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Proson Conquest 6020 MK2

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Proson Conquest 6020 MK2 Empty Proson Conquest 6020 MK2

Messaggio Da SonicG Mer 15 Lug 2009 - 18:34

Proson Conquest 6020 MK2

Dal produttore:
http://www.proson-av.com/index.php3?menuid=9

Qui potete trovare la recensione completa:
http://t-class.niceboard.org/diffusori-f7/proson-conquest-6020-mk2-prime-impressioni-e-test-d-scolto-t2582-15.htm#41703

PARTE I
Gio 16, Apr 2009

Stamattina sono arrivate anche a me le Proson.
Poichè vanno rodate e l'impianto che sto usando attualmente è temporaneo, in attesa del Gainclone di Santo, non esprimerò alcuna impressione d'ascolto ma vi parlerò brevemente dei diffusori.

Le Conquest 6020 MK2 si presentano assai bene, decisamente più gradevoli dal vivo di quanto risultino in foto e anche la colorazione non è male. Quando avrò finito di arredare il soggiorno dovrò forse ridipingerle, ma questo è un altro discorso.

La realizzazione è buona, ma non perfetta.
I laterali sono rinforzati con pannelli in vero legno di ottima qualità, applicati alla struttura in MDF bello spesso. Ciascun diffusore è davvero pesante, in media più pesante di molti modelli della stessa fascia ma di altri produttori, parliamo infatti di ben 18 kg e, al classico esame che si effettua con le nocche della mano, "bussando", i diffusori suonano piacevolmente muti, si sente infatti solo il rumore del legno, senza alcun rimbombo.
Le Proson mostrano anche un interessante profilo frontale arcuato, probabilmente destinato a diminuire le diffrazioni.
Come accennavo prima però ci sono alcune piccole imprecisioni nell'assemblaggio che rivelano gli aspetti su cui Proson risparmia al fine di contenere i prezzi e del resto meglio su questi aspetti, in fin dei conti secondari, che non sulla componentistica principale. Mi riferisco al fatto che ad esempio uno dei due diffusori presenta i laterali non perfettamente allineati al resto del corpo, si parla di poco, diciamo forse meno di mezzo centimetro, ma comunque sufficiente a non permettere alle viti che tengono in posizione le assi dei piedini di avvitarsi a fondo, poichè il piccolo bordo sporgente non permette di far poggiare al fondo le staffe stesse.
Queste ultime comunque sono di ottima qualità, in metallo assai rigido che non flette assolutamente sotto carico, anche i piedini conici sono di buona fattura e finiscono con una piccola sfera, un particolare di gusto, che permette di non rovinare i pavimenti durante eventuali spostamenti, senza rinunciare ai benefici effetti delle punte. In alternativa comunque Proson da in dotazione anche dei piedini di gomma. Una volta montati i supporti comunque i diffusori risultano perfettamente stabili e piantati saldamente a terra.
La morsettiera è di buona qualità e i supporti sono in grado di ospitare cavo spellato anche di generose dimensioni. Purtroppo però confermo (come del resto avevo riportato altrove come notizia che mi è stata detta direttamente da Tronitek) che essa non supporta il bi wiring, anche se i connettori presenti sono 4. Questo accade perchè è adottata la vaschetta delle sorelle maggiori 6030, ma svitandola si vede bene che solo due cavi partono verso il crossover.

Passando all'interno possiamo vedere che è presente la classica "lana di vetro" fonoassorbente, fino all'altezza dell'ultimo woofer, mentre il resto è vuoto, ossia in corrispondenza della vaschetta e del port. La struttura del cabinet sembra bella rigida e a ogni tot di distanza corre internamente un "anello" in MDF per irrigidire ulteriormente il tutto.
I due woofer sono di buona fattura, pesanti e con un bel magnete. La membrana è davvero in Kevlar e il cestello, in tecnopolimeri, è bello spesso, risultando così al contempo rigido e totalmente sordo, a differenza della lamiera ad esempio.
Il tweeter invece non risulta altrettanto convincente, piccolo, assai leggero e privo sia di magnete che di camera dedicata, ma del resto un progetto va giudicato nel suo insieme non come somma dei particolari e se le Proson suonano davvero bene come si dice... beh... chi se ne importa del tweeter, vorrà dire che, nell'economia dell'intero progetto, fa comunque il suo dovere, anche se a noi potrà sembrare strano.

Insomma, al primo impatto queste Proson mi sembrano un giusto compromesso, che risparmia dove può farlo senza arrecare danni, ma che non lesina sulle cose importanti, come il cabinet, l'appoggio e i vari driver (ad eccezione, forse, del tweeter, che però ripeto andrebbe prima attentamente ascoltato). In generale non sembrano affatto economiche e sicuramente Tronitek le fa pagare assai meno di quanto valgano davvero. Solide e gradevoli, ora spero siano anche ben suonanti come detto da molti.
Ci risentiamo dopo il rodaggio.

