una nuova crociata
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zamo- Membro classe bronzo
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Re: una nuova crociata
Ancora con sta storia copiare = rubare............
guardate questo video, metto il link che non si possono embeddare video di questo host senza l'html attivo:
http://www.ted.com/talks/view/lang/it//id/866
guardate questo video, metto il link che non si possono embeddare video di questo host senza l'html attivo:
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demigod- Affezionato
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Re: una nuova crociata
Dico la mia.
Io i discografici (in special modo quelli italiani ed in specialissimo modo Caterina Caselli) li "odio" con un certo trasporto.
Il motivo è banale: non fecero un contratto ad un gruppo promettente e geniale: quello dove suonavo io , i mitici "TheeTrouble"
Al di là del mio triste caso personale (su cui ovviamente scherzo, ma neanche troppo), odio il loro pressapochismo e la loro produzione di infimo livello.
Però su Megaupload hanno ragione!
Se io scambio un cd con un amico e lo copio per il mio uso personale non faccio nessun reato.
Non rubo niente a nessuno, il cd non lo avrei comprato, se non mi interessava molto.
Se invece presto a qualcuno un server e ci faccio un sacco di soldi con la pubblicità e li faccio perchè un sacco di gente si scambia contenuti protetti (quindi attraenti), rubo soldi a chi ha prodotto i contenuti.
Non è più uno scambio senza lucro, ci guadagno senza spendere di mio.
Quindi i siti come Megaupload vanno chiusi.
Mentre trovo più onesti i peer-to-peer classici, senza server e senza che nessuno ci guadagni.
Io i discografici (in special modo quelli italiani ed in specialissimo modo Caterina Caselli) li "odio" con un certo trasporto.
Il motivo è banale: non fecero un contratto ad un gruppo promettente e geniale: quello dove suonavo io , i mitici "TheeTrouble"
Al di là del mio triste caso personale (su cui ovviamente scherzo, ma neanche troppo), odio il loro pressapochismo e la loro produzione di infimo livello.
Però su Megaupload hanno ragione!
Se io scambio un cd con un amico e lo copio per il mio uso personale non faccio nessun reato.
Non rubo niente a nessuno, il cd non lo avrei comprato, se non mi interessava molto.
Se invece presto a qualcuno un server e ci faccio un sacco di soldi con la pubblicità e li faccio perchè un sacco di gente si scambia contenuti protetti (quindi attraenti), rubo soldi a chi ha prodotto i contenuti.
Non è più uno scambio senza lucro, ci guadagno senza spendere di mio.
Quindi i siti come Megaupload vanno chiusi.
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furio- Membro di riguardo
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Re: una nuova crociata
[quote="furio"]Dico la mia.
Però su Megaupload hanno ragione!
Se io scambio un cd con un amico e lo copio per il mio uso personale non faccio nessun reato.
Non rubo niente a nessuno, il cd non lo avrei comprato, se non mi interessava molto.
Se invece presto a qualcuno un server e ci faccio un sacco di soldi con la pubblicità e li faccio perchè un sacco di gente si scambia contenuti protetti (quindi attraenti), rubo soldi a chi ha prodotto i contenuti.
Non è più uno scambio senza lucro, ci guadagno senza spendere di mio.
Quindi i siti come Megaupload vanno chiusi.
Mentre trovo più onesti i peer-to-peer classici, senza server e senza che nessuno ci guadagni.[/quote=]
Quoto alla grande!!!! Dobbiamo smettere di pensare di poter scaricare musica come niente fosse alle spalle di numerosi artisti ,specie quelli emergenti.Chi guadagna in modo enorme sono le compagnie telefoniche proprio grazie alla possibilità del download illegale. Sarebbe intelligente imporre un prezzo base o una percentuale sul contratto d'internet flat , da destinare
agli artisti direttamente coinvolti .
Però su Megaupload hanno ragione!
Se io scambio un cd con un amico e lo copio per il mio uso personale non faccio nessun reato.
Non rubo niente a nessuno, il cd non lo avrei comprato, se non mi interessava molto.
Se invece presto a qualcuno un server e ci faccio un sacco di soldi con la pubblicità e li faccio perchè un sacco di gente si scambia contenuti protetti (quindi attraenti), rubo soldi a chi ha prodotto i contenuti.
Non è più uno scambio senza lucro, ci guadagno senza spendere di mio.
Quindi i siti come Megaupload vanno chiusi.
