretta richiede un motore complicato, con un importante elettronica di supporto . La qualità del giradischi dipende dalla qualità del motore.
Il cinghia sarà giocoforza lento a partire e a fermarsi , per questo poco adatto alle discoteche o alle stazioni radio.
Allo stato attuale , per uso amatoriale, sul vintage, vedo più sensata la scelta del cinghia, semplice e affidabile.
Più vicino al purista che non apprezza la tecnologia a tutti i costi.
Certo esistono meravigliosi esempi di trazione diretta ma generalmente costosi.
Alessandro Gurato- Membro di riguardo
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giucam61- Membro classe diamante
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Re: Quale giradischi vintage?
Appunto
Un esempio di bel trazione diretta.
Un esempio di bel trazione diretta.
Alessandro Gurato- Membro di riguardo
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Re: Quale giradischi vintage?
Achille ha scritto:
Inizialmente pensavo che i technics fossero tra i migliori.
Poi però da quello che ho visto in giro e quello che mi avete detto ho vedo che i thorens sono meglio.
Ne ho visto qualcuno e usato e penso che intorno ai 300€ potrei trovarlo.
Guarda il "problema" anche da una prospettiva differente.
Ci sono giradischi ottimi, medi e scarsi sia a cinghia che a trazione diretta, la differenza delle prestazioni finali la possono però fare fondamentalmente due variabili, il costo e il contesto.
Il costo incide molto sulla qualità del giradischi e questo è palese, il contesto, inteso come somma qualitativa dei componenti dell'impianto di riproduzione, incide almeno altrettanto sulla possibilità che le qualità intrinseche del giradischi medesimo possano esprimersi.
Mi spiego meglio, per come la vedo io ovviamente, dati pre, ampli e diffusori di media qualità e medesima testina, probabilmente non riusciresti a percepire particolari differenze fra un giradischi a cinghia e uno a trazione diretta di media qualità, ma altrettanto probabilmente nemmeno fra questi e un J.C. Verdier La Platine, giusto per fare un esempio.
La "qualità" della riproduzione sarà inevitabilmente limitata e penalizzata dal "collo di bottiglia" del componente più scarso della catena audio che ti uniformerà molto le prestazioni di tutti gli elementi dell'impianto.
Un po' come inserire un motore Ferrari su una Fiat, non riuscirà mai a raggiungere le prestazioni di una Ferrari, al massimo sarà una Stilo che va un po' più forte ma freni sterzo e tenuta di strada rimarranno quelli della Stilo, questione di punti di vista ovviamente.
philball1959- Membro di riguardo
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Re: Quale giradischi vintage?
Un'ultima domanda. Qual'è una buona testina? Considerando che l'uso che ne farò non sarà di certo intensivo. Diciamo poche ore alla settimana.
E comunque grazie a tutti. Adesso ho le idee un po più chiare.
E comunque grazie a tutti. Adesso ho le idee un po più chiare.
Achille- Novizio
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Re: Quale giradischi vintage?
Achille ha scritto:Un'ultima domanda. Qual'è una buona testina? Considerando che l'uso che ne farò non sarà di certo intensivo. Diciamo poche ore alla settimana.
E comunque grazie a tutti. Adesso ho le idee un po più chiare.
Per come la vedo io, ma non pretendo certo di avere ragione, per la testina vale il medesimo discorso fatto poc'anzi per il giradischi, bisogna valutare il contesto in cui viene utilizzata.
Io ad esempio prediligo le MC ma è un po' il piacere di complicarsi la vita e se non hai un impianto che sia complessivamente in grado di consentire alla testina di esprimere le proprie qualità rischi solamente di sprecare tempo e denari.
Ad esempio una Audio Technica VM95E è già in grado di fare un ottimo lavoro a un prezzo ancora contenuto senza creare grossi problemi di abbinamento con pre phono o frequenze di risonanza.
