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Addio Cassetta

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Andrea Gianelli
nd1967
6 partecipanti

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Messaggio Da nd1967 Lun 18 Ago - 8:17

Dal quotidinala "L'Arena di Verona" del 13 agosto 2008

LIBRI.

Addio Cassetta Casset10

PUBBLICATO «MIX TAPE», UNA RACCOLTA DI SAGGI E OPERE CONCETTUALI PER CELEBRARE LA «MORTE» DEL PRIMO OGGETTO CHE RESE «PORTABILI» SUONO E PARLATO

Addio CASSETTA, il «bacio caldo» della musica
di Giulio Brusati

«Con 10mila cd pubblicati ogni giorno, negozi di dischi che svendono cd, il modo migliore di organizzare la musica è metterla su CASSETTA. Se davvero ci tenete a riversare tutto su cd, fate pure, ma ricordate: convertendo da analogico a digitale il vostro orecchio emotivo si stancherà. Le cassette "normali" suonano alla grande, dopo il vinile, ovvio. Quella analogica non un’onda audio immutabile come il digitale, cioè una trascrizione numerica perfetta. Con il digitale il cervello assorbe le informazioni nella loro algebrica perfezione. L’analogico possiede quell’aura di mistero in cui dimora il senso dell’universo, che il digitale non è riuscito a ottenere. Tutti abbiamo ascoltato album a ripetizione e ogni volta l’esperienza era differente perché l’orecchio emotivo reagiva a risonanze prima non riscontrate. Era come se ogni bacio regalasse una nuova sensazione. Il formato digitale è come un bacio freddo. La maggior parte dei giradischi ora fa da sostegno ai lettori cd. È un peccato ma chi siamo noi per fermare il progresso?».
A scrivere questo elogio delle registrazioni analogiche è il musicista Thurston Moore, conosciuto per la sua militanza nei Sonic Youth, una delle rock band americane più influenti degli ultimi 20 anni. L’invito a riabbracciare l’analogico, in piena era di Internet e degli Mp3 fa parte di una curiosa raccolta di saggi e opere concettuali, riunite nel volume «Mix tape - L’arte della cultura delle audiocassette» (Isbn edizioni), un oggetto di culto (ha la forma di una CASSETTA gigante) per un oggetto di uso comune ormai scomparso dalla nostra vita.
«Visto che avete collezioni di dischi», invita ancora Moore, «registrate mix tape, fate compilation e "sparateli" nell’autoradio. Oggi tutte le macchine ne hanno ancora una, no? Una CASSETTA che suona rock nel vostro stereo lenirà il vostro orecchio emotivo con salutari suoni analogici».
Moore, per celebrare questo oggetto da poco ma portatore di una rivoluzione devastante nel mondo della musica (chi poteva, prima delle cassette, pensare alla «portabilità» di un’arte?), ha invitato una schiera di artisti a creare o descrivere la propria CASSETTA preferita. Dal rock indipendente di Damon & Naomi si passa alla scultura a forma di loop di Christian Marclay, costruita con centinaia di cassettine, per arrivare alle scelte controcorrente di Dj Spooky e Mike Watt; alle testimonianze del jazzista d’avanguardia John Zorn alla compilation del produttore/ musicista Jim O’Rourke, fino alle riflessioni del visual artist Tony Conrad e dell’artista concettuale Dan Graham. La regista Allison Anders ricorda quando registrava mix tape per Wim Wenders e quando «Quentin Tarantino fece una CASSETTA intitolata "True romance" in sole 4 copie: per me, Ridley Scott, Patricia Arquette e Christian Slater. Immaginava che i protagonisti di "Una vita al massimo" si scambiassero quel nastro».
Quello che ne esce è una visione della compilation su CASSETTA come mezzo di comunicazione e strumento di conoscenza, una specie di concentrato della raccolta di dischi di una persona. A fianco della aportabilità», infatti, la cassettina (e la seguente invenzione del walkman) hanno spinto la musica verso un altro tipo di fruizione. Moore ricorda il 1980, «il periodo in cui la Sony lanciò il walkman: un mangiacassette portatile grande la metà degli apparecchi standard. Questi nuovi walkman si portavano a tracolla ed erano l’ideale per andarsene a zonzo ascoltando musica con gli auricolari. Immagino che l’industria discografica si aspettasse che gli utenti acquistassero le cassette originali degli album, e di certo fu così, ma perché non comprare cassette vergini e registrare singoli brani dai dischi? Ecco cosa fecero tutti quelli che si erano muniti di walkman. E non passò molto che su album e cassette originali apparvero adesivi come "le registrazioni domestiche uccidono la musica"». Se non altro, anticipava l’attuale paranoia dei discografici sui cd masterizzati e le canzoni scaricate da Internet».

