Preamplificatore
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T-Forum, la vera HiFi alla portata di tutti :: Amplificatori :: Integrati e finali a stato solido in classe T/D :: T-Amp, il TA-2024 originale
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Preamplificatore
Considerando che il T-Amp (così come i suoi “cugini in scatola più pregiata”) dispone di una sola uscita, ritengo opportuno inserire uno specifico argomento riguardante il preamplificatore.
Innanzitutto è a mio avviso opportuno sottolineare che una delle ragioni della totale assenza di rumore che caratterizza i vari classe T è proprio l’assenza di componenti aggiuntivi al circuito di amplificazione (selettori d’ingresso ecc.). Pertanto, qualora si desideri usufruire di più fonti, sarebbe consigliabile staccare e riattaccare i relativi cavi di segnale, anziché ricorrere ad un preamplificatore o ad un selettore d’ingresso.
Per quanto riguarda la fonte analogica, l’utilizzo di un preamplificatore specifico è invece indispensabile: in questo caso conviene tenere il pre phono sempre collegato al giradischi e, all’occorrenza, staccare dall’amplificatore il cavo di segnale del lettore CD/DVD o di altra fonte e collegarvi il pre phono.
Disponendo del T-Amp della Sonic Impact, per facilitare tale operazione utilizzo due adattatori a cui tengo sempre collegati i relativi cavi di segnale, in modo da staccare e riattaccare direttamente gli adattatori (più comodi e rapidi degli RCA, sempre connessi agli adattatori stessi).
Infine, sempre per quanto riguarda il pre phono, secondo me non conviene spendere una fortuna: io ho acquistato l’economicissimo TProgress PM-06 da 36 euro e va davvero alla grande (tecnicamente perfetto e con totale assenza di rumore, inclusi i classici disturbi subsonici che spesso affliggono anche pre molto costosi…)
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Impianto : Lettore Philips CD460, amplificatore "BeoAffordable" (con modulo Bang&Olufsen ICEpower 50ASX2 e pre phono/linea integrati by Camillo Gianelli), diffusori a sospensione pneumatica Boston Acoustics T-930 "improved" con woofer Indiana Line W20.
Re: Preamplificatore
Andrea,hai mai sentito un pre a valvole fatto con criterio connesso ad un T-AMP (possibilmente modificato con condensatori in ingresso che facciano passare tutto il contenuto audio, potenziometro di qualita' decorosa, connettori adeguati etc. etc.)?
Re: Preamplificatore
Andrea Gianelli ha scritto:Considerando che il T-Amp (così come i suoi “cugini in scatola più pregiata”) dispone di una sola uscita, ritengo opportuno inserire uno specifico argomento riguardante il preamplificatore.Innanzitutto è a mio avviso opportuno sottolineare che una delle ragioni della totale assenza di rumore che caratterizza i vari classe T è proprio l’assenza di componenti aggiuntivi al circuito di amplificazione (selettori d’ingresso ecc.). Pertanto, qualora si desideri usufruire di più fonti, sarebbe consigliabile staccare e riattaccare i relativi cavi di segnale, anziché ricorrere ad un preamplificatore o ad un selettore d’ingresso.Per quanto riguarda la fonte analogica, l’utilizzo di un preamplificatore specifico è invece indispensabile: in questo caso conviene tenere il pre phono sempre collegato al giradischi e, all’occorrenza, staccare dall’amplificatore il cavo di segnale del lettore CD/DVD o di altra fonte e collegarvi il pre phono.Disponendo del T-Amp della Sonic Impact, per facilitare tale operazione utilizzo due adattatori a cui tengo sempre collegati i relativi cavi di segnale, in modo da staccare e riattaccare direttamente gli adattatori (più comodi e rapidi degli RCA, sempre connessi agli adattatori stessi).Infine, sempre per quanto riguarda il pre phono, secondo me non conviene spendere una fortuna: io ho acquistato l’economicissimo TProgress PM-06 da 36 euro e va davvero alla grande (tecnicamente perfetto e con totale assenza di rumore, inclusi i classici disturbi subsonici che spesso affliggono anche pre molto costosi…)
Attacca, stacca, riattacca, quanto tempo sprecato per nulla...
