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Messaggio Da ZANETTI Dom 4 Mar 2012 - 18:31

Ciao Maurizio, mi metto in coda per l'alimentatore visto che aspetto lo stesso KIT, mi sono collegato al sito atcelectronix ed ho fatto un po di tentativi, devo dire che i prezzi sono molto buoni, anche se aggiungo più secondari, io avrei bisogno anche di altre due tensioni per il pre, domani invece di scrivere una email gli faccio un colpo di telefono.

Scusami Maurizio, approfitto anche io della tua gentilezza, quali sono i vantaggi di un alimentazione LC/RC nei confronti di un alimentatore di tipo stabilizzato?

altra domanda, eliminando il partitore resistivo sulla ECC88 quale sarà corretta la nuova tensione di lavoro?

per la resistenza da 470 ohm 10w sul catodo della finale possiamo adottare un parallelo di più resistenze da 2W? o al massimo 2 da 5W di tipo verticale per evitare che meccanicamente sul PCB non si crei un brutto lavoro?

antonio di lesahifi consiglia 3K per il TU di uscita Francesco sullo schema postato scrive 2,5K e in rete ne ho trovato uno identico ma con 4,5K, secondo te come si comporta la EL34 con i tre valori? quale secondo te è quella più giusta (per esperienza fatta)

Su un manuale in mio possesso DE MUIDERKRING EDIZIONI C.E.L.I. DI BOLOGNA di qualche anno fa addirittura mi da 2K, HT250V 100mA, e 120 ohm di resistenza catodica e max 0.7 Mohm di griglia Vg1 i -13,5v ,
in questa condizione la valvola dissiperà 25W max,
considerazione, se invece di arrivare ad alimentare la valvola con 400 e rotti volt gli dessimo una tensione minore diminuendo ovviamente la resistenza di catodo per rimanere negli 80 mA ?

scusami ancora mi permetto di farti tutte queste domande perchè vedo che sei un grande appassionato e oltre tutto hai anche una pazienza invidiabile, questa discussione mi appassiona sempre di più Oki

Zanetti (sempre il piccolo)

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Messaggio Da mau749 Lun 5 Mar 2012 - 0:51

Ti rispondo in ordine sparso.

Raramente, anzi credo mai, si son viste alimentazioni stabilizzate sui finali di potenza a valvole ed il motivo è da ricercarsi principalmente nella poca o nulla utilità della stabilizzazione quando si ha a che fare con i tubi e con tensioni di quell'ordine di grandezza per i quali una decina di volt di differenza cambiano pochissimo; di contro la sola stabilizzazione non garantisce assolutamente il contenimento del ripple residuo, assai fastidioso, che invece è facilmente controllabile e riducibile con semplici celle RC/LC oltre ad altri parametri importanti del punto di vista sonoro come l'impedenza d'uscita dell'alimentatore stesso.

Per calcolare la caduta di tensione di una cella RC nella quale la funzione del condensatore è solamente quella di disaccoppiare la resistenza per evitare che entri a far parte del circuito di amplificazione vero e proprio vale sempre la vecchia legge di Ohm: V=R*I

Conoscendo la corrente che scorre nel tubo (3-4 mA nel nostro caso) è facile calcolare la caduta di tensione (V) in funzione del valore di R.

La resistenza da 470 ohm sul catodo per una corrente di circa 90 mA dissipa: W=R*i^2 = 470*0.09^2 = 3.8W circa

Accettando un discreto riscaldamento è possibile usare una resistenza da 5W a patto di lasciare parecchia "aria" intorno saldandola abbondantemente distanziata dalla PCB, certo una da 7 o 10 W andrebbe decisamente meglio; è sicuramente possibile fare un parallelo per diminuire la dissipazione unitaria ad esempio utilizzandone 4 da 1.8K/2W che in parallelo realizzano una 450 ohm/8W e la differenza rispetto a 470 ohm è trascurabile.

Il valore del carico primario del trasformatore d'uscita di un tubo non è un valore stabilito "per legge"; di solito si considerano utilizzabili valori che vanno da 4 a 8 volte il valore della resistenza interna del tubo che, nota bene, è un valore che dipende dal punto di lavoro scelto e quindi è variabile.

E' evidente che i datasheet sono una preziosa fonte d'informazione e quindi attenendosi a quei valori o restandoci abbastanza vicini raramente si sbaglia.

Come regola mooolto generale all'aumentare dell'impedenza del trasformatore diminuisce la potenza erogata dal sistema ma nel contempo anche la distorsione; non meraviglia quindi trovare valori che vanno da 2.5 a 4.5K, con i primi si privilegia la potenza con gli altri la distorsione, personalmente comunque mi manterrei fra i 2.5 ed i 3K.

Veniamo ora al discorso della tensione d'alimentazione e della corrente di placca.