Inventata nel 1963 esplose negli anni ’70

Inventata dalla Philips nel 1963, la audioCASSETTA (chiamata "compact cassette") ha dovuto aspettare gli anni '70 per arrivare a una qualità che potesse riprodurre la musica. Nel '71 venne introdotta una piastra di registrazione che univa il Dolby B per la riduzione del fruscio e il nastro al cromo (chromium dioxide, CrO2 tape). Era l'inizio delle cassette in grado di riprodurre l'alta fedeltà dei dischi in vinile. Ma la cassettina divenne davvero universale con il lancio, da parte della Sony, del walkman. Come la radio a transistor ha definito il consumo della musica negli anni '60 e i giradischi hanno plasmato il pop e il rock a cavallo tra '60 e'70, è stata la CASSETTA a dare forma alla musica leggera degli anni '80. Il walkman è stato forse uno dei più grandi successi commerciali di quel periodo, tanto da imporre la "compact cassette" come veicolo privilegiato per la musica, più venduta addirittura dell'ellepì in vinile. Solo grazie alle cassette il rock e il punk hanno superato la Cortina di Ferro durante gli anni '80 e l'umile nastro è stato il solo mezzo a diffondersi nel Terzo Mondo in maniera capillare, specie in Africa (pensate alle cassette di Bob Marley, James Brown e Fela Kuti). Il suo declino nel mondo occidentale è stato inevitabile con l'arrivo del cd. Nel 2001 la CASSETTA rappresentava solo il 4% dell'intero mercato musicale. Negli Usa si è passati dalla vendita di 442 millioni di nastri nel '90 a meno di 700mila nel 2006. Assediata dai lettori di Mp3 e soffocata dalle compilation su cd (le playlist), le cassette sembrano oggi destinate a scomparire. Ma seppure molti centri commerciali e rivenditori le hanno tolte dagli scaffali, in diversi supermercati sono ancora disponibili, così come non è difficile trovare una buona piastra di registrazione. Forse è solo questione di tempo e poi, al pari del vinile, la CASSETTA potrà risorgere a nuova vita.

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Messaggio Da Andrea Gianelli Lun 18 Ago - 12:39

nd1967 ha scritto:Inventata dalla Philips nel 1963, la audioCASSETTA (chiamata "compact cassette") ha dovuto aspettare gli anni '70 per arrivare a una qualità che potesse riprodurre la musica. Nel '71 venne introdotta una piastra di registrazione che univa il Dolby B per la riduzione del fruscio e il nastro al cromo (chromium dioxide, CrO2 tape). Era l'inizio delle cassette in grado di riprodurre l'alta fedeltà dei dischi in vinile.
...
Forse è solo questione di tempo e poi, al pari del vinile, la CASSETTA potrà risorgere a nuova vita.
[/quote]
Ciao Andrea, davvero gradito il tuo post con la storia di un supporto molto diffuso per anni, nonchè uno dei ricordi della mia infanzia.
Personalmente, pur essendo un convinto sostenitore del digitale (di qualità), condivido le riflessioni di cui sopra, ma purtroppo temo che la conclusione riportata stenti ad avere seguito... Infatti, a fronte di una quasi mistificazione del vinile, la cassetta viene spesso "pubblicizzata" come pessimo supporto, anche da veri esperti, indipendenti e preparatissimi (vedi ad esempio http://www.tnt-audio.com/edit/gennaio.html).
Personalmente lo ritengo un supporto qualitativamente superato, ma degno di entrare e rimanere nella storia dell'HiFi, al pari delle bobine: in proposito, non molto tempo fa, avevo inviato a Lucio un piccolo ricordo dell'Ing. Castelli (da poco scomparso), fondatore della Magnetofoni Castelli e affettuosamente soprannominato "il papà dei registratori".
Cambia la tecnologia e i migliori prodotti di un tempo possono risultare il più delle volte superati e scadenti secondo i criteri attuali. Tuttavia fanno parte di un lungo e faticoso percorso in cui tante persone di grande valore hanno studiato, sperimentato e impiegato gran parte della loro vita per contribuire a realizzare tutto ciò che oggi ci consente di godere appieno della nostra amata Musica.
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Messaggio Da Ivan Mar 19 Ago - 10:06