Mentre trovo più onesti i peer-to-peer classici, senza server e senza che nessuno ci guadagni.[/quote=]
Quoto alla grande!!!! Dobbiamo smettere di pensare di poter scaricare musica come niente fosse alle spalle di numerosi artisti ,specie quelli emergenti.Chi guadagna in modo enorme sono le compagnie telefoniche proprio grazie alla possibilità del download illegale. Sarebbe intelligente imporre un prezzo base o una percentuale sul contratto d'internet flat , da destinare
agli artisti direttamente coinvolti .
Antonello Alessi- Membro di riguardo
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Re: una nuova crociata
Antonello Alessi ha scritto:
Quoto alla grande!!!! Dobbiamo smettere di pensare di poter scaricare musica come niente fosse alle spalle di numerosi artisti ,specie quelli emergenti.Chi guadagna in modo enorme sono le compagnie telefoniche proprio grazie alla possibilità del download illegale. Sarebbe intelligente imporre un prezzo base o una percentuale sul contratto d'internet flat , da destinare
agli artisti direttamente coinvolti .
No, secondo me i giovani artisti non perdono proprio nulla.
Anzi, se le case discografiche smettono di esistere, hanno solo da guadagnarci.
Distribuzione e produzione diretta, per me sarebbe meglio così.
E neanche le telecom ci guadagnano granchè: il traffico internet ormai da casa è flat e per loro tanto peer-to-peer è una iattura.
Chi guadagna una barca di soldi senza offire contenuti sono i siti come megaupload ed i vari Google od altri motori di ricerca.
Ed il modo è solo uno: la pubblicità.
Loro dovrebbero pagare un dazio: fanno soldi a palate e non mettono nulla in rete.
Noi usiamo la rete per i nostri porci comodi (ed è pure giusto così), ma qualcuno con questo traffco guadagna, e molto.
E ripeto: non mette nulla per gli utenti, sfrutta il loro andare su e giù.
furio- Membro di riguardo
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Re: una nuova crociata
In ogni caso le nuove leve non hanno possibilità di difesa contro un sistema del genere. Prima facevi un disco autoprodotto e lo vendevi ai concerti oppure tramite posta. Ora trovi il disco praticamente in tempo reale su i vari server , non mi sembra giusto e corretto. Possiamo anche farci i nostri porci comodi su internet, ma, così praticamente il sistema foraggia solo ed esclusivamente i più forti. Tu potrai ribattere ,bella novità , ma così personalmente l'idea di libertà della rete è in netto con il rispetto del lavoro di tantissime persone-
Antonello Alessi- Membro di riguardo
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Re: una nuova crociata
Antonello Alessi ha scritto:In ogni caso le nuove leve non hanno possibilità di difesa contro un sistema del genere. Prima facevi un disco autoprodotto e lo vendevi ai concerti oppure tramite posta. Ora trovi il disco praticamente in tempo reale su i vari server , non mi sembra giusto e corretto. Possiamo anche farci i nostri porci comodi su internet, ma, così praticamente il sistema foraggia solo ed esclusivamente i più forti. Tu potrai ribattere ,bella novità , ma così personalmente l'idea di libertà della rete è in netto con il rispetto del lavoro di tantissime persone-
Insisto: e prima le nuove leve ce l'avevano un po' di difesa?
Cosa intendi per i più forti?
Tutti i musicisti oggi guadagnano solo dai concerti e dai diritti d'autore. Nessuno escluso.
Dai dischi non si ottiene più nulla.
Ma molto spesso neanche prima.
Ma lo sai che per artisti non noti non ci sono nei contratti (e non c'erano neanche 30 anni fa) le percentuali sul venduto?
Puoi fare la voce grossa solo se sei uno da milioni di copie vendute.
Allora chiedi le royalties sulle copie vendute, ma devi essere molto, molto, molto famoso.
Alcuni artisti "nuovi" hanno fatto il botto solo con i loro dischi regalati su internet.
Con il passa parola sui social network.
Un nome: gli ArticMonkeys. A me non piacciono ma hanno contratti seri e soldi dalla tournee solo perchè hanno saputo usare bene internet.
I Coldplay ed i NineInchNails da anni regalano i file dei loro dischi.
Eppure vendono e guadagnano da paura.