La sorella Audio Technica VM520EB ha sicuramente prestazioni leggermente migliori ma passi dalla cinquantina di euro della 95E a più di un centinaio.
La Audio Technica VM540ML ha prestazioni ancora migliori ma costa più del doppio della VM520EB .... e così via quasi senza limiti ..... anche di spesa.
Però a questo punto ritorniamo a quanto scritto all'inizio, qual è la qualità complessiva dell'impianto, o meglio ancora qual è la qualità della sua componente peggiore?
Quello sarà il livello qualitativo della riproduzione, e se il livello è basso potresti non rilevare differenze fra una testina da cinquanta euro rispetto a una da duecentocinquanta ....
philball1959- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 30.09.22
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Re: Quale giradischi vintage?
Achille ha scritto:Solo una domanda. Ma tra quelli a cinghia e quelli a trazione diretta, quale è meglio? Per quelli a cinghia bisogna fare delle regolazioni particolari?
Non ci sono meglio o peggio, dipende....
Partiamo da un concetto base, che il giradischi "non suona", o meglio non nel senso stretto del termine.
Deve mettere nelle migliori condizioni possibili la testina di estrarre informazioni dai solchi, deve quindi:
-girare nel modo più possibile costante a 33,33 e 45 RPM
-tenere lontano le vibrazioni indesiderate che nuociono alla testina
-avere un braccio il più possibile preciso e privo di giochi e di massa adeguata alla cedevolezza della (o delle) testina da utilizzare per non incorrere in risonanze indesiderate.
Ci sono diverse strade per ottenere una buona approssimazione alle caratteristiche sopra descritte, ma nessuna arriva allo zero assoluto, perchè lo zero assoluto non esiste.
Il posizionamento del giradischi è importantissimo, a parità di testina, lo stesso giradischi renderà in modo differente a seconda se posizionato su un mobiletto qualunque, su una base molto solida, magari con una lastra pesante sotto, oppure su una mensola a muro.
Può sembrare impossibile, eppure la testina capta le vibrazioni dei nostri passi sul pavimento se il giradischi è messo alla carlona.
Si potrebbe pensare che un trazione diretta abbia più problemi con le vibrazioni del motore, visto che il motore è direttamente collegato al piatto, cosa che invece quelli a cinghia hanno un organo in gomma che dissipa in larga parte queste ultime, ma bisogna tenere conto che un motore che gira a 33,33 o 45 giri vibra molto ma molto meno di uno che gira a 1000 o più giri (un pò come le lavatrici, che sono ferme quando lavano e sembrano dei vibrovagli quando sono in centrifuga), quindi nei gira a cinghia, il motore deve essere isolato con smorzatori.
Insomma non esiste una risposta univoca al tuo quesito, i gira a cinghia più esoterici hanno il motore separato dal telaio, ed in effetti questa probabilmente è la miglior soluzione, ci sono gira il cui piatto è sospeso da sistemi magnetici per ridurre al minimo l'attrito, altri addirittura hanno sistemi di sospensione a gas e base sismica, con relativo compressore per isolare il più possibile dalle vibrazioni, ma questi sono tutte macchine a 4 o 5 zeri, quindi roba da ricchi.
Io ho due giradischi, un vecchio Thorens ed un Technics, tutti e due su mensola a muro, rendono bene entrambi, ti posso dire che differenze riscontro di suono tra i due: Il Technics è più granitico, più preciso in basso e più analitico in alto, il Thorens ha il basso più ovattato, più "lungo", le alte più smussate, dolci, quindi anche qui dipende dai gusti personali e/o da come uno è abituato ad ascoltare, sia chiaro che queste differenze sono sfumature, non si balza sulla sedia passando da un gira all'altro.
spero di esserti stato utile
Quaiozi!- Membro classe bronzo
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Thorens TD115S+ Goldring G1022GX
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Re: Quale giradischi vintage?