usa uno di questi e non avrai nessun problema di perdita di qualita' del segnale. Provare per credere.
http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&rd=1&item=110277674869&ssPageName=STRK:MEWA:IT&ih=001
http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&rd=1&item=250281044237&ssPageName=STRK:MEWA:IT&ih=015
pincellone- Membro classe argento
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Re: Preamplificatore
Grazie per l'info
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Preamplificatore
Ciao; sono diverse volte che suggerisci l'utilizzo di un pre a valvole...potresti indicare qualcosa di pronto? Oppure è indispensabile autocostruirsi qualcosa?MaurArte ha scritto:Andrea,hai mai sentito un pre a valvole fatto con criterio connesso ad un T-AMP (possibilmente modificato con condensatori in ingresso che facciano passare tutto il contenuto audio, potenziometro di qualita' decorosa, connettori adeguati etc. etc.)?
Attualmente uso un pre passivo (Albarry AP3) e ne sono soddisfatto: il carattere del TA 10.1 che uso non mi pare modificato a differenza di quanto avvertivo con altri pre attivi; se lo conosci, suggeriresti qualche modifica particolare?
mgiombi- Membro classe argento
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Re: Preamplificatore
Da un punto di vista tecnico sono a mio avviso preferibili soluzioni a stato solido, in particolare a circuiti integrati, più affidabili ed esenti da rumore.
Le valvole in sè non offrono alcun vantaggio, neppure dal punto di vista della qualità sonora, la quale non dipende mai dal singolo componente (valvola, transistor o mosfet che sia) ma dall'intero progetto: esistono ottimi valvolari, ottimi circuiti a transistor o mosfet e pessimi esempi dell'uno e dell'altro tipo.
Tra l'altro l'elettronica a stato solido ha semplificato di molto la progettazione, riducendo le dimensioni e i costi, il tutto con un risultato sonoro più certo ed una maggiore affidabilità nel tempo.
Ad ogni modo se state cercando un preamplificatore ben fatto, potete trovarlo qui: http://www.maurarte.comUltima modifica di Andrea Gianelli il Mar 12 Ago 2008 - 15:49 - modificato 3 volte.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Preamplificatore
Andrea Gianelli ha scritto:Da un punto di vista tecnico sono a mio avviso preferibili soluzioni a stato solido, in particolare a circuiti integrati, più affidabili ed esenti da rumore.Le valvole in sè non offrono alcun vantaggio, neppure dal punto di vista della qualità sonora, la quale non dipende mai dal singolo componente (valvola, transistor o mosfet che sia) ma dall'intero progetto: esistono ottimi valvolari, ottimi circuiti a transistor o mosfet e pessimi esempi dell'uno e dell'altro tipo.Tra l'altro l'elettronica a stato solido ha semplificato di molto la progettazione, riducendo le dimensioni e i costi, il tutto con un risultato sonoro più certo ed una maggiore affidabilità nel tempo.
Straquoto!
pincellone- Membro classe argento
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Re: Preamplificatore
Grazie per il feedback
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Preamplificatore
Le valvole permettono di ottenere risultati molto elevati con circuitazioni piuttosto semplici.
Naturalmente anche con dispositivi a stato solido si possono ottenere risultati degli di nota.
Gli integrati (operazionali) a mio avviso fanno molti danni. In un qualsiasi lettore cd sostituendo gli operazionali in uscita con circuitazioni non controreazionate sia a tubi o a discreti si ha un notevole incremento della qualita'.
