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La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940

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Messaggio Da lello64 Gio 5 Nov 2015 - 16:33

il sistema da 50.000 di sennheiser è un esercizio di stile, lo metto al pari della dock station alta 3 metri non ricordo di chi... ma chi sa chi la compra... un sultano del brunei forse... mi spiace che ci sia qui tu come interlocutore perchè so che sei sperimentatore, modesto e abbastanza commerciante non da non aver subito tutto quello che c'era da subire e saprai disfartene in caso di ravvedimento
hai capito che parlo di quelli che dicono "se lo sa mio moglie" e che impazziscono se vedono che è uscito un nuovo top che costa il triplo rispetto al loro
se questa gente abbocca in massa i prezzi saranno tutti al rialzo da ora in poi, anche i "non top di gamma" costeranno più di quanto costano ora
e questo, consentimi, qualcosa mi cambia come acquirente che si muove in segmenti più bassi (o sensati dipende dai punti di vista)
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Messaggio Da lello64 Gio 5 Nov 2015 - 16:41

alessandro1 ha scritto:

E' bene non confondere ciò che può dare una cuffia, con ciò che magari si spera possano dare un cavo o un super dac di ultimississimissima generazione, un player, un trasporto USB...

ci mancherebbe.... almeno qui le differenze ci sono... però se per andare da 1 a 1.2 devo spender 2.9 ... beh l 'incul8 è grande... certo non è l'idiozia pura dei cavi o dei dac milionari ... però era anche un settore fino a pochi anni fa immerso nella serietà del pro... e adesso guarda quà che roba.... mah...
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Messaggio Da alessandro1 Ven 6 Nov 2015 - 11:12

mia moglie sa solo che vendendo qualche cuffia abbiamo pagato una grossa fetta del suo pianoforte I love you

Per battere una passione ci vuole una passione maggiore...

N.B. i valori "arbitrari" del grafico sono buttati lì senza pensarci troppo, non vorrei che passasse il messaggio che si possa ridurre ad un mero numero scritto ad minchiam il reale valore dell'oggetto o come suona.
Quei numeri non sono un riassunto cifrato delle mini recensioni.




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Messaggio Da lello64 Ven 6 Nov 2015 - 13:36

alessandro1 ha scritto:
N.B. i valori "arbitrari" del grafico sono buttati lì senza pensarci troppo, non vorrei che passasse il messaggio che si possa ridurre ad un mero numero scritto ad minchiam il reale valore dell'oggetto o come suona.

non preoccuparti siamo avvezzi a leggere numeri scritti ad minchiam
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Messaggio Da alessandro1 Ven 6 Nov 2015 - 13:46

mi impegno a fare un grafico "arbitrariamente calibrato e ponderato"
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Messaggio Da lello64 Ven 6 Nov 2015 - 13:52

la prima risposta è quella che conta, diceva mike bongiorno
una rivisitazione delle cifre sopra esposte potrebbe sembrare un'aggiustamento
sei stato spontaneo, rimani tale
e non vantarti di essere entrato nel calderone dei recensori, conosco di nome un paio di quelli che hai citato e non dicono certo quello che pensano, ammesso che ce lo abbiano davvero un pensiero proprio... ci sbarcano il lunario con queste puttanate....  dai su... preferisco una tua recensione alla loro, basta che rimani come sei...
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Messaggio Da alessandro1 Ven 6 Nov 2015 - 16:55

No, no, ormai devo fare un grafico. Un mega-grafico rende la cosa molto seriosa per chi ci crede ed è un gioco divertente. Lavorerò sul mega-grafico cuffie usando votazioni date su vari parametri.
Ho già iniziato a dare i primi "voti" a tutte le cuffie. Domani ne darò altri e dopodomani ancora e ancora, per ottenere una media indipendente da Mike Bongiorno, poi magari concidono con le prime postate.

Parametri scelti:

(qualità generale)
-trasparenza
-estensione
-linearità

(forza)
dinamica
corposità
impatto

(accuratezza)
velocità
risoluzione
articolazione

(scena)
immagine
layering
estensione Headstage

(piacevolezza)
musicalità
fatica ascolto
convolgimento

(ergonomia)
pilotabilità
comodità
costruzione

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Messaggio Da lello64 Ven 6 Nov 2015 - 17:16

c'è un parametro che fa parte della componente comodità ma molto più oggettivo, il peso
perchè una cuffia comoda per me potrebbe non esserlo per un altro con il capoccione per via dei pad e del clamping
ma il peso quello no.... mezzo kilo sulla capoccia è quello per tutti... a volte sento la he6 a casa di un mio amico e non capisco come si possa stare ore con quel coso in testa... si sente bene eh.... però minchia che tortura..... io passo al magnetoplanare solo se arrivano a 250 grammi e sotto le 800 euro... se no ci rinuncio tranquillamente
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Messaggio Da alessandro1 Ven 6 Nov 2015 - 18:40

il peso c'è scritto anche su amazon, così come altri dati tipo sensibilità e impedenza. Dati fisici misurati. Comodità e pilotaggio sono, invece, esperiti. Il peso della HE6 non è ben distribuito e vine sentito pesante. Il peso della HE1000 è ottimamente distribuito e appare leggera, anche se la bilancia dice di no, ad esempio.
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Messaggio Da lello64 Ven 6 Nov 2015 - 18:53

quindi l'unica che conosco un minimo è anche particolarmente infelice da quel punto di vista?
grazie dell'informazione, mi pare sensato che conti anche il bilanciamento globale
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Messaggio Da alessandro1 Ven 6 Nov 2015 - 19:13

... non hai letto le mini-rece!

pag1 HE6:

- ha scritto:Tende a scomparire come suono, ma come oggetto fisico ha un design ergonomico pessimo. Una cuffia di questo prezzo non può permettersi una tale scomodità, ogni tanto la pressione sulle tempie unita ad un peso non troppo contenuto, nei lunghi ascolti, a volte mi costringe a toglierla dalla testa. Era ciò che temevo pur avendola provata, di ritrovarmi una cuffia definitiva per come suona, ma che non riesco ad indossare con disinvoltura per lunghe sessioni d'ascolto. Primeggiano come sound, ma sono quasi le più scomode di tutte quelle citate. Un primato orribile per una cuffia di questo prezzo. Spero che con le prossime HE600 o HE1000 la Hifiman si riscatti.

non sono proprio le più scomode, forse ho esagerato, ma comode sicuramente no. (migliorano abbastanza con i pad Focus opzionali)
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Messaggio Da pooraudio Sab 7 Nov 2015 - 9:03

Complimenti molto interessante.
Bravo

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Messaggio Da Nadir81 Sab 7 Nov 2015 - 11:09

alessandro1 ha scritto:Il peso della HE1000 è ottimamente distribuito e appare leggera,

Anche il portafoglio appare leggero dopo l'acquisto Laughing

3000 dollari Surprised
Alessandro, vedo che non hai recensito Grado o Alessandro di alta fascia (Grado GS1000e e PS1000e, Alessandro Music Series Pro)...impossibilità temporanea o proprio non le consideri?
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Secondo amplificatore: Breeze Audio TPA3116 (2 x 55 W) +
alimentatore lineare Alpha Elettronica (20 V);
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Cuffie:
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2) Alessandro MS1i con bowls pads + tape mod.


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Messaggio Da alessandro1 Dom 8 Nov 2015 - 7:56

ho solo provato molto velocemente qualche grado di fascia bassa e media e non avevano il sound che cercavo, per cui non le ho acquistate. Le recensioni le ho fatte solo delle cuffie che ho avuto.
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Messaggio Da alessandro1 Gio 19 Nov 2015 - 7:23

Stiamo compilando un data base con i giudizi / "pagelle" di tutte le cuffie possibile. I giudizi sono dati da tutti gli utenti in anonimo, quindi:

https://www.tforumhifi.com/t48858-diamo-un-voto-alle-cuffie

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Messaggio Da fabioc978 Dom 31 Gen 2021 - 14:12

Wow che super recenzione.

Attualmente ho delle audiotecnica m50x pilotate da un beresford tc7520 e tidal su mac che spara via usb.


Ho ascoltato le bose quite confort 35 e le uc700 mi sono sembrate molto "ruffiane" suono piacevolissimo ricco e molto più "potente" del mio.. ma lontano dalla cuffia "monitor" che la mia audiotecnica riesce a tirare fuori.

Stessa cosa con le sony WH-1000XM4 un pò più fedeli delle bose ma distanti dal hifi.

Non volendo cambiare il dac ampli secondo voi quanto dovrei investire per sentire un netto miglioramento?

Grazie

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Messaggio Da alessandro1 Gio 4 Feb 2021 - 7:02

fabioc978 ha scritto:Wow che super recenzione.

Attualmente ho delle audiotecnica m50x pilotate da un beresford  tc7520 e tidal su mac che spara via usb.


Ho ascoltato le bose quite confort 35 e le uc700 mi sono sembrate molto "ruffiane" suono piacevolissimo ricco e molto più "potente" del mio.. ma lontano dalla cuffia "monitor" che la mia audiotecnica riesce a tirare fuori.