Qui, senza avere un minimo di conoscenze teoriche sulle valvole è dura fare un discorso semplice e comprensibile ma ci proverò.

Quelle che vedi nella figura sono le curve caratteristiche della KT88 connessa a triodo: sono tracciate due rette di carico statiche, una che contiene il punto P1 che è il punto di lavoro scelto per il finale (420V/90mA) e l'altra, ipotetica, che prevede il punto di lavoro P2 a 250V di anodica e 90 mA come suggerisci: entrambe sono state tracciate per un carico del primario del TU di 2.5K

informazioni amplificatori in kit LesaHiFi - Pagina 4 Kt8810

Durante il funzionamento il punto di lavoro si sposterà su queste rette che hanno come estremi il valore di Vg1=0 a sinistra e a destra il valore di Vg1 corrispondente a Va= tensione anodica.

Se scegliamo la retta che contiene P1 è evidente come il sistema funzioni perfettamente per valori della tensione d'ingresso nel tubo di circa 50V picco-picco generando in uscita una variazione di tensione di 300V (420-120) con una variazione di corrente di circa 80mA mentre nel secondo caso questo funzionamento è limitato a poco più di 20 Vp-p in ingresso e conseguente swing di tensione in uscita di meno di 140V e variazione di corrente di 60mA.

La potenza teorica in uscita è data dalla relazione (deltaV*deltaI)/4000 si ricava per il primo caso W1=(300*80)/4000=6W mentre per il secondo W2=(140*60)/4000= 2.1W

A questo punto mi sembra che il motivo della scelta di alimentare a 420V sia abbastanza evidente.

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Messaggio Da Easlay Lun 5 Mar 2012 - 1:04

mau749 ha scritto:Per quanto riguarda il calcolatore di ATC devi inserire:

Voltaggi primari

P1= 220 (tensione di rete)

Voltaggi secondari ed amperaggi:

V1=350, I1=0.2 (=200mA) caratteristiche del secondario HT
V2=6.3, I2=4 caratteristiche del secondario BT

il risultato ti da un trasformatore da 95.2 VA ed un costo di 40 euro.


come mai 350? nn avevamo accennato a roba tipo 460 per poi ridurla a 420??

calcolando 460v/200mA e 6,3/4A viene fuori 46€.... nn male...

poi, ho anche 2 schedine con EM84 volendo... che richiedono un trasformatore da 180v/100mA e 6,3v/1A aggiungendo anche queste uscite verrebbe 52€ ancora non male! oppure è meglio un trasformatore dedicato per questi circuitini?

cmq più che altro mi interessa sapere se devo cercarlo da 460 o da 350... o altro?

forse mi son perso qualche passaggio...
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Messaggio Da mau749 Lun 5 Mar 2012 - 1:15

Ti servono 350V AC sul secondario per arrivare, raddrizzando, a circa 460V DC che poi dovrà essere opportunamente ridotta a 420 V circa.

Per favore non facciamo confusione fra tensione continua e tensione alternata, forse qualche passaggio te lo sei perso!

Per alimentare i circuiti accessori propenderei per un trasformatore separato.


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Messaggio Da Easlay Lun 5 Mar 2012 - 1:23

ok perfetto! chiedo venia per la mia confuzione... ma riflettendoci, nel mentre che aspettavo che mi rispondessi per ulteriore conferma ci ero arrivato...

ok domani li contatto! Smile
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Messaggio Da Easlay Lun 5 Mar 2012 - 12:53

ZANETTI ha scritto:...

per la resistenza da 470 ohm 10w sul catodo della finale possiamo adottare un parallelo di più resistenze da 2W? o al massimo 2 da 5W di tipo verticale per evitare che meccanicamente sul PCB non si crei un brutto lavoro?...

rileggendo.. mi era sfuggito questo passaggio.... di che resistenza da 10w parli? nel kit che possiedo nn vi son resistenze superiori ai 2W... e a dirla tuta nemmeno da 470... sul catodo si era parlato di metterne una da 390ohm ma non della potenza... se ho capito bene stiamo aprlando di quella che ora io monto da 680ogm 2W (o 1W nn riesco a capirlo)... potete spiegarmi questo punto?
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Messaggio Da mau749 Lun 5 Mar 2012 - 13:46

Mi riferivo allo schema con la KT88 postato da Francesco nel quale, sul catodo, è presente una resistenza appunto da 470 ohm/10W.

Per la EL34 alimentata a 375V quella diventa da 390 ohm invece dei 680 ohm previsti dal kit.

Per calcolare la dissipazione di questa resistenza ti ho già indicato la formula, (W=R*i^2, fai un piccolo sforzo per capire ed applicare le relazioni che scrivo) ma comunque si ricava il valore W=1.4 W circa

In teoria sarebbe sufficiente usarne una da 2W ma poiché la dissipazione reale è del 70% di quella massima, quel componente scalderà parecchio: per evitare di "cuocerla" in quelle posizioni si utilizzano normalmente resistenze con dissipazioni almeno doppie di quella necessaria e quindi minimo 3W che diventano commercialmente 5W e meglio ancora se 7W o 10W per evitare eccessive derive termiche.