PARTE II
Sab 09, Mag 2009


Me la sono voluta prendere comoda, fare un bel rodaggio, attendere l'arrivo del Concerto by rsan61 e rodare anche quello etc... così da non esprimere opinioni troppo affrettate.
Finito finalmente il lungo rodaggio dell'impianto, ho passato gli ultimi giorni a fare ascolti, quindi scriverò una rece sia per le Proson che per il Concerto (non qui, nel suo thread).

Anzitutto la lista degli album usati per i test (file FLAC o APE rippati dai miei CD originali e riprodotti dal NAS, vistoc he non ho come fonte un lettore CD ma una scheda audio che fa da sorgente e pre):

Jazz

John Coltrane, A Love Supreme
Gateway, Homecoming
Miles Davis, In A Silent Way
Pat Metheny Group, As Falls Wichita/Offramp
Keith Jarret, The Koln Concert

Rock

Tool, Aenima/Lateralus/10.000 Days
Porcupine Tree, Coma Divine/We Lost The Skyline
Ozric Tentacles, Erpland
Rage Against The Machine, omonimo
Red Hot Chili Peppers, Blood Sugar Sex Magic
Wishbone Ash, Argus
Hawkwind, In Search Of Space
Uriah Heep, Look At Yourself
Judas Priest, Sad Wings Of Destiny
The Mars Volta, De-Loused In The Comatorium
Rainbow, Rising
Anekdoten, Vemod/Nucleus/From Within
Pure Reason Revolution, Cautionary Tales For The Brave/The Dark Third
Yes, The Yes Album/Fragile/Close To The Edge
Sigur Ros, Takk
King Crimson, Lark's Tongues In Aspic/Red/Starless And Bible Black
The Dresden Dolls, Yes Virginia/No, Virginia
Dream Theater, Systematic Chaos
Caravan, If I Could Do It All Over Again/In The Land Of Grey And Pink
Camel, Mirage/Rain Dances/The Snow Goose


Elettronica

Massive Attack, Mezzanine/100th Window
Faithless, No Roots
Prodigy, The Fat Of The Land
The Chemical Brothers
Apparat, Duplex/Walls
Dot Allison, We Are Science
Ellen Allien, Berlinette/Thrills
Ladytron, Witching Hour/Velocifero
Pluxus, Solid State
Portishead, Third
Psychonauts, Songs For Creatures


Ovviamente di ciascun LP ho ascoltato solo alcuni brani, o magari determinati passaggi di qualche minuto che io ho riferimento. L'intento era di spaziare tra i generi il più possibile e, al contempo, di avere più brani per ciascuno dei parametri piùimportanti, cos' da poterne appurare la riproduzione attraverso generi e anche registrazioni differenti.

Io non sono particolarmente bravo a trasmettere le emozioni dell'ascolto, come ad esempio sa fare il nostro Admin, sia per carattere personale (sono uno molto concreto), sia per"mestiere", in quanto facendo recensioni audio cerco di essere il più analitico possibile, lasciando da parte la descrizione delle emozioni, che sono poi soggettive e fanno poco testo. Non che ovviamente la descrizione dei parametri sia qualcosa di strettamente scientifico, ma sempre un po' più oggettiva delle emozioni credo lo sia e quindi in un articolo è quello che serve. Smile Allo stesso modo non farò riferimento a questo o quel brano, ma parlerò solo in generale dei "freddi" parametri.

Dinamica
L'escursione dinamica è molto buona, le Conquest sono in grado di riprodurre le note più flebili con delicatezza, ma di diventare rudi quando ce n'è bisogno, come in un crescendo o nell'improvviso ingresso di qualche strumento potente, come un basso o una batteria.
Necessitano comunque di amplificatori al tempo stesso dettagliati e muscolari, tanto da farmi dubitare dei 91 dB di sensibilità dichiarati. Col piccolo ampli SilverStone EB02 dotato di Tripath 2021B ed erogante solo 15 W per canale su 4 Ohm, era necessario arrivare praticamente a fondo scala con la manopola del volume, non solo per ottenerevolumi Live, ma per evitare una certa piattezza della riproduzione; col Gainclone Concerto di rsan61, che eroga invece 70 watt su 4 ohm e un po' più di 50 watt su 8 ohm si può arrivare fino a ore 11 o 12 (a seconda delle registrazioni) per ottenere una dinamica soddisfacente e un ottimo livello di dettaglio.

Timbrica
In realtà, a differenza di dinamica e soundstage, considero la timbrica un parametro da "audiofilo" vecchio stampo. Da quando infatti esistono le amplificazioni e gli strumenti elettrici definire in maniera univoca il timbro di uno strumento è quantomeno aleatorio. In gioco entrano la qualità dei microfoni, la tipologia degli amplificatori, dei mixer, degli speaker (se è un live) o dell'intero sistema di ascolto (se invece è un disco), senza contare il lavoro fatto in studio di registrazione e l'ambiente di ascolto (sia per i concerti che a casa)... Per me quindi dire come suona una chitarra Fender nella realtà è una cosa abbastanza campata in aria: suonerà in mille modi diversi, a seconda dei pick up, delle corde, dell'amplificatore etc etc.
Seinvece ci limitiamo a definire con timbrica alcune caratteristiche generiche (ad esempio per la chitarra elettrica si potrebbe pretendere di sentire proprio "l'elettricità" dell'amplificazione, l'unica cosa che accomunala riproduzione di qualsiasi chitarra elettrica), allora posso dire che le Proson hanno una buona timbrica, sufficientemente accettabile, anche se forse non è il parametro dove brilla di più; in ogni caso non si può dire certo che falsifichi le voci degli strumenti. Secondo me su questo parametro molto incide anche il crossover non proprio di elevata qualità.