Stessa cosa con le sony WH-1000XM4 un pò più fedeli delle bose ma distanti dal hifi.

Non volendo cambiare il dac ampli secondo voi quanto dovrei investire per sentire un netto miglioramento?

Grazie

Grazie per i complimenti, la maggior parte di queste cuffie è vecchia come il cucco e fuori produzione. A naso nei tuoi panni prenderei le Fidelio i cui prezzi e disponibilità su Amazon sono ballerini.
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Messaggio Da SonnyR Lun 22 Mar 2021 - 15:28

alessandro1 ha scritto:
La mia avventura tra le cuffie, mini recensioni di:
HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940

     
Dato che mi è venuta voglia di acquistare una cuffia che non si sa ancora quando uscirà, e nemmeno il suo costo, ho capito che è ora di disintossicarmi dalle frequentazioni forensi.
Però, prima di prendermi questa pausa,  vorrei condividere queste impressioni sulle cuffie che hanno contribuito a svuotare il mio portafogli nel recente passato.
Sono abbastanza niubbo da commettere errori di giudizio grossolani, non è il numero delle cuffie che cambia la sostanza di una mia esperienza decisamente limitata e acerba in campo hi-fi
Da animale notturno qual sono ho ascoltato tutto senza problemi con una Sony CD750 per almeno una quindicina d'anni, poi si è rotta ed è iniziata la ricerca del Santo Graal. E questa serie di mini recensioni ne è il riassunto.
Perdonate anche le imprecisioni tecniche, magari parlo di swing in tensione, corrente e Watt, ma si tratta di una cultura da Bignami, per chi sa cos'è, altrimenti googolare aiuta.
Non le possiedo più tutte, non mi sento collezionista, anche se mi piace averne due o tre per variare.Mi è capitato più volte di leggere delle informazioni sulle cuffie in Battle of the flagship., In maniera molto più contenuta e provincialotta vorrei proporre la mia avventura tra le cuffie mid-price (100-300,oo euro) e Top (attorno alle 1.000).

I giudizi purtroppo non sono tutti basati su impressioni ascoltando con le stesse amplificazioni e sorgenti, anch'esse variate col tempo, ma a grandi linee le differenze più marcate permangono al di là dei miracoli che può fare il set-up a monte. Generalmente amplificazioni e sorgenti rientravano nella stessa fascia di prezzo e qualità delle cuffie.
Come non mi sento collezionista, non mi ritengo nemmeno “audiofilo puro”, cerco di non rincorrere chimere, ma se una cuffia mi piace di più o riproduce meglio la musica che ascolto, non riesco a farne a meno.
Poi alla fine, in sogno, le chimere si destano davanti a me e le cavalco alla ricerca del Graal e del picodettaglio. Magari un giorno una STAX 009, una HIFIMAN HE1000, una Beyer T2 o una Sennheiser HD900 o perché no una Orpheus.

Non leggerete molto sui cavi, non perché non facciano differenza in assoluto, ma perché se avessi “ricablato” ognuna di queste cuffie per portarla alla massima espressione, calcolatrice alla mano, avrei speso una cifra tale da non poter avere le cuffie che ho attualmente.

La musica che ascolto è Bach al 90%, (almeno qualcosa di perfetto esiste) , ma spesso c'è spazio anche per qualche compositore classico o King Crimson, un Coltrane un De Andrè... Dalle cuffie con il rock pretendo coinvolgimento, dalla classica linearità e precisione, per il Jazz, ancora non so, dipende da chi lo esegue, ma un senso acustico di intimità non fa mai male.

l'amara constatazione finale è che, in media, al salire del costo migliorano anche le prestazioni.

L'ordine non è cronologico, è da quella che ritengo la peggiore alla migliore e su questi giudizi grava pesantemente il grado di soddisfazione o delusione altamente soggettivo.
classifica dall'ultimo posto:


12° AKG K701


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 Akg_k_10    

Tra tutte queste cuffie è stata la prima a sedurmi, ma è anche quella che mi ha lasciato le impressioni peggiori. L'ho ascoltata diverse volte prima di acquistarla e feci l'errore di ascoltare la cuffia anziché la musica che ne usciva.
Restavo ingenuamente stupito dall'enorme headstage e dalla buona quantità di dettaglio e mi sono convinto a fare il passo dell'acquisto.
Beh, ascoltando molta classica, di cui gran parte da camera, ero convinto di non poter sbagliare. Invece mi sono ritrovato in testa una cuffia che rispetto alla DT880 32 Ohm e alla HD650 che avevo al tempo era troppo leggerina come impatto e assolutamente non emozionante. Anche l'headstage, ad uno sguardo più attento, è meno realistico delle altre due, è tutto molto lontano e tutto sembra mal fotoscioppato sullo sfondo.
headstage: 10 e lode? Nient'affatto. Pensavo che fosse il miglior headstage ascoltato in cuffia sino a quel momento, ma poi, avendola in casa ed ascoltandola come si deve, mi sono accorto che, sebbene sia ampio ed arioso, si tratta di una sorta di fake! Tutto è molto lontano e gli strumenti sono così leggeri, sottili e senza corpo che l'impressione di realismo non l'ho mai percepita. Per chi conosce un po' di grafica, la K701 pone gli strumenti su un ampio spazio come puoi fare maldestramente con Photoshop aggiungendo delle ombre fittizie nel tentativo di renderli tridimensionali. Diversamente, con le Dt880, ad esempio, la scena sembra renderizzata con un buon motore di render tipo Vray e ben lavorata come settaggi. Con le Beyer, ma anche con altre cuffie pari prezzo, gli strumenti hanno corpo e presenza, con le AKG sembrano copia-incollati laggiù; anche se ben contornati e con tanta aria tra loro.
Oltre a questo, c'è il fatto che ci si abitua facilmente, dopo i primi minuti di ascolto, ad una scena ampia, invece, la correttezza in generale te le porti dietro per tutta la durata del concerto. Sto notando questa cosa sull'headstage in particolare con le Fostex T50 RP, tutto è un po' più piccolo, ma maledettamente a posto. La riproduzione del palco in cuffia è molto più chimerico della ricerca di una buonae bella timbrica o buona linearità.
Forse per alcuni potrebbe essere utile per il mastering visto che è abbastanza neutra, ma la lentezza, il poco impatto e la carenza in basso ne fanno una cuffia poco versatile.
La scansione dei piani sonori, in profonità è un po' scarsa, con le orchestre non rende come una HD650 che pur avendo una scena più ristretta colloca tutto meglio e su diversi piani
Colpa dell'ampli? Forse, ma se A1 clone gold e Burson 160HA non sono sufficienti c'è qualcosa che non mi torna, ho preferito alla 701 una vecchia K501.
L'archetto non è sicuramente tra i più comodi e con il tempo l'elastico risulta cedevole.
Tecnicamente non meriterebbe l'ultimo posto, ma la delusione è stata tale da relegarle qui.

Assolutamente non pentito di averla venduta

Ne stia lontano chi vuol rockeggiare


Pro
Poco colorata, headstage ampio, dettaglio in buona quantità

Contro
Basso povero, poco impatto, attacchi non velocissimi, headstage ampio ma non coivolgente, scomoda, esigente sull'amplificazione.



11° Beyerdynamic DT770 pro 80 Ω


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 Dt770110            

Essendo chiusa la usavo al lavoro alternandola con la SRH940. Tra le Beyer è quella che mi è piaciuta meno. Il basso è la cosa che salta prima all'occhio e che purtroppo prevale. E' una cuffia un po' troppo esaltata agli estremi (che poi tanto estremi non sono visto che non è estesissima né in basso né in alto), o più semplicemente ha il medio troppo indietro. Delle 3 Beyer è quella meno naturale come resa, va meglio con la musica “artificiale” dove alcune carenze timbriche sono meno evidenti.
Il basso è un po' lungo, abbastanza “boomy” e molto presente di sua natura. Non giova troppo del miglioramento in fase di amplificazione.  Per asciugarlo leggermente ho utilizzato un po' di cotone... e della plastilina per appesantire i cups. Mi pare di aver udito un piccolo miglioramento, ma nulla di miracoloso.
La scena non è male, buona per una chiusa. Il dettaglio è buono e come dinamica, impatto e velocità siamo su un livello superiore rispetto alla K701. E' facile da amplificare, anche un Fiio E10 la muove bene per quello che è il risultato ottenibile da questa cuffia.
E' comoda, leggera e apperentemente robusta. Come isolamento siamo sulla media.

Non pentito di averla venduta

Una prima portcina d'ingresso nell' Hi-fi per chi si sente amante dei bassi.


Pro
Comoda e facile da amplificare, basso da vero BassHead

Contro
Non perfettamente naturale, medie arretrate e troppo basso da BassHead!