E' più chiaro ora ?


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Messaggio Da Easlay Lun 5 Mar 2012 - 14:19

cristallino! grazia ancora Maurizio! sei davvero una inesauribile fonte di sapere e pazienza... Smile

cmq domani o massimo dopo domani procedo con l'acquisto dei ferri... per quelli di uscita allora rimango sui 2.5k? se invece 3k è meglio potrei vedere se li fanno anche su misura...

poi, se ne hanno di adeguate ordinavo anche l'induttanza da 20H non ne vedo nel listino, ma chiedo.. nn si sa mai..
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Messaggio Da ZANETTI Lun 5 Mar 2012 - 15:20

Gentilissimo Maurizio, visto la tua preparazione in merito e l'età che dichiari penso a te come un insegnante di quelli che non se ne trovano più, sarei stato volentieri un tuo alunno,

Tornando al nostro discorso sul punto di lavoro, mi ricordo dagli studi che, osservando il grafico delle curve, la posizione corretta di lavoro per una classe A era quella posizionata al centro del grafico , e se piazzo il punto sul tuo grafico mi trovo ad avere una VA di 320 e una Vg1 di -30V per avere gli 80 mA mentre con VA di 420V la Vg1 è di - 47V circa portando la valvola a lavorare sempre al massimo o quasi, a questo punto i -47V che dovrà gestire la resistenza di catodo saranno trasformati in calore e ad un lavoro super con aumento della dissipazione, avrò le idee confuse? forse con un Bias regolabile alimentato da una tensione esterna non costringeremmo la RC ad un lavoro extra.

Altro punto scusami ma non mio trovo sulla tensione presente sulla placca della ECC, che sempre da datasheet viene indicato che mal sopporta tensioni superiori a 90/100V mentre mi pare che sullo schema di Francesco arrivi a circa il doppio, perchè suggerisce di eliminare l'altra resistenza da 47K? , eliminando di fatto la funzionalità del partitore resistivo che ne avrebbe dimezzato la tensione, oltre al fatto che il gruppo ha la funzione di filtro.

Trasformatore di uscita, qui stiamo discutendo sul miglior funzionamento dell'amplificatore con KT o EL ( hanno quasi le stesse caratteristiche) non considerando il Kit nello specifico in quanto sappiamo che lo schema è dei più classici, ohm in più o in meno VA in piu o in meno, perchè portarsi con il carico agli estremi? spulciando un po di documenti giustamente come dicevi anche tu all'aumentare del carico Anodico corrisponde una minor potenza in uscita ma con una THD inversamente proporzionale, perchè un carico da 2K o da 5K? non è forse meglio al limite un 3,5K che vedrebbe un buon rapporto W/THD,
lo schema di Francesco l'ho visto ma tu come lo realizzeresti?

Discorso alimentazione, tu dici che un buon alimentatore composto da una serie di gruppi RC/LC svolge il giusto lavoro e che un alimentatore stabilizzato sarebbe ininfluente e forse non servirebbe a nulla, perchè?
Filamenti, è vero con i tubi a riscaldamento indiretto forse sulla carta non hanno bisogno di tensione continua, nei tubi a riscaldamento indiretto non è il filamento che sprigiona elettroni ma il catodo che meccanicamente è isolato e solo il calore del filamento lo rende funzionale, ma considerando il fatto che l'alternata potrebbe creare facili inneschi a frequenze udibili, e sempre per non lavorare sul filo di lana, non è forse meglio un piccolo ponte e magari sostenuto da un RC per assicurare quel piccolo livellamento facendo anche da filtro?
considerando che la costruzione di un amplificatore , all'apparenza sembra una cosa facile, ma che facile non è, soprattutto per chi non ha nessuna esperienza, io adotterei un po più di accorgimenti anche se ai più esperti sembrerebbero ...zate,
alimentando i filamenti in alternata rimarresti con una tensione flottante perchè non potresti, come consigliato, portare a massa un lato dei filamenti, e qui il discorso potrebbe complicarsi perchè si potrebbero separare le masse o adottare il trasformatore con presa centrale, 3,15-0-3,15, ma a questo punto il PCB andrebbe a farsi friggere,
Mi restano una serie di dubbi e sinceramente anche un pò di confusione, visto la tua gentilezza e ovviamente la tua grande preparazione mi daresti un po di luce?