Oggi è così: mi dispiace ma se hai in mente il modello di produzione degli anni '70 sei fuori dal pianeta terra...
furio- Membro di riguardo
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Re: una nuova crociata
Si vede che non conosci il mondo discografico.Antonello Alessi ha scritto:In ogni caso le nuove leve non hanno possibilità di difesa contro un sistema del genere. Prima facevi un disco autoprodotto e lo vendevi ai concerti oppure tramite posta. Ora trovi il disco praticamente in tempo reale su i vari server , non mi sembra giusto e corretto. Possiamo anche farci i nostri porci comodi su internet, ma, così praticamente il sistema foraggia solo ed esclusivamente i più forti. Tu potrai ribattere ,bella novità , ma così personalmente l'idea di libertà della rete è in netto con il rispetto del lavoro di tantissime persone-
e non conosci come si muove la "musica" su internet.
Vari studi hanno dimostrato che la pirateria non c'entra una cippalippa con il calo di vendite dei CD.
Anzi la possibilità di ascolto dei dischi viene fatta sopratutto da chi poi compra i dischi.
Fino a 10 anni fa tanti gruppi nuovi (come dici tu) dovevano spendere per fare i Cd e li vendevano solo in circuiti molto ristretti. Oggi al contrario possono farsi conoscere senza doversi legare a case discografiche succhiasangue e succhiasolde.
e vogliamo parlare delle provvigioni? Chiedi agli emergenti 8che devono iscriversi alla siae) quanti soldi prendono all'anno?
Tu sai come funziona la redistribuzione degli utili?
Tanti soldi a chi vende tanto e niente agli altri....
Se un artista crede nella sua musica sarà il primo a volerla distribuire online.
E per la cronaca chi fa download selvaggio comunque non comprerebbe mai i Cd.... e allora?
Perchè non fare delle "biblioteche" musicali dove poter ascoltare tutto?
Non funziona anche così per le biblioteche dei libri?
Si tratta di condivisione della cultura.
Solo quando si capirà che la musica è cultura e non solo business (ma allora speigatemic ocsa ci stanno a fare le case discografiche) allora anche gli artisti ne trarranno veramente beneficio.
_________________
Bisogna assomigliare alle parole che si dicono. Forse non parola per parola, ma insomma ci siamo capiti [Saltatempo di Stefano Benni]
Chi non sa ridere non è una persona seria [Fryderyk Chopin]
nd1967- Moderatore
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Re: una nuova crociata
grande Andrea!!
gianluca sassu- Appassionato
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Re: una nuova crociata
gianluca sassu ha scritto:grande Andrea!!
in realtà riassumo solo cose che si dicono su internet
Svizzera, pirateria fa aumentare le vendite: resta legale
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=16372
Elogiare la pirateria
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=4350
De Martin, l'Agcom e la legittimita' del diritto d'autore
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=15334
ma si trova molto altro.....
_________________
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Re: una nuova crociata
Alcuni artisti "nuovi" hanno fatto il botto solo con i loro dischi regalati su internet.
Con il passa parola sui social network.
Un nome: gli ArticMonkeys. A me non piacciono ma hanno contratti seri e soldi dalla tournee solo perchè hanno saputo usare bene internet.
Ma sono solo un caso su migliaia di gruppi perfettamente sconosciuti!! Che nessuno si filerà mai, neanche se regalano la propria musica su internet.
Perchè anche se nessuno lo dice ,la maggior parte di questi sono solo spazzatura, visto che chiunque si può permettere ormai di fare un disco in casa.
La qualità in questo caso è scaduta moltissimo .mentre prima ,almeno le label indipendenti facevano un minimo da filtro.
Forse non sono stato bravo a spiegare il mio pensiero, ma cercavo di dire che i nuovi o i famosi gruppi , hanno tutto da perdere dal download illegale . Mi dite che le basse vendite non sono legate a questo e in Svizzera o in altri luoghi è legale e non lo bloccano,in questo caso penso che ci perderebbero sui contratti internet ,cosa che è successa ,se non erro in Francia ed in Svezia , ma posso anche sbagliare.
Antonello Alessi- Membro di riguardo
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Re: una nuova crociata
Chiudono attività di ogni genere, sempre più gente si trova a spasso senza la possibilità di mantenere degnamente la loro famiglia, i giovani non potranno mai averla una famiglia, i nostri politici rubano a manbassa, gli imprenditori spostano le loro attività in paesi dove possono sfruttare meglio i poveri cristi, calano le vendite anche di prodotti di prima necessità, i ricchi sono sempre più ricchi, ed anche il ceto medio sprofonda inesorabilmente nella povertà, siamo nelle mani di speculatori feroci che si mangiano i risparmi di una vita, l'evasione fiscale è alle stelle ed è ormai una pratica diffusa...