10° Shure SRH940


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 P1010110

Un gradino sopra alla DT770 ci metto sicuramente la Shure SRH 940. Dalla sua, come chiusa, ha un miglior isolamento e una scena più ariosa. E' una cuffia piuttosto neutra e lineare anche se tendente all'iperdettaglio. Buona la gamma media, soprattutto per gli archi e le voci femminili. La gamma alta è abbastanza raffinata e la cuffia è estremamente veloce, forse la più veloce di quelle prese in considerazione. Queste caratteristiche però non si abbinano bene ad ampli della stessa razza, ne viene fuori un sound un pochino tagliente e affaticante nei lunghi ascolti. I problemi sono in basso, non troppo esteso né d'impatto viscerale. Decisamente meglio della K701 e più apprezzabile di quello esagerato della DT770, ma a questo prezzo c'è di meglio. E' molto precisa e rivelatrice ma non perfettamente trasparente. Grana buona ma non ai livelli di quelle che seguiranno. Discreta dinamica e velocità la rendono adatta a quasi tutti i generi, anche se con le grandi orchestre faticano di più. L'immagine sonora è un po' più sviluppata ai lati che al centro, e con poco layering.
Da qui in avanti possiamo iniziare a parlare di ricchezza armonica discreta.
La costruzione ed i materiali sono la cosa che mi ha deluso maggiormente di questa cuffia. Buona la dotazione:  valigetta, un paio di pad di riserva, un cavo liscio e uno spiralato con adattatore. Probabilmente avrebbero dovuto investire meglio nei materiali impiegati nella cuffia, anziché negli accessori. Si sentono cigolii e la plastica non sembra fatta per durare nel tempo. In questo la 940 è la peggiore del lotto.
Non pentito di averla venduta.

Chi non sopporta l'impostazione monitor e predilige ascolti suadenti e rilassanti ne stia distante.


Pro
dettaglio, velocità, gamma alta raffinata e ottimo isolamento

Contro
Costruzione e materiali, basso leggerino e impatto non di livello


9° Beyerdynamic DT990


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 Dsc02910

Comoda e leggera, ma robusta da battaglia. Materiali plastici adeguati al costo credo. È aperta, e questo è già un buon vantaggio sulle sorelline 770. Il basso probabilmente è il più convincente di tutto il lotto delle mid-price.
Bell'impatto, punch e controllo quando ben amplificata. Il basso nasconde le medie meno delle X1, ma più delle Dt880. Direi che chi preferisce equilibrio e linearità si dovrebbe rivolgere alla Dt880, chi cerca una cuffia più divertente provi pure una DT990 o passi direttamente alla Philips. La 990 pro ha molti assi nella manica per il costo, alti estesi, basso prorompente, scena aperta con immagine ben definita e buon dettaglio. Assi che però non vengono fuori se non con un'amplificazione adeguata. Con lo Schiit Asgard andavano alla grande, ampli più brillanti (HA160) o più carichi in basso (A1 clone gold) sposterebbero troppo gli equilibri, ma anche con l'A1 sono molto godibili, anzi, ciò si cede in equilibrio lo si riprende in coinvolgimento, il che non è affatto male.  Ampli poco potenti tipo Fiio E10 non la fanno esprimere bene. Poco basso, poca dinamica vera, alti sibilanti. Dotarsi di una DT990 significa dare obbligatoriamente uno sguardo anche all'ampli. L'ho sempre considerata un best buy, ma in la X1 permette di ottenere risultati sonici simili anche in assenza di un amplificatore importante.
Leggerissimamente pentito di averla ceduta.


Con l'ampli giusto è una tutto-fare a prezzo conveniente, chi non ha l'ampli e ha paura delle sibilanti non ci si avvicini!


Pro
Dinamica, impatto, scena, comodità.

Contro
non perfettamente equilibrata e non semplice da amplificare


8° Fidelio X1

La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 Fideli11              

Uber divertente!!!
Lo dicono tutti ed è vero. Scena, basso, dinamica, impatto e tutto questo anche con un piccolo E10! Gli alti non affaticano, i bassi un pochino si. Dopo pochissimo tempo mi è venuta noia proprio della gamma bassa, soprattutto medio bassa. È piena e ti da un discreto senso di matericità, ma troppa ombra sulle medie, e per giunta non scende tantissimo. Il problema non si pone con il rock, ma con altri generi si. Con la classica i violoncelli prendono il sopravvento e ormai mi sono abituato ad ascoltare diversamente. Anche il pianoforte non è reso al massimo. Code un po' lunghette e definizione non ottima proprio in gamma bassa, quello che dovrebbe essere il suo punto forte. Dettaglio non ai massimi livelli, ma scena ampia e spaziosa. Non è trasparentissima e non scala bene con gli ampli. Ossia al migliorare dell'amplificazione la resa finale non ne beneficia a tal punto dal giustificare l'esborso. Cosa che avviene con l'HD650 ad esempio. Non naturale al pari di una T50RP, Dt880 o HD650 e un po' più colorata.
Fin qui ne ho detto peste e corna, ma resta una cuffia valida con una dote fenomenale e difficile da trovare: riesce a unire corpo e spazialità. Il suono è materico ma non claustrofobico. Le dimensioni della scena sono molto buone e la musica e ben carica fisicamente.
Appena arrivate queste sono state le mie primissime impressioni:

Per una questione di semplicità separo le mie impressioni in due pezzi.(A e B) Alcune cose le ho un pochino enfatizzate per fare chiarezza. Alcuni confronti sono basati sulla "memoria" di cuffie che non ho più o che ho ascoltato solo brevemente.
Cavo Fostex e cavo di serie, cuffia presumibilmente già rodata in quanto acquistata usata.

impressioni A
WOW! Che bel lavoro ha fatto la Philips. Una cuffia "mid-price" che può competere senza timori con le ex flagships dei produttori storici, dalle HD650 alle DT880, schiacciando K701 e sorelline minori. Tutto questo senza doversi svenare per un ampli dedicato particolarmente dotato.
Ampiezza di scena, dinamica, corposità e impatto. Tutte queste cose assieme non le ho mai trovate in una cuffia di questa fascia di prezzo, e ribadisco, senza necessità di amplificatori che vengono da altre galassie. (forse solo la Denon D2000 gli sta dietro)
Basso poderoso senza avere un effetto esageratamente bum bum, scena molto larga e anche discretamente profonda, dettaglio quanto basta e medie non troppo arretrate. Piacevole colorazione con un leggerissimo effetto darkeggiante ma senza diventare scura o troppo opaca. A volumi bassi non si esprime al massimo, ma si può alzare a piacere senza avere particolari indurimenti della gamma alta o sibilanti (pecca di molte Beyer) o alti che iniziano a squillare e tintinnare come campanacci (nota dolente di alcune Sennheiser).
Il Basso non sarà controllato come quello di una Dt990/880 ma è sempre bello pieno e la gran cassa ti fa vibrare. Basso decisamente profondo. (per godere appieno del basso ci vuole una mano anche dal resto della catena)
Lo dicono un po' tutti ed è vero: è divertente. Ci si rokkeggia alla grande senza che i piatti ti fracassino i timpani.
Un autentico best buy. Rapporto QP impressionante e penso che d'ora in avanti a chi chiede un consiglio per una prima cuffia su quel budget risponderò X1 con insistenza,

però...

IMPRESSIONI B
E' divertente, ma avete in mente quell'amico con il quale il sabato sera che vi sganasciate dalle risate e col quale vi divertite da bestia? Quando ci prendete un caffé pomeridiano, però, le cose non vanno così. Il "compagnone" del sabato non riesce ad affrontare alcune tematiche a voi care con la dovuta profondità e "raffinatezza". Dopo un quarto d'ora ha finito le argomentazioni e vi accorgete che erano anche un po' grossolane e banali.
Più o meno sono questi i limiti della Fidelio X1.
Va bene anche con ampli tipo il Fiio E10, ma con ampli di caratura superiore non riesce a scalare quanto fanno una DT880 o una HD650.
Passare dall' E10 al Burson 160D ha sicuramente un suo peso anche per pilotare la X1, ma non ti da la sensazione di aver speso bene per il Burson. Scena ancor più ampia e bassi meglio controllati, ma non ho la sensazione che ci sia quel salto qualitativo che ho avvertito con la HD650 ad esempio.
La X1 non è raffinatissima e lo nasconde bene, ma quando si arriva alla resa dei conti, con la musica acustica non "rimaneggiata", in particolare la classica/barocca alcuni nodi vengono al pettine.
Si sente che ha una una leggera colorazione in tutte le gamme. Il basso così generoso diventa stancante, la minor finezza di grana è meno digeribile, ci si rende conto che la formidabile ampiezza di scena non è tutto e che l'immagine e la collocazione strumentale contano parecchio.
Credo anche che a livello armonico sia meno ricca di HD650 e Dt880/990, ma è un confronto impossibile a memoria.
Posso dire, invece, che è meno raffinata ed equilibrata della Fostex T50RP moddata, che pur avendo alcuni limiti nelle dimensioni della scena e un consistente roll off in alto si fa apprezzare per un medio liquido che con la giusta musica, per me, diventa magico.
Questa magia alle X1 manca. Sono imponenti ed energiche, con poche rivali in dinamica e impatto e anche in cuffie molto più costose, ma come naturalezza, timbrica e trasparenza sono un po' indietro rispetto ad una HD650 ad esempio. Questi difetti sono meno evidenti con i generi non acustici che nascono di per se più "artificiosi" e "artificiali", in questi la X1 ci sguazza e ti fa godere di brutto. Con alcune cose fatica ad eccellere.
Il piano solista è meno "vivo" anche se come corposità, dinamica e presenza rimane a livelli molto molto molto buoni. Ascoltarci Gould, però, è un attentato alle sue intenzioni e alle sue scelte tecniche, ti arriva meno la sua poesia. Alcune registrazioni dei brandeburghesi non suonano come sono abituato. In alcuni concerti la collocazione è fin troppo laterale, ma su questo ci si passa tranquillamente sopra.
Fin qui, nelle "impressioni B", sembra che sia una cuffia alla quale manchi totalmente questa fantomatica raffinatezza. Non è proprio così. Ho ancora una JVCHA RX900 che vanta buone caratteristiche di dinamica, ampiezza di scena e presenza in gamma bassa, ma a confronto della X1 è "raffinata" come le scritte nei bagni degli autogrill. Quindi tutto sommato la Fidelio si dimostra di buon livello anche qui. Anche le Denon D2000, D5000 e D7000 mi hanno lasciato perplesso per le stesse motivazioni delle X1, eppure sono ottime cuffie. Qualcuno rimane deluso dalle HD800 e con certe cose potrebbe addirittura preferire le X1 a queste Sennheiser, lo capirei.