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Messaggio Da francoiacc Lun 5 Mar 2012 - 17:36

Con la ECC88 siamo a circa 170V di placca, lo so che alcune NOS reggono fino a 130V di targa ma considera che una JJ regge fino a 220V. Comunque si può tranquillamente sostituire la ECC88 con una 6N1P che regge anche 300V. In ogni caso la massima potenza dissipabile è di 1,8W, nel nostro caso siamo a 0,85W quindi dovremo stare comunque tranquilli anche con una vecchia nos.

Con la KT88 la griglia è a - 40V circa se non sbaglio e se non vado errato la stessa inizia a perdere un pò di linearità dopo i 90V. Per l'OT potrei dire che con 2.5K si ha un pò di potenza in più tuttavia con un OT a più primari (2.5k 3.5k 5k) si può operare una scelta in base ai propri gusti.

Con il BIAS fisso hai ben altri vantaggi che evitare di surriscaldare la resistenza catodica della finale, in generale puoi montare delle valvole che non sono perfettamente accoppiate ed hai, a mio personale parere, una qualità audio migliore.

Per i filamenti, credimi non ti scervellare, in un finale non serve assolutamente avere la continua sui filamenti, basta cablare bene e twistare twistare twistare. Comunque poi dò un'occhiata più attenta al PCB, al momento non riesco scusami, scappo (il grande capo chiama Embarassed Evil or Very Mad )
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Messaggio Da mau749 Lun 5 Mar 2012 - 17:57

Non so se sarei stato un buon insegnante, magari in molti mi avrebbero definito "una carogna"...

Venendo a noi il discorso del punto di lavoro è leggermente più complicato di quanto sinteticamente spiegato in precedenza.

In particolare la tensione anodica principale Va NON è un dato di partenza ma uno d'arrivo e su questo si è probabilmente fatta un po' di confusione.

Introduciamo un'altra grandezza che definiremo tensione di placca (Vp) e che si intende come la differenza fra la tensione sull'anodo e quella sul catodo del tubo

Detto questo i primi passi da compiere quando si vuol progettare uno stadio, sia esso di segnale o di potenza sono proprio stabilire la tensione di placca (Vp), la corrente che intendiamo far circolare nel tubo (Ip) e la tensione di griglia -Vg.

E' abbastanza evidente come il prodotto Vp*Ip definisce la dissipazione del tubo a riposo.

In polarizzazione automatica il valore di -Vg (base o tensione di griglia) è determinato unicamente dalla caduta di tensione che si determina ai capi della resistenza sul catodo della valvola per il valore prefissato di Ip.

Da questi valori si ricava il valore della tensione anodica principale Va.

Prendiamo ad esempio i valori che hai ipotizzato: Va che però ora dobbiamo intendere come Vp=320V, Ip=80mA e -Vg=30V

La tensione anodica principale a questo punto non potrà che essere Va=Vp+Vg= 350V e per ottenere Vg=30V per 80 mA di corrente è necessaria una resistenza catodica pari a R=30/0.08= 375 ohm.

Se vai a tracciare sul grafico delle curva caratteristiche che ho postato in precedenza una retta parallela (anche se non è proprio così) a quella che contiene P1 e che passa per il punto 320V/80mA (Vg=-30) ti renderai conto che potrai utilizzare il tubo per 0<Vg<40V con uno swing di tensione di circa 240V ed uno di corrente di 60 mA che si traduce in soldoni in una potenza teorica in uscita di circa 3.6W.

Se noti, sempre su quella figura, il punto P1 è posizionato a Vp=380V e non a 420V proprio perché ipotizziamo il funzionamento con -Vg=40V e quindi Va=380+40=420V

Il ragionamento che hai fatto circa il porsi con il punto di lavoro "circa in mezzo" alle caratteristiche anodiche è ragionevolmente valido per uno stadio a catodo comune nel quale però c'è un componente fondamentale in più: la resistenza sull'anodo del tubo.

Sempre su quelle benedette caratteristiche anodiche è l'impedenza del primario del TU che determina l'inclinazione della retta di carico: più è alta l'impedenza e più la retta tende ad essere orizzontale e questo comporta che a parità di punto di lavoro all'aumentare del carico lo swing di tensione resterà circa costante mentre tenderà a diminuire quello di corrente; ecco spiegato perché all'aumentare del carico diminuisce la potenza erogata.

Veniamo alla ECC88: sullo schema di Francesco c'è un errore che non avevo notato (e neanche lui, evidentemente); il valore della resistenza R6 è di 47K e non 4.7K come scritto.

Facciamo due conti: in quella configurazione nel tubo scorrono circa 3.5 mA che attraverso R6 comportano una caduta di tensione di circa 165V ed altrettanti ne cadono sulla resistenza di placca anch'essa da 47K, in totale quindi 330V.

La tensione di placca della ECC88 sarà allora Vp=420-330=90V perfettamente in accordo con i datasheet.