Tutta colpa della pirateria se si vendono meno dischi?
Tutta colpa della pirateria se si vendono meno dischi?
zamo- Membro classe bronzo
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Re: una nuova crociata
Ho ritrovato l'articolo da cui avevo tratto alcune cose che ho detto sopra.
Da qui
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=17247
Da qui
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=17247
Sono un pirata e un signore
Lettera aperta sullo spot antipirateria della Federazione Editori Musicali. Se il vostro obiettivo e' colpire chi fa soldi con la vostra musica io non c'entro: mi limito a regalarla senza scopo di lucro.
Sono un pirata e un signore (1)
Carissimi Franco Battiato, Gino Paoli, Caterina Caselli, Enrico Ruggeri, Roberto Vecchioni, Ron.
Ho visto il vostro video promozionale contro la pirateria, e ho rilevato con piacere un cambiamento di posizione da parte degli artisti su questo tema. Fino a qualche anno fa il vostro problema erano servizi come Napster, Emule, la rete Torrent, dove cittadini liberi scambiavano cultura senza scopo di lucro.
Quei servizi sono stati combattuti, avversati e criminalizzati spingendo le iniziative no-profit di scambio culturale a chiudere bottega, lasciando campo libero a servizi commerciali illegali come Megaupload. L'articolo prosegue dopo il filmato.
Ma oggi, osservando il vostro video, sembra che il "nemico" sia stato identificato meglio, e che la vostra denuncia riguardi unicamente i siti che guadagnano illecitamente denaro vendendo spazi pubblicitari o altri servizi su siti di condivisione on-line.
Con mio grande piacere, avete imparato a fare differenza tra lo scambio gratuito di cultura e di conoscenza e le reti illegali che fanno profitti con la riproduzione illecita di materiale coperto da diritto d'autore.
Finalmente avete capito che una parte della pirateria non c'entra nulla con la criminalità, e che scambiare gratuitamente musica e cultura senza ricavarne un ingiusto profitto e' un servizio meritorio, simile a quello che offrono le biblioteche dove si possono leggere libri gratis, le radio dove si può ascoltare musica senza pagare, le televisioni dove si possono guardare film gratuitamente.
In segno di apprezzamento per questa vostra presa di posizione, ho deciso di sostenere la vostra arte condividendo con i miei amici più cari alcuni vostri brani musicali di cui possiedo i CD originali, come attestazione di stima nei vostri confronti.
Il tutto ovviamente in forma gratuita e senza alcuno scopo di lucro, per il semplice gusto del bello che mi spinge a condividere con altri la bellezza della buona musica.
Sono un pirata e un signore (2)
Cara Caterina Caselli, nessuno può giudicare i pirati no-profit... nemmeno tu
I vostri "Nessuno mi puo' giudicare", "Il mare d'inverno", "Il cielo in una stanza", "L'era del Cinghiale Bianco", "Il gigante e la bambina" e "Stranamore" sono dei classici senza tempo, che a mio giudizio nei decenni trascorsi dalla registrazione di questi brani presso la SIAE vi hanno gia' ampiamente ripagato in termini economici del lavoro artistico necessario per la loro composizione, esecuzione e interpretazione, e che ora meritano di diventare patrimonio dell'umanita' a partire dalla mia piccola cerchia di amici.
Ma questo, ovviamente, a condizione che nessuno si metta in tasca un centesimo approfittandosi della vostra musica. Ed e' esattamente quello che ho fatto con questa azione di condivisione gratuita.
In aggiunta, va detto che la mia azione con cui ho condiviso sei brani dal valore commerciale inferiore ai sei euro puo' considerarsi ampiamente compensata da tutti i soldi che io e i destinatari del mio regalo abbiamo versato alla SIAE come imposte indirette per il sedicente "equo compenso" che ha tassato per anni l'acquisto di CD su cui abbiamo masterizzato le nostre foto, gli hard disk su cui abbiamo salvato i nostri dati, le fotocopie di cose scritte da noi.
Sono soldi che abbiamo sborsato in base ad una "presunzione di copia", che ha tassato per legge la produzione e la circolazione di cultura e di informazioni come se i CD, gli hard disk e le fotocopiatrici si usassero sempre e soltanto per copiare i vostri brani e i vostri spartiti, e non per immagazzinare dati personali o brani di autori non iscritti alla Siae, musica non reperibile nei circuiti commerciali (ad esempio artisti stranieri emergenti che non sono acquistabili nei negozi online e men che meno nei negozi Italiani) o brani rilasciati con licenze di libero utilizzo in stile "Creative Commons" che ne consentono la copia e la diffusione libera senza scopi di lucro.