in conclusione

Si, è una cuffia che va molto bene. Consigliabilissima a chi volesse farsi un'oretta di ascolti in pace la notte, soprattutto quando serve energia e sostanza. L'audiofilo che punta sull'impianto diffusori può trovarci benissimo una compagna a basso costo senza doversi impegnare nell'allestimento dell'impianto cuffia completo e dedicato. Magari con l'uscita cuffie del suo buon dac è già a posto. Con meno di 200,oo euro si ritrova un bell'impianto cuffia

Per chi ha intrapreso la strada cuffiofila sfrenata senza compromessi o quasi, invece, è meno consigliabile.
La X1 Non giustifica più di tanto l'esborso in ampli di livello e dopo un'ora di ascolti è stancante per la sua pronunciata gamma bassa indipendentemente dal cavo. Alla lunga un maggior equilibrio paga.

Quadratura del cerchio? Quasi... A questo prezzo credo di si. A memoria solo la Denon D2000 ha queste caratteristiche, ma non facile da trovare. Suona bene ad alti volumi senza lasciarti col mal di testa. Meno prestante a volumi contenuti. Decisamente più da rock che da classica, purtroppo non sembra costruita per durare una decade.

La storia del cavo è vera...

leggermente pentito di averla venduta.

È l'attuale best buy

Pro
Impatto, corpo, scena, pilotabilità, figa.

Contro
Colorata


7° Beyerdynamic DT880 edition 32 Ω

La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 880_3210

Sarò brevissimo, è simile alla sorella 600 ohm, ma pilotabile con piccoli ampli.

Pentito di averla venduta.

Senza fuochi d'artificio e senza trucchetti, per gli amanti della linearità anche da un ampli deboluccio.

Pro
quelli della 600 Ohm e la facilità di pilotaggio

Contro
quelli della 600 Ohm con forse qualche sibilante in più



6° Beyerdynamic DT880 edition 600 Ω


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 Dt880_10

L'ho avuta per poco tempo prima di passare alla T1. Se ben amplificata è una cuffia eccellente. E' vero che ha meno impatto in basso rispetto alla DT990, ma è più equilibrata e più naturale. Con il rock è meno divertente della 990, ma con la classica prende il largo su tutte le cuffie citate in precedenza. La scena non è enorme, ma precisa e con una collocazione strumentale buona. Il layering è sufficiente anche se non ai livelli della HD650.
La gamma media è il suo punto forte, con gli archi svela tutte le sue qualità. Restituisce un suono leggero ed etereo, ma non privo di consistenza nella parte bassa dello spettro, questo diversamente da K701 o SRH940.
In alto è dolce e precisa, neutrale ma non fredda e tagliente, magari è leggermente frizzante, ma non tende all'algido se ben accoppiata con amplificazioni meritevoli.
La DT880 ha un suo stile peculiare, da prendere o lasciare. Non è perfettamente trasparente, ma ci si accorge di questo solo con impianti di una certa caratura e confrontandola con cuffie dal costo ben maggiore. Con V-dac II e  A1 Clone Gold costituiva un impianto mid-price da paura.
A livello armonico credo sia superiore a tutte quelle del lotto. La 600 Ω mi sembra più dolce ed equilibrata rispetto alla 32 Ω. Possiamo dire che è anche più raffinata e meno aggressiva.
Sul controllo in gamma bassa dovuto al damping factor non mi esprimo, non mi sembrava ci fossero problemi enormi per la 32 Ω, forse leggermente più gonfio, ma solo forse...
È una cuffia contraddistinta da un ottimo equilibrio con qualche bollicina in alto. In set-up non idonei a lei, però, può risultare anche troppo frizzante e affaticante, proprio come succede alla DT990, ma con il rischio delle sibilanti inferiore alla cugina pro.
Prendersi una DT880 600 Ω significa averne cura, dotarla di una amplificazione che non fatichi a 600 Ω e che per questo non si trova sempre a buon prezzo. Ricordo in un confronto con la 32 Ω e la 250 Ω Edition la pessima accoppiata con il Burson HA160, la cuffia si è ammosciata, la scena si è ristretta e la dinamica era molto scarsa. In quel confronto con quell'ampli la DT880 ed 250 Ω le è stata superiore per vivacità, controllo e dinamica. Con un buon A1 clone, o magari con un bell'OTL la 600 Ω inizia a cantare ed è dura per tutte le DT.
Ottima comodità e costruzione, è semi aperta, c'è un leggerissimo isolamento che non guasta mai.

Non pentito della vendita, ma solo perché permutata con un gioiello audio.

Attenzione! È la strada che porta alla T1 !

pro
medie, eqilibrio e neutralità, naturalezza, leggermente isolante.

contro
scena non troppo ampia, impatto inferiore a molte pari-prezzo


5° Sennheiser HD650


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 Hd650110

Adoravo la Dt880 e il suo sound, perché allora la HD650 è un gradino sopra?
Semplice: coinvolgimento, piacevolezza, corpo e trasparenza. Con la Dt880 ero spettatore della musica, con l'HD650 l'immersione è con la musica e la cosa è differente.
Scansione dei piani sonori migliori di tutto quelle citate in precedenza, medio-basso pieno ed emozionante. Basso buono se ben amplificato. Meno dettaglio ma più dolcezza delle Beyer. Una delle meno dettagliate in alto tra quelle della lista, ma il dettaglio non è solo in alto e non è tutto... Bell'impatto e ottimo punch.
La HD650 è una cuffia per la sera, la DT880 per la mattina. Fiorentina o pesce spada? Vino rosso o Champagne? Naturale o neutrale? Mora o bionda? Meglio ascoltare il martedì o giovedì? E Così via...
Andrebbero tenute tutte e due. (oppure vendute!)
Il famoso “velo”... Per me non lo hanno. Un conto è parlare di roll-off in gamma alta, un conto è asserire che il suono è velato. Quando la musica è velata non è trasparente, con la HD650, invece, è trasparente. Ovviamente è trasparente nei limiti della sua fascia di prezzo e dell'impianto che la fa suonare.
Ultimamente ho ascoltato le Sennheiser HD540, ora comprendo perché chi ascoltava le Sennheiser di quegli anni e poi è passato alle HD600 o HD650 ha parlato di suono un po' più chiuso, ma il velo nelle HD650 c'è solo con amplificazioni scarse, sia in potenza che qualità. Se non ben amplificata la Sennheiser soffre e la musica è nascosta.
Calda e colorata? Forse un pochino si, ma non velata!!!
Mediobasso che seduce ma non nasconde il medio, difficile da trovare in giro. I transienti non sono fulminei, anzi, la cuffia è un po' lenta, ma ripaga in musicalità (se musicalità significasse qualcosa)
Al migliorare dell'ampli migliora tantissimo e tira fuori tanta qualità. Perfetta per il violoncello solista, che a me piace ascoltarlo grasso e opulento quando non è assieme ad altri stumenti. Anche la HD650 è una scelta di vita che porta ad ottimizzare il set up per lei.

Pentito a metà di averle vendute.

E' una cuffia che si apprezza col tempo e con un buon set-up, negli stacca attacca perde sempre...

Pro
Seducente, rilassante e musicale. Il lato oscuro dell'audiofilia.

Contro
Lenta e non proprio neutra. Difficile da amplificare per farla suonare bene.