La questione dell'alimentatore stabilizzato l'ho in parte spiegata nei post precedenti e mi ripeto: non ho detto che sia dannoso, ho solo detto che è inutile perché non ho uno stretto bisogno di un controllo assoluto sulle tensioni, 10V su 420 sono poco più del 2%, le tolleranze dei tubi comportano variazioni ben maggiori, e nel contempo non risolvo il problema del rumore residuo; per essere efficacemente contenuto ho comunque bisogno di una serie di "trappole" siano esse RC o LC o entrambe.

Filamenti in alternata: cominciamo col dire che TUTTI i tubi sono nati per avere i filamenti alimentati in alternata ed a maggior ragione quelli a riscaldamento indiretto e quindi in sede costruttiva sono prese tutte le precauzioni (distanze fra gli elettrodi, ecc.) per evitare inneschi a frequenze udibili e non.

Considera poi che alimentando in alternata il filamento è meno stressato perché è percorso dalla corrente alternativamente nei due sensi cosa che invece non accade con la corrente continua, e poi, ultimo ma non ultimo, a detta di molti fra i quali mi comprendo anch'io in alternata suona meglio!

Infine quello dello zero centrale per l'alimentazione dei filamenti in alternata è un falso problema: lo zero si crea semplicemente con una serie di resistenze da 100/220 ohm (2-5W) in parallelo ai due capi dei filamenti e collegando poi il punto centrale di queste resistenza a massa, semplice no?

Sia ben chiaro, nessuno vieta di alimentare i filamenti in continua ma pensa che dobbiamo fare i conti con qualche ampere che circola sulla PCB.

Spero di aver risposto in maniera sufficientemente esauriente alle tue perplessità.

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Messaggio Da ZANETTI Lun 5 Mar 2012 - 19:42

OK Maurizio cominciamo ad avere un po di chiarezza in più, per quanto riguarda la ECC88 io non vorrei sostituirla con una 6n1P Russa come suggeriva Francesco, ho ha disposizione delle siemens ( dicono essere ottime) e non le volevo buttare, i 190 V mi sembravano troppi.
rispondo un po a caso perchè non riesco a inserire post di altri utenti mentre scrivo, non so come si fa.

Per quanto riguarda la Vp per me era chiara, il calcolo della resistenza di catodo anche non dimenticandoci però che c'è anche la corrente di griglia schermo da sommare a quella di Anodo, 15 mA non sono poi troppo pochi, per un calcolo più preciso, un po meno chiaro era il grafico che ho stampato (male), so che quando si fanno misure di tensioni sulle valvole il riferimento di massa è il catodo e non la massa totale e con il punto di lavoro ci siamo chiariti, quello che mi fa restare ancora un po dubbioso è l'affermazione di Francesco,
Lui dice che con il Bias fisso non ci sono problemi se le valvole non sono uguali e addirittura suonerebbero meglio.

scusatemi ma se una valvola è in esaurimento ho non è perfettamente match con l'altra, cosa potrebbe succedere?

questione filamenti, OK alimentiamoli in alternata, per un amplificatore non ci dovrebbero essere problemi, attorcigliando per bene i fili, e ponendo le due resistenze come sono messe anche sul pcb di lesahifi,
(per questo forse diceva che andava bene anche l'alternata).
discorso trasformatore con presa centrale è solo per avere sui due fili una tensione in opposizione di fase verso massa (lo dice un testo scolastico) che eviterebbe inneschi
il discorso forse cambierebbe se dovessimo alimentare un pre-phono, con l'alto guadagno delle valvole impiegate, la 50Hz dell'alternata potrebbe essere facilmente intercettata dalle griglie e amplificata.
Maurizio, potresti pubblicare anche l'alimentatore come hai fatto per lo schema del finale, secondo le tue conoscenze con tutti i valori?
Mi piacerebbe saper usare il tuo Microcap, che ho scaricato in versione demo un po di tempo fa ma non sono riuscito mai a farlo girare, mi ricordo multisim e elettronics workbench, ma non hanno una libreria fornita per le valvole.
mi piacerebbe simulare simulare simulare
sei sempre disponibile e gentile GRAZIE

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Messaggio Da mau749 Lun 5 Mar 2012 - 20:42

Ho anch'io ancora qualche coppia nuova di E88CC Siemens (quelle con i pin dorati "anno domini" 1980): sono signore valvole che per la cronaca lavorano con Vp fino a 220V e che devono rodare un po' per esprimersi al meglio ma certamente non farei a cambio con le 6N1P!!!

Scusami se, nella trattazione, sono stato un po' didattico ma il post era dedicato anche ai non addetti ai lavori.

Solo una cosa, la corrente di griglia scherno in condizioni statiche è poco più di 2 mA e quindi nel conteggio totale è decisamente poco influente.

Concordo sull'alimentazione in continua nel caso di stadi ad alto guadagno e con bassi o bassissimi segnali in ingresso: in quel caso il rischio di rientro dei 50 Hz dell'alternata è sicuramente da scongiurare.