nd1967 ha scritto: Il suo declino nel mondo occidentale è stato inevitabile con l'arrivo del cd.
(...)
Assediata dai lettori di Mp3 e soffocata dalle compilation su cd (le playlist), le cassette sembrano oggi destinate a scomparire.
(...) Forse è solo questione di tempo e poi, al pari del vinile, la CASSETTA potrà risorgere a nuova vita.
[/quote]

Condivido quasi tutto l'articolo, se LP ha portato le registrazioni nelle case la musicassetta ha reso la musica d'asporto. Ma la sua utilità finisce qui.Non è mai stato un mezzo hi-fi ne mai lo sarà. Personalmente pur essendone stato un grande usufruitore non ne sento la mancanza e come ho potuto l'ho dismessa. Mi ricordo che acquistati i primi CD ben prima di possedere un lettore!! Figuruamoci quanto amassi la cassetta!!
Vorrei solo precisare un paio di cose, il declino della cassetta secondo me è segnato non tanto dall'avvento del CD quanto dal masterizzatore da PC. Infine non credo che la cassetta possa mai risorgere a nuova vita come chiosa l'estensore. Resterà solo un ricordo per pochi nostalgici come accade oggi per gli altri supporti a nastro che l'hanno preceduta.
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Messaggio Da Andrea Gianelli Mar 19 Ago - 12:21

Ciao Ivan, innanzitutto grazie per il gradito feedback: anch'io condivido le tue riflessioni, pur ritenendo giusto ricordare la cassetta dal punto di vista "storico" (per questo ho apprezzato molto anche il post di Andrea), un oggetto da conservare ma, personalmente, non certo da ricomprare o collezionare
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Messaggio Da aldrock65 Mer 20 Ago - 9:46

Andrea Gianelli ha scritto:
pur ritenendo giusto ricordare la cassetta dal punto di vista "storico", un oggetto da conservare ma, personalmente, non certo da ricomprare o collezionare


Pienamente daccordo!
Sicuramente adesso la "compact cassette" non è conveniente nè dal punto di vista economico nè per la qualità audio, ma io ne conservo circa 600 e, anche se alcune non si sentono un granchè (soprattutto quelle originali), ogni tanto le riascolto.
In pratica, ho registrato su cassetta quasi tutti gli LP (alcuni anche rari ) che mi sono passati per le mani.
Alcune le ho trasferite su PC, così da poterle acoltare anche sul lettore portatile.
Un saluto a tutti!
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Messaggio Da Andrea Gianelli Mer 20 Ago - 11:27

aldrock65 ha scritto:ho registrato su cassetta quasi tutti gli LP (alcuni anche rari ) che mi sono passati per le mani.
Alcune le ho trasferite su PC, così da poterle acoltare anche sul lettore portatile.
Grazie per il feedback Smile
Dal punto di vista qualitativo, la scelta migliore (ma quasi sempre molto difficile da attuare) sarebbe comunque il trasferimento del master originale su cd: in questo modo non si perde nulla della qualità audio iniziale, con tutti i vantaggi della lettura ottica (niente polvere, niente fruscii, nessuna aggiunta di rumore e...totale affidabilità nel tempo).
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Messaggio Da robertor Sab 23 Ago - 5:29

dal punto di vista qualitativo la scelta migliore sarebbe quella di riversare la propria collezione di vinili in DAT con una frquenza di campionamento non uguale a quella del cd(credo 48 per la registrazione dell'analogico contro i 44,1 della registrazione del digitale).
il DAT é stato ed é tutt'ora la metodologia di registrazione in campo amatoriale e professionale per antonomasia.
per contro molto costosa.
una cassetta DAT costava come un cd!
nel periodo d'oro del supporto cassetta ne sono state costruite di ottime e ottimamente suonanti, le meccaniche non ballavano piú, zero rumore, ottima resa.
l'aiwa aveva persino creato un tape con l'ingresso digitale.
certo era che la maggior parte dei registratori casalinghi era non di alta qualitá. pochi quelli che senza dolby inserito superavano certi dati di targa in registrazione e riproduzione.
le cassatte originali usavano il nastro al ferro, il piú scadente per intenderci, per questo oggi sono quasi inascoltabili.
ancor oggi una ottima registrazione la si fa con un buon bobine.
con un paio di centinaia di euro si comprano, il problema sta nelle "pizze". molto difficili da trovare in condizioni ottimali ma soprattutto, quelle di elevata qualitá, molto costose.
un cd registrabile costa + o - 1 euro e ci carichi circa 80 minuti di musica, una "pizza" nuova ne costa dai 25 in su di euro.
ciao ciao.