(fuori concorso) Fostex T50RP


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 T50rp10

La crème de la crème! Si, perché è cremosa, e se piace bene, altrimenti è meglio lasciar stare.
Non è migliore di nessuna delle cuffie precedenti, ma non è nemmeno peggiore.
La T50RP, in versione moddata, dovrebbe, in teoria, essere fuori dalla classifica; almeno per tre motivi: è una ortodinamica, non l'ho venduta, e soprattutto è moddata, ed è facile che ogni scarrafone sia bello a mamma sua, soprattutto quando la soggettività è padrona. Ma serve anche per un corollario finale sulle altre mid-price:

Non ha l'ampiezza di scena della K701
Non ha la comodità della Dt770
Non ha l'isolamento della SRH940
Non ha il basso della Dt990
Non ha la dinamica della X1
Non ha la facilità di pilotaggio della DT880 32 Ω
Non ha la richezza armonica della DT880
Non ha il corpo della HD650

allora che cos'ha di speciale? Ne ho provate diverse versioni e ci sono molti aspetti che permangono al variare delle modifiche. Iniziamo dal fatto che è equilibrata e con una timbrica corretta senza eccessi, se si riesce ad “accordarla” al proprio gusto.
Cosa significa timbrica corretta? E al proprio gusto? Provate a prenderne un paio vergini e con pochi euro iniziare a sperimentare.
Se ben spinta (digerisce fino a circa 3 watt mi pare) ha una discreta dinamica e un controllo in gamma bassa di tutto rispetto. Ottima risposta al transiente con ampli che lo permettono.
Ha coesione tra le gamme e musicalità. Buona velocità e soprattutto 2 caratteristiche per me ed i miei gusti sono fondamentali e che necessitano una sbirciatina al dizionario dell'audiofilo:
Grana fine, probabilmente la migliore tra tutte quelle elencate fino ad ora ad esclusione delle Sennheiser forse; medio liquido e naturale con una fluidità difficilmente riscontrabile nelle altre pari prezzo.
Tornando ai difetti la T50RP ha un roll off sulle alte abbastanza pronunciato, questo non le permette di ragggiungere livelli di dettaglio perfettamente soddisfacenti in quella gamma, e il basso dipende molto dalle modifiche che si fanno e dalla scelta dei pad. In pratica ve lo fate come volete ed in maniera piuttosto semplice. E' una cuffia chiusa o se volete semi- chiusa con i difetti che questa tipologia si porta dietro. La scena è piuttosto ristretta rispetto ad una DT990 per citare una pro a caso, ma fatta molto bene e precisa. Il layering è ai livelli delle Dt880, ma con meno ricchezza armonica. Condivide con la HD650 un sound scuro ma non velato, ha meno punch ma più controllo della Senny in gamma bassa. Mi sa che scende anche di più. Non c'è rigonfiamento del mediobasso (in alcune configurazioni di pad e feritoie posteriori semi chiuse, nella configurazione con i pad della SRH840 e 940 si ha una percezione di maggior equilibrio, ma meno “coinvolgimento”.
Ripeto che me la sono modificata su mio gusto e percezione, anzi ne ho due che suonano molto differenti tra loro, quindi è estremamente soggettiva come cosa, tuttavia ho avuto la possibilità di ascoltare anche due paia di T50RP modificate da altri utenti, nella loro diversità conservano un DNA comune e qualitativamente soddisfacente.
Mr Speakers ne vende una versione modificata con la stampa 3d basata sul driver classico della T50RP. Circa 600,oo dollari se non erro. Ne parlano bene... Per altri, invece, rimane una cuffia da chiusa 100,oo dollari. Le mie non sono sicuramente al livello di quelle che seguiranno in questa classifica, ma come cuffia chiusa hanno qualcosa da dire nella fascia mid-price.


Le sto tutt'ora continuando a modificare...


Pro:gamma media, grana, equilibrio, naturalezza.

Contro: Scena ristretta, di non facile pilotabilità, da moddare obbligatoriamente.


4° Beyerdynamic T1


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 P1011010

La Tesla è stata la mia prima cuffia di fascia top, sia come prezzo che come prestazioni. Fino a quel giorno  nessun upgrade audio mi aveva lasciato con quel senso di smarrimento. Forse il passaggio da un mangianastri divoratore di cassette massacrate al primo lettore CD ?
Il confronto con le Dt880 non è durato molto, la T1 fa un po' tutto meglio e con dimensioni maggiori. Forse la DT880 600 Ohm ha una gamma alta leggermente più dolce, e nei lunghi ascolti l'apprezzo molto, ma non restituisce lo stesso dettaglio della T1. La 880 è anche più comoda.

La T1 è velocissima, serrata e netta; sia in alto che in basso. Non mi pare eufonica come può esserlo una HD 650. Scena molto vasta e soprattutto estremamente profonda; senza che però il tutto sia disperso e photoshoppato nello spazio come potrebbe accadere con una K701. C'è quello che un audiofilo serio definirebbe "presenza". Forse.
Questo in un headstage in cui la tridimensionalità è senza dubbi migliore delle tre sorelline Beyer DT.

Alti abbastanza in evidenza come mi aspettavo dopo le tre della serie DT. Dettaglio come mi aspettavo da una Top.
Gamma bassa che un recensore professionista troverebbe sicuramente pregevole e definirebbe con versi aulici costellati da vocaboli mutuati dall'arte scultorea, ma questa è un'opinione; il fatto, invece, abbastanza evidente e meno soggettivo, è che a differenza delle cuffie citate in precedenza si riesce ad arrivare a 30 Hz abbastanza in tranquillità.
Mi sembra più divertente della Dt880 e con maggior impatto, tuttavia un punch maggiore non lo avrei disdegnato.
La gamma media è ottima e abbastanza rifinita, siamo su un livello decisamente più elevato rispetto alle cuffie mid-price citate in precedenza, ma le altre top che seguiranno offrono qualcosa in più in risoluzione, linearità o semplicemente piacevolezza.
Gamma alta estesa e in evidenza con una tipica frizzantezza in stile Beyer. Con molta musica classica si sposa benissimo, con un certo tipo di rock duro e spacca crash non è consigliatissima.

Queste sono state le prime impressioni appena arrivata:

… per chiudere una settimana nel migliore dei modi mi lascio sempre il tempo e la pace necessarie all'ascolto delle Goldberg. A caso un po' tutte quelle che ho, ma per una sorta di inaugurazione speciale delle Tesla ho scelto quelle dell '81 di Gould.

Dopo l'arrivo delle HD650 i brani con pianoforte solo li ho lasciati sempre a loro. Il  mediobasso opulento che dona "corpo" e peso, unito alla delicatezza in alto senza perdita di "informazioni" o "armoniche" me le ha sempre fatte considerare regine nell'ascolto del piano (e del violoncello solo). Il clavicembalo in generale, invece, è per mio gusto roba da DT880.
Beh, cosa fa Gould con le T1?
Una cosa molto semplice e banale: suona meglio.
Nello specifico è una questione di velocità. Non so se riesco ad esprimermi con la terminologia audifiga adatta, ma credo si tratti di" trasparenza" e "transienti".
Chi ascolta Gould percepisce subito con quale facilità faccia suonare il piano. Non sono abbastanza capace di esprimere a dovere come suoni, né tantomeno come suoni con la T1, ma tutto sembra per lui più semplice e scorrevole. Con la Tesla è netta la sensazione del pianoforte come strumento percussivo, con le HD650 ogni tanto me ne dimenticavo.
Se non ricordo male la HD650 ha più punch e fa sentire un peso maggiore della gamma medio-bassa, la T1 è più leggera ed eterea, decisamente più rapida e spigliata in tutti i passaggi e tutte le gamme. Una 650 molto aristotelica, una T1 abbastanza platonica, nello stile e nei concetti espressi. Due modi opposti di ascoltare il piano, entrambi piacevoli e attualmente per me irrinunciabili. E' un tipo di musicalità differente, una coinvolgente per la presenza, l'altra per spigliatezza.

Tutto sommato è un'ottima cuffia: veloce spigliata con bel basso sufficientemente corposo ed esteso. Ha un buon equilibrio e buona neutralità. Dati suoi 600 Ohm nominali e 1400  Ohm di picco, si sposa molto bene con amplificazioni valvolari con circuitazione OTL, meno con gli SS studiati per lavorare bene con le impedenze molto basse.

Non pentito di averle vendute

irrinunciabile per chi ha apprezzato la serie DT

Pro
finalmente! la T1 ha ammazzato tutte le scimmiette per le cuffie mid-price e mi ha spinto a vendere l'inutilizzato.