Il discorso del bias fisso porta certamente vantaggi sia sonori che pratici perché è possibile far lavorare il tubo nelle esatte condizioni di progetto indipendentemente sia dalle inevitabili tolleranze intrinseche di produzione che dalle variazioni dovute all'invecchiamento e poi, nella maggioranza dei casi, il sistema suona meglio.

Le controindicazioni sono di natura prettamente economica perché il sistema richiede un alimentatore separato che deve essere, per avere reali vantaggi sonori, della massima qualità possibile, spesso più complesso di quello principale ma anche tecnica perché mentre un sistema a polarizzazione automatica è intrinsecamente protetto proprio dalla resistenza che nel caso ad esempio bruciasse provocherebbe semplicemente l'interdizione del tubo, nel caso di problemi all'alimentatore la mancanza di tensione di griglia provocherebbe l'immediato aumento delle correnti circolanti a livelli di solito insopportabili per qualunque tubo e provocandone una precoce dipartita.

Appena ho un po' di calma e tranquillità butterò giù uno schema possibile per l'alimentazione

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Messaggio Da francoiacc Lun 5 Mar 2012 - 20:58

Gosh,
ho preso una cantonata, solo ora leggendo quanto scritto mi rendo conto della ca...ta, non mi ero reso conto dell'errore sullo schema Embarassed Chiedo scusa per la mia risposta frettolosa, avevo il mastino alle calcagna (urgeva servizio taxi per spesa Sad Sad )
Effettivamente la ecc88 non viene assolutamente messa sotto stress nelle condizioni in cui si trova.

Per quanto riguarda la KT88 come cercavo di dire, lavora con circa -40 V di griglia e quindi, siccome fino a -90 le cure sono pressochè equidistanti non vedo il problema, può tranquillamente operare con uno swing di tensione di 40 volts da 0V a -80V.

Discorso Bias Fisso, in maniera molto semplice. Nella polarizzazione automatica la tensione di griglia viene ottenuta alzando la tensione sul catodo, in tal modo la griglia è ad un valore di tensione negativo rispotto a questi. Tuttavia la polarizzazione viene ottenuta facendo cadere una corrente su una resistenza e quindi dipende dalla corrente che scorre nel tubo. Ora se i due tubi sono accoppiati ed hanno curve uguali, polarizzandoli alla stessa maniera creano la stessa caduta di tensione sulla resistenza catodica, ma se ciò non è vero allora la caduta di tensione sulla resistenza di catodo è diversa e quindi i due punti di lavoro non sono identici. Con il bias fisso invece possiamo dare la tensione di griglia voluta e aumentando o diminuendola possiamo regolare la corrente che scorre nel tubo e quindi tararli in modo da "accoppiarli" meglio. Dulcis in fundo se i due tubi sono un pò stremati possiamo spremerli ancora un pò se gli aumentiamo la tensione in griglia e gli facciamo sputare gli ultimi ampere. Considerazioni tecnico/artistiche, la valvola risponde più velocemente e a mio personale parere si sente meglio.

Per quanto riguarda i filamenti, io non vedo perchè non si possa far avvolgere il trafo con i secondari a 3,15-0-3,15, in tal caso farei una piccola modifica al circuito isolando le piste dei filamenti che vanno a massa e riferendoli allo zero centrale dei relativi secondari. Per inciso io personalmente sarei, ancor meglio, dell'opinione di non montare i cap sui filamenti della finale e le resistenze sui filamenti della ecc88 e portarci semplicemente la 6,3V alternata con una coppia di cavetti ben twistata.

Scusami ma di meglio davvero non saprei fare, purtroppo il mio più grosso limite è sempre stato la comunicazione didattica! Embarassed


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Messaggio Da ZANETTI Lun 5 Mar 2012 - 21:14

OK Maurizio, stai tranquillo che rinfrescare la memoria non ha mai ammazzato nessuno, anzi, molte volte si da per scontato ciò che invece potrebbe diventare una trappola, tecnicamente parlando, l'abitudine è una brutta bestia, la conoscenza è soddisfazione, e un tecnico non finisce mai di imparare perchè è in un continuo vortice in evoluzione perenne, attualmente lavoro con frequenze MOLTO più alte ponti radio PDH/SDH e anche su Fibra, ma le Valvole sono state la mia passione da sempre.

aspetto anche qualche notizia sul Microcap, visto che sei così disponibile

GRAZIE

zanetti Oki

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Messaggio Da francoiacc Lun 5 Mar 2012 - 21:54

Come al solito mi sono accavallato, chiedo venia.

Ecco il circuito che solitamente uso per il bias, volendo si puo' aggiungere una cella clc per avere un filtraggio migliore, io comunque lo trovo ottimo gia' cosi.