Le cose di una volta, non sono quasi mai meglio di quelle di oggi, sono solo più scomode, perché il progresso ha lavorato molto su questo. E poi le cose di una volta, avendo parecchi anni sulle spalle, vanno spesso peggio di quando erano nuove.
Detto ciò, l'unico motivo valido per imbarcarsi nell'acquisto di un giradischi, è il possesso di una bella collezione di vinili, in buone condizioni.
Molti appassionati giovani, cercano la magia dell'analogico, imbarcandosi così in una avventura complicata, piena di sbattimenti e di disillusioni. E' la stessa cosa che capita a quelli che si comprano una vecchia reflex, alla ricerca del profumo della pellicola.
Detto ciò, con un budget basso, conviene cercare uno dei tanti giradischi a cinghia giapponesi, degli anni '70, apparecchi onesti, ben costruiti e semplici. L'unica cosa che si rompe in genere è la cinghia, che è facilmente sostituibile. Va controllato, possibilmente facendosi aiutare da persona pratica di giradischi, per vedere più che altro se il braccio non ha gioghi o impuntamenti nei movimenti. In genere c'è montata una testina vecchia e tritata, da sostituire con qualcosa di decoroso, tipo una AT-VM95E, che costa una cifra ragionevole e suona più che bene.
Personalmente girerei alla larga dai Thorens plasticosi (104-105, 110-115). I Thorens buoni sono altri e non li regalano. Lo dico a ragion veduta, per aver posseduto un TD104. A suonare suonava, ma oggi non lo andrei a cercare.
Detto ciò, l'unico motivo valido per imbarcarsi nell'acquisto di un giradischi, è il possesso di una bella collezione di vinili, in buone condizioni.
Molti appassionati giovani, cercano la magia dell'analogico, imbarcandosi così in una avventura complicata, piena di sbattimenti e di disillusioni. E' la stessa cosa che capita a quelli che si comprano una vecchia reflex, alla ricerca del profumo della pellicola.
Detto ciò, con un budget basso, conviene cercare uno dei tanti giradischi a cinghia giapponesi, degli anni '70, apparecchi onesti, ben costruiti e semplici. L'unica cosa che si rompe in genere è la cinghia, che è facilmente sostituibile. Va controllato, possibilmente facendosi aiutare da persona pratica di giradischi, per vedere più che altro se il braccio non ha gioghi o impuntamenti nei movimenti. In genere c'è montata una testina vecchia e tritata, da sostituire con qualcosa di decoroso, tipo una AT-VM95E, che costa una cifra ragionevole e suona più che bene.
Personalmente girerei alla larga dai Thorens plasticosi (104-105, 110-115). I Thorens buoni sono altri e non li regalano. Lo dico a ragion veduta, per aver posseduto un TD104. A suonare suonava, ma oggi non lo andrei a cercare.
fileo- Membro di riguardo
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Re: Quale giradischi vintage?
fileo ha scritto:Detto ciò, l'unico motivo valido per imbarcarsi nell'acquisto di un giradischi, è il possesso di una bella collezione di vinili, in buone condizioni.
Molti appassionati giovani, cercano la magia dell'analogico, imbarcandosi così in una avventura complicata, piena di sbattimenti e di disillusioni.
Condivido molto del tuo pensiero, questo estratto secondo me è il punto cruciale, se non hai almeno un centinaio di dischi (una volta si chiamavano così, non vinili) è da folli imbarcarsi nell'acquisto di un giradischi, soprattutto con 40 anni di vita, ancora di più se sei all'oscuro di cosa si tratta veramente.
Poi se si tratta solo di essere alla moda con un bel soprammobile meglio guardare ai vari Rega, Project e ai cloni del Technics nuovi o usati recenti, sui mercatini ne trovi parecchi.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Quale giradischi vintage?
Essendo un analogista convinto, mio malgrado devo convenire che "oggi", partire da zero per comporre una collezione di almeno un centinaio di Long Plaing, serve una cifra equivalente ad un impianto completo di buon livello, quindi non vale la pena...