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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 23 Ago - 14:32

Ciao Roberto, innanzitutto grazie per il feedback e gli ulteriori (preziosi) spunti sull'argomento Smile
robertor ha scritto:dal punto di vista qualitativo la scelta migliore sarebbe quella di riversare la propria collezione di vinili in DAT con una frquenza di campionamento non uguale a quella del cd(credo 48 per la registrazione dell'analogico contro i 44,1 della registrazione del digitale).
Non disponendo del master originale, sicuramente: disponendo invece del master originale (cosa credo molto improbabile per la maggioranza di noi) si riuscirebbe a riversare su cd tutta l'originaria qualità di registrazione, senza alcun fruscio nè rumore (elementi almeno in parte sempre presenti nei vinili, anche se perfetti e ben puliti).
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Messaggio Da daniele Sab 13 Set - 13:12

il massimo dell'alta fedeltà è comunque rappresentata dai nastri 2 tracks (reel to reel) (per lo meno fino a che una registrazione da studio si fa in analogico), in quanto tutte le copie, sono ottenute copiando il master, senza la compressione digitale (anche infinitamente bassa che sia) e senza, soprattutto il rischio di incorrere in qualsivoglia equalizzazione; rischio invece presente e quasi spesso assicurato, in tutti i supporti che ci sono (Lp, cd, musicassette etc...);basta che l'ingegnere del suono decida di dare una equalizzata agli alti o ai bassi ed ecco che, si, suonerà benissimo, ma non è come il master originale.
A volte la dicitura "rimasterizzato" può essere una vera e propria "minaccia" alla fedeltà Very Happy

Un esempio comune è "in direzione ostinata e contraria vol.1" di F. de andrè, in cui il cd è stato masterizzato direttamente dai nastri master e il risultato è meraviglioso; una pulizia e un piacere di ascolto, di tutte le canzoni, come non erano mai state ascoltate su nessun supporto prima.


I vinili giapponesi per farne un altro, per definizione suonano meravigliosamente (vinili silenziosi, qualità eccezionale), però gli ingegneri del suono sono soliti equalizzare le alte frequenze..suonano quindi benissimo, ma non per questo sono "fedeli" al master originale.


Pierre boudec sul suo sito audiophilesound.it fa una interessante intervista in cui spiega bene questo concetto n(peraltro io lo ho scoperto da li);

buoni nastri a tutti!! Smile

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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 13 Set - 16:03

daniele ha scritto:Un esempio comune è "in direzione ostinata e contraria vol.1" di F. de andrè, in cui il cd è stato masterizzato direttamente dai nastri master e il risultato è meraviglioso; una pulizia e un piacere di ascolto, di tutte le canzoni, come non erano mai state ascoltate su nessun supporto prima.
Ciao Daniele, grazie per il gradito e condiviso feedback: il tuo esempio sintetizza molto bene ciò che intendevo per soluzione ideale.
Come sempre gli strumenti (anche i più validi) sono nelle mani di coloro che li utilizzano. Pertanto si spera sempre che questo utilizzo sia guidato non solo dalla preparazione tecnica (vedi ingegneri del suono) ma anche dalla passione e dal rispetto per la musica (vedi equalizzazioni Mmm).
Dall'impianto riportato in firma puoi dedurre chiaramente che, oltre ai tanti cd, talvolta ascolto anche i vecchi LP. Tuttavia sono un convinto sostenitore del digitale, perchè esso ha potenzialità straordinarie, di gran lunga superiori a quelle dell'analogico. Il problema è che queste non sempre vengono sfruttate fino in fondo, se non in base a errati criteri, quali comodità/trasportabilità a scapito della qualità (vedi mp3 compressi Orrified).
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