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Mi rendo conto che adesso comunque stiamo mettendo un po troppa carne sul fuoco, quindi direi di mantenerci sull'ultimo schema postato con la polarizzazione automatica.
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Messaggio Da ZANETTI Lun 5 Mar 2012 - 22:44

Forse si, troppa carne!, e chiaro che se gli diamo una tensione esterna di BIAS non siamo più legati alla resistenza di catodo ma a questo punto è bello che stravolto il progetto iniziale, personalmente questo tuo circuito di polarizzazione lo renderei un attimino più stabile, si potrebbe rischiare di uscire fuori classe ho addirittura tosare il segnale in alto o in basso aumentando notevolmente la TDH, facciamo funzionare quest'amplificatore prima come da schema originale, magari sostituendo solo i condensatori che risultano al limite della tensione adottata e poi si decide quali sono le possibili migliorie che si possono apportare senza svenarsi, altrimenti si perde di vista l'obbiettivo iniziale, e cioè quello di realizzare un buon amplificatore spendendo il meno possibile, e chiaro che se ci mettiamo a sostituire tutto facciamo un'altro amplificatore, è facile! ma con quali costi?, visto che si è deciso per l'alimentatore di tipo RC/LC userei condensatori elettrolitici con capacità totale di almeno 1000mF non per eliminare l'eventuale ronzio ma per avere a disposizione la corrente richiesta dai picchi di segnale, pena una riduzione delle note basse con un appiattimento del segnale, e volendo, prelevare da una seconda induttanza la tensione per la ECC88 che ne dite? scusate ma quale bottone devo schiacciare per inserire foto? mi spiegate i passaggi?

zanetti (il piccolo)

Grazie Oki

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Messaggio Da PHIL MASNAGH Lun 5 Mar 2012 - 23:12

ZANETTI ha scritto: scusate ma quale bottone devo schiacciare per inserire foto? mi spiegate i passaggi?

zanetti (il piccolo)

Grazie Oki

Prima schiaccia Hosting di un'immagine:
informazioni amplificatori in kit LesaHiFi - Pagina 4 110
Poi scegli la foto dal tuo pc cliccando su sfoglia:
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Poi clicchi su "inviare" e poi su "copiare" della riga centrale:
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L'url della foto ti diventa blu, ci vai sopra col puntatore e clicchi tasto destro, selezioni "copia", e poi ti sposta nella finestra dove hai il testo del tuo intervento e fai "incolla". Wink

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Messaggio Da ZANETTI Lun 5 Mar 2012 - 23:31

grazie

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Messaggio Da Easlay Mar 6 Mar 2012 - 0:57

cavolo, siete davvero in gamba... Shocked

le mie conoscenze in questo campo sono 1/1000 delle vostre... mi sa che rimarrò sul "metti questo al posto di quest'altro" " cambia la resistenza R* con una red da **k *W".... inanto cmq cerco di capire quello che dite con dei libri e articoli vari....

zanetti... se hai preso esattamente il mio modello di ampli... quando lo monti fai doto, che io ti seguo passo passo, se non è un problema per te! Laughing
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Messaggio Da mau749 Mar 6 Mar 2012 - 1:12

C'è un'altra soluzione piuttosto "elegante", poco dispendiosa e dai risultati sonori sorprendenti ed abbastanza simili a quelli della polarizzazione con bias fisso (per me a volte anche superiori), seppur non così versatile come questa.

Abbiamo visto alla fine dell'opera che per polarizzare correttamente la finale dobbiamo fare in modo che fra griglia e catodo ci sia una differenza di potenziale di circa 40V; questa differenza la possiamo ottenere per semplice caduta di tensione su una resistenza o iniettando direttamente in griglia i -40V richiesti o.... semplicemente sostituendo la resistenza di catodo ed il relativo condensatore di disaccoppiamento (che è necessario) con uno o più diodi zener in serie per complessivi 40 V appunto, ad esempio 27+12 =39V oppure 12+12+6.8 = 40.8V oppure 6*6.8=40.8 e via così e con dissipazione da 1 a 2W a seconda del frazionamento scelto.

Abbiamo costruito un CVS (Constant Voltage Source) che ha una bassissima resistenza interna e quindi salta a piè pari il problema della dissipazione della resistenza tradizionale, elimina il condensatore di bypass che è un componente critico dal punto di vista sonoro ma che nel contempo "inchioda" il punto di lavoro al valore prescelto indipendentemente dalla corrente che scorre nel tubo esattamente come avviene con il bias fisso ma con complicazioni e costi decisamente irrisori.

Questa soluzione l'ho adottata definitivamente sui miei 300B (9*6.8V /5W) dopo aver sperimentato sia la resistenza tradizionale che il bias fisso perché a mio parere è quella che nel contesto generale del mio sistema suona meglio.