O hai già la suddetta ante anni 90, oppure non ha senso comprare oggi dischi nuovi che sono stampati nel 99% dei casi da un master digitale, allora tantovale ascoltarli in digitale, tanto più in un'epoca dove lo streaming costa pochissimo ed i CD te li tirano nella schiena.
I titoli prima stampa usati in ottimo stato costano molto, troppo per cominciare da zero
O hai già la suddetta ante anni 90, oppure non ha senso comprare oggi dischi nuovi che sono stampati nel 99% dei casi da un master digitale, allora tantovale ascoltarli in digitale, tanto più in un'epoca dove lo streaming costa pochissimo ed i CD te li tirano nella schiena.
I titoli prima stampa usati in ottimo stato costano molto, troppo per cominciare da zero
Quaiozi!- Membro classe bronzo
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Re: Quale giradischi vintage?
Sono anche io d'accordo nel preferire l'analogico, fatte le soprascritte premesse sull'anello debole della catena.
Perciò: l'analogico per la qualità e il digitale per la versatilità.
Caspita questa non la sapevo e nemmeno ci avevo pensato! Perciò non vale la pena comperare un disco "moderno", ma solo se precedente al '90, ma sennò c'è il modo di sapere se il disco è masterizzato da digitale o analogico ?
Grazie
Perciò: l'analogico per la qualità e il digitale per la versatilità.
Quaiozi! ha scritto: non ha senso comprare oggi dischi nuovi che sono stampati nel 99% dei casi da un master digitale
Caspita questa non la sapevo e nemmeno ci avevo pensato! Perciò non vale la pena comperare un disco "moderno", ma solo se precedente al '90, ma sennò c'è il modo di sapere se il disco è masterizzato da digitale o analogico ?
Grazie
Simone63- Affezionato
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Re: Quale giradischi vintage?
La qualità tecnica delle incisioni è un argomento spinoso.
La possibilità di avere registrazioni di buona qualità all'incirca inizia negli anni '60 del secolo scorso. Le attrezzature, dai mixer ai registratori a nastro necessari, permettevano già dei buoni risultati, con una discreta dinamica e non troppo rumore di fondo. L'unica possibilità di fornire al pubblico delle copie di buona qualità, era il disco in vinile, a patto di usare un impianto di riproduzione adeguato.
Tutta la catena di riproduzione era ovviamente analogica e così è stato fino agli anni '80.
La nascita del CD audio ha permesso in teoria di aumentare la dinamica delle registrazioni, ma in pratica, visto che all'inizio, tutti i dischi ristampati su cd provenivano da missaggi analogici, si sono evitate solo le limitazioni introdotte dalle copie su disco, aggiungendo eventuali difetti dovuti agli errori di lettura al volo del cd.
L'unico vantaggio tangibile fu che il cd risultava più silenzioso (se lo era il master di partenza), rispetto alla copia su vinile.
Con il passare degli anni le registrazioni sono diventate in gran parte digitali ed ora credo che solo una sparuta minoranza di dischi venga incisa con procedimento analogico, inclusi i preziosi e costosi vinili odierni.
Teoricamente, un moderno sistema di registrazione digitale, ha un limite decisamente superiore ad uno analogico, per quanto riguarda regolarità di risposta in frequenza, distorsione e rapporto S/N. In più va aggiunto che oggi, per realizzare una copia analogica su disco, il segnale digitale va comunque convertito, quindi tutta "'sta magia" non c'è, visto che il procedimento è comunque digitale, con una conversione analogica alla fine.
Sulla cattiva qualità di molte registrazioni (V. loudness war) si è molto discusso, ma questo non riguarda il dominio analogico o digitale del suono, quanto piuttosto la cattiva abitudine di alzare il livelli e comprimere tutto entro una manciata di dB.