Contro
Ok, ha ammazzato le scimmiette, ma purtroppo questa T1 ha anche aperto la gabbia degli orango


3° Audezé LCD 2.2


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 P1011011

Leggendo le recensioni in rete, non avrei mai pensato di approdare ad una Audezé. Anche dopo averla ascoltata ad un meeting non ne rimasi particolarmente impressionato se non per una gamma bassa corposa e profonda al di là di ogni immaginazione cuffiofila.
Oltre a questo non mi colpì, proprio come non mi colpì la HD650 ascoltata fuori da casa mia in fretta e furia e senza la mia musica. Effettivamente è il naturale upgrade per gli amanti del sound HD650. Questo tarlo continuava ad assillarmi ed è stato difficile trovare una buona scusante per acquistarne una.
La scusante non l'ho trovata, ma la cuffia si, ed è una cuffia per il puro e semplice godimento. Calda e scura come me l'aspettavo, ma dalla buona risoluzione e con buona trasparenza. Ha un effetto cremoso e amalgamante nel proporre il messaggio sonoro che costituisce un mix tra HD650 e T50RP, con un basso così maestoso e profondo,  ma non invadente, che fa arrossire le due cuffie di fascia media.
Non riesco a togliermi dalla testa l'idea del cioccolato fondente che sgorga dal cucchiaio di legno. Suona così, è un po' eufonica, ma grazie a questo perfettamente a suo agio anche con registrazioni datate di classica (solista) e piccole formazioni Jazz.
Ottima con il Jazz classico, si sfoga e prende possesso di tutta la discografia rock in mio possesso grazie ad un impatto energico e deciso unito ad una capacità singolare di nascondere le imperfezioni per lasciar scorrere la musica. Perché alla fine, seppur in quantità inferiore alla T1, il dettaglio c'è, ma è magicamente solo quello che serve, non quello che distoglie l'attenzione dalla musica.
Ha un roll-off  abbastanza pronunciato in alto, ma fino a lì ha un bilanciamento tonale notevole.
La carenza in gamma acuta accentua maggiormente la presenza e la matericità in gamma bassa nonché il peso con cui viene proposta; ed anche qui, con chissà quale magia, il basso enorme e prorompente non inficia e non adombra un'ottima gamma media priva di buchi o rigonfiamenti. Ha un modo di suonare che privilegia la fondamentale, non è ricca armonicamente quanto una HD800 o una HE6, ma non per questo è troppo lontana dal riprodurre con naturalezza gli strumenti acustici. C'è di meglio, ma anche molto peggio.
La scena non è particolarmente sviluppata né ariosa, ma non è nemmeno esageratamente claustrofobica o confusa. È forse un po' il prezzo da pagare per avere questo basso pieno e rotondo e degli alti assolutamente non affaticanti. (beh, gli alti quasi non ci sono, è difficile che qualcosa che non c'è affatichi...)
Con molti programmi musicali di classica non si esprime bene, perciò è una di quelle cuffie che sconsiglierei a chi ascolta classica e non intende avere più di una cuffia. E' straordinaria con il violoncello solista, ho una quindicina di versioni delle Suite per Violoncello di Bach, credo che me riascolterò molte con questa Audezè. Devastante con l'assolo di batteria in Loussier trio in “The Bach Book”  (concerto n°5 Allegro 1050) lo sto ascoltando proprio in questo momento. A memoria, nemmeno la LCDX non mi aveva impressionato in questo modo con questo brano.
È perfettamente complementare alla HD800, ciò che non ha l'una ha l'altra, questa è una buona scusa per averla!

Sto meditando di venderle per una Audezé chiusa


Un must per il Jazz d'annata, Rock e violoncello in cuffia


Pro
Il più bel basso in cuffia. Senso di intimità. Perdona molto.

Contro
E' il più bel basso, ma non è il migliore. Un po' chiusa come headstage e fin troppo scura, seppur trasparente, per essere l'unica cuffia da possedere.





2° Sennheiser HD800 (versione 2013)


La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 P1011012

La regina tedesca... austera e così pienamente convinta del suo modo di proporre la musica.
Se c'è qualcosa che non va nell'ascolto è sempre a causa del cavo, del Dac, dell'ampli, della registrazione, del governo...
Beh questo è quello che si legge spesso. Molti, troppi insoddisfatti dalla HD800 e tutti a venderla o correre dietro al set-up perfetto per lei.
C'è un fondo di verità; la tedesca non perdona nulla, è spietatamente neutrale e rivelatrice, perciò se c'è qualcosa che non va nell'impianto o nella registrazione alla fine salta fuori e in alcuni casi si perde il gusto dell'ascolto poiché evidenzia i difetti ancor prima dei pregi.
Alla fine, per le mie esigenze, è sufficiente un discreto OTL o uno SS con un buon swing in tensione; si ma per pilotarla a dovere, non per attufarla. Anche la HD800, seppure con impedenza di 300 Ohm nominali, così come la HD650,  ha un notevole picco di impedenza fino a circa 600 Ohm a 100 Hz, sarebbe bene che l'ampli si comportasse bene anche a queste impedenze. Va splendidamente anche con valvole dal carattere aperto e brillante, anzi, le doti della cuffia ne vengono esaltate.Il resto fa solo parte di quel gioco che ti distoglie dalla musica. Il resto fa solo parte di quel gioco che ti distoglie dalla musica.
Ops, la musica... a proposito di musica, perché ascoltarci i Pink Floyd o i Rage Against the Machine, per poi lamentarsi? Perché ascoltarci una vecchia incisione di Charlie Parker?
Suvvia! Non è quella la musica adatta alla tedesca. Acquisto sbagliato! È quasi meglio lasciar perdere e prendersi una Audezé, anziché svenarsi per un set-up che la faccia rockeggiare o che la attufi.
Una sinfonia di Mozart, un Mahler o ancor meglio qualcosa di Stravinskij. Queste sono opere che la regina restituisce in tutta la loro bellezza e con le quali il godimento musicale è garantito.  Anche senza bilanciamenti vari e trattati di cavologia.
Però va detto che  nemmeno tutta la “classica” è sempre ottimale per la HD800, il suo modo di presentare la musica non è perfetto, o almeno a me piace meno, con gli strumenti solisti. In particolare con il piano solo e il violoncello, appaiono troppo estesi dimensionalmente per sembrare reali, anche alcune opere abbastanza datate soffrono la precisione della tedesca.
La virtù dell'headstage e questo suo modo unico di suonare andrebbero assecondati proprio con oculate scelte musicali e viceversa, cosa ancor più importante, se ascoltate molta classica sinfonica,  la HD800 è la cuffia che fa per voi.
Proprio per una scelta tecnica, con i driver posizionati in quel modo si ottiene questo headstage enorme ma si perde anche un po'  di impatto “viscerale”, per cui sarebbe opportuno rivolgersi ad un'altra cuffia, magari magnetoplanare, se non si è soddisfatti. Nemmeno 2 o 3 Watt riescono a sopperire a questo posizionamento dei driver deciso a priori in sede progettuale e difficilmente eludibile. (cosa che vale anche per la T1).  Va comunque chiarito che non manca di impatto in assoluto, è solo in leggero svantaggio rispetto ad altre top.
Anche con un ampli non stellare, ma sufficientemente potente e qualitativamente buono, attraverso la HD 800 ogni sinfonia esplode e si libera completamente fuori dalla testa. Se la Beyer T1 presenta una scena larga e profonda, con la Sennheiser questa è enorme. La HD800 è veloce quanto la Beyer e più della LCD 2.2 ma con un decadimento meno netto e una sensazione di riverbero che la T1 e la LCD non hanno. Se sia un bene o un male non saprei dire, certamente aiuta la sensazione di “ambienza” e proietta le distanze in profondità riuscendo ad illuderci che tutto è fuori dalla testa,  ma non ho ben chiaro se la HD800 aggiunga o meno alla registrazione qualcosa di artefatto che non c'è. Questa è la sua magia, la sua peculiarità, nel bene e nel male.
Ciò che di stupefacente riesce a fare è una scansione dei piani sonori, o layering che dir si voglia, sconosciuta alla T1 e alle altre top di questo lotto. Descrive il posizionamento degli strumenti in profondità con una disinvoltura tale che lo sforzo da parte dell'immaginazione diventa minimo. Con la T1 è tutto più stagliato sul fondo, una sorta di profondità non riempita su tutti i livelli e distanze. Come ho già accennato prima non ho capito se si tratti di un artefatto, ma ciò la rende unica tra tutte le cuffie solo per questo.
Precisione, separazione e focalizzazione sono da cecchino. Tranquillamente paragonabile a T1 e HE6. Merito di una gamma media e alta molto rifinite e pulite.
Il basso, come le altre gamme è contraddistinto da un'estrema pulizia e precisione. Pur non avendo l'impatto della LCD2.2 scende molto bene e senza “indecisioni”. Se vi piace il vocabolo “articolato” per descrivere il basso abusatene pure.
Con le grandi masse orchestrali non manca nulla, quella sensazione di apparente leggerezza del basso della Senny lascia spazio alla disinvoltura con la quale si esprime nei salti dinamici impegnativi. Il basso c'è, la botta arriva, e tutto con un'eleganza da regina, quando è il momento il basso c'è ed è prestante, se, invece, interessa di più un medio basso gonfio e corposo, allora anche qui la scelta della cuffia è errata.
Non sarebbe scandaloso se fosse la prima della classifica.