Mi e' passato per le mani questo:
http://cgi.ebay.it/IMPROVED-6N3-5670-396A-2C51-AUDIO-TUBE-PREAMPLIFIER-KIT_W0QQitemZ120259794149QQihZ002QQcategoryZ12050QQcmdZViewItemQQ_trksidZp1742.m153.l1262
e' un classico: catodo comune+inseguitore catodico. Questa configurazione permette di avere una bassa impedenza di uscita che permette di pilotare al meglio un finale.
Con qualche aggiustamento ed un buon trasfo di alimentazione ha reso felice un T-ampista convinto.
Naturalmente anche con dispositivi a stato solido si possono ottenere risultati degli di nota.
Gli integrati (operazionali) a mio avviso fanno molti danni. In un qualsiasi lettore cd sostituendo gli operazionali in uscita con circuitazioni non controreazionate sia a tubi o a discreti si ha un notevole incremento della qualita'.
Mi e' passato per le mani questo:
http://cgi.ebay.it/IMPROVED-6N3-5670-396A-2C51-AUDIO-TUBE-PREAMPLIFIER-KIT_W0QQitemZ120259794149QQihZ002QQcategoryZ12050QQcmdZViewItemQQ_trksidZp1742.m153.l1262
e' un classico: catodo comune+inseguitore catodico. Questa configurazione permette di avere una bassa impedenza di uscita che permette di pilotare al meglio un finale.
Con qualche aggiustamento ed un buon trasfo di alimentazione ha reso felice un T-ampista convinto.
Re: Preamplificatore
MaurArte ha scritto:Gli integrati (operazionali) a mio avviso fanno molti danni. In un qualsiasi lettore cd sostituendo gli operazionali in uscita con circuitazioni non controreazionate sia a tubi o a discreti si ha un notevole incremento della qualita'.
Sono per mia natura possibilista, ma da un punto di vista squisitamente elettrico non vedo come possano fare danni .
Quanto alle circuitazioni non controreazionate ( ) ti confesso di essere molto scettico: la controreazione ha risolto moltissimi problemi e grattacapi nel campo della progettazione elettronica, per non parlare della specificità del settore hi-fi...non a caso i valvolari single-ended "non controreazionati" (uso le virgolette perchè è una "falsità" da un punto di vista tecnico: controreazioni sono sempre presenti, anche se viene a mancare la controreazione ad anello, importantissima in quanto determina la linearità e lo smorzamento dell'amplificatore!) al banco di prova si comportano in modo pessimo .
Tieni presente che il segreto del T-Amp sta proprio in una geniale e innovativa soluzione a livello di controreazione: se vuoi posso inviarti il pdf del brevetto.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Preamplificatore
Quanto alle circuitazioni non controreazionate ( ) ti confesso di essere molto scettico: la controreazione ha risolto moltissimi problemi e grattacapi nel campo della progettazione elettronica, per non parlare della specificità del settore hi-fi...non a caso i valvolari single-ended "non controreazionati" (uso le virgolette perchè è una "falsità" da un punto di vista tecnico: controreazioni sono sempre presenti, anche se viene a mancare la controreazione ad anello, importantissima in quanto determina la linearità e lo smorzamento dell'amplificatore!) al banco di prova si comportano in modo pessimo .
Se fai misure su un qualunque pre del tipo che ho descritto nel precedente post (parlo di pre non di amplificatori integrati o finali dove i problemi di anello aperto possono creare non linearita' ed altro) non controreazionato vedrai che la linearita' e' garantita ben oltre i limiti audio classici dei 20Hz 20KHz.
La controreazione in campo audio va sempre usata con parsimonia e solo localmente.
Che poi sia fondamentale in elettronica non ci piove.
Re: Preamplificatore
Ciao Maurizio, innanzitutto grazie per il gradito feedback e le utili precisazioni.
Data l'indiscutibile cura costruttiva delle tue realizzazioni, non ho alcun dubbio sulla validità delle misure così come sulla bontà progettuale che sta a monte.