Veniamo all'alimentatore e cominciamo subito col dire che, poiché il finale lavora in classe A1, gli assorbimenti di corrente sono praticamente costanti e pari alla corrente di polarizzazione statica quindi grandi necessità di erogare più alte correnti nei picchi di segnale proprio non ce ne sono.

Ancora: l'energia accumulata da un condensatore vale J=1/2 C*V^2.

Un condensatore da 220uF che lavori a 420V accumula 3.43J che è la stessa energia accumulata da un condensatore da 19000uF che lavori a 60V che è il valore tipico della tensione d'alimentazione di un buon robusto finale a stato solido.

Da questo cominciamo a capire che non sono necessarie le grosse capacità che (troppo) spesso si vedono negli apparecchi a valvole (1000uF e più) e che anzi, a volte sono addirittura dannose perché condensatori di quelle taglie hanno parametri elettrici propri (ESR, ecc,) decisamente peggiori di componenti di capacità inferiore.

Evidentemente non si deve esagerare nemmeno nel senso opposto perché capacità "risicate" non ci consentono di controllare agevolmente il rumore residuo, direi che un giusto compromesso potrebbero essere condensatori con capacità compresa fra 220uF e 470uF al massimo.


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Messaggio Da Easlay Mar 6 Mar 2012 - 1:23

diodi zener ce ne son anche da 20v..un paio andrebbero bene lostesso?

per i cap, che ne dici di un paio di JJ da 500uf/500v?

cmq Antonio mi dice che lo schema dell'alimentazione sullo schema che ho postato nn è quello da lui consigliato.. chiederò lumi...

su banzai music si riesce a trovare tutti i componenti per l'alimentatore e resistenze varie e costano anche poco...

cmq io aspetto di vedere cosa combina zanetti, siamo sulla stessa barca, ma lui sa decismente navigare meglio di me.. diciamo che sono il "mozzo" Laughing
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Messaggio Da ZANETTI Mar 6 Mar 2012 - 14:31

Sono in pausa pranzo ma sono davanti al PC perchè come immaginavo la risposta di MAURIZIO fa diventare ancora più interessante la discussione, l'idea dello o digli ZENER mi solletica molto, ieri sera a casa ho buttato giù un alimentatore più o meno come quello lesahifi del primo disegno, ho integrato una coppia di condensatori e la capacità totale è di 470 mF per una tensione di circa 800V di targa, doppio pi-greco, ho aggiunto due induttanze, una da 10H nel primo pi-greco che alimenterebbe solo le finali e un'altra da 5H con condensatore da 270mF/400V e due resistenze, creando un partitore di tensione, che eroga i suoi 90V per la ECC, in pratica un doppio filtro passa basso, sto riesumando MULTISIM, e oggi quando rientro a casa farò qualche simulazione,
hei MOZZO!! personalmente non sono nessuno ho la mia età!!, ma ho ancora la voglia di apprendere, le cose che realizzi con le tue mani ti danno una soddisfazione impensabile, almeno per quanto mi riguarda, il tuo interessamento è da apprezzare, sei giovane e se mantieni questa voglia vedrai che verrai ripagato!,
torno a lavoro, a stasera.

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Messaggio Da Easlay Mar 6 Mar 2012 - 15:00

io al momento vi seguo, non ho le conoscenze necessarie per mettermi a consigliare quindi vi leggo, e attendo che la situazione si renda più chiara... andrebbe fatto un elenco riassuntivo delle modifiche e dei dati dei vari componenti... così anche per facilitare chi volesse acquistare questo ampli e cimentarsi nelal costruzione con queste modifiche per aumentarne la qualità...

cmq resto in attesa in un angolino Very Happy

ciao
Ale!
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Messaggio Da ZANETTI Mar 6 Mar 2012 - 21:01

Eccomi, ho provato a fare l'alimentatore ma non riesco a far partire MULTISIM, e da tanto che non lo uso e devo aggiornare il mio PC mancano una serie di dll che sto cercando di recuperare, e forse il mio crack non e più funzionale, chiedo a Maurizio, che si sta offrendo con molta disponibilità e con nostro piacere, se può verificarne la buona funzionalità, ripple e valori con il suo microcap, in pratica ho cambiato solo i valori dei condensatori, ho aggiunto un partitore e un doppio pi-greco per la ECC ma se lo ritieni esagerato lo togliamo, ho visto in giro un po di prezzi e le induttanze costano rispettivamente 18,00 e 9,70 euro, per i condensatori in serie si può adottare anche il singolo, devo vedere un po di prezzi, la r1/r2/r3/r4 servono per bilanciare la tensione ai capi dei condensatori, r5 e r6 invece fanno da partitore per la ECC88 che potrebbe essere alimentata direttamente togliendo il partitore sulla PCB, per i filamenti ovviamente useremo l'alternata informazioni amplificatori in kit LesaHiFi - Pagina 4 Alimen10

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