Questa mi sa che non la venderò

Un must per la classica sinfonica

Pro
Comodità, neutralità, headstage

Contro
non perdona le pessime registrazioni (e nemmeno la pessima musica...), nel suo essere “perfettina” manca di coinvolgimento emotivo.





1° Hifiman HE6


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Bene. Siamo alla fine.
Prendete tutto quello che di buono ho detto delle altre cuffie, scartate gli eccessi, ma soprattutto i difetti, frullatelo e troverete la HE6.
Beh, a patto che sia ben pilotata, altrimenti non si muove. E qui, sinergie a parte, sarebbe bene dotarsi di circa 5W (classe A?) sui 50 Ohm di impedenza della cuffia; come consiglia la stessa Hifiman. Si, 5W su 50 Ohm. C'è chi utilizza l'uscita diffusori di amplificatori da 100 W. Obbligatoriamente va ascoltata con i pad velour, gli osceni pad simil pelle non le rendono assolutamente giustizia.
Tanta potenza da parte dell'amplificatore, meglio se di buona qualità, questo è il biglietto da pagare sentire una cuffia che non suona. Una cuffia che sparisce. Una cuffia che lascia il passo alla musica più di tutte le citate in precedenza. Se volessi descrivere come suona posso parlare un sound fatto di forza e gentilezza, equilibrio e linearità da primato, trasparenza a livelli che non avrei nemmeno immaginato.
Non ha lo slam e la corposità della LCD 2.2, non ha l'headstage esteso quanto la HD800 e nemmeno la profondità e l'altezza di scena della T1 ...
A dir la verità non ha nulla di eccessivo, fa veramente poco di suo e possiamo utilizzare la tanto abusata frase: “è come se tra me e la musica avessi tolto di mezzo qualcosa”.
La sua sound-signature è non avere una sound-signature. La cuffia cerca di scomparire il più possibile, con la sua firma e la sua impronta sonora. Sembra riportare il suono per quel che è. Sembra riportare, non riprodurre.
Ora il contatto col messaggio musicale è più diretto, non avere né difetti né esagerazioni, è la sua dote. Forse la gamma acuta che potrebbe esser definita audiofilisticamente cristallina, la HE6 ha un acuto simile a quella tipica brillantezza valvolare senza eccessi, ricca e non penetrante, forse questo è il suo carattere sonoro per chi arriva da una LCD2, oppure può colpire per un basso corposo e presente per chi viene da una HD800.
Ogni pezzo che ascolto con la HE6 mi viene rivelato. La musica ha una definizione eccellente lasciandoti con la sensazione che non manchi nulla e che nulla sia riprodotto con enfatizzazione.
Ha un'impostazione decisamente più chiara e meno chiusa della Audeze, ma senza mai sfociare in fatica d'ascolto o aggressività. Il suono è chiaro, nitido e cristallino senza forzature. Rispetto alla Sennheiser è più pesante corposa e presente in basso, con pari, se non superiore, definizione e risoluzione in alto senza però esser mai “piccante” come qualche volta può capitare alla tedesca. Considerando il tipo di tecnologia magnetoplanare, che in molti casi presenta un buon impatto in basso ma una gamma acuta sotto tono, qui la Hifiman ha fatto un mezzo miracolo.
Uno dei termini audiofili abbastanza abusato: “levigato” con questa cuffia ha finalmente una denotazione. Ha una estensione in alto notevole, senza roll-off, ma senza mai offendere. Ha, infatti, quella natura leggermente forgiving che perdona le registrazoni datate non non risulta spietata quanto una T1 o una HD800.
La gamma media, che è la cosa che mi interessa maggiormente in una cuffia assieme alla timbrica e alla trasparenza, è anch'essa netta e pulita senza mai risultare fredda o anonima. Tutte queste quattro cuffie top sono capaci di rendere la gamma media ad ottimi livelli, HD800, HE6 e LCD2.2 lo fanno con una grana finissima e con le loro peculiarità: Più corposa la Audezè, più esile la Sennheiser, una via di mezzo la Hifiman.
La HE6 è dotata anche di un basso profondo e materico, anche se non così corpulento quanto la LCD 2.2,  risulta molto più convincente e coinvolgente di quello delle due tedesche.  L'equilibrio tra le gamme, tutte di pari qualità e quantità  è ciò che mi spinge a definirla universale. Di tutte queste cuffie è forse l'unica che si potrebbe tenere senza avere necessità di affiancarne un'altra. Diciamo che è adatta a chi crede nella monogamia cuffiofila.
Non impressiona con effetti speciali, ma si intravede sin dalle prime battute una dote eccezionale: il controllo. E' l'unica tra queste che il giorno in cui è arrivata non mi ha fatto esclamare “Wow!”, nulla mi ha colpito in prima istanza, poi riascoltando le altre cuffie ho iniziato a comprendere che erano queste ultime a metterci qualcosa di loro, nel bene e nelmale.
La HE6 è controllatissima in ogni gamma, in ogni nota; con la sua estrema velocità, controllo e disinvoltura nel riprodurre ogni ogni partitura offre tutto con estrema naturalezza, mi piace con ogni genere musicale, si esalta e diventa devastante con il piano solista. Non colleziono solo cuffie in quantità... ho una ventina di interpretazioni delle Goldberg tra piano e clavicembalo. Ho promesso a me stesso che passeranno tutte sotto le HE6 almeno un paio di volte prima di cederle; la velocità, la percussione viscerale di cui son capaci, la notevole ricchezza armonica unita ad un basso corposo, presente e calibrato le rendono perfette per sviscerare ogni passaggio di queste interpretazioni.
Non ha un headstage immenso, è nella media, ma con una immagine molto rifinita e precisa con una separazione da primato. Non si scompone mai con le grandi masse orchestrali e tutto fluisce con facilità e scioltezza, anche se per le grandi orchestre continuo a preferire la HD800 e il suo modo di presentarla. Per certi versi la dinamica che esprime la HD800 può essere considerata migliore o maggiore.
La HE6, essendo dotata di un'ottima dinamica, se sufficientemente spinta dall'ampli, mantiene una coerenza di scena perfetta. Un improvviso salto dinamico, non la fa urlare, non la comprime, non la satura, ma è come se questa esplosione avvenisse nella più completa naturalezza e fluidità. Sembra che la “botta” ti arrivi senza sforzi e senza fatica. Non dà mai, con il suo ampli associato, la sensazione di essere al limite, e questo aiuta la sensazione di naturalezza. Siamo in un terreno molto delicato, per questa caratteristica, la coppia può essere anche tacciata di eccessiva morbidezza. Nei primi giorni d'ascolto non rimasi impressionato, non gridavo WOW!  Mi aspettavo più cattiveria, ma poi iniziai a capire.
La loro collocazione in vetta alla mia classifica personale sarà sicuramente opinabile; se qui in cima ci fossero le HD800 non mi sentirei intellettualmente disonesto, ma nella vita ho praticato uno sport agonistico nel quale il pareggio non è contemplato, e questo incide tutt'ora nei miei giudizi. Ad esser sincero una comparativa diretta e approfondita tra le due, come feci tra LCDX e HE6 o T1 e HD800 non l'ho ancora fatta. Le ascolto in tempi diversi, con opere adatte a loro, una è in camera da letto ed una in soggiorno con le rispettive amplificazioni In questo momento, però, la scelta ricade sulle HE6 come regina delle mie cuffie, per una questione di coinvolgimento emotivo.
Il rapporto Q/P non è stellare se si considera che un amplificatore per cuffia in grado di pilotarla a dovere ha costi alti. Se invece si possiede già un buon ampli diffusori da un centinaio di Watt e la si attacca all'uscita diffusori il rapporto Q/P è molto molto valido, non ho mai testato la HE6 con l'ampli diffusori, ma la stessa Hifiman consiglia la cosa.
Tende a scomparire come suono, ma come oggetto fisico ha un design ergonomico pessimo. Una cuffia di questo prezzo non può permettersi una tale scomodità, ogni tanto la pressione sulle tempie unita ad un peso non troppo contenuto, nei lunghi ascolti, a volte mi costringe a toglierla dalla testa. Era ciò che temevo pur avendola provata, di ritrovarmi una cuffia definitiva per come suona, ma che non riesco ad indossare con disinvoltura per lunghe sessioni d'ascolto. Primeggiano come sound, ma sono quasi le più scomode di tutte quelle citate. Un primato orribile per una cuffia di questo prezzo. Spero che con le prossime HE600 o HE1000 la Hifiman si riscatti.
Non è la cuffia perfetta, altrimenti su Head-fi non ci sarebbero interminabili thread in cui si discutono e si fanno le modifiche alla cuffia, però tra le mie è quella che ci si avvicina maggiormente all'idea di perfezione; magari perfetta sarà la HE1000, ed il fatto che la Hifiman l'abbia appena presentata mi ha dato un'altra brutta scimmia da pelare.

