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Il sogno americano di Elisa corre su ITunes

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Il sogno americano di Elisa corre su ITunes Empty Il sogno americano di Elisa corre su ITunes

Messaggio Da nd1967 Gio 3 Lug 2008 - 17:05

Leggetevi questo articolo qui sotto.
Fa sempre piacere quando un artista itliano sfonda all'estero (è sempre pubblicità per l'Italia Twisted Evil )

Sono contento per Elisa (che mia moglie adora mentre a me lascia un po' freddino... Anche se mi sta simpatica) se è andata così.
Ma a parte il suo caso specifico, vi sembra tanto bislacca l'idea che una casa discografica compri molte volte su iTunes un brano per farlo andare in classifica e quindi avere maggiore visibilità e automaticamente maggiore pubblicità?
Non lo fanno già in radio dove acquistano i passaggi radiofonici (mentre una volta la radio trasmetteva quello che preferivano i dj)?

Mah....

Ciao
Andrea Tramonte

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Dal link
http://www.corriere.it/spettacoli/08_luglio_02/elisa_dancing_e259f966-485f-11dd-b8f1-00144f02aabc.shtml

Il sogno americano di Elisa corre su ITunes con «Dancing»

«Un miracolo, su YouTube il balletto con la mia musica è stato visto un milione di volte»
Con il passaparola ha venduto 80 mila copie del suo singolo

MILANO - Il sogno di sbarcare con la sua musica in Nord America era da sempre chiuso in un cassetto che non osava aprire. Ma Elisa, ci ha insegnato che bisogna sognare di essere un cigno e prima o poi, qualcosa viene. A lei il sogno americano le è piombato addosso per caso, grazie ad iTunes, dove con il passaparola ha venduto 80 mila copie del singolo «Dancing». Da qui, è nato il progetto di un disco che raccoglie le canzoni che lei vorrebbe far ascoltare ai suoi idoli. Il titolo è «Dancing» e uscirà in Usa, il 15 luglio e in Canada, il 19 agosto. A novembre promuoverà l'album in una tournée per 16 club americani.

iTunes è stato la testa d'ariete sul mercato statunitense? Ci dici com'è successo?
«È stato come un miracolo. Il progetto americano era sempre latente, ma l'opportunità non si era mai presentata. Però una mia canzone, «Dancing», lo scorso anno è stata utilizzata in un programma molto popolare in America, «So you think you can dance», e mandato in onda varie volte. Ovviamente l'America è un grande Paese e molti avranno visto la trasmissione... Su YouTube il balletto con la mia musica è stato visto un milione di volte. Poi un giorno un mio amico mi manda un messaggio, mentre ero in tournée, per dirmi che ero in classifica su ITunes».

Che reazione hai avuto?
«Non ci volevo credere, non volevo andare a vedere la pagina perché mi sarebbe scoppiata la testa per la commozione. E invece era vero. La verità è che ho fotografato la pagina. La commozione è stata indescrivibile, ho pianto. Io ho avuto dei riconoscimenti nella mia vita artistica e sono già molto appagata. Ma per chi ama tanto la musica un riconoscimento del genere è una scossa emotiva molto forte. Non importa se sei famosa o no, è peggio di una droga».

Tu compri musica su iTunes?
«Oramai compro quasi esclusivamente su questa piattaforma anche per una questione di risparmio energetico e di attenzione all'ambiente. I camion si spostano di meno, viene sprecata meno carta. È diventata anche la mia fonte d'informazione, perché ci sono dei suggerimenti, che mi piace andare ad ascoltare. Certo, bisognerebbe migliorare la qualità del suono. Ma il web è importante per il feedback che hai, perché si creano della community in cui c'è qualcuno dall'altra parte che ti gratifica. Ci crediamo tanto che il nuovo disco, «Dancing», nato da questa iniezione di fiducia made in Usa, verrà lanciato in anteprima su iTunes America, il 17 giugno».

Le community come My Space sono l'unico palcoscenico per le giovani band o i musicisti emergenti. Si potrebbe fare di più per la musica italiana?
«Sono sicura di sì. Il web è importante perché l'artista vive di sogni e di fragilità. Non sempre è facile, allora anche un «bravo», da uno sconosciuto della community può aiutarti ad andare avanti. In Italia abbiamo un po' il complesso di inferiorità rispetto agli inglesi o agli americani. Invece dovremmo considerarci alla pari, avere uno scambio maggiore. Io credo molto negli artisti emergenti. Grazie all'iniziativa «Give music a chance» del Cornetto Free Music audition, una giovane cantante, Ribella, aprirà il mio concerto di Verona, il 20 settembre».

La Sugar ha rinnovato il suo sito in questi giorni, sulla stessa onda, offrendo in anteprima un documentario su di te, girato fra Monfalcone, tua città natale a New York. Ce ne parli?
«Mi è piaciuto molto, anche perché adoro il genere documentaristico. Camilla De Cecchi, una regista brasiliana, è stata molto brava a cogliere le mie verità. Poi c'è la scena di un mio concerto americano in un club. È stata un'emozione fortissima, mi sentivo nervosa, ma poi è andato tutto bene, il pubblico era raccolto, come in una sala prove».

Aspettando di sbarcare in America, stai preparando lo show all'Arena di Verona. Ci puoi anticipare qualcosa?
«Il Mechanical Dream di Verona, gioca su due elementi della mia musica: i suoni duri e la meccanicità della vita, ma anche il sogno aereo e sospeso. Ci saranno delle cover, a cui sono molto affezionata, come Wuthering Heights di Kate Bush, che ascoltava sempre mia sorella da piccola. Luca Tomassini firmerà le coreografie che si ispireranno ai Guerrieri della Notte, Arancia Meccanica, ma anche ad Alice nel Paese delle meraviglie e Charlie e alla Fabbrica del Cioccolato. Anche questo era un mio sogno».

Ketty Areddia
02 luglio 2008

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