Arricchirsi alle spalle degli autori e' sempre un crimine a livello morale, anche quando questo arricchimento avviene a norma di legge facendo pagare i supporti su cui gli autori registrano il materiale che hanno prodotto, perdendo soldi che arricchiscono altri autori o altre societa' di autori che nulla hanno a che vedere con il contenuto di quei CD o di quegli hard disk.
Sono un pirata e un signore (3)
I criteri di ripartizione degli utili adottati dalla SIAE
Per finire, visto che siete cosi' attenti ai danni economici subiti dagli autori di musica, vi segnalo che oltre al problema della cosiddetta "pirateria" finalizzata al lucro esiste anche il problema dei criteri di ripartizione degli utili adottati dalla SIAE.
Questi criteri premiano gli autori famosi come voi, e penalizzano gli artisti esordienti o meno noti.
Parlo di quelle migliaia di autori per cui l'iscrizione alla SIAE rappresenta un costo e non un beneficio, quelli che pagano puntualmente tutto quello che chiede la SIAE ma non riescono nemmeno a recuperare i soldi versati per i loro concerti, per la stampa dei bollini da applicare sui dischi e per tante altre attivita' gestite dalla SIAE in regime di monopolio.
Il problema di questi criteri di ripartizione e' che non hanno alternative perche' la SIAE ha il monopolio di rappresentanza degli autori, non sono criteri trasparenti e sono basati su calcoli forfettari, dove si stabilisce per approssimazione che gli artisti famosi sono praticamente gli unici ad essere ascoltati, e quindi a loro vanno destinati tutti i soldi, mentre quelli meno conosciuti praticamente non li ascolta nessuno, e quindi a loro non spetta nulla.
Volete dire qualcosa anche su questi danni economici subiti dagli artisti emergenti e non ancora famosi, e in generale dai "piccoli" iscritti alla SIAE, oppure la vostra azione e' mirata soltanto a difendere gli interessi di chi ha gia' avuto un meritato successo?
Vi saluto ringraziandovi di cuore per i vostri brani che fanno parte della colonna sonora della mia vita, e da oggi arricchiranno anche la vita degli amici a cui li ho inviati.
In cambio potete scaricare gratuitamente una copia del mio libro Elogio della Pirateria, che ho messo liberamente a disposizione in rete di comune accordo con l'editore, in contemporanea con la sua diffusione nelle librerie. (Per leggerlo basta cliccare qui).
Ma non allarmatevi: la "pirateria" di cui parlo nel mio libro in termini positivi non riguarda le azioni criminali fatte per arricchirsi alle vostre spalle: su quelle siamo concordi nel giudizio e nella valutazione.
Semplicemente ho voluto spiegare che dietro l'approssimativa etichetta di "pirateria" molti nascondono per ignoranza o malafede il libero scambio di cultura che ci viene riconosciuto dall'articolo 19 della dichiarazione universale dei diritti umani, un diritto che nessuna associazione di artisti potra' mai revocare.
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Re: una nuova crociata
Antonello Alessi ha scritto:furio ha scritto:Dico la mia.
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Se io scambio un cd con un amico e lo copio per il mio uso personale non faccio nessun reato.
Non rubo niente a nessuno, il cd non lo avrei comprato, se non mi interessava molto.
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Non è più uno scambio senza lucro, ci guadagno senza spendere di mio.
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No scusa, sono contrario a priori, non è detto che tutti quelli che hanno l'adsl si diano a scaricare musica aggratis, uno poi che non ha mai scaricato nè scaricherà(tipo me), gli girano abbastanza i maroni.
A meno che poi non si dica, ora paghi di più, puoi scaricare un tot legalmente, ma anche così non sparei cosa farmene degli mp3...
Inoltre quoto assolutamente le considerazioni di Furio, Andrea e Zamo.
E' solo fumo negli occhi da parte delle MAjor, per gli artisti emergenti, se hanno un loro perchè artistico, ci sono le netlabel per tutti i gusti, se c'è ciccia in breve tempo grazie alla rete si fanno conoscere, meglio e prima di quanto accadeva negli anni '80 e '90 con le etichette Indie, IMHO.
fritznet- Membro classe diamante
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