Per concludere, se si possiede una buona collezione di vinili in buone condizioni, può avere senso investire soldi in un giradischi, altrimenti (IMHO) è una forma di snobismo, come quella di chi compra una vecchia reflex a pellicola, per provare la magia dell'analogico, poi fa sviluppare il rullino in laboratorio e fa fare la scansione dei negativi.
La possibilità di avere registrazioni di buona qualità all'incirca inizia negli anni '60 del secolo scorso. Le attrezzature, dai mixer ai registratori a nastro necessari, permettevano già dei buoni risultati, con una discreta dinamica e non troppo rumore di fondo. L'unica possibilità di fornire al pubblico delle copie di buona qualità, era il disco in vinile, a patto di usare un impianto di riproduzione adeguato.
Tutta la catena di riproduzione era ovviamente analogica e così è stato fino agli anni '80.
La nascita del CD audio ha permesso in teoria di aumentare la dinamica delle registrazioni, ma in pratica, visto che all'inizio, tutti i dischi ristampati su cd provenivano da missaggi analogici, si sono evitate solo le limitazioni introdotte dalle copie su disco, aggiungendo eventuali difetti dovuti agli errori di lettura al volo del cd.
L'unico vantaggio tangibile fu che il cd risultava più silenzioso (se lo era il master di partenza), rispetto alla copia su vinile.
Con il passare degli anni le registrazioni sono diventate in gran parte digitali ed ora credo che solo una sparuta minoranza di dischi venga incisa con procedimento analogico, inclusi i preziosi e costosi vinili odierni.
Teoricamente, un moderno sistema di registrazione digitale, ha un limite decisamente superiore ad uno analogico, per quanto riguarda regolarità di risposta in frequenza, distorsione e rapporto S/N. In più va aggiunto che oggi, per realizzare una copia analogica su disco, il segnale digitale va comunque convertito, quindi tutta "'sta magia" non c'è, visto che il procedimento è comunque digitale, con una conversione analogica alla fine.
Sulla cattiva qualità di molte registrazioni (V. loudness war) si è molto discusso, ma questo non riguarda il dominio analogico o digitale del suono, quanto piuttosto la cattiva abitudine di alzare il livelli e comprimere tutto entro una manciata di dB.
Per concludere, se si possiede una buona collezione di vinili in buone condizioni, può avere senso investire soldi in un giradischi, altrimenti (IMHO) è una forma di snobismo, come quella di chi compra una vecchia reflex a pellicola, per provare la magia dell'analogico, poi fa sviluppare il rullino in laboratorio e fa fare la scansione dei negativi.
fileo- Membro di riguardo
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Re: Quale giradischi vintage?
Simone63 ha scritto:Caspita questa non la sapevo e nemmeno ci avevo pensato! Perciò non vale la pena comperare un disco "moderno", ma solo se precedente al '90, ma sennò c'è il modo di sapere se il disco è masterizzato da digitale o analogico ?
Fileo ha fatto una disamina puntuale, che condivido, aggiungo solo che qualche etichetta che ristampa dischi da master analogici ancora c'è, sul sito di Maurizio Vecchi le puoi trovare.
Fonè registra ancora su Ampex 24 tracce e masterizza su Studer 2 tracce, i titoli però sono limitati e non trovi certo i "big", anche se dischi piacevoli ci sono.
Analogue Production, etichetta americana, stessa cosa, stampa normalmente doppi LP 45 rpm, costosi
Se ami il Jazz, c'è una serie di Blue Note, denominata "Tone Poet", che dovrebbe essere tutta analogica, almeno così pare, ma se lo sono o meno, lo sanno solo loro.....stesso discorso per Original Master Recording (M.F.S.L.) che cmq analogici o no, stampa in modo fantastico.
purtroppo tutti questi prodotti sono molto costosi, l'unica alternativa per avere un disco 100% analogico, è attingere all'usato stampato precedentemente all'avvento massivo del CD, avendo pazienza si trova roba buona in stato di conservazione più che accettabile nei vari mercatini o su discogs
Quaiozi!- Membro classe bronzo
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