Può suonar tutto

Pro
Trasparenza, linearità, equilibrio, dettaglio, naturalezza.

Contro
Comodità, pilotabilità, non è la 009.

Prima di ogni cosa, saluto tutti, sono nuovo e questo è il primo post. Ho letto a qualche anno di distanza ma ci tengo a complimentarmi ugualmente: articolo ben fatto, lo definirei prezioso.
Proprio il leggerlo, mi ha messo la classica pulce nell'orecchio, che per essere onesti assomigli di più ad una scimmia Laughing
Sono curiosissimo e sento un'attrazione fatale per la sennheiser hd 800 liscia non la s; quest'ultima costa troppo e non so se sia migliore del modello precedente che adesso si trova usata, a costi più umani. La questione è questa: io ho una Hd 660 s. L'ascolto con l'accoppiata dac/ apli topping D90+A90 in bilanciato con un cavo Custom Cans con xlr 4 pin, che le ha fatte decollare. Non apro la questione cavi vs effetto placebo. Alle mie orecchie la differenza tra questo cavo e quello in dotazione è talmente evidente da non lasciarmi dubbi. Insomma con la catena dac/ampli e cavo in possesso, l'ascolto è appagante, equilibrato. Suona più ampio, limpido, nonostante il carattere scuro (ma pieno di equilibrio) di questa cuffia. Ascolto prevalentemente Classica e Jazz con incursioni tutt'altro che occasionali nel soul soprattutto, e nel funk. Nella classica e nel Jazz il suono è dettagliato, nel soul, così come in musiche strutturalmente meno complesse, la qualità della registrazione conta moltissimo. Adesso ho in cuffia l'album Vodoo di D'angelo e il livello di goduria che provo è inenarrabile. Bene, va tutto bene con le 660s. Poi l'articolo in questione, mi apre ad un paesaggio nuovo. Quando ascolto la 660 s che è una cuffia splendida, mi capita di chiedermi: se fosse un pò più cristallina in alto e con un soundstage più ampio, avrei smesso di cercare altro! MI troverei nel mio paradiso cuffiofilo agognato. Ecco, la questione è questa. Se prendo la hd 800 giungo effettivamente in questa dimensione paradisiaca (una 660 affinata in alto e ampliata nel palco) o entro in un vortice di problemi? Suono freddo (le 660 sono calde e vellutate ma un pò scure e con gli strumenti un pò ravvicinati) troppo analitico, senza passione e difficile da pilotare o vedrò la luce? ? La mia catena è sufficiente a pilotarle bene? Insomma l'upgrade ha senso oppure scoprirò un altro livello e un altro mondo, rispetto alle 660, o resto dove sono?
P.S. è chiaro che dovrei ascoltarle prima, ma nel frattempo, confrontare le opinioni d'ascolto è cosa utile. Grazie a tutti!

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Messaggio Da alessandro1 Dom 11 Apr 2021 - 1:18

Ciao Sonny, Tra tutte quelle che ho citato sono rimaste solo la HD800 (giusto per alimentare la scimmia)e una delle Fostex.

Ne ho viste in vendita a meno di 600,oo pure con pad e headband nuovi. Non son più di moda, ne approfitterei, al massimo ci perdi poco. Comode e leggere come le HD800 è dura trovarle in tutta la nuova ondata di cuffie top.
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Messaggio Da SonnyR Dom 11 Apr 2021 - 13:25

alessandro1 ha scritto:Ciao Sonny, Tra tutte quelle che ho citato sono rimaste solo la HD800 (giusto per alimentare la scimmia)e una delle Fostex.

Ne ho viste in vendita a meno di 600,oo pure con pad e headband nuovi. Non son più di moda, ne approfitterei, al massimo ci perdi poco. Comode e leggere come le HD800 è dura trovarle in tutta la nuova ondata di cuffie top.

Intanto grazie per la risposta! Effettivamente la scimmia non era minimamente passata, anche se ha avuto un lieve cambio di direzione. Ha fatto una leggera una svolta ad "s" per così dire Very Happy .
Sono in possesso da qualche giorno di una fiammante HD 800 S!!!!che se pur ancora in fase di rodaggio, mi ha conquistato all'istante. Palcoscenico ampissimo, dettaglio incredibile: nel concerto per violino ed orchestra di Prokofiev, ho potuto udire la cavata dei contrabbassi in modo così forte e chiaro che mi sono girato per vedere se per un motivo qualsiasi non fossi finito in mezzo ad un'orchestra!:lol.
Tutto senza rinunciare alla rotondità, ad un certo calore. Calore che ho molto amato nelle 660 s ma che restava "costretto" in un palco strettino che ammassava un pò le voci, pur restando una cuffia meravigliosa nella sua categoria. La nuova la ascolto con la combo topping D90/A90 che mi pare al momento più che all'altezza. Se dovessero comparire esigenze migliorative (vedi scimmia) sarà all'amplificatore che guarderò. Anzi se qualcuno ha dei suggerimenti su un buon ampli da abbinare alla senny...La scimmia delle cuffie invece è appagata e serena, non salta di ramo in ramo ma è seduta comoda con un bel paio di cuffie e se la gode!

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Messaggio Da Humpback Ven 13 Mag 2022 - 7:07

Complimenti, è impossibile non rimanere affascinati da una recensione di questa qualità.

Purtroppo sono molto ignorante in materia e vorrei aprire una piccola parentesi.

L'amplificatore cuffia è consigliato e in alcuni casi obbligatorio per alcune cuffie o posso attaccarle all'amplificatore del mio impianto (marantz 6007) che già possiede l'uscita?
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Messaggio Da lello64 Ven 13 Mag 2022 - 14:35

Dipende dalle cuffie (facilità di pilotaggio) e dalle aspettative
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Messaggio Da UMMAGUMMA1960 Ven 13 Mag 2022 - 16:00

Normalmente l'uscita cuffia di ampli di fascia mediobassa, altro non è che una attenuazione dell'uscita diffusori e altri aggiustamenti di impedenza, quindi un ampli dedicato è sempre da preferire, facendo cmq attenzione ad accoppiarlo con cuffie di impedenza compatibile.
P.e. il mio pre Nad ha un ampli dedicato cuffia, ma esce a 250 ohm, e la sennheiser da 80 ohm si sentiva gonfia sui bassi e non cristallina sugli alti.
Ho preso un amplificatorino minimale che esce a meno di 2 ohm e adesso le cuffie suonano da dio
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La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940 - Pagina 2 Empty Re: La mia avventura tra le cuffie: HD800, HD650, X1, HE6, LCD2.2, T1, DT880, DT770, DT990, T50RP, K701, SRH940

Messaggio Da lello64 Ven 13 Mag 2022 - 20:16

UMMAGUMMA1960 ha scritto:Normalmente l'uscita cuffia di ampli di fascia mediobassa, altro non è che una attenuazione dell'uscita diffusori e altri aggiustamenti di impedenza

una volta forse... adesso è più facile che sia un classe d per cui non potendolo fare si usa un operazionale da due soldi... che è peggio ancora
non so nel caso del marantz citato cosa sia... forse è ancora un classe ab per cui si... c'è un partitore resistivo come dici tu
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Messaggio Da valterneri Ven 13 Mag 2022 - 22:53

si, è in classe AB e c'è un resistore di limitazione in serie all'uscita cuffia,
il resistore è obbligatorio,
senza basterebbero i primi due centimetri di volume per far scoppiare cuffia e orecchie

il problema è che gli amplificatori sono nati per scaricare molti Watt su pochi Ohm,
è questo quello che devono fare,
mentre le cuffie vogliono milliwatt su molti Ohm

ma sulla qualità non è come si crede,
lo schema di quell'amplificatore surclassa abbondantemente quello di moltissimi
amplificatorini per cuffia, pure costosi ***, ma non è adatto per una cuffia

il "resistore di limitazione" è un metodo semplice di adattamento finale-cuffia,
ho visto lo schema del 6007 un anno fa e credo di ricordarmi che fosse da 220 Ohm,
lui è neutro, ma essendo in serie al modulo d'impedenza della cuffia
si ottiene un partitore variabile in frequenza,
ovvero, non è né l'amplificatore né il resistore, il colpevole,
è proprio la cuffia che si autorovina l'adattamento


comunque non mi farei troppi problemi, e farei questa prova:
ascolti e amplifichi musica dal computer
metti il suo volume al massimo
inserisci la cuffia nel computer e ascolti la quantità di volume
inserisci la cuffia nell'amplificatore e regoli il suo volume
per portarlo al pari dell'ascolto diretto dal computer

ora avrai quindi due driver:
il computer e l'amplificatore che offrono lo stesso volume ma differente qualità,
se non senti differenza non comprare nulla
se è migliore l'amplificatore non comprare nulla
se è migliore il computer compra un driver cuffia

ma cura molto di ascoltare nei due modi a parità di volume


*** a parità di quel che succede nei cavi,
anche sui driver cuffia costosi e sui preamplificatori phono costosi
c'è molto cibo per polli
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