Molto gradita la chiara distinzione di approccio tra pre e amplificatori integrati o finali (dove appunto i problemi di anello aperto possono creare non linearità ed altro). Non a caso i buoni integrati nipponici della seconda metà degli anni settanta (Sansui per primo) e primi anni ottanta (ad esempio Akai) ricorrevano ad un anello di controreazione in continua (DC Servo). Tale soluzione garantiva una buona linearità, soprattutto alle basse frequenze, ma il rovescio della medaglia era una certa "lentezza". Ebbene l'ingegner Tripathi e il suo team hanno brillantemente risolto questi problemi ricorrendo ad una controreazione di tipo sigma-delta che, detto in modo semplice e un po' "brutale", fotografa costantemente la situazione reale commisurandola con quella ideale al fine di garantire in uscita un segnale pressochè identico a quello in ingresso: il risultato, ben noto al nostro orecchio, è un suono corretto, ricco di contenuto armonico ma mai "colorato", dettagliato e nel contempo col giusto calore, morbidezza, spazio e, finalmente, "velocità" nei transienti.
A tale circuitazione, già presente nei chip Tripath, la Fenice 100 (basata sul chip TA2022 anzichè il più noto 2024) aggiunge un DC Servo in uscita. E guarda caso il basso è più "ruffiano" ma più lento...
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Preamplificatore
I nipponici negli anni 70 ed 80 utilizzavanoo tassi di retroazione elevatissimi. In quegli anni la qualita' del suono era secondaria e quello che faceva la differenza era la risposta in frequenza 0-1MHz e la distorsione del 0,00001%. Altra consuetudine era quella di limitare la corrente in uscita per...risparmiare sui trasfo di alimentazione e evitare rotture sui finali.Il problema principale della controreazione totale nei tradizionali classe A o AB e' la lentezza e mancanza di dinamica.
Il TA2022 suona "morbido" su tutte le schede che ho sentito (Fenice e 41Hz).Lavorando sul filtro in uscita,alimentazione e ingressi ho limitato la morbidezza ed il suono sembra ora molto simile a quello del TA2024.L'utilizzo dei trasfo toroidali peggiora le prestazioni di questo chip.Probabilmente la qualita' della 220 che ci fornisce l'ENEL e' talmente scarsa da mettere in crisi questa tipologia di trasformatori
Il TA2022 suona "morbido" su tutte le schede che ho sentito (Fenice e 41Hz).Lavorando sul filtro in uscita,alimentazione e ingressi ho limitato la morbidezza ed il suono sembra ora molto simile a quello del TA2024.L'utilizzo dei trasfo toroidali peggiora le prestazioni di questo chip.Probabilmente la qualita' della 220 che ci fornisce l'ENEL e' talmente scarsa da mettere in crisi questa tipologia di trasformatori
Re: Preamplificatore
Pienamente d'accordo, anche se il mio vecchio Akai AM-U310 non suonava affatto male, anzi... ovviamente era presente quella lentezza di cui parli e una minor capacità dinamica di quella a cui ci abituato il T-Amp e i suoi "cuginetti in scatola più pregiata". In proposito posso confermarti la limitata corrente in uscita: i segnali più evidenti erano i led azzurri di indicazione della potenza in uscita che, alzando il volume, perdevano di luminosità e, alzando oltre, la "prontezza" con cui intervenivano i dispositivi di protezione che bloccavano il suono per farlo poi ripartire di botto e così via (meno male che le vecchie casse Philips col mitico woofer Bombardon da 12" avevano una tenuta in potenza pazzesca, a fronte dei 25 watt dichiarati), costringendo ad intervenire prontamente sul controllo del volume per evitare seri guai.
Condivido in pieno anche le tue riflessioni sull'alimentazione: non a caso uso una normale batteria per auto, che ricarico di tanto in tanto (ad amplificatore spento e cavo di alimentazione disinserito).
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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