Immagine e soundstage
Premetto, come si evince anche dalla mia lista di LP impiegati, che non ascolto classica, a mio avviso l'unico genere in cui la riproduzione del soundstage è davvero irrinunciabile, visto che deve sistemare nello spazio magari 50 elementi e non i 3, 4, quando va male al amssimo 10 musicisti che si possono avere negli altri generi e che spesso sono registrati con scarsa attenzione a questo parametro già in studio.
Detto questo, trovo il palcoscenico virtuale un po' inscatolato, no so se dipende dal mio ambiente d'ascolto: in una stanza di 4.90 x 4.30 x 3 m, con i diffusori distanziati di circa 1.50 m l'uno dall'altro, 40/50 cm dalla parete di fondo e 1 m circa dalle pareti laterali, con punto d'ascolto a 1.5 m, l'estensione del soundstage arriva fin dove arrivano gli speaker e resta sempre nel loro mezzo, così come la profondità, che non supera la parete posteriore o si ginli strumenti: sento i bassi provenire dai woofer, gli alti dai tweeter etc. Ripeto, magari è un problema di collocazione spaziale, ma non posso dire che riproducano un soundstage virtuale credibile: la tridimensionalità degli strumenti c'è, ma il palcoscenico non viene ricreato davanti all'ascoltatore, resta sempre nel mezzo degli speaker.
In compenso la separazione dei canali è ottima, così come la disposizione spaziale (quando contenuta nella fonte ovviamente). C'è aria tra gli strumenti, c'è nero, sono ben distinti gli uni dagli altri e mai impastati in nessuna porzione dello spettro sonoro, anche quando ci sono passaggi "affollati". Soggettivamente per me quest'ultimo aspetto è molto più importante del soundstage, in quanto non mi preoccupo molto di capire se il batterista sembra più grande del chitarrista e non mi importa molto se i bassi stanno nel woofer invece che davanti, quanto del fatto che devo sentire il charleston a destra e il piatto a sinistra etc... e che gli strumenti e la musica siano ben riprodotte e coinvolgenti e, da questo punto di vista, le Conquest sono impeccabili: soprattutto con registrazioni fatte a regola d'arte devo dire che le Conquest si rilanciano alla grande e sono davvero emozionanti, purtroppo molti dei miei CD preferiti sono di artisti degli anni 70 e, anche se ho tutte versioni rimasterizzate recentemente, la dinamica non è mai al livello delle registrazioni attuali e a questo nessun impianto del pianeta potrebbe porre rimedio.

Impressioni generali
Che dire, in generale le Proson Conquest 6020 MK2 mi sembrano davvero un best buy: per il prezzo che si pagano sono davvero ottime già "out of the box". Accoppiate poi a un buon ampli e magari applicandogli un po' di semplici tweak come quelli che sto per mettere in atto (http://t-class.niceboard.org/tweaking-f23/modifica-delle-proson-conquest-6020-mk2con-la-collaborazione-di-maurarte-t2844.htm) possono facilmente eguagliare diffusori dal costo di alcuni ordini superiore, soprattutto ripeto, con registrazioni adeguate, del cui messaggio musicale le Proson riescono ad estrarre e valorizzare tutte le informazioni, i dettagli, la dinamica e ad essere al contempo raffinate e muscolari.
Sono dettagliate ma non fastidiose ed asettiche, aggressive ma non metalliche ed hanno una buona spazialità. Lo spettro sonoro è equilibrato e i tanto vituperati tweeter mi sono sembrati invece davvero ottimi, forse anche più dei due woofer: limpidi e cristallini, senza tracce di suono metallico. Forse solo i medi sono un po' arretrati e leggerini. Ovviamente questo varia molto da incisione a incisione, ma in generale credo che batteria e percussioni dovrebbero suonare un po' più piene e corpose. Molto buoni i bassi, che scendono davvero tanto, a patto di avere un'adeguata riserva di potenza da parte dell'ampli, e restano sempre articolati e dettagliati, forse avrei preferito appena un pizzico più di controllo e potenza sulla gamma bassissima, dove la riprodzione si attutisce un po', vedremo se con i tweaking in programma la cosa migliorerà, ma in ogni caso sto parlando di particolari, la cui "cura" richiederebbe di dotarsi di speaker dal costo estremamente superiore.
In generale la riproduzione è calda e avvolgente, ma ariosa e ben equilibrata, le Conquest non risultano nè scure, nè brillanti, se avessero un pizzico di medi in più sarebbero davvero ottime, ma mi rendo conto che per trovare diffusori di questo tipo bisogna appunto salire di prezzo, ma davvero di tanto.


Commenti qui:
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